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Autore: Robigna88    28/11/2017    1 recensioni
Quarta parte della serie The Family Business.
Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow
-"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco prima di chiudere gli occhi e cadere nel sonno profondo all'interno della Chambre de Chasse creata da Freya per tenere la sua famiglia al sicuro. Queste sono le ultime parole che Allison ha sentito pronunciare da suo marito prima che chiudesse gli occhi lasciandola sola con il cuore spezzato.
-"Sistemeremo tutto.-" Questa è invece la promessa che Allison ed Hayley si sono fatte e che hanno intenzione di mantenere.
Da quelle parole sono passati cinque lunghi anni e molto è cambiato; la piccola Hope ha sette anni, è bella, sana e amata e le due donne stanno ancora provando a mantenere le promesse fatte. Per farlo sono pronte a qualunque cosa perchè la famiglia viene prima di tutto. Le conseguenze delle proprie azioni, però, tornano sempre a bussare e a volte marchiano l'anima... per sempre.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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21.

 

 

 

 

 

Allison sentì che doveva volare da Elijah, anche se non sapeva dove si trovasse di preciso in quel momento, anche se non sapeva neppure se sarebbe riuscita a volare nel modo giusto, sentì che doveva andare da lui. Aveva freddo, un freddo innaturale che le bloccava il corpo, un freddo che le faceva tremare le mani. E poi c’era quel fastidioso fischio nelle orecchie, quel dolore che provava. Era certa che fossero le stesse sensazioni che stava percependo Elijah.

“Devo andare” disse a Hayley, “devo andare da lui.”

“Allison, non sai neppure dove si trovi e hai un aspetto terribile, non puoi andare da sola.”

“Hayley ha ragione” intervenne Freya arrivando seguita da Klaus. “So dove si trova Elijah, veniamo con te. Keelin baderà a Hope.”

Allison decise di seguire il suo istinto: una delle poche cose che Castiel le aveva “insegnato” prima che le cose tra loro si facessero complicate, era che per un angelo l’istinto è la chiave di tutto. “Se sei nata con queste abilità, allora dentro di te sai come usarle, anche se non te ne rendi conto” gli aveva detto. Lei pensò che era il momento di capire se era vero.

“Aggrappatevi a me” disse loro. E quando lo fecero, volò. Arrivarono a casa di Marcel e servì loro un istante per riprendersi. Allison individuò subito Elijah; era per terra, ferito, sofferente, gemeva di dolore e lei si piegò su di lui. “El” gli disse cercando di non piangere. “Sono qui.”

“Allison” l’Originale la guardò, il viso imperlato di sudore eppure sulle sue labbra spuntò un sorriso. “Allison...” ripeté dando poi una rapida occhiata agli altri. “Dovete andarvene, questo posto è pericoloso.”

“Non vado da nessuna parte senza di te” singhiozzò Allison, provando a guarirlo, fallendo miseramente.

“Sì, invece” le disse ancora lui prendendole la mano. “Amore mio, guardami. Guardami” le chiese. E lei lo fece. “Ti amo tanto e mi dispiace. Ma ora devi andare, ti prego.”

La donna sentì la sua parte di angelo prendere il sopravvento, un leggero calore pervaderla mentre, era sicura anche se non poteva vederlo, gli occhi le si facevano blu. “Freya” disse voltandosi a guardarla, trovandola con lo sguardo fisso su di lei, un’espressione quasi intimorita. “Mettilo al sicuro nel ciondolo, fin quando non avrò trovato una soluzione.”

La strega scosse il capo, un vento freddo si alzò nella stanza mentre le urla di Elijah aumentavano. “È troppo debole, non potrà restare lì dentro a lungo.”

“Non ci resterà. Fallo Freya, penserò io a tutto il resto.”

Klaus si avvicinò a suo fratello e gli strinse una mano. “Andrà tutto bene, fratello.” Elijah mormorò qualcosa, Allison ne sentì solo una parte, riguardava lei in qualche modo. Poi Freya pronunciò l’incantesimo e tutto sembrò fermarsi. Dell’Originale elegante rimase solo un corpo privo di vita.

 

 

 

****

 

 

 

John arrivò a notte fonda, su richiesta di Freya, ma non svegliò nessuno perché, a parte Hope, nessuno stava dormento. Allison era da ore in ginocchio, davanti al corpo di Elijah, suo fratello accanto a lei, immobile, in silenzio. Constantine respirò a fondo quando la vide, fece cenno a Matt e il maggiore dei Morgan si allontanò poco. Raggiunse Hayley e le strinse la mano. Lo stregone si mise a sedere per terra, accanto alla sua amica.

“Come te la cavi, dolcezza?” le chiese piano.

Allison rimase in silenzio, alzò la mano per asciugarsi la guancia e poi lo guardò. “Sono tanto stanca, John. Non riesco mai a essere felice, perché non posso mai essere felice?”

“La felicità è per pochi eletti, tesoro. Noi non siamo tra quelli. Ma sistemeremo questa cosa, lo faremo. Hai la mia parola.”

“E se non ci riusciamo? Se l’ho perso per sempre?”

“Ci riusciremo e lui tornerà e tutto andrà bene. Te lo assicuro. So che è difficile, ma ho bisogno che tu sia la donna forte di sempre, Elijah ne ha bisogno, quindi fai un bel respiro e ascoltami. Ho un piano.”

Il piano di John consisteva nel farla entrare nel ciondolo per andare alla ricerca di Elijah. L’interno di quella pietra le spiegò John, è come il suo purgatorio personale, immagina la cosa che di più lo annienta e poi moltiplicala. Allison sapeva che poteva essere solo una cosa.

“Fare questa cosa è pericoloso, Allison. Potremo non essere in grado di riportarvi indietro entrambi e lì dentro tu sarai priva di ogni potere.”

“Non fa niente” replicò lei scuotendo il capo. “Tirate fuori Elijah, io me la caverò.”

“Come?” domandò Matt. “Allison, è una follia.”

“Sì lo è” concordò lei togliendosi la collana. “Ma io lo amo e non lo lascerò morire lì dentro. Andrò a cercarlo e lo riporterò indietro e se facendolo morirò, allora così sia” si rivolse a Hayley e le passò la collana. “Se non dovessi tornare, dalla a Hope, lei la adora e di’ a Elijah che lo amo” si avvicinò poi a Klaus. “Sei un buon padre, e sei un bravo fratello. Elijah avrà bisogno di te se qualcosa dovesse accadermi. Sii presente per lui, assicurati che rimanga l’uomo nobile che è adesso. Promettilo, Klaus.”

Lui le prese il viso tra le mani e le baciò la fronte. “Lo prometto.” Allison fu pronta a fare ciò che era necessario. E fu in quel momento che suo padre comparve. Il suo padre naturale.

 

 

 

****

 

 

 

“Qualunque cosa tu stia pensando di fare, sono qui per dirti di desistere!” tuonò l’Arcangelo rivolto a Allison.

“Allora puoi andartene” gli disse lei. “Addio.”

“Chi cavolo sei tu?” domandò Hayley.

“È mio padre” ridacchiò nervosamente Allison, “il potente Arcangelo, e se ne sta andando.”

“Non capisci!” esclamò Sirahel avvicinandosi a lei. “Non puoi andare in quel ciondolo perché se lo farai, al tuo ritorno, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Ammesso che tu riesca a tornare. Entrare lì dentro causerà un’ondata di potere che attirerà tutti gli angeli che ti stanno cercando e provando a salvare tuo marito finirai per morire e per uccidere lui.”

“Ho detto che puoi andare. So quello che faccio.”

“No, non lo sai.”

“Allora rimani qui e aiutami. Se sei così preoccupato rimani qui e assicurati che tutto vada per il meglio perché io farò quel che devo, che tu sia d’accordo oppure no. Mio marito è in quel ciondolo, la persona che amo più della mia vita, quella che mi ama come mai nessuno ha fatto, non lo lascerò lì dentro.”

L’uomo la guardò pensando che assomigliava tantissimo a sua madre, era impressionante: stessa bellezza, stessa testardaggine. Non le era mai stato vicino in quegli anni, pur sapendo della sua esistenza, ma quando aveva percepito il pericolo, non aveva potuto evitare di volare lì da lei. “Stai facendo un errore” le disse. “Ma ti aiuterò, solo per questa volta.”

Allison fece un cenno a John, si sdraiò a terra e tutto iniziò.

 

 

 

****

 

 

 

Allison aprì gli occhi e si ritrovò in un lungo corridoio bianco, ai lati tante porte rosse. “Ovviamente” mormorò rimettendosi in piedi. Con un grosso respiro prese a camminare, ripassando mentalmente quello che le avevano detto John e Freya; Elijah non l’avrebbe probabilmente riconosciuta, ma lei non poteva forzare le cose. “Okay El, torniamo a casa” mormorò iniziando dalla prima porta.

   
 
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