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Autore: __roje    23/11/2017    1 recensioni
-- QUESTA STORIA CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE! --
Aki Nomura è solo un ragazzo di 16 anni che ha sempre sognato di poter condurre una vita scolastica del tutto normale, fatta di amicizia e nuovi amori. Tuttavia la realtà in cui si trova non è affatto così; a causa di diversi eventi il suo carattere è diventato molto più rude e introverso e i primi due anni di scuola non sono stati esattamente ciò che credeva ed una delle ragione è la continua presenza nella sua vita di quello che una volta era il suo migliore amico: Hayato Maeda. Un ragazzo di straordinaria bellezza che viene definito da tutti "Principe" per i suoi tratti e i suoi modi, ma la realtà è ben altra infatti Aki scoprirà presto i nuovi gusti sessuali della persona che credeva di conoscere bene e da quel momento tutta una serie di strani eventi cominceranno a susseguirsi nella vita di questo giovane ragazzo.
IKIGAI: è l'equivalente giapponese di espressioni italiane quali "qualcosa per cui vivere" o "una ragione per esistere" o "il motivo per cui ti svegli ogni mattina".
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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-- QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE! --

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CAPITOLO 23

Nella vita accadono cose molto strane. Di base tutti sogniamo e desideriamo le stesse cose, di essere felici e di trovare il vero amore ma di solito la nostra immaginazione va ben oltre quello che realmente accade, e spesso succede l’imprevedibile.
Quando ero bambino avevo un amico, il mio migliore amico o almeno così io lo consideravo. Vi ho trascorso insieme le elementari e ogni singolo giorno della mia vita condividendo con lui ciò che amavo, e ciò che più odiavo poi però per qualche ragione tutto si è spezzato e ricordo ancora perfettamente quel giorno, quando mi disse che per lui ero uno stupido e dal quel momento tutto il mondo intorno a me cominciò ad essere grigio e smisi di credere che potesse esistere l’amicizia e l’amore stesso.
Come cambiano le cose da un momento all’altro. Il giorno prima sei da solo, non hai nessuno che ti assilli per cose riguardante l’amore e un attimo dopo ti trovi sdraiato sul letto dello stesso ragazzo che un tempo chiamavi amico.
Hayato mi depose dolcemente sul letto, mi sovrastò con il suo corpo infilandosi tra le mie gambe e mi costrinse quasi a tenerle aperte. Ci baciammo appassionatamente per un bel po’, le nostre lingue erano fuse in una danza e i nostri respiri sembravano quasi sincronizzati.
Nell’aria sembrava esserci solo il rumore dei nostri battiti, percepivo quelli di Hayato, sempre più veloci e forti. Si sentiva come me.
“Sei sicuro di volerlo davvero?” mi domandò ancora una volta Hayato sollevando la testa da me.
Gli sfiorai la guancia in una dolce carezza, sembrava essere già sudato e ancora non avevamo fatto niente. Era forse l’ansia?
“Si va bene”
La paura di quei giorni era svanita completamente, ora c’era solo una piacevole ansia del non sapere come sarebbe stato e cercai di assecondare Hayato meglio che potei. Mi baciava e io cercavo di andargli dietro, ma non sapevo proprio dove mettere le mani o da dove cominciare.
Hayato però mi sollevò la maglia e cominciò ad accarezzandomi la pelle dolcemente arrivando sino al petto, dove vi trovò i capezzoli e cominciò a giocarci. Prima delicatamente poi li strinse, e un gemito quasi di piacere mi fece sussultare.
Stavolta nessuno ci avrebbe interrotti, c’eravamo solo noi due e nessun altro. Potevo lasciarmi alle spalle la storia dell’incidente e vivere semplicemente il momento.
Portai le mani verso la lampo di Hayato e la abbassai, Hayato se ne accorse e mi guardo perplesso “Aki?”
“Voglio toccarti anch’io.”
Spaesato, e imbarazzato a morte Hayato si spostò permettendomi di mettermi a sedere davanti a lui. Avevo visto Hayato nudo innumerevoli volte da piccolo, ma ora era tutto così diverso e osservare la sua intimità così eccitata era qualcosa di nuovo ma più che imbarazzo mi sentii stranamente lusingato che si sentisse in quel modo stando con me.
“Smettila di fissarlo è inquietante.”
Mi resi conto di star perdendo tempo a guardare il suo fallo, “Hayato ricordi l’ultima volta che abbiamo fatto il bagno insieme?”
“Mh credo quando avevamo tipo sei o sette anni.”
“Dimmi la verità quando hai iniziato a fare strani pensieri su di me” lo guardai serio ma anche indispettito che mi avesse visto tante volte nudo con quella sua fantasia in testa su di me.
Hayato fece una smorfia strana “Perché vuoi sapere questo adesso?!”
“Andiamo dimmelo!”
Hayato mi sovrastò e mi fece stendere di nuovo “Non è importante adesso non credi?” e premette la sua chiara erezione contro la mia facendomi intuire che quello non era proprio il momento.
Cominciò a baciarmi il collo e a premere contro di me il proprio membro facendo su e giù, una strana sensazione mi invase e cominciai a sentire molto caldo, un calore che proveniva dalle parti basse.
Portò la sua mano verso i miei pantaloni e me li sbottonò tirando fuori il mio membro e lo toccò come l’altra volta. La sensazione fu assolutamente piacevole e lo lasciai fare, mai in vita avrei creduto di arrivare a fare una cosa del genere proprio con lui.
Hayato portò di nuovo il suo viso davanti al mio e mi guardò dritto negli occhi, potei specchiarmi in quelle iridi così blu e mi sembrò per un momento di affogare nel mare. Mi fece venire, fu molto imbarazzante e nascosi il viso dietro le mani ma lui me le spostò e tornò a baciarmi. Durante ciò, con la mano ancora sporca del mio sperma, cominciò a massaggiare il mio retto e vi infilò un dito.
“Hayato aspetta...!” cercai di fermarlo, la sensazione era molto strana. Era un misto di piacere, ma provavo anche un po’ di dolore per quell’improvvisa intrusione.
Hayato non mi ascoltò e infilò un altro dito facendomi sussultare “Cerca di rilassarti sei tutto contratto qui” e andò a premere in un punto facendomi gemere di piacere. Per essere uno che non aveva ancora fatto mai sesso sembrava fin troppo esperto. Io rispetto a lui non sapevo nemmeno dove mettere le mani, così strinsi le lenzuola con le dita. “Dimmi quando non ti fa più male.”
Facevo respiri molto lunghi, ogni tanto gemevo sotto il suo tocco e cominciò a piacermi sempre di più. Era bello, le sue dita si muovevano dentro di me e la mia erezione era di nuovo evidente.
Hayato capì dai miei gemiti che il dolore era diminuito così si liberò della biancheria intima e si infilò tra le mia gambe premendo il proprio fallo contro la mia apertura. Prima di entrare mi guardò in viso e mi sorrise “Non ci posso credere” disse come un bambino in estasi e arrossato in viso per il caldo e l’eccitazione.
La visione di lui così coinvolto fece battere più forte il mio cuore, e istintivamente lo accarezzai. Non avevo più dubbi al riguardo, lo volevo anch’io, desideravo ogni cosa di lui ed era sempre stato così ma a suo tempo non lo avevo capito quanto fosse in realtà importante per me.
Cominciò a penetrarmi lentamente infilando la punta e un dolore allucinante mi invase “Hayato!”
“Rilassati Aki o ti farai male”, era una parola ma cercai di ascoltarlo “respira lentamente.”
Cercai di fare come diceva e andò meglio, diede poi una spinta secca e fu dentro completamente. Cominciò a spingere, prima lentamente poi andando più velocemente, ogni affondo era un agonia mista a piacere specialmente quando cominciò ad accarezzarmi anche il membro. Fu una sensazione fantastica! Provavo un misto di sensazioni strane, nel trovarmi li tra le sue braccia dopo così tanti anni passati divisi, ora però eravamo qualcosa di diverso rispetto a prima. Affondo dopo affondo cominciai a gemere, e il respiro mi si fece sempre più profondo e lungo e Hayato capì che poteva osare di più.
Provavo dolore ma c’era anche un altra sensazione e senza rendermene conto mi aggrappai con le braccia intorno al suo collo stringendolo a me, desiderando che quel momento non finisse subito. Avrei voluto restare in quel modo ancora per molto, molto tempo.
 

Dormii davvero profondamente quella notte, fu piacevole e sentivo ogni parte del corpo completamente rilassata, ed era andato via qualsiasi dubbio o preoccupazione di quei giorni. Era strano che tutto si fosse chiarito velocemente ed ora ero li, sdraiato e intontito. Li per li quando riaprii gli occhi mi domandai dove fossi finito poi mi ricordai velocemente di ciò che era accaduto quando accanto a me trovai Hayato nudo e addormentato, col torace scoperto e il suo viso angelico assopito.
La mia reazione in quel momento fu di puro imbarazzo, non riuscivo proprio ad immaginare come avrei dovuto guardarlo dopo ciò che avevamo fatto. Ero andato a letto con Hayato, lo avevo fatto per davvero ed ero davvero sorpreso di quanto mi fosse piaciuto. Pensai immediatamente che dovevo alzarmi, volevo farmi una doccia e non volevo certo farmi trovare nudo accanto a lui. Sarebbe stato ancora più imbarazzante, così feci per alzarmi ma non appena fui in piedi e andai a muovere qualche passo il corpo non rispose affatto ai comandi e crollai a terra cadendo di sedere.
“Ahio” dissi massaggiandomi la schiena.
Non potevo credere di essere tutto un dolore eppure era così, schiena e sedere erano andati e improvvisamente il ricordo stupendo della notte prima divenne più nitido.
“Hayato fa male! Smettila!” avevo gridato diverse volte.
“Se tu la smettessi di contrarre tutto qui sotto! Magari riuscirei a infilarlo.”
La mia mente aveva completamente rimosso il dettaglio di com’era andata realmente, delle urla tremende che avevo cacciato e delle diverse volte che lo avevo colpito per allontanarlo. Come avevo fatto a pensare che fosse stato tutto perfetto, come aveva fatto il mio cervello a convincersene.
“Che ci fai seduto a terra?”
Guardai in alto e trovai il viso di Hayato – con i folti capelli biondi in disordine – affacciato da sopra il letto. Lo guardai intontito che potesse essere così bello anche appena sveglio, ma poi mi ricordai di ciò che era accaduto e rivolsi lo sguardo altrove preso dall’imbarazzo.
“Sono caduto mentre cercavo di andare in bagno.”
“Ti fa molto male li?” Non potevo credere che avesse già capito tutto, e lo guardai allarmato con un vistoso rossore in viso, lui invece continuò ad osservarmi come se nulla fosse “Allora?”
Tentai di rimettermi in piedi e ci riuscii “E’ tutta colpa tua idiota! Ti ho detto dieci volte di fermarti ma non mi ha ascoltato, ti odio!” e chiusi la porta del bagno alle mie spalle.
Avevo reagito in quel modo ma era una bugia, e me ne resi conto quando vidi me stesso riflesso nello specchio. Avevo il viso rosso come un pomodoro e diversi segni sul corpo, maledizione com’ero conciato.
Restai in bagno quanto? Penso quasi un oretta buona e sapevo bene che prima o poi sarei dovuto uscire da li, ma Hayato non venne mai a bussare così preso dalla curiosità di cosa stesse facendo uscii e raccolsi i miei vestiti per vestirmi. Notai che Hayato non era più in camera, pensai allora che fosse di sotto, e nel chiedermelo sentivo anche un misterioso profumo, forse era odore di cibo così, affamato e stanco, mi catapultai al piano di sotto per raggiungerlo e lo trovai in cucina che preparava la tavola per una piccola colazione.
“Sei uscito a fare compere?” domandai vedendolo cacciare fuori delle brioche e del latte al cioccolato.
Hayato si accorse di me e mi fissò “Ho pensato che avessi fame e in casa non ho nulla.” Che gesto carino pensai e il cuore mi partì a raffica, era davvero dolce certe volte dovevo ammetterlo ed ero molto fortunato. “Anche perché ti ho stancato parecchio visto che non riuscivi nemmeno a stare in piedi prima” disse con un sorrisetto compiaciuto.
Improvvisamente quel dolce gesto sparì “Bastardo...” lo fissai male e Hayato ridacchiò divertito della cosa ignorandomi e addentando la sua brioche.
Lo ignorai e decisi di mettermi a mangiare qualcosa, un po’ era vero che mi sentivo completamente distrutto ma non per colpa sua, questo era assodato. La schiena mi faceva male ma non poteva essere a causa sua e più ci pensavo più mi tornavano in mente le scene della notte prima facendomi ribollire guance e corpo. Dovevo eliminare quel ricordo!
Con la coda dell’occhio non facevo che guardarlo, indossava una maglietta nera a maniche lunghe che gli calzava a pennello mettendo in risalto il suo ampio torace e le spalle. Risaltavano i capelli biondi, per non parlare degli occhi. Lo odiavo da morire per quell’aspetto.
“Se devi dirmi qualcosa smettila di fissarmi idiota.”
Sussultai, se ne era accorto quindi. “Ecco.. sono sconvolto, sei così a tuo agio dopo che...”
Mi fissò incuriosito “Dopo che?”
“Beh.. ecco.. noi...NON FARMELO DIRE IDIOTA!”
“Dopo che abbiamo fatto sesso?”
Lo aveva detto e non potevo crederci che ne parlasse con tanta tranquillità e che sul suo viso non vi fosse alcun segno di disagio. Sussultai, e mi alzai per andarmene di li perché non avrei retto quella conversazione. Volevo solo nascondermi.
“Lascia perdere ti prego!” urlai e lo dissi tenendo il viso basso.
Hayato non mi permise però di scappare via stavolta e mi catturò per un braccio fermando la mia fuga e mi tirò a se, mi ritrovai faccia a faccia col suo viso serio. “Smettila di scappare via.”
“Non ci riesco. Non riesco nemmeno a guardarti in faccia oggi, è tutto così strano per me.” Confessai finalmente tenendo sempre gli occhi bassi e guardando il suo collo piuttosto che la faccia.
“Credi che io non sia agitato?”
“No che non lo sei! Tu sapevi cosa fare stanotte mentre io sentivo il panico crescere e anche ora è così.”
Lo sentii sospirare “Non sembravi così preso dal panico in verità” commentò con una punta di veleno.
“Piantala!”
Ridacchiò e posò la sua mano sul mio mento per tirarmi su il viso e guardarmi “Ero preoccupato anch’io e quando ho visto che non riuscivi nemmeno a stare in piedi oggi mi sono sentito in colpa. Per me è stato bellissimo ma credo che per te non sia stato lo stesso e mi dispiace.”
Era ciò che aveva pensato mentre io ero sotto la doccia? “Perché ti scusi. Non è colpa tua.”
“Sono così felice Aki” e mi tirò a se catturandomi in un abbraccio, assaporai il suo buonissimo profumo. L’imbarazzo sparì grazie al suono di quelle parole, ero felice anch’io di sentirglielo dire ma non avrei mai avuto il coraggio di ammettere quanto anche per me tutto fosse stato speciale. Era stato doloroso sì, ma anche bellissimo e l’avrei rifatto altre cento volte. Ero felice di stare con lui, così anch'io mi strinsi tra le sue braccia godendomi quel momento perfetto.


Note autrice: Oh e finalmente siamo arrivati al capitolo bollente. E' stato atteso, voluto e sofferto. Sofferto perchè ricordo che ci vollero diversi giorni per scriverlo, non è mai facile descrivere certe scene e non perchè ne abbia vergogna ma perchè non so proprio come funzioni tra due uomini quindi mi baso per lo più sui contenuti yaoi che ho letto e visto.
Ripeto le pubblicazioni non avranno date precise, potrà capitare (come in questo caso) che riuscirò a postarne due a distanza di poco, mentre altre volte i tempi saranno più lunghi. Mi scuso in anticipo ma la colpa è delle cose che ho da fare.
Detto questo ringrazio chi legge e segue la storia, chi si ferma per un commentino e chi invece se lo tiene per se. Per me vedere il contatore delle visite salire significa che qualcuno ha aperto questa pagina per darci almeno una sbirciata e sono già felice di questo. Grazie.
  
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