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Autore: Carly03    26/11/2017    3 recensioni
Ciao! Eccomi con una nuova storia appena sfornata. Vi avviso subito che a quelli a cui non piace la notte tenebrosa, il sangue e soprattutto i vampiri...beh, questa storia non fa per voi. Sì, avete capito bene...vampiri. Spero vi piaccia e mi raccomando recensite. Buona lettura!
***
Silenzio. Questo è quello che regna nella mia camera da letto. Un silenzio traditore che ti culla dolcemente, invece di tormentarti spaventandoti a morte. All'improvviso un suono. No, un rumore agghiacciante. Quello di un vetro in frantumi.
Spalanco gli occhi intimorita alzandomi a sedere sul letto ormai sfatto, mentre il cuore inizia a battere all'impazzata. Un ladro, penso.
Con coraggio prendo la mazza da baseball che tengo nascosta sotto il letto e appoggio i piedi a contatto con il pavimento freddo. Impugno con forza la mazza dirigendomi a passo felpato verso il soggiorno, il luogo da cui è arrivato il rumore. Ho le mani sudate che tremano, mentre il cuore batte sempre più veloce.
Tum tum tum tum.
Arrivo in soggiorno e alzo la mazza sopra la testa per poter colpire il ladro, ma mi blocco appena poso lo sguardo sul pavimento. Perdo un battito.
C'è sangue...troppo sangue.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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​Red blood
-L'inizio della guerra-
 
 
 
 
 
 
 
 
​Fuoco. Il fuoco mi circonda con i suoi colori di un rosso acceso che vanno a sfumarsi nel giallo più acceso con il suo fumo mi impedisce di respirare bene. Sento i miei piccoli polmoni bruciare ogni volta che prendo una boccata d'aria, mentre l'odore pesante del fumo mi infastidisce il naso, lasciandomi nauseata. Guardo mio padre, ormai ricoperto dalle macerie del tetto che gli sono cadute addosso uccidendolo sul colpo e il cuore viene colpito da un immensa onda di tristezza, mentre gli occhi iniziano a pizzicarmi. Distolgo lo sguardo asciugadomi gli occhi con le maniche della mia maglietta e guardo mia madre che nel panico cerca un via di fuga. Rimango lì a guardarla per un po' e solo quando lei si accorge del mio sguardo preoccupato e spaventato mi corre incontro e mi abbraccia forte. Solo ora alzo la testa per guardarla negli occhi e mi confesso a mia madre.
-Mamma...ho paura- le confesso impaurita stringedole leggermente il collo con le mie piccole braccia. Mi dono un leggero bacio sulla fronte e appena si stacca da me le affiora sulle labbra un meraviglioso sorriso. Uno di quelli che solo lei sa fare.
-Amore mio, non devi avere paura ci sono io qui con te, ci sono io a proteggerti- mi risponde dolcemente. La guardo dritta negli occhi e un velo di tristezza affiora dai miei occhi.
-E quando non ci sarai più?- le chiedo. Lei sorride e mi porta dietro l'orecchio una ciocca bionda sfuggita dalla treccia.
-Quando avrai paura e io non ci sarò più, ricordati di guardare il cielo quando il sole cala e spuntano le stelle, ebbene tra tutte quelle miriade di stelle ci sarò io che ti proteggerò sempre, anche dopo la morte. Perché dopotutto è questo ciò che fanno i genitori- mi racconta. Rassicurata, l'abbraccio forte a me, mentre lei con piccole carezza, mi coccola tra le sue braccia. Chiudo gli occhi e rimango così.
Dopo un po' sento la sua presa su di me affievolirsi e poi un forte tonfo. Mi volto e la ritrovo a terra completamente inerme senza vita. Urlo il suo nome, ma lei non mi rassicura accarezzandomi dolcemente la guancia, la scuoto per vedere le palpebre alzarsi un'ultima volta, ma niente. Abbasso l'orecchio sul suo petto e resto in ascolto nel più assoluto silenzio sperando di sentire il suo cuore battere nuovamente. Silenzio. Tutto ciò che sento e un silenzio surreale.
Le lacrime iniziano a scendere copiose dai miei occhi, mentre le mie grida si disperdono in tutta la villa. Continuo a gridare finché rimango senza voce. In ginocchio resto lì a guardare mia madre, sperando che tutto sia solo che un incubo. Una lacrima percorre lentamente la mia guancia proseguendo fino al mento e finisce ad infrangersi a terra. La guardo attenta e inizio a sognare piccole gocce argentee cadere dal cielo ed estinguere queste fiamme, ma nulla di tutto ciò avviene. Tossisco forte e cado a terra. Sento le forze venir meno e il battito del cuore rallentare.
Poi avviene un miracolo, un uomo con il viso offuscato mi si avvicina e mi prende in braccio tra le sue forti braccia. Non sento bene la sua voce, ma sono sicura che mi stia rassicurando con parole dolci. L'uomo esce dalla villa con me in braccio, mentre due paramedici si avvicinano velocemente. L'uomo mi appoggia delicatamente sulla barella e mi saluta con un bacio sulla fronte e un dolce sorriso. Avvisa i paramedici di medicarmi urgentemente e mi volta le spalle come se niente fosse, mentre un terzo paramedico prova a richiamarlo per farsi medicare, ma lui continua dritto con le mani in tasca. Provo a fermarlo con una mano, ma in questo momento sono troppo debole e infatti cado stanca sulla barella. Una goccia cade dal cielo e finisce sul mio naso, poi un'altra e un'altra ancora.
Piove.
Volto lo sguardo verso la villa e un sorriso amareggiato si fa largo sul mio volto. Avrà anche iniziato a piovere, ma le fiamme al suo interno non si sono estinte. Guardo in alto il cielo grigio ricoperto da nuvole e ripenso al mio eroe che mi ha salvato la vita. Non mi ricordo il suo viso o i suoi capelli, nemmeno la sua voce, l'unica cosa che mi ricordo sono i suoi occhi, meravigliosi occhi color smeraldo.
 
 
Come una molla scatto in avanti sul letto. Resto per un paio di minuti a guardare fissa davanti a me il nulla, prendendo grosse e faticose boccate d'aria. Dopo essermi calmata mi lascio cadere a peso morto sul letto guardando il soffitto della grande stanza, completamente immobile. Di nuovo lo stesso incubo che mi perseguita. Non mi vuole lasciare in pace. Porto il braccio a coprirmi gli occhi, cercando di focalizzare l'attenzione su qualcos'altro. Un unico pensiero mi passa per la mente.
Verdi. I suoi occhi sono verdi.
L'unico dettaglio nuovo del mio incubo. Ogni volta quando mi svegliavo da quest'incubo rimanevo in uno stato di shock, tremavo e guardavo dritta davanti a me con occhi vitrei, ma questa volta sono un po' felice. Voi sicuramente starete pensando:"Ma questa è fuori di testa, insomma si è svegliata scioccata da quest'incubo ed è un po' felice?" ebbene miei cari sì, sono felice. Perché? Perchè adesso sono a conoscenza di un piccolo particolare del mio eroe, i suoi occhi. Fino a questo momento, i miei ricordi lo riconoscevano solo come un volto sfocato, ma adesso sapere di che colore sono i suoi occhi, bhe mi rende stranamente felice. Anche se questo minuscolo dettaglio non mi può di certo aiutare a trovarlo visto che c'è molta gente a New York che ha gli occhi verdi. E se, invece di abitare qui veniva da un'altro paese ed era in vacanza? Bhe, sicuramente gli avrò rovinato la vacanza quel giorno. Sbuffo, ormai arresa all'idea di trovare il mio eroe. Un vento freddo mi investe il viso, mentre il freddo si insinua sotto le coperte provocandomi brividi di freddo lungo la schiena. Non mi accorgo neppure di aver iniziato a tremare.
 
Mi alzo dal letto decisa a chiudere quella dannata finestra e appoggio delicatamente i piedi nudi a contatto con il parquet, rabbrividisco all'istante. Con tre falcate copro velocemente la distanza tra la finestra e il letto e chiudo con un tonfo la finestra. Le tende di velluto rosso che fino a qualche secondo fa svolazzavano, arrestano la loro dolce danza.
​Eppure non mi ricordo di averla aperta, probabilmente sarà stato Natsu...
Tiro un sospiro di sollievo appena sento il freddo abbandonarmi. Alzo lo sguardo e guardo oltre questa finestra trasparente che mi divide dal mondo esterno. In lontananza le luci abbaglianti di New York mi rendono felice. Un piccolo sorriso mi affiora sulle labbra. Non avrei mai pensato di dirlo, ma New York mi manca. Mi manca svegliarmi presto la mattina, il caffè amaro preso in velocità prima di correre a lavoro e mi manca Levy. Il sorriso felice si trasforma subito in uno più amaro. Quella piccola donnina dalla chioma turchese mi manca veramente tanto.
Alzo lo sguardo sul cielo stellato e noto subito come le luci abbaglianti di New York storpiano la bellezza delle stelle. Subito il ricordo delle parole di mia madre tornano a farsi prepotenti. La sua frase non l'ho mai scordata, mi è sempre rimasta impressa nella memoria ed anche nel cuore. Mia madre ha mantenuto la sua promessa, mi ha sempre protetta da qualsiasi cosa, ma non ci è riuscita con la società. Mi manca tantissimo mia madre, le sue carezze, la sua voce, il suo modo di essere. Un brivido mi perquote nuovamente dalla testa fino ai piedi, non un brivido di freddo, più una sorta di sesto senso che mi avverte di stare attenta.
Sobbalzo sorpresa.
​Probabilmente Natsu sarà dietro di me
Mi volto verso di lui con aria fintamente arrabbiata e le mani sui fianchi.
-Insomma Natsu, volevi farmi morire di freddo con la finestra aperta?! Ho capito che tu non senti freddo però...- non finisco neppure la frase che un'ombra scura mi piomba addosso, placcandomi a terra con il suo dolce peso. Per sbaglio, mentre cado sbatto la testa contro il comodino di fianco al letto e un dolore indescrivibile mi colpisce. Con gli occhi spalancati guardo il mio aggressore.
Non è Natsu
Guardo negli occhi l'uomo sopra di me e lo studio attentamente. Occhi azzurri, glaciali come il ghiaccio, capelli biondo cenere con un ciuffo che gli copre leggermente un'occhio, un fisico da palestrato e un paio di canini decisamente troppo affilati per i miei gusti.
 
-Mi dispiace principessa, ma non sono Natsu- mi risponde l'uomo con un sorriso sadico. Rimango immobile, decisa a non emettere neanche un suono. Lo guardo decisa negli occhi.
-Chi sei?- gli domando.
-Piacere di conoscervi, Lucy. Io sono Sting, vampiro non purosangue e sono qui per ordine del mio padrone- mi risponde alzandosi in piedi facendo un inchino, prendendomi la mano facendo un baciamano impeccabile.
Sicuramente non gli mancano le buone maniere
Mi guarda sorpreso con un sopracciglio alzato.
-Come mai non urli dalla paura? Sento dal tuo battito del cuore che sei spaventata, come mai non mi delizi con le tue grida?- mi chiede. Sobbalzo presa in contropiede.
​Già, come mai non lo faccio? Forse perchè so che Natsu verrà a salvarmi?
​Incrocio le braccia al petto e indietreggio di un passo.
-Perchè so già che Natsu sta venendo a salvarmi- gli dico. Lui all'inizio rimane un po' perplesso poi mi sorride incuriosito.
-Mhm, così ti fidi così tanto di lui, vero? Ebbene hai ragione. Natsu sta salendo le scale in tutta velocità in questo preciso momento, avrà sentito la mia presenza- risponde come se nulla fosse prendendomi per il braccio portandomi vicino alla finestra. Mi fermo all'istante.
-Cosa stai facendo?!- gli chiedo urlando. Sting rotea gli occhi.
-Non lo vedi? Ti sto portando via da questo postaccio- mi dice trascinandomi avanti. Mi oppongo con tutte le mie forze.
-Perchè? Cosa vuoi da me? Cosa vuole il tuo padrone da me?!- gli chiedo gridandogli in faccia. Sting si ferma di scatto davanti a me e si volta verso di me, donandomi per un breve istante la visione del suo viso stranamente così angelico. Mi mi sorride, un sorriso cattivo che distorce il suo viso.
-Quindi tu non sai niente, eh? Natsu ti ha tenuto all'oscuro della verità. Furbo lui, altrimenti non saresti mai venuta qui con lui- dice più a sè stesso che a me.
Lo guardo incuriosita.
-Verità? Natsu mi ha trovata per caso per strada e mi ha rapita, cosa c'è di più? Solo una concidenza nulla di più- gli rspondo semplicemente. Sting mi dona uno sguardo gelido.
-Tu credi? Non hai mai pensato che Natsu non si trovava lì per una semplice concidenza, ma perchè era venuto a prendere te?- mi chiede gelido. Io rimango scioccata con la bocca leggermente socchiusa e resto a riflettere.
No, perchè mai...una concidenza nulla di più...
-Secondo te perchè io sono qui? C'è un motivo per cui sono venuto a prenderti e Natsu ti ha rapita per lo stesso identico motivo- mi risponde alzandomi il mento con la mano per incontrare il mio sguardo. Lo guardo incredula. Mi porto istintivamente le mani al collo.
-Per il mio sangue- gli rispondo deglutendo, improvvisamente spaventata a morte. Mi guardo le mani e le vedo tremare. Sting si avvicina al mio orecchio.
-Diciamo di sì. Diciamo che il tuo sangue ha qualcosa che tutti i vampiri vogliono. Diciamo che anche Natsu vuole questo qualcosa. Sennò perchè tu saresti qui? Se non fossi speciale Natsu ti avrebbe già uccisa- mi sussurra sensuale all'orecchio.
Ora tutto ha senso...
​-Ma se vuoi sapere tutta la verità dovrai venire con me, il mio padrone saprà rispondere a tutte le tue domande- mi risponde. Resto immobile appena sento uno dei canini stuzzicare la pelle del collo. Con tutta la forza lo spingo lontano da me. Socchiudo le labbra pronta a rispondergli, quando la porta della stanza viene spalancata con un piede e vedo fare ingresso Natsu. Con uno sguardo gelido guarda Sting. Vedo con la coda dell'occhio Sting sorridere.
-Da quanto tempo Natsu...Sarà un secolo che non ci vediamo, ti sono mancato?- chiede sarcastico Sting e Natsu lo fulmina con uno sguardo.
-Sai com'è, speravo fossi morto con un paletto di frassino infilzato nel cuore e invece, ora mi toccherà ucciderti con le mie stesse mani- gli risponde Natsu. Poi un leggero spostamento dell'aria e Natsu si trova davanti a Sting, mentre digrigna i denti. Natsu lo prende per il collo e lo lancia contro la parete della stanza. Sting si rialza a fatica da terra ridendo sotto i baffi.
-Vedo che la tua forza è aumentata dall'ultima volta, non è che per caso hai...- Sting non riesce neppure a finire la frase che Natsu gli si avventa contro mordendogli il collo. Sting grida di dolore e ringhia contro a Natsu.
-Prima o poi scoprirà la verità Natsu- gli risponde prima di dissolversi. Un tonfo alle mie spalle mi fa capire che ha semplicemente usato la sua super velocità per scappare.
 
Natsu si volta verso di me e con la super velocità mi si avvicina preoccupato. Con la lingua si pulisce una goccia di sangue finita sul labbro inferiore e io non posso fare altro che rimanere disgustata. Vedo il suo sguardo diventare più luminoso, mentre mi guarda la fronte. Un liquido caldo inizia a scivolare giù sulla mia guancia ed io curiosa, tasto con le dita per capire di che si tratta. Porto le mani davnti al viso ed impallidisco all'istante appena vedo le mie dita tinte di rosso. Istintivamente il mio sguardo si posa su Natsu che mi si avvicina pericolosamente. Chiudo gli occhi pronta al morso. Le mani fredde di Natsu prendono la mia sporca di sangue ed una ad una Natsu le mette in bocca ripulendomele dal sangue.
-Sai, dovresti stare più attenta- mi avvisa lui, leccandosi le labbra deliziato dal mio sangue. Poi il suo sguardo finisce sulla fronte.
-Ed ora pensiamo a medicare questa ferita- mi avverta. Mi si avvicina e mi dona un bacio sulla fronte, prima di iniziare leccare la ferita. Rimango in silenzio, cercando di non urlare dal dolore, altrimenti non faei altro che provocarlo ulteriormente. Le parole di Sting ritornano in mente e in quel momento apro gli occhi e spingo via Natsu da me. Lui rimane sorpreso e mi guarda incredulo. Sicuramente ora starà cercando di leggermi i pensieri, ma non mi  importa, voglio che lui sappia ciò che provo io in questo momento. Mi sento offesa, illusa, presa in giro, per tutto questo tempo lui mi ha nascosto la verità. Una verità che voglio conoscere, visto che Sting non mi ha raccontato tutto. So solo che sono stata una stupida a fidarmi di Natsu. Io pensavo fossimo amici e invece...
Gli punto l'indice contro e lo guardo seria negli occhi. Ora sono pronta, voglio sapere la verità. Tutta. Sono stufa di rimanere all'oscuro.
E dallo sguardo di Natsu, capisco che lui ha capito cosa voglio.
-Lucy...cosa vuoi?- mi chiede serio. Lo guardo sicura.
-La verità, Natsu. Tutta la verità-
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
​Ciaoooo! Eccomi qui! Ok, non uccidetemi. Starete pensando: " Tutta questa attesa per un capitolo con pochissima percentuale Nalu?!" Ebbene mi dispiace, ma dove ricordarvi che qui in questa storia la protagonista è Lucy e comunque questo capitolo è molto importante per lo svolgimento di questa storia, non potevo fare altrimenti. Inizialmente l'idea era quella di fare un unico capitolo, ma ho deciso di dividerlo così lascio più suspense, lo so, sono sadica:)
Spero vi sia piaciuto e volevo ringraziare di cuore la mia Rosy, il fantasma siciliano e cri cri che hanno recensito questa storia fino ad adesso. Un bacione a tutti!
Ciao da Carly03
 
   
 
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