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Autore: Florafairy7    26/11/2017    2 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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UN AIUTO PREZIOSO

"Selina ed Eldora sapranno sicuramente aiutarci." Stava dicendo Bloom mentre con i suoi amici s'inoltrava nella foresta fiorita di Gardenia.

"Speriamo..." Borbottò Musa, da dove si trovavano si poteva vedere il campo di lanusie, segno che il cottage di Eldora era vicino.

"Dunque questa Selina è una fata che ha usato magia nera... siete certi che potete fidarvi di lei?" Chiese Jackson, scettico.

"Certo, Selina è cambiata." Rispose Flora, finalmente più a suo agio ora che Stella le aveva cambiato i vestiti con uno schiocco di dita. Al posto del completo elegante che aveva indossato quella mattina ora portava soltanto una canottiera e degli shorts.

"Le persone non cambiano." Disse Jackson, con un tono un po' cupo.

"Certo che cambiano, nella vita si cambia sempre." Ribatté Flora. "Non siamo mai gli stessi, tutto quello che ci accade ci cambia."

"Non potrei essere più d'accordo." Disse Helia, sorprendendo la sua ragazza. "A volte cambiano tanto che ti chiedi se le abbia mai conosciute davvero." Flora si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, riuscì a leggerli e ciò che vide non le piacque. Fu distolta dal borbottio generale che si alzò pochi istanti dopo.
Superate le lanusie la squadra raggiunse il cottage di Eldora ma, dopo aver bussato e chiamato, si accorsero che non c'era nessuno.

"Non possiamo davvero essere tanto sfortunati!" Esclamò Aisha, indietreggiò e guardò il cottage, con una mano sulla fronte per coprirsi dal sole.

"Oh, andiamo, non è mica sfortuna, è solo un contrattempo!" Replicò Flora, in parte felice. Dentro di sé sperava di spendere molto tempo per quella faccenda così da evitare il rientro su Sakoma con il principe. Poi Musa attirò l'attenzione di tutti chiedendo:

"Ehi, ragazzi, cos'è questo?" Indicò un piccolo campanellino posto sul davanzale della finestra, lo suonò e improvvisamente apparve il viso di Eldora, forse di dimensioni un po' troppo grandi.

"Al momento non sono in casa, sono quindi uscita, non credo di esserci e non aver sentito il campanello! Sarei davvero svampita altrimenti!" L'ologramma rise. "Se non è urgente ripassa un altro giorno, se lo è dimmi perché e aspettami, mi occuperò di far sapere alla vera me che mi stai aspettando e ritornerò il prima possibile! Cioè, lei ritornerà!" L'ologramma rise ancora.

Musa guardò i suoi amici, avevano tutti la sua stessa espressione perplessa. "Ehm... siamo le Winx e abbiamo bisogno del tuo aiuto." Disse la fata della musica, l'ologramma sparì.

 

"Alla faccia della segreteria telefonica." Fischiò Brandon.

"Beh, non ci resta che aspettarla." Dichiarò Bloom, e così sedette su una sedia lì fuori al portico. Passò un po' di tempo e alcuni dei ragazzi cominciarono ad essere impazienti, chi camminava in tondo, chi faceva il giro del cottage notando particolari. Jackson e Sky cominciarono una conversazione sulla politica, alla quale poi si unì Aisha, mentre Timmy e Helia si presero del tempo per parlare camminando fra le lanusie.

"Mi dispiace davvero, Timmy, non credevo che fra te e Tecna potessero nascere certi problemi." Disse Helia, col viso scuro.

"Già, e quel che è peggio è che a lei sembra non importare minimamente! Sai che sono il primo a non essere troppo affettuoso, ma almeno qualche sforzo lo faccio per mostrarle che la amo, che per me è importante. Lei invece... credo sia legittima un po' di gelosia da parte mia, e il fatto che a lei non importi, che non faccia niente per rimediare..."

"Timmy, ricorda che Tecna è zenithiana, per lei è davvero difficile."

"Lo so, lo so, ma non le sto chiedendo la luna. Ora siamo su due pianeti diversi e ci sentiamo molto meno rispetto a prima, vorrei solo che a lei importasse." Timmy sospirò, poi, lasciando perdere i petali di lanusia con i quali stava giocherellando, chiese: "E tu, come stai? Non è stato un gran ritorno il tuo..."

"Già... dopo l'esperienza su Unamuno tutto quello che volevo era riabbracciare Flora. È per lei che ho fatto tutto ed è stata lei il mio pensiero costante, poi torno e lei si è fidanzata con un altro."

"Non ho capito bene come abbia funzionato la cosa, ma credo davvero che dovresti parlarle."

"Certo, se lei trovasse un po' di tempo. È cambiata, Timmy. L'ho visto dai suoi occhi mentre le parlavo."

"Non dire così. È sempre la tua Flora, ricordi cosa mi hai detto quest'inverno? Lei ti diceva di essere cambiata ma tu sapevi che non era così, che c'era sempre la tua Flora lì."

"Forse... forse hai ragione." Helia e Timmy raggiunsero gli altri che erano raccolti intorno a Sky, Jackson, e Aisha dopo che il principe aveva sbagliato a scegliere le parole, conoscendo Aisha tutti i suoi amici ora erano pronti ad ascoltare cos'aveva da dire la principessa e a difenderla se fosse stato il caso, cosa altamente improbabile.

"Non era mia intenzione mancarvi di rispetto, è solo che non è mia abitudine discorrere di certe questioni con una donna." Si giustificò il principe.

"Fareste bene a cambiare le vostre abitudini, allora! Ambientatevi nel nostro secolo!" Lo rimbeccò Aisha.

"Io sono l'unica reggente su Solaria e il mio pianeta sta benissimo!" Aggiunse Stella con orgoglio, ma le fu prestata poca attenzione perché tra Aisha e Jackson c'erano scintille.

"Vi pregherei di abbassare la voce." Disse Jackson, con profonda educazione.

"Vostra altezza, vi siete messo contro la principessa sbagliata..." Puntualizzò Brandon con un sorrisetto.

"Ci sono cose che fanno gli uomini non adatte alle capacità delle donne, ecco tutto." Affermò Jackson, alzando le spalle.

"Per esempio?" Chiese Bloom, alzando un sopracciglio. Ormai Jackson era circondato, il portico del cottage era diventato un tribunale il cui imputato se la sarebbe vista male.

"Se non volete credere che una di queste sia la politica, direi ad esempio commerciare, una donna non ne sarebbe capace, o combattere." Su quell'affermazione Brandon e Flora si guardarono istintivamente e si scambiarono un sorrisetto. "Sei in disaccordo?" Chiese Jackson notando l'espressione della sua fidanzata, seguì il suo sguardo e allora guardò Brandon e lui, cercando di trattenere un sorriso, rispose:

"Devo necessariamente dissentire, vostra altezza. Sappiate che la vostra fidanzata è un'ottima spadaccina." Ci fu silenzio, che però fu rotto dalla risata dello stesso Jackson. "Non credo proprio che ciò sia possibile." Disse poi. Il suo sorriso però si spense a causa del silenzio generale.

"Flora, fagli vedere." Disse Aisha, incrociando le braccia e con lo sguardo fiero.

"Non credo davvero che sia il caso." Replicò Flora, rossa in viso, scuotendo la testa  e gettando un'occhiata prima ad Helia e poi a Jackson.

"Io credo di sì." La incalzò Bloom, e dopo di lei le sue amiche insistettero, ansiose di mettere in ridicolo il prinicipe. Flora guardò Brandon, lui le sorrise alzando un lato della bocca.

"Beh, Jackson, perché non mi presti la tua spada?" Chiese Flora prendendo un gran respiro, Jackson era sorpreso ma piuttosto divertito.

"Prego." Disse il principe, sfoderandola e porgendogliela con la stessa espressione di chi porge un giocattolo ad un bambino. Flora la prese, trattenendo il respiro, e attraversò il portico. Brandon le fece il gesto di passare.

"Dopo di te." Le disse, poi la seguì. Ci fu silenzio, dal portico tutti li guardarono. Helia si appoggiò allo stipite del parapetto.
"In guardia." Disse Brandon, impugnando la spada, Flora fece lo stesso. Brandon si avventò con una stoccata, Flora schivò e menò un manverso, Brandon parò. Il tintinnio delle spade era tutto ciò che si poteva sentire, accompagnato dal cantare degli uccellini e dei grilli.

"Mi sono perso un bel po' di cose..." Mormorò Roy, Sky gli sorrise divertito.

Brandon attaccò con un fendente, Flora parò. Il soldato provò con un mandritto, Flora parò ancora e procedette con una stoccata, Brandon indietreggiò. "Attenta!" La avvisò Brandon e menò un manverso, Flora parò. "Non dirmelo." Replicò la fata che menò un fendente, il soldato parò e le fece roteare la spada. Lei stava per ritirarla ma lui con un gesto la disarmò, si appropriò della sua spada. Fece un solo passo e con un gesto di cui lei non si accorse la girò di spalle e mantenne una spada dietro la sua schiena e una spada davanti alla gola. Flora rimase immobile, sentiva la spada fare una leggera pressione sulla sua schiena e quella alla sua gola la sfiorava. Brandon era dietro di lei, e lei sentiva il suo respiro tiepido sul collo. "Mi era mancato." Disse Flora, in un sussurro, mentre il petto le si abbassava e alzava velocemente.

"Anche a me." Replicò lui al suo orecchio. La lasciò andare quando Jackson fece un applauso lento e derisorio, entrambi si voltarono a guardare i loro amici, Brandon rimise la spada nel fodero.

"Ammetto che almeno sai mantenere una spada, mia cara." Disse Jackson con un sorriso accennato.

"Mantenere?!" Esclamò Aisha. "Voi non sapete di cosa parlate!"

"Dopo poco è stata disarmata." Puntualizzò Jackson, stringendosi nelle spalle.

"Beh, vostra altezza," Disse Brandon avvicinandosi, Flora lo seguì e porse la spada al principe. "sono lo scudiero del Delfino di Eraklyon e soldato della guardia reale, se una fata alle prime armi mi avesse disarmato avrei dovuto farmi parecchie domande, non credete?"

Jackson sostenne lo sguardo di Brandon, nessuno dei due aveva voglia di distoglierlo. Tutti gli altri rimasero in silenzio, Sky allora si sentì in dovere di tagliare quella tensione.

"Beh, diciamo che..." Stava dicendo Sky ma fu salvato da Eldora che arrivò con Selina al seguito.

"Non ci credo, le Winx e gli specialisiti tutti qui! Sono davvero felicissima di vedervi, ragazzi miei!" Esclamò la fata madrina con un gran sorriso.

"Allora questa cosa funziona davvero?" Chiese Stella alzando un sopracciglio, indicando il campanello sul davanzale, gli altri risero.

"Anche io sono felice di vedervi ragazzi." Disse Selina con un sorriso. La giovane fata era completamente cambiata, il trucco pesante che aveva portato fino a due anni prima era sparito e il suo viso si presentava fresco, i capelli però erano sempre spettinati ma almeno aveva aggiunto un po' di colore al suo guardaroba. Salutò i ragazzi, quando Jackson si presentò con un inchino la fata guardò stranita i suoi amici, loro scossero la testa e Selina capì che era inutile chiedere. Eldora invitò tutti ad entrare, i ragazzi si accomodarono nel salottino della fata madrina mentre lei disse:

"Torno subito con un ottimo tè!" E sparì in cucina. Selina sedette sulla poltrona rivestita con tessuto floreale, accavallò le gambe e chiese:

"Allora, a cosa dobbiamo la visita?"

"Meglio se aspettiamo Eldora per parlarne..." Rispose Bloom, il sorriso di Selina si spense e Flora allora si affrettò a chiedere:

"Come va il tuo allenamento?"

"Oh, quello benissimo!" Rispose Selina rianimandosi. "Eldora, anche se un po' particolare, ma non ditele che l'ho detto, è davvero un'ottima insegnante, ma questo io lo sapevo già. Sto riscoprendo la mia magia bianca poco a poco e sto facendo molti progressi... vorrei solo non aver sprecato tempo con Acheron e la magia nera, a quest'ora sarei potuta essere una fata diversa..." Aggiunse poi scurendosi in viso.

"Selina, non sei determinata dal tuo passato." Disse Bloom.

"E tutto serve! È proprio per la tua magia nera che siamo qui!" Esclamò Stella, le sue amiche la guardarono male mentre Selina sembrò piuttosto sorpresa. "Cosa c'è ora?!" Chiese la principessa, non riuscendo a capire la reazione delle sue amiche.

"Non è quello che dici, Stella, sono i modi in cui lo fai..." Le intimò Flora, seduta accanto a lei sul divanetto tanto kitch quanto il resto del cottage, dandole qualche pacca sul ginocchio.

"Perdonatemi, ho capito bene?" Chiese Eldora entrando con un vassoio con sopra una teiera e delle tazzine. La fata madrina poggiò il vassoio sul tavolino e sedette sulla poltrona, guardando i ragazzi con aria piuttosto perplessa.

"Eldora, è una faccenda complicata." Disse finalmente Bloom, con un sospiro.

"Complicata quanto? Sapete che con la magia nera non si scherza." Replicò Eldora, accigliata.

"Abbiamo questo Zvonimir che sta squarciando l'universo." Aggiunse Sky, "E controlla delle ombre, e queste ombre riescono a controllare le menti."

"Ombre? Io... io..." Eldora si coprì il viso con una mano, stancamente, poi guardò i ragazzi. "Le ombre sono i peggiori esseri oscuri, sono potenti ma manovrabili... certo, controllano le menti, è chiaro... " Si morse il labbro inferiore. "È magia nera, è indubbiamente magia oscura, ma non potete coinvolgere Selina."

"Ma, Elodora..." Provò a dire Selina, ma la fata madrina la zittì con un gesto.

"Non siamo arrivate fino a questo punto per farti gettare tutto all'aria! Per gestire il potere delle ombre dovresti avere molta più conoscenza della magia oscura, dovresti studiare da libri che... non stiamo parlando del Legendarium... no, Selina, non posso permettertelo!" Ripeté Eldora.

"Eldora, non capisci? Hanno bisogno di noi, hanno bisogno di me!" Insistette Selina.

"Eldora, l'ultima cosa che vorremmo fare è causare dei problemi a Selina." Disse Bloom. "Ma è l'unica con almeno un minimo di conoscenza di magia oscura che sia dalla nostra parte. La preside Griffin ne sta fuori, è una strega e lo sai come ragionano le streghe. Abbiamo davvero bisogno di lei."

"Lo capisco, Bloom." Replicò Eldora, poggiando le braccia sui braccioli della poltrona. " Ma dovete anche capire" Gettò un'occhiata a Selina per includere anche lei nel voi, "che per gestire le ombre bisogna essere a conoscenza di incantesimi oscuri come la soggiogazione, l'illusione, la metamorfosi, e non quella a cui si dedicano le fate, il controllo della mente... Selina non ha neanche un quarto della conoscenza di cui avete bisogno e non le permetterò di procurarsela."
I ragazzi si guardarono tra loro: sapevano che Eldora aveva ragione e che non potevano chiedere tanto a Selina.

"Mi dispiace davvero dirvi questo, sapete che vi voglio bene e che credo molto in voi, e se posso aiutarvi in qualche modo lo farò."

"Grazie, Eldora, lo apprezziamo davvero molto." Disse Bloom, stringendo le labbra.

Ci fu silenzio, ognuno di loro aveva la mente troppo affollata per parlare.

"Almeno sai qualcosa sulle ombre? Qualche informazione in più che potrebbe aiutarci?" Chiese Helia.

"Le ombre sono creature che solo in pochi riescono a controllare perché sono potenti, ma una volta ottenuto il controllo saranno fedeli. Si nutrono di magia, ne hanno bisogno e se c'è una fonte disposta a procurargliela loro sono ubbidienti. È vero, controllano le menti, non so come possiate fare per impedirlo però. Quando un'ombra si appropria della mente di un essere vivente la sua mente viene completamente oscurata, l'ombra se ne appropria in ogni parte."

"Soltanto... soltanto la mente?" Chiese Aisha.

"Sì." Annuì Eldora, "Potete stare tranquilli, le ombre non possono oscurare il cuore, quindi se riuscite a impedire loro di controllare le menti non dovete temerle."

"Oh, certo..." Replicò la principessa di Andros, fingendo un sorriso.

"Non sono materiali, quindi non potete attaccarle." Aggiunse Eldora.

"Sì, a questo abbiamo provveduto." Disse Sky, poi le mostrò il materializzatore che aveva sulla giacca e Timmy le spiegò come funzionava.

"È un'idea brillante, Timmy, davvero. L'importante però è avere sempre della polvere di fata a disposizione. Sono davvero fiera di voi, ragazzi, ve lo dico col cuore."
Nonostante la compagnia di Eldora e di Selina fosse molto piacevole, i ragazzi furono costretti ad andare per non perdere tempo e cercare di capire come venire a capo di quella situazione.

"Ragazzi, mi dispiace, sappiate che una parte di me vorrebbe davvero aiutarvi ma..." Disse Selina col viso scuro, sull'uscio della porta.

"Tranquilla." Le disse Bloom, poggiandole una mano sulla spalla. "Ti comprendiamo." Selina le sorrise.
Lasciato il cottage i ragazzi uscirono dalla foresta fiorita, Bloom si diresse al negozio di sua madre per sapere se stesse bene mentre gli altri decisero il da farsi.

"Allora? Cosa facciamo? Studiamo noi stesse magia nera?" Chiese Musa.

"Abbiamo appena lasciato Alfea e tu vuoi rimetterti a studiare?! No, ma dico: sei forse impazzita?!" Esclamò Stella, scioccata.

"Non sappiamo neanche da dove iniziare." Borbottò Aisha, anche se aveva la testa da un'altra parte.

"Beh, direi che può bastare." Disse poi Jackson con fare autoritario, Flora lo guardò. "Va bene che vuoi aiutare i tuoi amici, che siete una 'squadra'" Mimò le virgolette con le dita, "ma non ammetto che tu abbia a che fare con la magia nera, è assolutamente fuori questione. Torniamo su Sakoma, ora basta con queste pagliacciate."

"Jackson..." Balbettò Flora, lui la fermò tagliando l'aria con la mano.

"Non esiste. E non fare questioni." Flora lo guardò senza sapere come replicare, sentì solo un forte imbarazzo e una voglia matta di prendere a schiaffi il biondino.

"Ehm... no." Brandon fece un passo avanti mettendosi tra Flora e Jackson e con due dita spinse il principe colpendolo sulla spalla. Jackson, allibito, si guardò la spalla e poi guardò Brandon. "Forse non ci siamo capiti," Disse Brandon, "tu non le parli in questo modo." Tutti rimasero in silenzio, Brandon sosteneva lo sguardo del principe, quest'ultimo replicò:

"So io come dover parlare alla mia fidanzata."

"Allora conoscete il modo sbagliato, vostra altezza." S'intromise Helia, sia Jackson che Brandon si voltarono. 

"Sentite, non ho tempo per queste sciocchezze, e vi concedo così tanta poca considerazione che non pretendo neanche le vostre scuse. Flora, andiamo." Il principe fece per andare ma Brandon lo fermò, Helia si avvicinò di qualche passo; Jackson ridacchiò, divertito.

"Ragazzi, sentite, perché non lasciamo perdere?" Disse Flora. "Va tutto bene."

"No, Flora, non va affatto bene." Disse Helia, poi si rivolse al principe: "È chiaro che non la meritiate, ma ora che gli dei vi hanno concesso una simile benedizione, vi consiglio di cambiare atteggiamento."

"Certamente..." Borbottò Jackson, beffardamente annoiato. "Flora, dobbiamo andare." Tese la mano facendo gesto a Flora, lei si avvicinò a lui ma prima Brandon disse:

"Prima devi chiederle scusa, e devi chiederle se ha voglia di venire con te, altrimenti Flora resta qui." Jackson scoppiò a ridere, poi, soffocando la risata, replicò: "Oh, eri serio, perdonami." Jackson cancellò il sorriso dalla faccia e guardò Brandon dritto negli occhi. " Allora siamo seri: innanzitutto non ti ho mai concesso di darmi del tu, soldato, e in secondo luogo sono io a decidere per lei."

"Non credo proprio!" Ribettè Helia, "Flora può decidere per lei!" Jackson stava per replicare ma prima di lui, sorprendendo tutti, Flora esclamò:

"Per favore, adesso basta!" Si voltarono verso di lei e la fata, rossa in viso, continuò, abbassando la voce: "Jackson e io dobbiamo tornare su Sakoma." Si avvicinò al principe e guardò i due ragazzi.

"Flora, non..." Provò a dire Brandon.

"Lasciate perdere." Disse Flora a denti stretti, guardandoli negli occhi e scandendo bene le due parole.

 

"Non mi piace proprio quel tipo..." Bofonchiò Roy, seduto con gli altri al Frutti Music Bar, una volta che Flora e Jackson furono andati via.

"Non piace a nessuno..." Replicò Brandon, sprofondato nella sedia.

"Già..." Borbottò Aisha col viso scuro.

"Nonostante mi dispiaccia per la situazione in cui si trova Flora," Disse poi Sky con un sospiro, "ora dobbiamo pensare a faccende più serie: dobbiamo trovare un modo per cavarcela anche senza magia nera."

"Beh, magari..." Stava dicendo Bloom ma Helia la interruppe poggiando le mani sul tavolo.

"Ragazzi, no, fermi, io così non posso! Davvero, mi spiegate che diavolo è accaduto? Perché avrebbe dovuto farlo Flora ma ora non ha tempo, deve seguire gli impegni del principino! Torno da Unamuno dopo delle settimane davvero, davvero lunghe, ho dovuto razziare il sottosuolo di Unamuno, imprigionare i maschi alfa di Smack per consegnarli alla corona di Isis e combattere contro i popoli nativi che considerano gli Smack animali sacri, e sapete cosa?! L'unica cosa che volevo era riabbracciare la mia ragazza! Ma torno e lei si sta fidanzando! Qualcuno mi spieghi cosa diamine è successo perché io non ci sto con la testa!" Helia riprese fiato, i suoi amici si guardarono tra loro sapendo che Helia aveva ragione e rendendosi conto che avevano davvero sottovalutato l'esperienza del loro amico.

"Helia, hai... hai perfettamente ragione." Disse Sky, mettendo una mano sulla spalla del suo amico, poi guardò Aisha e lei allora spiegò:

"Sentite, Flora non voleva che lo sapeste ma io credo che la cosa migliore sia mettere tutti al corrente della sua situazione... Jackson e suo padre l'hanno ingannata, le hanno fatto firmare un accordo magico e non si è potuta tirare indietro. Ha firmato e ha dovuto accettare le condizioni del re: non può lasciare Jackson o Sakoma, sarebbe considerato alto tradimento contro la corona, prenderebbero il suo cuore della natura e..." Aisha abbassò lo sguardo.

"E...?" La incalzò Helia, Aisha lo guardò e rispose:

"La condanna per tradimento è l'impiccagione." Le ragazze abbassarono tutte lo sguardo, conoscevano già la situazione e sentire di nuovo quelle parole era straziante. Musa si morse le labbra e Tecna se ne accorse. I ragazzi erano scioccati, si guardarono tra loro, Helia sbatté una mano sul tavolo, non potendo credere alle sue orecchie.

"CHE COSA?! Quella sottospecie di reale ha... ma come..." Guardò Brandon, lui teneva lo sguardo basso. "Brandon, ti devo parlare." Lo scudiero alzò lo sguardo verso di lui, piuttosto sorpreso. Helia si alzò e diede fretta al suo amico. "Vieni." Brandon gettò un'occhiata a Sky e seguì Helia fuori.

"Che succede...?" Chiese Bloom a Sky.

"Cose da ragazzi." Rispose il principe stringendo le labbra. "Ma, Bloom, non avremmo mai creduto che Flora fosse vittima di un simile imbroglio..."

"Già..." Disse Bloom, e aggiunse qualche particolare al racconto di Aisha mentre fuori al locale, Helia inveiva contro Brandon.

"Come diavolo hai potuto permettere una cosa del genere?! Mi dici che ti prende?! Perché non hai detto nulla?! Perché..."

"Helia. Helia. HELIA!" Lo fermò Brandon col viso duro. Helia tacque e riprese fiato. "Lo sapevo già, Aisha me l'aveva già raccontato."

"Okay, perfetto, ma la domanda c'è ancora, Brandon! Come l'hai potuto permettere?! Lo so che l'ami ancora, abbiamo soltanto fatto entrambi finta che quest'inverno non sia mai accaduto, quindi dico io: ero su Unamuno, sapevo poco o niente, mentre tu eri qui, accidenti! Eri qui! E non hai fatto nulla! Non l'hai portata via da Sakoma! Non hai trovato un modo per impedire quel fidanzamento! PERCHÉ?! Voglio solo sapere perché!"

"PERCHÉ LEI HA SCELTO TE!" Rispose Brandon, zittendo Helia che stava continuando ad inveire contro di lui. Helia rimase in silenzio e Brandon, abbassando la voce, continuò: "Perché lei ha scelto te, Helia. Tu non ci sei stato, è vero, ma io ero su Eraklyon, dove lei voleva che fossi. Non ho saputo del fidanzamento fino a quando non mi è arrivato l'invito. Ho provato a parlarle ma è inutile, di me non vuole saperne, neanche se voglio darle un consiglio da amico... ieri Aisha mi ha raccontato dell'accordo, e mi conosci, stavo già andando a tirare un pugno su quel naso perfetto del principino, ma Aisha mi ha fatto promettere di non dire e fare niente, per il bene di Flora." Helia rimase in silenzio per qualche istante, poi disse:

"Per il suo bene? Brandon, come può essere per il suo bene lasciarla nelle mani di quel principe da strapazzo?!"

"Le ha fatto firmare un accordo magico, se avessi fatto qualcosa contro di lui non avrei fatto altro che peggiorare la situazione!" Replicò Brandon, alterato. Helia stava per rispondere ma si calmò e disse:

"Hai ragione... hai ragione, scusa... è solo che io..." Sospirò, e dopo un attimo di silenzio aggiunse: "Lei mi sembra cambiata." Concluse poi, guardando il suo amico. Brandon assottigliò gli occhi.

"Vuoi davvero parlare di questo con me?" Helia ridacchiò e poi storse le labbra.

"Già, di cattivo gusto credo..." Sospirò. "Torniamo dagli altri, Sky è impaziente di escogitare un nuovo piano." Disse poi, stava per andare ma Brandon lo fermò:

"Helia." Lui si voltò. "È cambiata, ma prima che tu partissi per Unamuno, è rimasta lei ma c'è qualcosa che... credo che il tempo che hai passato lontano da lei ti abbia sciacquato gli occhi da quell'immagine ideale che avevi stampata di fronte."

"Hai ragione, non voglio parlarne con te." Replicò Helia guardandolo, gli diede le spalle e tornò nel locale, Brandon lo seguì.

Su Sakoma le cose non andavano meglio, Flora e Jackson erano tornati a palazzo e la prima cosa che disse Jackson, dopo un viaggio intero in religioso silenzio, fu rivolta alle guardie:

"Accompagnatela nelle sue stanze." E andò via, Flora però superò i due uomini e andò dietro al principe, chiamando il suo nome e facendo voltare i nobili che chiacchieravano nei corridoi.

"Jackson, aspetta!" Esclamò quando lo raggiunse.

"Abbassa la voce." Disse il principe continuando a camminare, Flora tenne il suo passo.

"Non puoi trattarmi così."

"Come vuoi che ti tratti?! Non fai che andare contro tutto ciò che ci si aspetta da te! Ora meglio se te ne torni in camera prima di creare altra confusione."

"Se ti stai riferendo al fatto che devo aiutare i miei amici, beh... è quello che faccio, sono una fata, è esattamente quello che ci si aspetta da me!"

"Sei anche la mia fidanzata, futura regina. Dovresti passare le tue giornate a studiare, a leggere, a ricamare, e a sostenermi. Non ad andare avanti e indietro per la Dimensione Magica con me costretto a seguirti e rendermi completamente ridicolo!"

"Jackson, fermati!" Sbottò Flora, a denti stretti, prendendolo per la manica della giacca. Lui si fermò e si voltò verso di lei.

"Stai facendo una scena." La informò a bassa voce.

"IO NON... io non sto facendo una scena, voglio soltanto che parliamo, va bene? Ormai stiamo in questa cosa, me l'hai detto tu, che a me piaccia oppure no, ma non esiste che mi parli come fossi il mio padrone davanti ai miei amici, o che mi proibisca di andare da loro quando hanno bisogno di me. Guarda che..."

"Non giocarti la carta dei tempi che cambiano, non azzardarti nemmeno. I tempi non c'entrano nulla, c'entra solo il fatto che adesso te ne torni in camera e la faccenda finisce qui. Abbiamo già dato troppo spettacolo." Detto questo il principe si voltò e fece per andare ma prima le intimò: "Oh, e cambiati, indossa qualcosa di decente, sembra che tu sia in biancheria." Lasciò Flora ferma nel corriodio, senza parole.

Quando Bloom tornò su Domino invece, fu accolta da una preoccupatissima Roxy che le corse incontro non appena la principessa mise piede a palazzo.

"Bloom, ti prego, dimmi che la mamma sta bene!" Esclamò la fata degli animali.

"Tranquilla, Roxy, i tuoi genitori stanno bene, le ombre non sono arrivate a loro." La rassicurò Bloom, Roxy tirò un sospiro di sollievo, poi però si accigliò di nuovo e chiese:

"Ma come hanno fatto a trovarla?! Come hanno fatto a..."

"... ha usato la magia, cosa che le avevamo sconsigliato di fare. Riescono a rilevare la magia, ed è per questo che neanche tu devi usarla per nessun motivo." Dicendo queste parole il suo sguardo cadde su Nex che stava parlando con Thoren, decise però di non fare nulla.

Su Andros Aisha era tornata con Roy e lui la stava accompagnando verso le sue stanze. "Grazie ancora per il tuo aiuto." Disse la principessa.

"Aisha, non ringraziarmi più, davvero." Lei ridacchiò. "Posso chiederti però perché sei tanto preoccupata?" Aisha lo guardò sorpresa, come se lui avesse scoperto un terribile segreto. "Non guardarmi così, ti ho solo fatto una domanda!" Scherzò il giovane, Aisha allora rispose:

"Sì, beh... sono state le parole di Eldora, ha detto che le ombre possono oscurare la mente di una persona ma non il cuore."

"È una cosa buona." Affermò Roy.

"Sì, ma... su Domino, quando Flora ha sentito l'essenza di Nex, lei... lei disse che la sua mente e il suo cuore erano oscuri, capisci? Il suo cuore è oscuro, in qualche modo... e non c'entrano le ombre..."

"Credi che sia vittima di qualche incantesimo?" Chiese allora Roy fermandosi: erano arrivati.

"No, un cuore non diventa oscuro solo per mano di un incantesimo, a volte bastiamo noi stessi." Sospirò affranta. "A domani, Roy. Grazie per la chiacchierata." Si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia, così se ne tornò in camera.

"Brandon, smettila." Gli disse Sky mentre ritornavano a palazzo.

"Di fare cosa?" Chiese il suo scudiero alzando le spalle.

"Di pensare a lei, a quanto odi quel principe e a qualunque cosa ti abbia detto Helia." Rispose Sky, sospirando pazientemente.

"Tu non sei normale..." Disse Brandon, sgranando gli occhi.

"Se fossi normale non sarei il tuo migliore amico." Gli fece notare Sky, Brandon gli fece una smorfia.

"Helia sostiene che avrei dovuto fare qualcosa... beh, certo che avrei dovuto, ma cosa avrei dovuto fare?! Ogni volta che ho provato a parlarle non è finita molto bene e non mi ha detto nulla del fidanzamento, certo, mica veniva a dirlo proprio a me... ma ora sento che è anche colpa mia se è in questa situazione e..."

"... Brandon." Sky si fermò e fermò il suo amico. "Non è colpa tua, non può esserlo. Smettila di prenderti sempre tutte le colpe."

"Io non..."

"... lo fai, e solo perché non lo dai a vedere non vuol dire che il fardello non sia diventato pesante." Brandon abbassò lo sguardo, poi sorrise e guardò il suo amico.

"Beh, me ne torno in camera, domattina devo alzarmi presto, a differenza tua! A domani!" Lo salutò, Sky strinse le labbra, lo conosceva bene e sapeva che quello era il suo modo per ringraziarlo e pregarlo di non scavare dentro di lui.

"Mi domando se un giorno conoscerò davvero il mio migliore amico..." Borbottò il principe tornandosene nelle sue stanze.

Brandon se n'era tornato in camera sua ma quella notte la passò insonne. Decise di non tormentarsi con le questioni di cuore, ma c'era una vocina nella sua testa che gl'impediva di dormire, un ronzio che non permetteva che ci fosse silenzio.
Avevano bisogno di qualcuno che avesse avuto a che fare con la magia nera, qualcuno che ne sapesse di controllo della mente, soggiogazione, trasfigurazione. Qualcuno che non fosse una minaccia, qualcuno a cui poter chiedere. 
La mattina seguente si svegliò con lo stesso pensiero, non riuscendo a mandarlo via. Il suo orgoglio e la sua paura cercavano di scacciarlo ma quello era sempre lì. La mattinata non fu semplice, Lei era agitata, Lei sentiva che qualcosa stava cambiando e a Lei non piaceva, e lui lo sentiva. Sentiva agitarsi qualcosa nel suo petto, era all'erta, nervoso, intrattabile. E il suo buonsenso cercava di tenerlo invece calmo, se mai avesse dato ascolto a Lei le cose si sarebbero messe male, e stavano per mettersi male se non fosse intervenuto Sky. La cosa però non gli piacque particolarmente perché ora la sua nemesi si era incattivita ancora di più e lui sapeva che gliel'avrebbe fatta pagare.

"Mi dici che ti è preso?! Urlare contro il maggiore in quel modo?! Sei impazzito?!" Chiese Sky, accigliato.

"Lo so, lo so, ho sbagliato, è solo che..."

"Niente, Brandon, non puoi comportarti così. Fortuna che sono intervenuto in tempo, ma la prossima volta magari non ci sarò, calmati un po' e non buttare tutto all'aria."

Brandon avrebbe voluto parlargli di Vymarna, di Logan, ma non lo fece.
E quella sera sorprese se stesso, e dopo averlo fatto non sapeva se era stata la cosa giusta, magari incolpare Vymarna era più semplice che pensare al fatto che lui prima di fare le cose non pensava.

Su Sakoma, Flora era in camera sua con Chatta e con Miele, la sua sorellina era finalmente venuta a trovarla e sarebbe restata qualche giorno con lei.

"Questo castello è fantastico, Flo! Lo adoro! Vuoi mettere questo e casa nostra? Wow, è fantastico!" Diceva Miele, camminando su e giù per la stanza, eccitatissima. "Non vedo l'ora che sia domani! Ma sai, arrivare di sera mi ha fatto risparmiare tempo, non spreco giorni!"

"Hai fatto benissimo, Miele." Replicò Flora con un sorriso, seduta sul letto con Chatta in grembo.

"E con il principe come vanno le cose?" Chiese la sua sorellina, andando a sedere accanto a lei.

"Non benissimo, a dir la verità..." Rispose Flora.

"Ho saputo che è tornato Helia." Flora la guardò. "Me l'ha detto Rosa, sua cugina Emily conosce Rebecca, la sua vicina di casa." Spiegò Miele stringendosi nelle spalle.

"Oh, ecco... beh, sì, e non ho ancora avuto modo di parlarci, figurati che è arrivato nel pieno della festa." Flora raccontò a Miele di cosa era successo alla festa e di come in quei giorni non aveva potuto parlarci.

"Wow, povero Helia... quindi tra di voi è finita? Basta? Così?!"

"Non... non lo so, cioè, sì. Deve. Credevo che le cose tra noi si fossero davvero sistemate, e credevo che questa cosa di Jackson sarebbe potuta essere solo uno screzio ma in realtà è una cosa persino più grande di me in cui mi sono trovata senza neanche accorgermene. Un momento prima aspettavo Helia e studiavo per diventare insegnante, quello dopo mi ritrovo fidanzata a Jackson e sono la prossima regina di Sakoma."

"Caspita, certo che crescere fa proprio schifo, eh?" Disse Miele, Flora stava per replicare ma davanti a lei apparve Livy.

"Ehilà, posta per te, Flora! Ciao, Chatta!"

"Ehi, Livy," Salutò la pixie mentre Livy porgeva la lettera a Flora, "come vanno le cose al villaggio?"

"Il solito, non si sta ferme un attimo! Ci si vede!" E la pixie sparì in una nuvoletta dorata.

"Flora, ehi, cos'è quella faccia?" Chiese Miele, "Di chi è la lettera?"

"È di Brandon." Rispose sua sorella. Chatta volò davanti a lei esclamando:

"Non aprirla, è una trappola!"

"No, dai, aprila! Voglio sapere perché ti ha scritto!" La pregò invece Miele.

"Mi spieghi perché tu e la mamma lo adorate tanto?" Chiese Flora, assottigliando gli occhi.

"Perché è buono, e simpatico, e io perché quando è su Linphea tutte mi chiedono chi è e io dico che è un mio amico, dovresti vedere le loro facce! La mamma invece perché è la mamma, e lei sta dove c'è bisogno di lei, lo sai."

"Già..."

"Su, dai, aprila!" La incalzò Miele, Flora allora aprì la busta ma non lesse ad alta voce, se Brandon le aveva scritto allora per lui era davvero importante, e allora anche piuttosto personale.

Cara Flora,
ti scrivo perché così posso rileggerlo e non sparare parole com'è mio solito, e anche perché credo che se ti avessi chiamata non mi avresti risposto. Ma sta' tranquilla, non voglio dirti che il tuo principe è un emerito idiota che si meriterebbe un pugno in faccia, né che mi manchi, voglio soltanto chiedere a te perché sembra che quando parlo tu capisca, magari puoi darmi una risposta. Solo questo, dico davvero. Questo pensiero mi tormenta e non so a chi rivolgermi, perdona la mia debolezza.
Ho riflettuto sulle parole di Eldora e credo che noi qualcuno che possa aiutarci ce l'abbiamo. Logan ha avuto a che fare con la magia nera per anni, e poi ha lavorato con Yana. Conosce la trasfigurazione, come sappiamo, e conosce la soggiogazione e il controllo della mente: poteva controllare i soldati di ghiaccio soltanto con il pensiero. Ho pensato che forse lui potrebbe aiutarci, ma non ne sono sicuro, e poi dovrei andare a Roccaluce e chiedergli di farlo, ma c'è una strana cosa che mi si agita nel petto che mi impedisce anche soltanto di pensarci.
Cosa dovrei fare? Sei l'unica a cui ho raccontato tutto, e l'unica di cui mi fido tanto per chiedere un consiglio del genere. Con Sky non ci riesco, non qui, non in questo palazzo.
Ti chiedo scusa,
Brandon

"Allora?" Chiese Miele, impaziente.

"Beh, lui... devo rispondergli." Si alzò e andò a sedersi alla ballerina. Chatta le volò dietro.

"Flora, fermati subito! Così gli dai corda!"

"Chatta, mi dispiace, ma stavolta devo davvero." Replicò Flora risoluta, nel frattempo Miele si era stesa sul letto a pancia all'aria e disse:

"Sai, mi chiedo come mai tu non gli abbia mai dato una possibilità, in fondo..."

"... Miele, per favore, ora non mettertici anche tu." Sospirò Flora, e con il sottofondo di Chatta e Miele, scrisse:

Caro Brandon,
non ho nulla da perdonarti, la tua non è una debolezza. Parlare con altri non è mai una debolezza, anzi.
Credo che tu abbia ragione, Logan potrebbe essere un aiuto prezioso per noi, e posso anche dirti che quella cosa che ti si agita del petto non è nulla di strano, è solo paura. Ed è assolutamente logico che tu ne abbia. Logan ti ha fatto soffrire molto, e quando gli hai dato una seconda possibilità lui ti ha fatto soffrire ancora. Non sentirti vigliacco, né codardo, è il tuo cuore che cerca di evitare un'ennesima ferita. Questa volta, a differenza dell'ultima, ti consiglio di mantenere le distanze, di cercare di ricordare ciò che ha fatto, e non per portargli rancore, ma per proteggere te stesso. Andare a Roccaluce però potrebbe davvero aiutarci. Credo però che tu non abbia piacere di portare tutta la squadra lì, ma so che andare sarà dura per te, per questo se vuoi verrò con te.
Flora

Presto fatto, Flora spedì la lettera, e stavolta sapeva che aveva fatto la cosa giusta. Ricevere una risposta con tanta velocità stupì il soldato, ma ciò non fece che confermare che rivolgersi a lei era stata la cosa giusta da fare.
La mattina seguente Miele era in camera di sua sorella mentre questa si stava preparando.

"Siamo d'accordo?" Chiese Flora mentre si pettinava.

"Sì, sei su Andros da Aisha perché vuoi comprare un vesito, esattamente ciò che Jackson si aspetterebbe da una ragazza." Rispose Miele, a testa in giù sul letto.

"Esatto, bravissima." Flora si alzò e andò da sua sorella. "So che eri impaziente di passare la giornata insieme, ma tranquilla, torno presto. Devo andare, ha davvero bisogno di me."

"Lo so, sta' tranquilla." Le sorrise Miele, Flora la baciò sulla guancia e andò, prima che potesse andare Miele aggiunse "È ciò che si fa per chi si ama." Flora alzò gli occhi al cielo e uscendo disse:

"Ti voglio bene!" 

Brandon era a Roccaluce, fuori al cancello della fortezza dei templari. Una parte di lui voleva andar via, voleva scappare. Forse non era davvero la scelta giusta, forse aveva sbagliato a pensare a lui fin dal primo momento, forse aveva cercato una scusa per vederlo perché forse Logan aveva ragione, lui sarebbe tornato sempre. Stava sbagliando, non sapeva neanche cosa dirgli appena lo avrebbe visto, no, non poteva vederlo. Avrebbe chiamato Flora per dirle di non andare. Le avrebbe detto che...

"Flora." Disse quando la vide arrivare, lei gli andò incontro.

"Ehi." Salutò, abbozzando un sorriso.

"Sei..." Borbottò quando la vide: indossava un completo elegante.

"Oh, hai ragione, scusa..." Schioccò le dita e il tailleur fu sostituito da una gonna e una canottiera. "... al mio fidanzato non piace come vesto, ho dovuto lasciare il palazzo vestita decentemente."

"Per me sei perfetta così." Replicò Brandon guardandola, le guance di Flora si accesero e lei disse:

"Allora..."

"C-certo, scusa..." Brandon si ricompose, un po' agitato. "Flora, io... grazie, davvero io..."

"Ehi, ehi, va tutto bene. Non devi ringraziarmi, io non sto facendo niente." Sorrise Flora.

"E invece sì, sei qui e..." Sospirò, agitato, e si passò una mano fra i capelli.

"Brandon, calmati. Va tutto bene. Andremo da lui, vedremo se può aiutarci, se può bene, se non può troveremo un altro modo. Tu non devi preoccuparti perché non stai facendo niente di sbagliato. Va bene?" Lo guardò negli occhi, lui annuì. "Dai..." Si protese verso di lui e lo abbracciò. "Sappi che puoi essere un po' meno forte perché oggi ci sono io, okay?" Gli disse, poi gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò da lui. "Andiamo." Concluse risoluta, mentre Brandon prendeva qualche respiro. Flora gli tese la mano, con un sorriso, lui allora gliela strinse e la seguì.
Superarono il cancello dorato, che scintillava sotto il sole che regnava alto in cielo.  Entrarono allora nella fortezza di Roccaluce, che più che una prigione somigliava a una riserva naturale. Gli uccellini appollaiati sui rami degli alberi canticchiavano allegri,  le strade lastricate erano circondate da prati e cespugli di rose, i templari, con le loro espressioni serene e le toghe bianche, comunicavano solo pace e tranquillità. Fu proprio uno di loro che si avvicinò, abbassando  la lancia, e chiese gentilmente:

"Posso aiutarvi?"

"Devo... devo vedere una persona che è qui." Rispose Brandon. Il templare gli fece un cenno con la testa, gentilmente, per farsi dire chi. "Logan Bravo."

"Oh... non credo che sia una buona idea, questo nostro ospite non è molto amichevole, non è affatto collaborativo ed è piuttosto intrattabile."

"Oh..." Fu quello che riuscì a dire Brandon, Flora notò la sua espressione e aggiunse:

"È una questione davvero importante, è suo fratello."

"Nel caso di un familiare credo allora che tu possa vederlo, magari potresti avere un'influenza positiva. Perdonami, ma all'ospite 394 non è stato schedato nessun familiare, dev'essere stato sicuramente un nostro errore." Disse rivolto a Brandon, lui, con espressione piuttosto dura, replicò:

"No, stia tranquillo, sono io che non mi sono fatto schedare, la mia intenzione era quella di non vederlo più."

"Capisco..." Disse il templare, storcendo le labbra.

"Ma le cose sono cambiate e sono sicura che vedere suo fratello sarà per Logan un'esperienza positiva." Aggiunse Flora.

"In effetti, la famiglia è famiglia." Accordò il templare, stringendosi nelle spalle. "Vieni, ti porto da lui." Disse poi a Brandon, lui fece per seguirlo ma poi si voltò verso Flora, il templare sorrise lievemente e spiegò:

"Soltanto i familiari."

"È la mia fidanzata, siamo una famiglia." Tentò Brandon, stringendo le labbra.

"Oh, perdonatemi. Seguitemi, prego." Disse il templare con un lieve sorriso, Brandon e Flora lo seguirono per i vicoletti soleggiati, altri templari passeggiavano con espressioni imperturbabili. Brandon avrebbe voluto avere la loro calma in quel momento. Superarono diversi ospiti, alcuni confinati in delle piccole riserve naturali, con fontanelle, laghetti, alberelli e uccellini cinguettanti; altri passeggiavano accompagnati dai templari.

"Dopo un certo tempo qui i nostri ospiti cambiano." Spiegò il templare, facendo un cenno verso i suoi due colleghi che accompagnavano un detenuto. "Devo informarvi però che preferiamo tenere l'ospite 394 nel suo spazio, anche per la visita. Mi dispiace  ma alcuni episodi ci hanno costretti."

"Non si preoccupi." Lo tranquillizzò Brandon.
Arrivarono allo spazio di Logan: c'erano degli alberelli, dei cespugli, e una grande fontana, e lui era lì, seduto sul bordo di quella fontana e con indosso degli abiti di lino bianco, tenuto rinchiuso da un incantesimo di delimitazione.

"Signor Bravo, hai visite." Lo informò il templare con un tono gentile e pacato, Logan si voltò. "Vi lascio." Sorrise, e si allontanò. Ci fu silenzio, rotto soltanto dal cinguettare degli uccellini. Logan scese dal bordo della fontana e si avvicinò con un sorriso beffardo disegnato sul volto.

"A cosa devo l'onore?" Chiese. "No, no, aspetta, aspetta..." Aggiunse ridacchiando, mentre l'espressione dura di Brandon rimase impassibile. "... riesco ancora a sentire la mia voce! Lo sapevo! Lo... sapevo! È difficile che mi sbagli! Brandon torna sempre!" Affermò trionfante. "Ma guarda, ti sei portato dietro pure la fidanzatina! Cos'è? Siete venuti ad invitarmi al matrimonio?" Storse le labbra, "Purtroppo sono costretto a declinare l'invito, mi è un po' difficile spostarmi da qui al momento, e per i prossimi momenti... e per i prossimi anni." Concluse serio.

"Hai finito?" Chiese Brandon, incrociando le braccia.

"Sì." Rispose suo fratello sorridendo.

"Ben..."

"... non vedo delle stelline sulla tua uniforme, devo pensare che non sei ancora capitano? Maggiore? Ah, sergente! Ma credimi se ti dico che quest'uniforme fa davvero per te, era quello che volevi, no? E poi dicono che alle ragazze piaccia, quindi tanto meglio!"
Brandon alzò un sopracciglio. "Ora ho davvero finito." Assicurò Logan.

"Bene." Disse Brandon. "Innanzitutto, sappi che non sono qui perché m'importa di te."

"Certo, se t'importasse di me non sarei chiuso qui." Logan fece spallucce.

"Non mi farai sentire in colpa!" Sbottò Brandon.

"Ah, già, ti sei appena liberato dal senso di colpa per la morte della mamma, ora arrivo io e vorrei farti sentire in colpa? No, certo che no, tingere di nero la tua vita a colori? Non sia mai."

"Abbiamo a che fare con delle ombre." Proruppe Flora, e prese la mano di Brandon sciogliendo quel pugno chiuso. "E volevamo sapere se ne sai qualcosa. Controllano le menti." Logan la guardò, poi guardò Brandon.

"Quindi... siete venuti a chiedere il mio aiuto?" Chiese poi con finta modestia.

"Siamo venuti per sapere se ne sai qualcosa in più, è magia nera e noi non ne sappiamo molto. L'universo si sta squarciando in due a causa di questo mago e delle sue ombre, aiutarci conviene anche a te." Rettificò Flora.

"Un mago malvagio che usa ombre e che sta squarciando in due l'universo? Caspita, mi piace questo tipo!" Esclamò con un sorriso, e la sua espressione diceva che sapeva che stava innervosendo suo fratello e ciò lo divertiva un mondo.

"Senti, razza di stupido, ne sai qualcosa oppure no?" Chiese Brandon, col viso duro.

"Sì, beh, potrei saperne qualcosa... io stesso ho imparato il controllo della mente, e diciamo che controllare delle ombre o dei soldati di ghiaccio è un qualcosa di molto simile e io, modestamente, sono stato un ottimo generale, ma... non sono sicuro di aver voglia di aiutarvi." Concluse, a labbra increspate, scuotendo la testa.

"Logan, tu non sai quanta voglia abbia io in questo momento di toglierti quel sorriso dalla faccia..." Disse Brandon, guardandolo di bieco. Logan fece un passo indietro e alzò le braccia.

"Non puoi toccarmi: incantesimo di delimitazione!"

"Ma non capisci che è un problema di tutti?!" Esclamò Flora, accigliata. "Ci sei anche tu nell'universo! Se non vuoi farlo per nessuno farlo almeno per te stesso!"

"Non è che io non voglia farlo per nessuno," Disse Logan rivolto a Flora, con espressione dura. "Io non posso. La mia ragazza è morta, grazie a te!" Sbottò urlandole in faccia, Flora trasalì. Brandon la allontanò e si rivolse a suo fratello:

"No. Non ti permettere. Non ti azzardare, mi hai capito?!"

"Guai a chi te la tocca?!" Chiese Logan, alzando un sopracciglio.

"Già, hai capito bene, guai a chi me la tocca! Perché a differenza tua io sono una persona con dei sentimenti! A differenza tua io do valore alle persone che amo! E a differenza tua faccio quello che posso per loro, a differenza tua!" Sbottò Brandon urlandogli contro. "È stato un errore! Andiamo!" Prese la mano di Flora, forse con un po' troppa violenza ma lei capì. Stavano andando via quando Logan li fermò:

"Brandon, aspetta!" Lui si voltò e replicò:

"Logan, basta."

"No, no, aspetta... se vi aiutassi potrei uscire di qui?" Brandon scosse leggermente la testa e fece per andare ma Flora lo fermò con un gesto e si avvicinò a Logan.

"Se ci aiutassi, per davvero intendo, allora potresti avere il permesso di lasciare Roccaluce, sporadicamente, sia chiaro, e nel caso le cose andassero bene il Consiglio Magico potrebbe anche pensare ad una riduzione della pena. Ma niente scherzi, Logan. Niente sotterfugi, niente inganni, niente di simile." Logan la guardò negli occhi verdi.

"Va bene, fiorellino, mi hai convinto. Vi aiuterò."
Flora, col viso duro, disse:

"Fa' un passo falso e le cose per te potrebbero mettersi molto peggio."

"Croce sul cuore." Replicò Logan facendosi il gesto sul petto, guardò Brandon che era a qualche passo da lì. I due fratelli si scambiarono uno sguardo, poi Brandon disse:

"Parleremo con Faragonda. Flora, andiamo." Lei gettò un'ultima occhiata a Logan e poi raggiunse Brandon, così lasciarono la fortezza di Roccaluce.

Ehilààà miei dolcissimi, adoratissimi e meravigliosissimi germogli di lullabea!!!! Perdonate il ritardo, e questa cosa sta diventando snervante, lo so! Ma spero che l'attesa non sia stata esagerata o tanta al punto da farvi dimenticare la storia!  Ciancio alle bande, passiamo al capitolo (e un secondo per dirvi grazie perché se siete qui avete appena letto il capitolo! Vamo)
Si è aperto in maniera un po' leggera, un po' spiritosa, per così dire, per lasciare spazio al gran finale... ma andiamo per ordine.
Eldora e Selina, che sembravano voler fare una super comparsata nella storia, escono come entrano, ma a me piace depistarvi... e comunque l'idea magari non era tanto male, ma la fata madrina, sebben svampita, sa il fatto suo e conviene fidarsi di lei.
Jackson sta sullo stomaco praticamente a tutti e se non fosse per quel bel faccino lo prenderemmo davvero a pugni... https://33.media.tumblr.com/c5229584c018cd777fbf1e48b732daae/tumblr_n847y8wh761rrjfhto4_r1_250.gif

Ho voluto inserire la scena del combattimento perché mi mancava, a dirla tutta, e anche per chiudere il becco al principino, ed anche per far soffrire Helia (e adesso arriviamo anche a lui) e quindi ecco qua...
Helia. Io non lo odio, ve lo giuro, anche se sembra il contrario. Ma Helia è buono, è coraggioso e devoto a Flora, e allora è adatto alla sofferenza #sorrynotsorry... ma nei prossimi capitoli ci saranno dei momenti Heliacentrici perché glieli devo, quindi, TeamHelia, aspettateveli.
Passando alla seconda parte del capitolo... lascio a voi decidere se la decisione di Brandon è stata quella giusta oppure no... vedremo cose interessanti nei prossimi capitoli, ve lo assicuro, e vedremo dei cambiamenti, e per questo il tema "cambiamenti" che si tocca anche qui lo affronteremo nella nota del prossimo capitolo.
Per ora direi che è tutto, vi lascio dicendovi che probabilmente il prossimo capitolo dovrebbe arrivare un tantinino più presto, dato che ho consegnato tutti gli assignments e dovrei essere libera.
Vi ringrazio ancora per tutto, mi date un senso, dico sul serio. Mi rileggo e mi sento stupida e incapace, poi leggo le vostre recensioni, rileggo i vostri messaggi, quelli dei lettori silenziosi che mi incoraggiano, e allora sono felice.
Vi strAmo,

xoxo Florafairy7

 

   
 
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