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Autore: lady hawke    21/04/2005    5 recensioni
Per anni ho vissuto confinato in questo limbo, per anni ho vissuto nei rimpianti di ciò che ho perduto in quella notte...quella terribile notte quendo tutto ha avuto fine ed inizio..ed ora di nuovo Hogwarts
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saper mentire

Saper mentire

 

Hogwarts sembrava ormai aver ripreso, dopo la breve parentesi estiva, la sua consueta routine. Ovunque si poteva udire il vociare confuso e vivace degli studenti che a quell’ora affollavano i corridoi; era un continuo rincorrersi di saluti, domande, pettegolezzi dell’ultimo minuto e, di tanto, in tanto, di qualche insulto.

Qualcuno urlava dal terzo piano chiedendo dove fosse l’aula della McGranitt, qualcun altro dabbasso rispondeva, urlando altrettanto forte, domandandosi chi fosse quell’idiota che al secondo anno ancora non sapesse che l’aula di Trasfigurazione stava al secondo piano, aggiungendo sarcasticamente che nessuno l’aveva mai spostata di lì.

Intanto un paio di Tassorosso correvano a perdifiato giù per le scale, scansando tutti gli ostacoli che incontravano sul loro cammino, tentando disperatamente di arrivare in tempo nei sotterranei per la lezione di Pozioni, nessuno se la sentiva di vedersela con Piton, che mal tollerava i ritardi per quanto infinitesimali fossero, meno che mai il primo giorno di scuola, sarebbe stato un vero disonore far perdere punti alla propria Casa così presto. I loro passi continuarono a sentirsi a lungo mentre si allontanavano per le scale diventando man mano più leggeri, fino a scomparire, come la fine pioggia primaverile, nel silenzio.

< Queste estati si fanno sempre più corte! >

borbottò sbuffando un uomo barbuto sporgendosi dal quadro, appoggiando mollemente il braccio alla pesante cornice dorata.

Il quadro ritraeva un importante mago vissuto nel Seicento, un famoso banchiere particolarmente ricco, e come da copione, particolarmente avaro. Nonostante le sue pressoché infinite fortune pareva sempre insoddisfatto e in accontentabile, scorbutico e di malumore; anche il ritratto quindi mostrava sempre un uomo arrabbiato e lagnoso quanto una portinaia zitella ed inacidita.

< Ehi tu! Non fare finta di non sentirmi! Dì al tuo padrone di darsi una bella svegliata perché l’estate è bella che finita, e io ne ho già abbastanza di tutto questo chiasso infernale capito?! >

sbottò agitando il pugno grassoccio in aria.

Gli altri personaggi lo snobbarono senza degnarlo di uno sguardo, in fondo erano abituati a quelle sue uscite infelici, sembrava che quel vecchio stesse di nuovo parlando al vento, fecero finta di non aver sentito nulla.

Ad un tratto però, quasi inaspettatamente, il misterioso interlocutore fece trionfalmente mostra di sé. Mrs Purr avanzò trotterellando allegramente per il corridoio deserto in cerca di qualche ragazzo bisognoso di punizioni; sapeva bene che quel messaggio scortese era riservato a lei. Accelerò l’andatura fino a trovarsi di fronte al ritratto dell’uomo barbuto; si fermò, si sedette con calma e alterigia e lo fissò per lunghi attimi, insolente, con aria di sfida attraverso i suoi grandi occhi gialli. Dopo pochi attimi si alzò di nuovo scocciata ed altezzosa se ne andò via con la coda dritta sculettando sgraziatamente.

Sono un’aula era rimasta vuota e fredda, spettralmente silenziosa.

Un uomo passeggiava solo ed assorto come perso in pensieri lontani, estranei a questo mondo. Il suono dei suoi passi lenti sul pavimento di pietra antica rimbombava da una parte all’altra della stanza producendo un rumore sordo ed echeggiante. Le ampie finestre colmavano la stanza di luce, i raggi del sole colpivano i banchi producendo un tiepido riverbero iridescente. Remus Lupin passeggiava tra le file di banchi sfiorandone il legno con la punta delle sue dita sottili, erano diversi minuti che andava avanti e indietro senza fretta, senza meta. Si era fermato alla fine in fondo alla stanza ad osservare la bianca scalinata che conduceva allo studio. Sentì lontano e distante lo sgangherato vociare di Gazza, più simile alla voce di un orco che a quella di un uomo, che di pessimo umore litigava con il burbero mago secentesco, mrs Purr aveva recapitato il messaggio, e il suo padrone non lo aveva gradito per niente.

 

La mia aula di lezione, è davvero una bella sensazione, la posseggo, mi appartiene tutta fino all’ultima piastrella, fino all’ultimo banco, il mio regno in cui sono il sovrano incontrastato. È quasi un peccato pensare che oggi pomeriggio questo posto si riempirà di studenti, l’aula perderà tutto il suo fascino, la sua magia, non sarà più pura ed incontaminata come lo è ora.

 

Si soffermò a leggere un’iscrizione sull’ultimo banco, qualcuno vi aveva inciso sopra alcuni versi tanti anni prima.

 

Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso

Che mai hanno avuto buone intenzioni,

audaci Malandrini, gioiosi burloni

per sempre amici negli anni a venire.

 

 

A quelle parole sorrise dolcemente sorpreso ancora una volta dai suoi ricordi, che in questo castello hanno spesso il sopravvento.

Avevo dimenticato questi versi, era stato Peter ad inciderli, di certo la poesia non era in suo forte, come tante altre cose in effetti, ma era stato un pensiero molto bello da parte sua.

Da quando aveva avuto quell’idea aveva cominciato a fare il misterioso per qualche giorno trincerandosi dietro la scusa ( anche lui come me, non era mai stato bravo ad inventare scuse convincenti, ramoso e felpato erano i maestri di quest’arte ) di voler preparare un buon compito di erbologia, una ricerca se non ricordo male, non aveva voluto l’aiuto di nessuno, ricordo che fummo alquanto sorpresi quando ci disse senza mezzi termini di stare alla larga. Poi un pomeriggio a fine lezione ci aveva chiamato in fondo all’aula e ci aveva mostrato questa scritta “ Perché resti sempre memoria della nostra inossidabile amicizia “ aveva detto. Un incisione a caratteri gotici marchiata con un incantesimo, si sentiva ancora l’odore di bruciato nell’aria. Non ha mai voluto dirci come era riuscito non farsi scoprire dal professor Fishbone.

A quanto pareva però Peter non era stato il solo a martoriare quel povero banco;sotto la parola Malandrini si intravedeva una freccia che indicava un’altra iscrizione più piccola e meno profonda, abbastanza illeggibile per la verità.

 

Ai messeri ingegnosi

Inventori della mappa,

va il nostro grazie più sincero.

Da Mielandia alla Strega Orba

Sempre aperta sia la via.

F.e G.W.

 

 

F.e G.W. …se due più due fa ancora quattro le due persone che hanno questa sigla, due chiome rosse e fulve dovrebbero essere gli autori di questo componimento, ovviamente Fred e George Weasley.

 

Da dove avranno mai preso la mappa, la nostra mappa?

Il frutto di dure ora di lavoro in mano a quei due disgraziati perdigiorno, ecco spiegato perché sono costantemente nei guai, tali e quali a noi Malandrini, quelli veri, alla loro età. Devono averla sgraffignata a Gazza, non c’è altra spiegazione, ma il vecchio custode non è così scemo da farsi soffiare le cose sotto il naso così, come un pivello.

 

Come l’ hanno trovata?

 

Nessuno di noi se l’è mai fatta sequestrare, nessuno l’ ha mai dimenticata in giro da qualche parte ne sono assolutamente sicuro. Ma, anche ammettendo che l’abbiano trovata, diciamo per caso..

 

Come sono riusciti a leggerla? Ad adoperarla?

 

Noi eravamo assolutamente convinti che nessuno l’avrebbe mai potuta usare, eravamo certi che i nostri sistemi di sicurezza brevettati fossero infallibili al cento per cento…Quei gemelli ne sanno una più del diavolo, non posso far altro che complimentarmi con loro, veramente molto abili. Che onta sorpassati così dalle nuove generazioni…

Qualcuno nel frattempo era entrato lentamente nella stanza senza bussare, la porta era già aperta. Silente era quasi dispiaciuto di dover interrompere quell’uomo silenzioso chino sul banco a pensare. Bussò un paio di volte sulla pesante porta e pronunciò un saluto

< Buongiorno Remus, ti godi la calma prima della tempesta? >

Per poco non mi veniva un colpo, mi facevano sempre questo scherzo da ragazzo, i miei amici arrivavano subdoli alle mie spalle, mai una volta che non mi spaventassi. Ero così concentrato altrove che non l’ ho proprio sentito arrivare, certo che Silente si sta divertendo un po’ troppo a cogliermi di sorpresa.

< Buongiorno Professor Silente, mi dispiace non l’avevo sentita entrare >

< Sì, me ne ero accorto >

Riconosco questo suo sorriso condiscendente, lo usa spesso con i suoi studenti, ricordo che ce lo rivolgeva sempre come saluto quando venivamo sbattuti di forza in Presidenza, credo che gli fossimo simpatici, probabilmente sotto sotto era divertito dalle nostre marachelle, come le chiamava lui; rispetto ai guai che combinavamo le punizioni erano sempre molto morbide, era sempre una sofferenza per Gazza non poterci frustare a dovere come avrebbe voluto.

< Immerso nei ricordi immagino >

Forse sono io troppo diffidente, ma perché è così curioso?

 

Perché vuole vedere perché guardo su quel banco?

 

Se ci mette sopra il naso vedrà…no, no, meglio di no, meglio non pensarci. Come non detto, troppo tardi, ha già visto le incisioni. Non ne sembra molto sorpreso, mi sta guardando attraverso quei suoi occhiali a mezzaluna, come la prima volta che l’ ho incontrato, odio quando fa così, sembra che riesca a leggere i miei pensieri ed io non riesco a mentirgli.

< Sì, ricordi vecchi e nuovi, mi godevo quest’aula prima dell’invasione. Ho notato che qualcuno ha preso il nostro posto >

< I gemelli Weasley naturalmente, eh si, danno un gran da fare al povero Gazza, stavo pensando in effetti se dargli un aumento o meno, ma in realtà non fanno troppi danni, vogliono solo divertirsi un po’. Temo di non essere abbastanza rigido con i regolamenti a volte…>

< Lo so, esperienze di gioventù >

< Sai Remus, può sembrare impossibile vedendomi oggi con questa barba bianca, ma sono stato giovane anche io e non era facile tenermi calmo e buono >

Adesso non sono io quello perso in ricordi lontani, sembra quasi nostalgico. Albus Silente adolescente ribelle ad Hogwarts, non riesco proprio ad immaginarmelo; dopotutto sono abituato a vederlo così da più do vent’anni, da sempre: calmo, saggio, giusto, non può essere stato un giovane spericolato. Perché però mi racconta queste cose?

< Remus, ci sono un paio di faccende di cui vorrei discutere con te nel mio ufficio lontano da orecchie indiscrete, sai con Pix in libertà non c’è da fidarsi.. >
Faccende? Quali faccende? E se ci fosse lo zampino di Severus? Sarei già nei guai? Ma no, non ho ancora fatto niente…

< Suvvia, non rabbuiarti, niente di cui tu ti debba preoccupare. Si tratta soprattutto dei giorni di luna piena, qualcuno ha insistito molto affinché prendessi provvedimenti, non ho potuto non ascoltare..>

< Severus Piton immagino >

e ci mancherebbe altro…vero mocciosus?

< Sì, credimi, è stato davvero molto persuasivo. Temo che non abbia gradito molto la tua nomina, ma preferisco parlarne nel mio ufficio, se vuoi seguirmi…>

Nemmeno il tempo di rispondere e mi ritrovo ad inseguirlo per questo dedalo di scale e corridoi, è molto più veloce ed allenato di me. Mi sembra ancora di vedermi da ragazzo mentre mi faccio piccolo piccolo dietro la possente figura del Preside cercando di schivare gli sguardi curiosi dei quadri, come un fifone; non è cambiato molto in effetti. Non mi ero nemmeno accorto di essere arrivato all’ingresso, qual’era la parola d’ordine? Ricordo che ne aveva una particolarmente buffa.

 

< Pollo al curry >

 

Si esatto, ferma un momento, o sto cominciando a pensare ad alta voce, il che non sarebbe un buon segno, o il Preside si intrufola nei miei pensieri.

< Io opterei per la seconda, almeno ti risparmio dubbi sulla tua salute mentale. Dopo tanti anni ho deciso di cambiarla con qualcosa di più dolce…>

< E cioè? >

< Sorbetto al limone >

< Ottima scelta >

Quale altro dolce potevo aspettarmi da Silente..

< Siediti pure, potrei dilungarmi un po’ >

Deve essere proprio un collezionista, di cosa poi non saprei dire ma deve esserlo, per forza; non ho mai visto uno studio così stipato di oggetti. In effetti assomiglia al vecchio solaio di casa mia: uno scrigno di tesori esotici e dimenticati, un novello paese dai balocchi. Possiede ancora la vecchia Fanny, è molto più splendente dall’ultima volta che l’ ho vista, deve essere rinata di recente.

< Professor Silente non ho la minima idea di cosa debba dirmi, ma intanto volevo ringraziarla di cuore per la mia cattedra >

< Non lo dire nemmeno, non aggiungere altro, se ti ho chiamato è perché conosco le tue capacità molto bene, eri e sei ancora un grande mago >

< Spero solo che l’insegnante di Pozioni non sia troppo deluso…>

< Severus non è adatto per insegnare una materia come quella, certo è molto competente, ma non per insegnarla >

Povero, povero piccolo mocciosus, escluso dalla materia che desidera con tutto sé stesso. Ma se non ottiene la cattedra per questo motivo suppongo che Silente glielo avrà spiegato, perché allora non si rassegna punto e basta? Cosa ci guadagna a molestare gli altri docenti?

< Ma non siamo qui per parlare di questo Remus, lo sai >

Il professor Silente si alzò dalla sua poltrona e cominciò a parlare passeggiando avanti e indietro. Si soffermò poco dopo e si mise ad accarezzare la sua fenice.

< Non è sicuro lasciarti trasformare in lupo mannaro. Ora che sei un uomo acquisti molta più forza e sei molto più violento >

< Posso ancora sfruttare i passaggi e andare alla Stamberga Strillante, lì gli studenti non correranno alcun pericolo >

Se tutto ciò era un problema, perché se lo pone ora, quando sono già qui e il plenilunio è già vicino? Se prima era convinto che non ci fossero impedimenti a riguardo Piton non può essere riuscito a fargli cambiare idea, non così in fretta, non così totalmente.

< Come ho già detto è troppo pericoloso, non solo per loro ma anche per te. Ricordo le tue ferite quando venivi a scuola, troppe e troppo profonde, risulterebbero molto sospette e finiresti per passare più tempo in infermeria che ad insegnare >

< Sì ma… >

< Da pochi anni è stato scoperto un rimedio, un palliativo per la verità ma riduce notevolmente gli effetti della trasformazione >

Un rimedio? Un rimedio contro gli effetti?

< Davvero? >

< Davvero, esiste una pozione che va bevuta a partire da due giorni prima del plenilunio, non ti risparmia zanne e artigli, ma diventi un lupo comune, senza l’aggressività tipica dei mannari. Potrai rintanarti tranquillamente nello studio e aspettare l’alba. >

Silente non può sapere quanto valgano queste parole per me, sono oro, oro puro. Non dovrò più temere la pallida luna alta nel cielo. Una semplice pozione! E dire che la mia famiglia era così disperata, anni fa non si poteva fare proprio nulla mentre ora…

È come liberarsi da un fardello, un enorme, pesantissimo fardello, è come restituirmi anni di vita perduti, è come ridarmi la mia infanzia e la mia giovinezza.

Seppur senza volontà sarò come un Animagus, un semplice Animagus, un semplice lupo. Diventerò uguale agli altri Malandrini, né più, né meno.

Nonostante tutti i loro sforzi io mi sono sempre sentito estraneo, diverso. È per “colpa” mia se sono diventati Animagus illegalmente, sono stati molto abili e molto fortunati. Basta pochissimo per finire veramente male, bisogna praticare una serie di incantesimi non certo alla portata di un gruppo di tredicenni.

Ramoso, Felpato e Codaliscia…un nome per ogni caratteristica peculiare. I primi tempi ridevamo parecchio del palco di corna di James, era davvero imponente… Sirius infieriva deliberatamente nominando spesso una certa Lily Evans, non credevo che qualcuno potesse diventare così paonazzo; ma da quando sono un malandrino ho imparato che nulla è impossibile…

< Mi ascolti ancora? >

< Certo mi scusi professor…>

< Non ti scusare, non ne hai motivo. Il professor Piton si è incaricato di prepararti ogni mese la pozione, se hai domande in merito ti consiglio di domandare a lui, è molto più bravo di me in queste cose >

< Il professor Piton…>

Deve farlo apposta allora, non mi stupirei se lui ci mettesse del veleno anziché il mio rimedio. Porre a lui delle domande? Preferirei andare incontro ad un Dorsorugoso Norvegese.

< Puoi stare tranquillo, non c’è pericolo alcuno, non avere preconcetti solo per l’accoglienza di ieri sera >

Preconcetti? Mi ha quasi sbranato vivo, quasi fosse lui il lupo mannaro tra i due e non dovrei preoccuparmi? Sento che sarà una medicina molto amara…ma in fondo, Silente ha ragione; e se decidesse di avvelenarmi, potrei sempre schiantarlo..

< Va bene, ne parlerò con lui >

< Molto bene, l’altra cosa di cui volevo parlarti è molto meno piacevole…si tratta di Black, è stato avvistato da una babbana ieri notte. >

Se ho gli occhi ancora nelle mie orbite è un puro caso…Black??? BLACK? Dove diavolo…

< Dove è stato avvistato? >

< Non molto lontano da qui mi hanno detto. Quando sono arrivati i soccorsi se n’era già andato, svanito nel nulla, eppure sono certi che nessuno in quella zona si è smaterializzato >

Silente questo certo non lo sa, deve essersi trasfigurato, per questo non hanno rintracciato tracce di magia..se non era molto lontano vuol dire che sta cercando di entrare a Hogwarts, ma perché? E’ un suicidio…perché me lo sta dicendo vuole mettermi alla prova o non si fida di me…come Piton?

< Ci sono insegnati qui che pensano che aiuterò l’evaso ad entrare, è di questo avviso anche lei professor Silente? >

< No, ma posso capire che i dubbi d’alcuni miei colleghi siano legittimi…>

< Io voglio vedere Black morto come tutti voi, forse di più, perché quello che ha fatto mi tocca da vicino >

Non posso credere che c’è chi mi reputi un suo alleato, ha distrutto la mia vita e quella dei miei amici, non lo aiuterei nemmeno sotto tortura.

< Sei sicuro di volerlo morto Remus? La morte non è la peggiore delle sorti..>

< Dovremmo chiederlo ai Potter per saperlo non crede? >

Non ascolterò i suoi discorsi filosofici sulla morte o non morte, non sono più uno dei suoi studenti, non sono più un ragazzino…sono un uomo, non mi servono inutili giri di parole.

< So che la loro morte è stata una pugnalata al cuore per te, ma non sei il solo…c’è anche Harry >

< Proprio per Harry mi preoccupo, non voglio che gli si avvicini >

< Credi che Black sia colpevole? >

Che razza di domanda è? Certo che lo è! Ha disintegrato un suo amico, fatto saltare una strada, tradito suo “fratello”, sua moglie consegnandoli a Voldemort…e non sarebbe colpevole?

< Lei cosa dice? >

< Esprimo i miei dubbi su una faccenda che non mi è mai parsa chiara…per te è tutto limpido? >

< Con Black niente può esserlo >

< So, che vuoi proteggere Harry e gli altri studenti, so che vuoi che i colpevoli vengano puniti, ma so che l’amicizia può superare tutto questo…>

< La mia amicizia con Black è morta il giorno in cui Harry è diventato orfano >

< Bene Remus, avrò allora un buon alleato. Sei sicuro però di avermi detto tutto ciò che dovrei sapere su questa faccenda? >

< Si >

< Molto bene allora, ci vediamo all’ora di pranzo, così mi spiegherai cosa hai preparato per la tua prima lezione, sono molto curioso >

Mi ha congedato, sembra tranquillo dopo questo colloquio. Io non lo sono affatto.

Gli ho mentito, gli ho mentito senza alcun rimorso, senza nemmeno pensarci.

 

HO APPENA COPERTO UN ASSASSINO

 

Silente doveva, doveva sapere; lui è un animagus, come cane può..

 Adesso ho capito com’è fuggito da Azkaban! Si è trasformato, i dissennatori non percepiscono le emozioni degli animali e quindi lui è passato inosservato. Ma se è fuggito da Azkaban può entrare a Hogwarts in qualsiasi momento. Forse sono ancora in tempo per dirlo a Silente, lui deve assolutamente venirne a conoscenza.

No, ormai non posso più, si chiederebbe perché ho aspettato a rivelarglielo, già perché?

Ammetterei di aver tradito la sua fiducia se venisse a sapere che mentre lui mi permetteva di frequentare la scuola io e dei miei amici…ma non è solo questo. Me ne vergognerei certo, ma dopo anni, io sono cresciuto e il Preside capirebbe..

Sto davvero proteggendo Sirius? No lui non è Sirius, lui è Black, l’evaso, l’assassino; non ha un nome non ce l’ ha più..non devo più chiamarlo così..

Sarà vero quello che dice Silente?

 

LA VECCHIA AMICIZIA CHE CI LEGA E’ ANCORA COSI’ FORTE?

 

Io credevo di averla seppellita, dimenticata, distrutta…come lui ha fatto con molte vite..anzi io l’ ho cancellata!!!Se solo sapessi perché lo ha fatto, se solo avessi delle certezze…vorrei solo sapere!!!

Perché Silente mi ha chiesto se sono convinto che sia colpevole o meno?

Nemmeno lui è convinto a quanto pare, ha definito la faccenda “non limpida”

Se solo non avessi mentito ora le cose sarebbero più chiare forse, almeno per me..

Sono il solo a sapere del tuo piccolo segreto Black purtroppo per te..

Dovrò sorvegliare personalmente su Hogwarts, so ancora riconoscere quel grosso cane nero..sempre che non si avvicini nei giorni di luna piena…vigilerò a costo di farmi scoprire, in fondo anche come semplice lupo dovrei cavarmela

Di nuovo da solo, anche in questa battaglia, ma forse è meglio così. Non avrei dovuto mentire, ma almeno così mi troverò faccia a faccia con Black. Ora io voglio capire, non posso rimanere nel dubbio, ora che so che nemmeno Silente ha le idee chiare, se Black è colpevole voglio sentirmi dire da lui perché lo ha fatto.

 

 

 

Chiedo scusa per il ritardo, ma fra gite, compiti e altro…non sono riuscita a fare di meglio^^

 

 

 

  
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