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Autore: Elly Malfoy    23/06/2009    5 recensioni
quando un odore ti entra nelle ossa non riesci a scacciarlo facilmente, soprattutto se è l'odore di una donna. é incredibile come ti sembra che quell'odore si trovi ovunque. é come la pioggia fredda che si insinua sotto i tuoi abiti e quel freddo non se ne vuole più andare. Era esattamente così per lui. Il problema sorge quando non vuoi che quel profumo se ne vada...
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era di notte che lui usciva allo scoperto, quando poteva stare solo e fare ciò che voleva

Salve! Di nuovo qui, con una shot nata in velocità… Ho fatto una cosa diversa da ciò che faccio di solito. Sono partita da Blaise per arrivare a Draco e ho “manipolato” un po’ la personalità di Hermione ai fini della storia. Perdonatemi per aver tradito le Dramione... Spero vi piaccia.

Non vi resta che leggere…

 

Era di notte che lui usciva allo scoperto, quando poteva stare solo e fare ciò che voleva. Di solito una sigaretta prendeva posto fra le sue labbra nelle sere in cui si concedeva una libera uscita, ma questa sera nemmeno quella era degna di un suo movimento.

I capelli neri gli ricadevano sugli occhi e sulla fronte, bagnati e gocciolanti. Non si curava della pioggia che cadeva, né si era preoccupato di calare il cappuccio sugli occhi. Ormai la pioggia era diventata parte di lui, parte di quel profumo che sentiva sulla pelle, quello di cui non riusciva a liberarsi.

Non riusciva a togliersi dalla testa quel sorriso, quei capelli, quegli occhi, quel color miele, la sensazione delle di lei ciocche fra le mani.

Scosse la testa il giovane Serpeverde.

Odiava ridursi in quello stato di debole consapevolezza, quella consapevolezza che fa male e che nascondi, che distrugge e che ti nutre.

E nel suo lento incedere Blaise Zabini formulava questi pensieri, mentre la pioggia scivolava sul suo volto. Pensieri freddi, sentieri mai percorsi, come una goccia che si insinua perversa, oltre il viso, oltre il collo, percorrendogli il petto fino ad infrangersi da qualche parte, assorbita forse dalla stoffa della camicia.

Forse una fuga quella che sta facendo, un lancio nel vuoto senza speranza di essere salvato. Non riusciva a sopportare il suo odore nella propria camera, nemmeno sa come lei riesca ogni volta a giungere sino a quel luogo.

Ma Blaise Zabini ha imparato che non bisogna mai mettere limiti ad una Grifondoro.

Si, perché è una Grifondoro quella che periodicamente si infila nel suo letto, lasciando quell’odore, ormai maledetto, fra le lenzuola. Quell’odore dolce ma allo stesso tempo pungente. È come quando bevi un alcolico, brucia ma è quello il piacere che vuoi da lui. Quel caldo bruciante che scende dalla tua gola lasciandoti poi una sensazione di felicità, di inebriata serenità, offuscando sempre più i tuoi sensi mentre l’alcool continua a viaggiare, mentre aggiungi alcool su alcool.  Qualcuno gli disse che ci sono due motivi per cui ubriacarsi, sebbene egli sapesse che non c’era niente di nobile in esso. Ricorda ancora il tono che aveva quel qualcuno mentre gli rivelava il suo dogma: “O sei molto felice, o molto, molto depresso

Blaise Zabini non era mai stato così felice da esagerare, o forse se ne era reso conto troppo tardi, a serata finita, quando con Malfoy si ritrovavano fuori da stanze con lenzuola sconosciute, dopo essere stati con donne sconosciute. Lo sguardo complice che si scambiavano mentre veniva sistemato il nodo della cravatta o chiusi gli ultimi bottoni della camicia. No, non poteva essere felicità quell’effimero momento di pace e complicità, attimo in cui si concludeva quello che con il tempo avrebbero considerato uno sbaglio…No, non poteva essere quella la felicità…

Poi arrivò lei e nessuno fu in grado di farlo ragionare, sebbene egli si fosse sempre distinto per la sua razionalità. Ma neanche quella giovane donna che lo aveva riempito di entusiasmo era riuscita a renderlo felice. Ogni volta che la sfiorava assomigliava sempre di più ad un orizzonte perduto. Ed era perduta ogni volta che con le guance ancora accaldate si girava verso di lui. Quando con fragili mani richiudeva la sua camicetta recuperando quell’aria da studentessa modello che sicuramente non era stata fino a quel momento. Quando prendeva la porta e se ne andava.

Lo aveva portato alla tristezza, ma Blaise non era depresso, non del tutto, non ancora.

Ogni volta che lei usciva dalla porta pensava che l’avrebbe potuta riavere presto e spesso si ritrovava a contare i giorni che mancavano alla loro prossima notte insieme. Abitualmente erano due le notti al mese in cui lei entrava in quella camera e alcune ore dopo ne usciva portandosi via l’odore del sesso e lasciando là dentro, sulla pelle del giovane uomo, il proprio.

Certo, feste e incontri vari che potevano essere organizzati erano scuse buone per un nuovo incontro, per una nuova ventata della sua fragranza, per avere di nuovo il suo calore vicino, il suo profumo impresso nelle lenzuola.

 

Zabini si era ritrovato a volere di più. A volerla, tutta colpa di quel profumo che portava con se, che aveva la sua pelle. Ripensò al sapore che aveva quella chiara pelle e un brivido gli percorse la schiena. Freddo o eccitazione?

Forse entrambe, sommate al dolore, a quel dolore sordo che aveva messo a tacere da un pezzo. Era ormai un anno che si torturava in quel modo. Ma lei non ne voleva sapere.

Le aveva parlato, in uno dei rari momenti in cui erano entrambi seri e soli. Le aveva detto che la voleva solo per sé, le aveva detto che lei era speciale. Ma prima che egli potesse dirle che l’amava l’aveva fermato, gli aveva detto che non poteva permetterselo, non poteva avere ora una storia seria con lui, un Serpeverde, un Mangiamorte.

Ricordava bene le parole di quella ragazza “non posso, non posso” quasi lo stesse ripetendo al fine di convincere anche se stessa “accontentati dell’odore del sesso

Hermione Jane Granger ha un modo tutto suo di sorprenderti, credetemi.

Certo non poteva dire che non fosse appagante o travolgente.

Semplicemente avrebbe voluto poterla vedere fuori da quella camera che ormai era satura del suo profumo, avrebbe voluto prenderla per un braccio in un corridoio e rifugiarsi a baciarla in un’aula temporaneamente vuota, avrebbe voluto molte altre cose…

Ma non sarebbe mai stato possibile.

 

L’acqua era diventata ormai un tutt’uno con quel corpo che si era seduto nella sua veste nera sotto ad uno degli alberi nel giardino del castello. Un altro dei posti in cui avrebbe voluto portarla un giorno.

Scosse la testa cercando di cacciare via almeno quest’ultimo pensiero, ma ottenne solo l’aggiungersi di qualche goccia proveniente dai suoi capelli a quelle che già si trovavano al suolo.

Aveva ragione Draco, stava diventando un inguaribile romantico, ma per lei… Per lei avrebbe fatto di tutto.

Tirò su la manica del braccio destro così che la poggia prendesse anche quel marchio che vi era impresso. Ma Blaise dubitava che sarebbe stata capace anche solo di scalfirlo, figuriamoci, neanche aveva tolto l’odore di quella donna. Blaise era uscito dalla camera che la grifona aveva abbandonato solo poche ora prima per lasciarsi dietro quell’odore di cui erano irrimediabilmente impregnate le lenzuola, ma la pioggia non aveva potuto molto contro quella costante nei suoi pensieri.

Povera pioggia, Blaise Zabini aveva preteso da lei molto più di quanto ella potesse fare. L’acqua si limita a purificare, ma come può farlo con qualcuno che in fondo non voleva essere purificato?

Perché nel profondo del suo animo il giovane Serpeverde non voleva realmente scordarlo, anzi l’avrebbe voluta ancora fra le sue braccia, con il suo profumo. Ciò che faceva più male era che non l’avrebbe mai potuta avere…

 

Fu perché era immerso in tali pensieri che non si accorse che la pioggia gli aveva portato una nuova folata del di lei profumo… non si accorse che anche Hermione Jane Granger era lì quella notte, almeno finchè non se la ritrovò davanti.

 

“Blaise” un mormorio, che suona come un sibilo alle orecchie di colui che risponde a quel nome. Troppo è il tempo che ha aspettato che lei lo pronunciasse al di fuori di quelle mura.
“se devi dirmi un’altra volta che mi devo accontentare, evitalo Granger” freddo risponde chiamandola per cognome, ma è ancora troppo vivido il solco lasciato dai pensieri fatti finora.

“No” risponde lei. I capelli, ormai fradici come quelli del giovane, le ricadono ai lati del viso. Blaise vorrebbe dirle che è bella anche così, ma non lo fa.

Con aria stanca dice invece “Cosa vuoi Hermione?” esasperato da tutto ciò che la implica, indebolito dalla tortura mentale che si è stupidamente auto inflitto.

Draco” diretta, non aveva senso fingere ancora. Era lei che si stava accontentando. Si stava accontentando del mare, dell’oceano degli occhi di Blaise quando voleva il ghiaccio, il freddo polare di quelli di Draco.  

Abbassa gli occhi colpevole. Quando il silenzio diventa troppo pesante alza lo sguardo per scontrarsi con il mare in tempesta, “e che tu smetta di piangere” gli sussurra dolcemente passandogli una mano sulla guancia.

 

È vero, non se ne accorto, ma piange. Forse è colpa della pioggia che si è audacemente mescolata con le sue lacrime. Appena avverte il tocco di lei vorrebbe abbandonarsi, ma non lo fa. L’orgoglio riemerge dalle profondità in cui si era smarrito e con lui anche la razionalità sta tornando.  
Piantala  Granger” è un ordine quello pronunciato dalle labbra di Zabini, un ordine categorico a cui non si può disobbedire. E la Granger sposta la mano dal suo volto.

Lui si alza e si scosta. Lei non ha il coraggio di reagire.

“sei una troia Granger” gli sputa in faccia, ma dopo alcuni minuti passati immobili vi aggiunge un sussurro “ma l’avrai” .

 

La Granger ebbe Malfoy, e Draco ebbe la Granger. Blaise Zabini realizzò il sogno proibito di entrambi.

Ma lui si accontentò dell’odore del sesso…

 

Elli

Vi chiedo poco tempo. Solo lo spazio per chiedervi gentilmente di lasciare una recensione.

Per ringraziare tutti coloro che hanno messo le mie storie tra i preferiti, recensito e letto quelle precedenti. E un grazie grande grande a coloro che leggeranno e/o recensiranno questa storia. Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, perché ho inserito un Blaise molto introspettivo ed una Herm un po’ inusuale.

Infine vorrei ringraziare la persona, che sperò leggerà, che mi ha detto una frase che ho inserito nella shot. Grazie di esserci, di farmi ridere, di sostenermi e sopportarmi.

Un abbraccio a tutti

  
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