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Autore: AlexiaKH    23/11/2017    1 recensioni
La quarta guerra mondiale ninja si era conclusa da mesi, ma ancora non si potevano chiamare tempi di pace. Vi erano ancora questioni e conflitti irrisoliti, riorganizzazioni e nuove minacce.
Niente di preoccupante, fino a quando un intero villaggio venne raso al suolo per mano di un nuovo gruppo di nukenin. Ciò che però tutti ignoravano, era l'esistenza della sola sopravvissuta di quella strage: una ragazza con un chakra e un potere molto particolare, che il suo villaggio si era assicurato di nascondere agli occhi del mondo.
Senza più un villaggio, una casa e una famiglia dove far ritorno, la ragazza si dedicherà anima e corpo nella vendetta. Ma riuscirà nel frattempo a ricostruirsi una vita?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Capitolo 14: Verità
 
Correva, correva disperatamente allo scopo di allontanare i nemici. Ma da che cosa? Non ne aveva la minima idea ma doveva correre. Per qualche motivo, nonostante la situazione di pericolo, Yui non ebbe paura nemmeno per un secondo, sicura di star facendo la cosa giusta. Venne circondata ma non si sorprese, nonostante non capisse in che situazione si trovasse, e poco dopo venne uccisa dai nemici incappucciati… un attimo prima di morire fu in grado di fare due cose: riconoscere gli assalitori, che in momento di sadicità si rivelarono a lei, per poi chiedere mentalmente perdono mentre si assicurava che qualcuno fosse al sicuro.
Avvertendo un dolore allucinante, Yui si svegliò di soprassalto, sudata e con le lacrime pronte a scendere dai suoi occhi cremisi. Sentiva ancora dolore, soprattutto nel suo animo e nella sua testa, ma non aveva ferite. Dopotutto quello era solo un sogno, anzi un’immersione nei ricordi di Ken, per essere più precisa. Avere i ricordi della vita di Ken era una sfida che avrebbe reso chiunque poco sano di mente, tutti quei ricordi che si mescolavano ai suoi, le scene che venivano in mente come miraggi davanti ai suoi occhi, vedere delle scene ma viste in due punti di vista completamente diversi… tutte cose che avrebbero fatto perdere il senso della realtà, ma non a Yui. Per troppo tempo aveva avuto domande, e tutti quei ricordi confusi erano i tasselli che non aveva mai avuto per anni, per quanto non rispondessero a tutte le sue domande e dubbi.
Era passata una settimana dalla cattura di Hidan e la liberazione di Temari e, dopo essere stata visitata con estrema minoziosità, non aveva tracce di segni maledetti o di un chakra estraneo al suo, venne riportata alla villa del Kazekage, sotto ordine di quest’ultimo. Per quanto riguardava gli altri, da quello che sapeva, sia Kaito che Temari erano ancora in ospedale, dal momento che i loro corpi avevano manifestato segni di anemia, mentre Gaara, Naruto e Shikamaru si occuparono di neutralizzare Hidan e di informare gli altri Kage presenti. Yui da quel giorno non volle proferire parola, inizialmente voleva avvertire tutti della situazione ma, una volta calmata dallo scontro con Yume, si rese conto che il peso dei ricordi l’avevano messa in uno stato emotivo confusionario e le ci volle un po’ prima di cominciare a riordinare le idee. Non si aspettava ulteriore comprensione ma sorprendentemente Gaara, nel sentire la richiesta della ragazza di confessare tutto quello che sapeva in presenza di tutti i Kage, acconsentì permettendole di distinguere i ricordi e i fatti importanti vissuti sia da lei che da Ken.
Non riuscendo più a dormire, si alzò e andò in biglioteca, dove nel tragitto avvertiva su di sé occhi di ninja pronti ad ucciderla al primo passo falso, ma ciò che la mise in una situazione di disagio fu nel trovare Gaara in bliblioteca. Per qualche motivo la nuova prospettiva che aveva degli eventi le avevano dato nei confronti del ragazzo un senso di disagio, ma fece lo stesso un lieve inchino in segno di saluto, mentre il rosso la guardava senza proferir parola. Non lo vedeva da un paio di giorni ma era chiaro che fosse stanco e che non dormisse da giorni, ma anche lei del resto era in condizioni simili. “Vedo che non sono l’unica a non dormire.” Disse a bassa voce la ragazza.
“Vedo che anche questa notte hai ancora avuto gli incubi.” Disse invece Gaara, mettendo ancora più a disagio la ragazza. Ma era vero, da quando erano ritornati l’aveva tenuta costantemente d’occhio, e lo faceva ogni volta che lei si addormentava. “Dovresti provare a riposare, domani c’è il summit.”
“E’ proprio per questo che sono qui, è una storia difficile da raccontare, quindi volevo mettere tutto quello che sapevo per iscritto, in modo da non dimenticare particolari importanti.” Affermò la ragazza, ottenendo il silenzioso consenso del ragazzo, che con lo sguardo le indicò la scrivania, per poi sedersi sul divano. Yui subito si mise all’opera ma incontrò le prime difficoltà, le stesse che aveva da una settimana: tutti quei ricordi entravano in conflitto con i suoi.
“Tutto bene?” Chiese Gaara, ignorando il libro che aveva tra le mani, guardandola.
“E’ complicato” Rispose Yui sfrustata. Ci fu un attimo di silenzio ma poi il ragazzo decise di farsi avanti e parlare.
“Se qualcosa ti turba, sei libera di parlarmene. Non siamo estranei.” Commentò freddamente. Quella frase provocò un senso di dejavù a Yui, ricordandosi quando lei lo rimproverava quando aveva la testa fra le nuvole. Sono tua sorella, non un’estranea, quindi sputa il rospo! A quel ricordo le provocò un triste sorriso, rendendosi conto che le sembrava di rivivere un ricordo ma dal punto di vista di Ken, e quindi ascoltò il suo istinto e si lasciò andare.
“Che sono turbata è dire poco, è che solo adesso mi rendo pienamente conto che io fino ad oggi ero sia cieca che sorda. Se mi fossi resa conto prima, probabilmente tutto questo non sarebbe accaduto.”
“Ti stai incolpando?” Chiese cautamente Gaara.
“In parte, ma del resto quando il tutto era iniziato ero una bambina, quindi ho solo fatto quello che altri avevano progettato per me.” Rispose, mentre cominciava a scrivere gli eventi delle condizioni del suo villaggio da quando sua madre era morta.
“Abbiamo sempre avuto una talpa e mio fratello per anni aveva silenziosamente dato la caccia, inutilmente perché chi vendeva le informazioni era anche esso una vittima.” Continuò Yui, continuando a scrivere, come se parlare del suo rammarico ad alta voce l’aiutasse a focalizzarsi su scrivere le cose importanti.
“Stai parlando di Yume?” Continuò Gaara, ricordandosi con quale atteggiamento pieno d’odio l’aveva attaccata.
“Una come lei era perfettamente capace di sciogliere qualsiasi arte che comportasse la cancellazione dei ricordi, oltre a creare dei suoi schiavi, che nemmeno si rendevano conto di quello che stava facendo.” Continuò Yui. “Si era perfettamente infiltrata negli ultimi anni, e solo mio fratello se ne era reso conto.” Le apparve vivido come non mai il primo incontro tra Yume e Ken, dove la donna provava a sedurlo per poterlo far diventare suo, un tentativo fallito ma che diede inizio una sorta di guerra strategica tra i due… il problema era che la donna aveva tra le mani troppe pedine per permettere al ragazzo di agire apertamente. Continuò a scrivere, lasciandosi trasportare dal fiume di ricordi che si facevano sempre più chiari, per poi sentire una mano calda sulla sua spalla che subito la risvegliò dal quello stato di trance. Non si era minimamente accorta che Gaara l’aveva più volte chiamata e che si era avvicinato a lei, era troppo presa dalla rabbia. Si guardarono negli occhi in silenzio, dando alla ragazza di nuovo la calma, per poi spostare lo sguardo nel foglio, rendendosi conto si di aver scritto qualcosa, ma in una calligrafia e in un rodine che più si leggeva e più era difficilmente comprensibile. Yui sospirò, accorgendosi che aveva ancora la mano del ragazzo sulla spalla.
“Ancora mi chiedo perché mi tratti con così tanti riguardi. Dopotutto ho mentito per molto tempo.” Continuò la ragazza, liberandosi del contatto.
“Penso che tu sia un ninja fedele al suo credo, oltre ad avermi insegnato molte cose su come esser un miglior Kage.” Commentò il ragazzo, decidendo di lasciare la ragazza da sola, ora che vedeva che il suo sguardo finalmente non era vuoto, come quando era entrata in biblioteca.
“Ovvero di leggere subito le informazioni dai sospettati?” Chiese la ragazza.
“Non sei mai stata una minaccia per Suna.” Le rispose prima di uscire dalla stanza. Lui non aveva mai avvertito un senso di minaccia da parte della ragazza, a differenza di Kaito, ma se c’era una cosa che Yui gli aveva fatto capire era che era ancora ben lontano nel raggiungere Naruto per quanto riguardava ispirare fiducia alla gente, persone come lei che erano sull’orlo delle disperazione. Stranamente non ne rimase male, del resto era sempre alla ricerca di migliorarsi come ninja, capo ma soprattutto come uomo.
 
La mattina seguente i cinque Kage, assieme a Mifune come rappresentante delle nazioni minori, erano tutti seduti in cerchio, assieme alle loro guardie del corpo, intorno a Yui. La ragazza stava in piedi, in attesa di essere interpellata, per poi essere raggiunta e affiancata da Kaito, con sua sorpresa. Non ti preoccupare, sto abbastanza bene da sopportare un noioso interrogatorio. Comunicò mentalmente il ragazzo. Credevo che ti avesse estratto i ricordi. Rispose la ragazza. Lo hanno fatto. Mi hanno portato qui solo per studiarmi ancora un poco.
“Voi due avrete il tempo di parlarvi fuori da questa sede, se vi riterrereno innnocenti.” Intervenne subito quello che doveva essere lo Raikage, con fare molto infastidito. “Ancora non ci credo che dobbiamo stare qui a discutere di questa faccenda, quando si poteva benissimo evitare.”
“A, credevo che tutti avessimo imparato la lezione che ci ha dato la guerra ninja.” Intervenne l’Hokage, Kakashi.
“Se mi posso intromettere, non lo biasimo per il suo modo di pensare. Ma potete forse condannarmi di aver mantenuto il mio dovere di ninja per aver protetto fino all’ultimo i segreti del mio Villaggio?” Commentò Yui, avvertendò sempre di più su di sé l’ira del Raikage.
“Certo che questa fanciulla è tanto graziosa quanto coraggiosa nel non essere intomorita dal tuo chakra.” Commentò la Mizukage, sorridendo ma con uno sguardo scrutatore sia verso Yui che verso A. L’uomo era sul punto di rispondere ma venne subito zittito da Mifune.
“Non credo che siamo qui per giudicare la morale ninja dei presenti. Kinzoku no Yui, sei stata convocata, assieme a Kaito Noburo, per fornirci prove sulla tua innocenza di fronte all’accusa di tradimento nei confronti dell’Alleanza Ninja.” Parole fredde e dirette, che determinavano la situazione attuale dei due ragazzi, che potevano portarli alla condanna a morte se avessero giocato male le loro carte. Inoltre, chiaamndola per con il suo nome completo, le aveva risparmiato il supplizio di spiegare su come fosse l’ultima del suo clan… de resto la manifestazione della sua bilità era una chiara confessione. La ragazza rimase calma e sicura di sé, tirando fuori la sua lettera, che durante la notte aveva ripetutamente scritto, e porgendolo proprio a Mifune, in quanto rapresentasse anche il Villaggio degli artigiani, per quanto fosse distrutto.
“Questa è una mia dichiarazione scritta degli eventi, nel caso in cui durante l’interrogatorio venissero sottovalutati informazioni importanti.” Commentò la ragazza rimettendosi al suo posto.
“Allora possiamo iniziare.” Rispose mifune mentre esaminava la busta contente i fogli, pronto a trovare dei punti poco chiari e contradittori nella testimonianza vocale della ragazza. “Sembra parecchio dettagliato” Commentò. “Come hai avuto queste informazioni?”
“Sono frutto di ricerche che fece mio fratello, che poi mi passò i suoi ricordi durante l’ultima battaglia con il rimasuglio di chakra che avevo con me.”
“E come mai avresti queste informazioni solo adesso?” Chiese Onoki, rimasto in silenzio fin troppo a lungo.
“Perché non ero pronta a sopportare la verità quando il Villaggio venne distrutto.” Rispose dopo un attimo di esitazione, ricordando quanto senso di colpa avesse avuto suo fratello quando stava preparando quel rotolo, la notte dello sterminio.
“E quale sarebbe questa verità?” Chiese ancora l’uomo, studiando il senso di difficoltà che aveva la ragazza. Lei guardò per un attimo Kaito, insicura che anche lui lo sapesse o meno, per poi parlare. “Che per anni siamo stati in totale dipendenza dagli Tsukiyo…” Disse semplicemente. Non ti devi preoccupare per me. Le disse Kaito mentalmente, convincedola a dire le cose in maneira diretta. “… e che il Villaggio era stato distrutto da sé stesso, o forse è meglio dire che molti nostri compaesanei, sotto il controllo della nurkenin Yume, avevano sterminato le loro stesse famiglie per poi essere informatori e vittime sacrificali… provocando la catena di morti dove siamo tutti al corrente.”
A quella affermazione tutti rimasero inorriditi, alla notizia di un massacro simile a quello degli Uchiha, perfino Gaara non si aspettava una cosa del genere, nonostante Yui gli avesse dato qualche sospetto la sera precedente.
“Ne sei sicura?” Chiese Kakashi.
“Sto vivendo ogni notte la morte di mio fratello, che ha visto ciò che vi ho appena detto con i suoi occhi.” Rispose amareggiata Yui. In quel momento si fece avanti Kaito.
“So che avete già catalogato tutti i miei ricordi, ma vorrei ricordarvi lo scopo del gruppo nel compiere delle simili atrocità.”
Gaara, che al momento era l’unico che aveva letto il rapporto della lettura della mente, capì subito a cosa si stava riferendo. “In base ai dati che abbiamo raccolto da lui, durante il suo tempo di prigionia lo scopo degli Tsukiyo era quello di portare la ragazza, dalla loro parte, le avevano dato la caccia con il solo scopo di torturarla psicologicamente in modo da farle perdere la ragione e portarla dalla loro parte…” Venne però interrotto dal Raikage.
“Chi ci assicura che non siano menzogne per una futura trappola?” Chiese rabbioso.
“Secondo il rapporto dell’ultimo scontro…” Commentò Kakashi. “Non credo che siano menzogne, se non credete sui ricordi del ragazzo potete credere su Naruto, lui, senza sapere quasi nulla di tutto quello che stiamo discutendo adesso, era già arrivato a questa conclusione.”
“Concordo con Kakashi.” Intervenne Mei. “Nell’ultimo scontro il terzo membro era perfettamente in grado di prendere la ragazza, l’hanno lasciata libera di proposito.”
“Dobbiamo anche tener conto che stanno utilizzando come ostaggi persone legate a Yui.” Aggiunse Gaara. “E tutto questo solo perché vogliono il potere del clan Kinzoku dalla loro parte.”
Ci fu ancora silenzio per qualche istante, tutti a rimurginare su ciò che era accaduto da dopo lo sterminio. “Nel tuo resontonto hai sottolienato un sacco di eventi antecedenti allo sterminio vissuti da tuo fratello.” Commentò Mifune, decicedndo di aprire la questione antecendete agli eventi appena discussi.
La ragazza sospirò. “Purtroppo era una situazione dove non mi rendevo conto, ma sia Kaito che mio fratello avevano capito che c’era qualcosa che non andava nel sistema governativo del Villaggio. A portare allo sfruttamento della mia abilità altro non erano altri che gli Tsukiyo, attraverso le tecniche di controllo di Yume. Mio fratello scoprì che molte delle armi che vedevamo li prendevano gli Tsukiyo a prezzi bassissimi, in modo da portarmi a stancarmi di più e a mettere in ulteriore difficoltà economica il Villaggio, dal momento che avevano già allora un problema di rifornimento di metallo dalle miniere… Non so poi cosa hanno fatto con quelle armi, ma deduco che alcune le avranno tenute per loro mentre altre le avranno rivendute… vista la quantità di armi comuni che ho fabbricato, rispetto a quelle con caratteristiche speciali.”
“Non penso però che tutto questo fosse unicamente per far impazzire Yui, visto che poi hanno distutto il Villaggio…” Commentò Kaito, sempre facendo cautela a quello che dice.
“Effettivamente…” Rispose Onoki. “… per quanto quei tipi fossero ossessionati a fare atrocità, inginocchiare un intero villaggio economicamente solo per portare allo sfruttamento una ragazza, mi sembra insensato.”
“Forse volevano anche mettere mani sul mercato delle armi.” Ipotizzò A. “Ammesso che sia la verità”
“Se avete ancora dubbi potete leggermi la mente, a questo punto non fa più differenza.” Rispose Yui.
“Mi piace questa ragazza.” Commentò ancora la Mizukage, sottolineando come lei non si lasciasse intimorire e stesse tenendo testa all’intera faccenda. “Io penso invece che tra i loro obbiettivi ci fosse anche quello di distruggere il Villaggio, dopo averlo sfruttato assieme la ragazza. L’unica cosa che non comprendo è perché la vogliano conseziente nel loro culto, visti i loro metodi nei confronti delle altre vittime” Continuò, riferendosi in particolar modo alle tecniche di controllo che avevano subito entrambi i ragazzi.
“Nella lettera ci sono tutti gli avvenimenti dei quali oggi sia a conoscenza su questo punto.” Commentò la ragazza.
Dopo altri pochi minuti di discussione, i due vennero congedati a accompagnati in una sala di attesa sorvegliata. “Certo che non pensavo che saresti stata così razionale.” Comentò Kaito.
“Fortunatamente ho avuto tempo per immagazinnare il tutto” E qualcuno che mi ha guidata emotivamente pensò fra sé e sé… ancora non ci credeva che era bastato quel piccolo colloquio col Kazekage per superare il suo ostacolo emotivo e finalmente agire. Forse le serviva solo qualcuno che le ispirasse calma.
“E’ la prima volta che ti vedo così tanto risoluta.” Continuò il ragazzo, ottenendo come risposta uno sguardo perplesso. “Non pensare male, non è una cosa negativa. Ma fa comunque strano, di solito eri così istintiva, ma ora sei…”
“… L’esatta copia di mio fratello?” Lo interruppe, sapendo bene a che cosa si riferisse, del resto quei ricordi l’avevano influenzata anche come persona.
“Se prendi il vizio di interrompermi a metà, sì, diventerai la sua copia esatta.” Rispose dandole un colpo sul braccio. Non le fece male, anzi quel gesto portò i due a ridere.
“Sei sempre così permaloso.” Commentò la ragazza. “Ti ricordi quando sia io che Rikuto ti avevamo lasciato solo con quella ragazza al festival di fine anno?”
“Io mi ricordo che tu e Rikuto avevate in mente di accasarmi senza nemmeno consultarmi” Rispose permaloso, per poi guardare malinconico la ragazza.
“Non ci parlasti per tre giorni!” Rise Yui davanti a quel ricordo.
“Vi avrei voluto uccidere, anche se adesso mi pento di non aver dato abbastanza importanza a quei tempi.”
“Anche io… avevo perso troppo tempo a viaggiare con la mente.”
Kaito tentennò per qualche secondo, raccogliendo tutto il suo coraggio che aveva, diventando all’improvviso serio. “E io invece ho perso troppo tempo a tergiversare, finendo di non dichiararmi mai alla ragazza che amavo.” Commentò Kaito, guardando Yui con un forte desiderio di dirglielo in maniera più diretta, ma il leggero rossore sulle guance della ragazza gli avevano fatto capire che il messaggio le era arrivato.
“Che idiota…” Disse la ragazza evitando il suo sguardo.
“Il romanticismo non è mai stato il mio forte.” Commentò ironicamente il ragazzo. “Ma dopo il rimpianto di non avertelo mai detto quando sono stato esiliato, giurai a me stesso che lo avrei fatto alla prima occasione… quando me ne sono ricordato ovviamente.”
La ragazza comunque non rispose per qualche secondo. “Sei comunque un sadico, faccio già fatica a immagazzinare quello che ho appena detto al summit, mi vuoi mandare K.O.?”
“Credo che in fondo, Ken se ne fosse accorto, infatti non mi sembri molto sorpresa.” Continuò Kaito. “Almeno adesso ti ho tolto il dubbio, anche se so che per ora non ricambi.” A quella frase Yui guardò ancora una volta il ragazzo, che le sorrideva dolcemente, consapevole di tutto quello che aveva detto. “So bene che tu non dai spazio ad altro non appena metti tutta te stessa in una cosa, e la faccenda degli Tsukiyo è abbastanza grave che sono d’accordo che ora non abbiamo tempo per pensare a ipotetiche situazioni amorose.”
“Non ti credevo così arrendevole, però… in un certo senso sei cambiato. Fai quasi paura.” Commentò la ragazza.
“No… sono solo diventato più risoluto, se lo fossi stato ai tempi non sarei mai stato esiliato. E poi prima ho delle faccende dove devo fare prima chiarezza prima di fare delle ipotetiche avances.”
 
Ci vollero un paio d’ore di attesa, prima che i due ragazzi, che avevano trscorso il resto del tempo in silenzio o in occasionali scambi di parole, che entrambi erano stati dichiarati innocenti e che potevano ritornare nelle loro stanze assegnate, o nel caso di Yui nella villa del Kazekage.
La ragazza si mise sul balcone a guardare il cielo, a contemplare quello che le aspettava sia nell’imminente che nel lontano futuro. Rimase lì a lungo, per qualche motivo quel panorama la rilassava, per poi venir interrotta dalla presenza di Gaara.
“Mi aspettavo di trovarti qui.” Commentò il rosso.
“Sapevo che mi avresti subito cercata, mi sono solo fatta trovare nel posto più ovvio.” Commentò la ragazza.
“Noto che comunque l’influenza di tuo fratello ti sta portando ad una ulteriore maturità” Commentò il ragazzo, mettendosi al suo fianco a guardare il panorama. Non era la prima volta che si ritrovavano in quella situazione, e per loro era così familiare in quel momento… un pezzo di quotidianità che aiutasse loro ad allegerire la mente. Erano tutti e due alla ricerca di un po’ di pace, dopo il pesante susseguirsi di eventi del giorno stesso.
“E’ stato deciso che sarà Mifune ad occuparsi della questione dei masuolei, dove la pergamena di tuo fratello ti diceva di andare, del resto si trovano nel Paese del Ferro.”
“Perché voi pensate veramente che non abbiamo preso delle contromisure in quei luoghi?” Rispose Yui, provocandolo.
“Per questo tu e Kaito verrete con me in segreto.” Disse il ragazzo rimanendo impassibile, ma sorprendendo la ragazza.
“Questa poi… ero quasi sicura che mi avreste rinchiusa da qualche parte.” Commentò la ragazza. “Già pensavo a dei modi per scappare dal Villaggio.”
“Non ce ne sarà bisogno, ti sei forse dimenticata che già avevo provato a metterti al sicuro?” Le ripsose ricordandole del periodo dove l’aveva allenata, prima che Yume prendesse il controllo di Masturi e rapisse Temari. “Non siamo sicuri di chi ci possiamo fidare, inoltre sei la chiave per portarci a loro. Rinchiuderti da qualche parte era la decisione meno saggia.”
“Per quanto riguarda Hidan?” Chiese la ragazza.
“Ci vorrà tempo nel leggere i suoi ricordi, il rapporto ci comunica che sono annebbiati da qualche tecnica di sigillo… e nel frattempo non sappiamo se questa sua immortalità durerà in eterno, visto che lo abbiamo fatto a pezzi e bruciato il suo corpo fatta eccezione della testa.”
“Quindi farò da esca in modo da poter catturare qualche altro membro?” Commentò sarcastica, anche se sapeva che la sua deduzione era corretta, ma non la infastidiva… anzi era perfetta per la sua vendetta.
“Finchè sarai sotto la mia protezione, non ti cattureranno.” Commentò il ragazzo.
“Non c’è bisogno che me lo assicuri, l’ho visto con i miei occhi.” Rispose la ragazza, dimostrando per la prima volta al ragazzo una totale fiducia nei suoi confronti. Gaara si chiese quale fosse il motivo di un tale cambiamento di atteggiamento, rimanendo sorpreso. Lui non se lo ricordava, ma Yui, attraverso i ricordi di Ken, sapeva che i due si erano incontrati, proprio durante la consegna e l’acquisto del ventaglio di Temari e di altre armi, e che il fratello aveva sempre avuto rispetto verso di lui, sia come Kage che come persona attenta ai bisogni del suio villaggio… tutte cose che la ragazza ha ritenuto vere quando ha collegato quei ricordi con la gentilezza che il rosso le aveva mostrato nei suoi confronti.
Per alcune persone quel pensiero di Yui poteva apparire incauto, ma suo fratello non si era mai sbagliato a giudicare le persone e poi era anche il suo personale istinto a drile di fidarsi già da molto tempo prima di avere quei ricordi.
La cosa le alleggeriva l’animo, perché finalmente si sentiva meno sola.
 


 


Angolo dell'autrice:


Buonsalve a tutti!
Oddio non ci credo che sono riuscita a togliermi questo macigno... finalmente ho svelato cosa bolliva in pentola da troppo tempo. L'unica cosa non mi andava molto di raccontare tutta la faccenda del passato di Ken... magari in futuro ci farò uno spin off... sempre se prima finisco questa Fan Fiction. Detto questo passiamo al capitolo: come già avevo comunicato nello scorso capitolo, sarei diventata molto più diretta... così ho fatto, chiarendo dei fattori che da quasi 15 capitoli avevo lasciato l'alone di mistero. Spero di averlo fatto nel modo giusto, senza rovinare la storia... ma era una cosa che doveva essere fatta, perchè Yui doveva avere le idee più chiare ed essere risoluta su quello che avrebbe fatto. Una trasformazione quasi improvvisa, ma è difficile rimanere sè stessi davanti a certe rivelazioni direttamente nella tua testa, senza contare come sia stata influenzata drasticamente dal fratello. Qualcuno in passato mi aveva detto che tra Yui e Ken forse non c'era solo un rapporto puramente fraterno... beh lascio a voi questa ship, ma ho voluto fare questo rapporto di totale fiducia e amore fraterno... ci sono fratelli e fratelli, ma ne esistono così uniti, ve lo giuro!
Prima che qualcuno me lo chieda: no, non ci sarà un vero e proprio triangolo amoroso, lo potete vedere da come Kaito, in maniera matura, si relaziona con Yui, a differenza di molti ragazzi che proclamano la friendzone al primo amore non corrisposto (ci sono casi e casi, ma esistono entrambi gli estremi). Kaito inizialmente doveva avere un ruolo nicchia, come Rikuto che muore subito, ma credo che ne avrà uno secondario... sopratutto negli eventi molto più avanti.
Il resto lo lascio a voi.
Io spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto, e vorrei tanto sapere una vostra opinione con una recensione. Mi manca avere un po' di sano confronto :-(
Ma a parte questo, sono comunque felice che sia seguita e piaciuta da molti.
Un saluto.
Alexia!
  
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