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Autore: esserre93    29/11/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Era ormai passata quasi un’ora da quando Meredith era andata via. Amelia le aveva confessato tutto e averle parlato aveva fatto sì che ritrovasse fiducia in se stessa. Aveva voglia di uscire, di prendere aria, di camminare. Poco lontano da casa sua c’era un parco, ben curato, dove molte mamme, ogni mattina portavano i figli a giocare. Amelia si incamminò e una volta arrivata si sedette nella prima panchina che trovò libera.
Una bambina veniva spinta sull’altalena da quella che molto probabilmente sarebbe dovuta essere la madre: ridevano entrambe, erano una famiglia felice; poco più in là un bambino era caduto sbucciandosi il ginocchio, un uomo gli si era avvicinato soffiando sulla ferita, come se con quel gesto tutto il dolore e le paure potessero essere spazzate via. Amelia abbozzò un sorriso ripensando alle volte in cui era caduta e non era riuscita a rialzarsi. Nella sua vita aveva conosciuto persone che avevano tentato di aiutarla, nonostante questo, però, dentro si sé aveva celato un lato oscuro, che neanche lei era mai riuscita a decifrare, aveva semplicemente imparato a conviverci.
- Salve, anche lei ha portato suo figlio qui? – Amelia si destò da quei pensieri e accanto a lei vide una donna: capelli rossi, occhi scuri e profondi, viso gentile
- No, non ho figli, ma mi piace questo posto
- Ha ragione, è molto tranquillo
- Lei ha figli?
- Si, laggiù – Amelia guardò verso il punto indicato dalla donna e vide una bambina giocare con lo scivolo, era identica alla donna accanto a lei
- Bellissima bambina
- Grazie, scusami sono Hanna
- Piacere, Amelia
- Si chiederà come mai mi sono avvicinata, ma l’ho vista e pensavo avesse bisogno di qualcuno con cui parlare
- Si vede così tanto?
- Un po’ – la donna le sorrise e Amelia non potette fare a meno di ricambiare
- Purtroppo ci sono cose che non possiamo controllare e dobbiamo semplicemente trovare la forza per andare avanti
- Mi dispiace che stia passando un brutto periodo
- Passerà
Il telefono di Amelia segnò l’arrivo di un messaggio da parte di Arizona, la mora sorrise, ma decise di non rispondere, lo avrebbe fatto più tardi. Lei e Hanna rimasero su quella panchina a lungo, non parlarono molto, ma Amelia si sentì bene. Il sole era caldo, i bambini giocavano felici e lei forse avrebbe potuto ritrovare parte della felicità persa.
- Buona giornata Amelia, mi ha fatto piacere conoscerti
- Buona giornata anche a te e piacere mio
- Solo una cosa: non essere triste, hai qualcuno a casa che ti ama
Con quelle parole la donna prese per mano la bambina e se ne andò.
Hanna aveva ragione: a casa aveva Arizona, Meredith, i bambini e tutti i suoi amici che la amavano. Nonostante ne avesse passate tante, era stata fortunata ad aver incontrato persone come loro e ad aver trovato sempre la forza di andare avanti. Come era riuscita una perfetta sconosciuta a farla riflettere più di qualunque altra persona?
Amelia prese la borsa sulla panchina e si avviò verso casa. Non appena arrivò, sul viale riconobbe l’auto di Arizona. La mora aprì la porta e immediatamente si ritrovò la sua compagna infuriata.
- Dove sei stata?
- A fare una passeggiata, avevo bisogno di stare all’aperto
- Perché non hai risposto al messaggio? Mi hai fatto preoccupare
Amelia cercò di avvicinarsi alla bionda, ma questa si allontanò
- Mi dispiace, ho dimenticato di rispondere, ero al parco, ma che ti succede?
- Dopo tutto quello che è accaduto in questi giorni non ho il diritto di essere preoccupata per te?
- Certo che ne hai, però sto bene, sono solo andata a fare due passi, come mai sei qui?
- Te l’ho detto, ero preoccupata
- Sei venuta fin qui perché eri in pensiero? Non potevi semplicemente chiamarmi?
- Appena ho visto che non rispondevi al messaggio mi sono precipitata
- Amore, io sto bene, domani torno a lavoro, non c’è motivo di preoccuparti
- Scusami, forse ho esagerato, è che so che stai soffrendo e vorrei fare qualcosa per te
- Desidero solo che tu mi stia accanto, tutto qui
Amelia tentò di nuovo di avvicinarsi ad Arizona che questa volta allargò le braccia per accoglierla.
La mora riuscì a sentire il battito del suo cuore, era veloce e ne rimase quasi stupita. Arizona aveva preso un bello spavento ed il motivo era lei.
- Mi dispiace, ti prometto che la prossima volta risponderò subito, ma credimi quando ti dico che sto bene. Al parco ho riflettuto molto e non voglio piangermi addosso, voglio pensare a ciò che ho ancora nella mia vita, alle persone che amo e che mi amano – Amelia si scostò quel poco che le bastò per poggiare le sue labbra su quelle di Arizona, che ricambiò immediatamente
- Non sai quanto mi fa piacere sentirti dire queste cose – Arizona ricambiò il bacio con più passione, ma presto dovettero fermarsi – scusami, devo andare
- Rimani un altro po’ – Amelia mise la mano destra dietro il collo di Arizona e fece sì che le loro labbra si incontrassero di nuovo. Intanto, con l’altra mano, cercò di slacciare la camicia, ma Arizona si allontanò
- Amy, ti prego, devo scappare
Amelia, mal volentieri, si separò da Arizona e la lasciò andare. Quando fu di nuovo sola, decise di preparare qualcosa di speciale per la sua compagna. Erano rari i momenti in cui riuscivano a dedicarsi completamente l’una all’altra e desiderava far capire ad Arizona quanto la amasse, così andò nella camera di Sofia dove prese dei pennarelli con dei fogli bianchi e iniziò a scrivere tutto ciò che le passasse per la mente pensando ad Arizona. Una volta terminato il lavoro, portò i fogli in camera da letto e li attaccò alle pareti. Arizona ne sarebbe stata sicuramente felice.
La giornata trascorse molto lentamente per Amelia, ma finalmente il momento del ritorno a casa di Arizona arrivò. Non appena la mora vide l’auto della bionda entrare nel vialetto, spense tutte le luci e si diresse verso la loro camera da letto. Il cuore le martellava nel petto, era emozionata, nella sua vita non aveva mai dimostrato in questo modo il suo affetto, anche se realmente amava quella persona. Con Arizona era tutto diverso. Nel momento in cui le aveva permesso di entrare nella sua vita, non solo era riuscita ad essere di nuovo felice, ma si era ritrovata a provare emozioni che non credeva di conoscere.
-Amore, sono a casa! – Arizona non appena entrò accese le luci del salotto – ci sei?
Amelia sentì il rumore dei passi andare verso la cucina, lì la mora aveva messo un bigliettino con la scritta “VIENI DA ME”
-Ok, stiamo facendo una caccia al tesoro, lo sai se ti prendo sono guai?
Amelia a stento riuscì a soffocare una risata. Amava Arizona quando si sentiva messa alla prova. Voleva vincere a tutti i costi e quando non riusciva per Amelia erano sempre guai. La mora si nascose bene dentro una delle cabine armadio e aspettò che Arizona arrivasse in quella stanza. Passarono circa 2min prima che la porta della camera si aprì
-Sei qui, vero? Non ci sono più stanze da perlustrare – la bionda accese la luce e Amelia potette sentire un sospiro di meraviglia. Arizona iniziò a leggere ad alta voce tutto ciò che la mora aveva affisso alle pareti:
“POCHE VOLTE TI DIMOSTRO QUANTO POSSA ESSERE GRANDE IL MIO AMORE PER TE.
NON SONO PERFETTA, SONO PER LO PIU’ INSOPPORTABILE, MA TI AMO, CON OGNI FIBRA DEL MIO CORPO.
FARTI ENTRARE NELLA MIA VITA E’ STATA LA COSA PIU’ BELLA E GIUSTA CHE IO POTESSI FARE.
MI HAI DONATO AMORE, FIDUCIA, FEDELTA’, COMPRENSIONE
ED OGGI VOGLIO DIRTI GRAZIE,
GRAZIE PER AVERMI SCELTA”
La voce di Arizona si era incrinata a metà della lettura e delle lacrime iniziarono a rigare il viso di entrambe le donne.
-Vieni da me, Amy
Amelia non se lo fece ripetere due volte ed uscì dalla cabina, lanciandosi tra le braccia della sua compagna. Arizona iniziò a baciarle ogni centimetro del suo viso. Amelia sentì il sapore delle lacrime di entrambe non appena le loro labbra vennero a contatto. I battiti dei loro cuori, per quanto fossero accelerati, fecero quasi sfiorare i loro cuori. Le due donne si abbandonarono sul letto, l’una iniziò a spogliare l’altra, si erano desiderate per tutto il giorno ed ora finalmente erano di nuovo insieme, senza ostacoli, senza barriere.
 
- Sei stata un tesoro – Amelia e Arizona, dopo aver fatto l’amore, erano l’una tra le braccia dell’altra e guardavano verso la parete in cui la mora aveva affisso la dedica. Con i vari fogli che aveva utilizzato aveva formato un cuore – non me lo sarei mai aspettata
- Neanche io, per te faccio cose che stupiscono anche me
- Stai veramente meglio?
- Certo, non devi preoccuparti. Stamattina quando sono uscita ho avuto modo di riflettere su me stessa e non ci crederai, ma una persona mi ha aiutata
- Chi?
- Una donna, l’ho incontrata al parco. Mi ha detto di non essere triste, perché a casa ho qualcuno che mi ama ed aveva ragione. Ho pensato a te, a Sofia, a Meredith, ai bambini ed ho capito che dopo tutto ciò che ho passato devo essere fiera di quello che sono diventata e di ciò che sono riuscita a costruire. Non avevo mai visto quella donna, ma è comparsa e scomparsa senza che me ne rendessi realmente conto.
- Forse qualcuno l’ha mandata proprio per te
- Credi negli angeli custodi?
- Non lo so, può darsi. Se questa donna, chiunque essa sia, è riuscita a farti riflettere, non può essere altro che qualcosa di positivo
- Hai ragione. Devo confessarti una cosa
- Dimmi
- Quest’ultimo anno è stato davvero difficile per me. Ho rischiato di cadere in tentazione e se stamattina Meredith non fosse venuta a trovarmi non so cosa avrei fatto. Mi vergogno a dirtelo, ma avevo bisogno di essere sincera
- Lo sapevo, sai? Non ne ero certa, ma sentivo dentro di me che stessi lottando con qualcosa di troppo grande. Ho cercato di lasciarti i tuoi spazi, ma stamattina sono morta di paura. Sono felice che ora ti senta bene e che mi abbia detto questa cosa, però voglio che tu vada alle riunioni, è una cosa che devi fare per me
- Te lo prometto, ma tu devi fare una cosa per me
- Qualunque cosa
- Affidati a me. Non voglio che tu debba stare continuamente all’erta. Io posso farcela, ma se tu continui a portare tutto questo peso sulle tue spalle cederai ed io cederò insieme a te. Siamo una coppia, ci amiamo e l’una potrà sempre contare sull’altra, giusto?
- Giusto
   
 
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