Fumetti/Cartoni americani > Le avventure di Winnie the Pooh
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Autore: squarciecicatrici    24/06/2009    7 recensioni
Il dolce orsetto amante del miele...cosa farà se non lo ottiene?
Una breve storiella per mostrare tutta la sua cattiveria...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Appannato

Appannato. Tutto era completamente appannato. La testa gli doleva terribilmente, come se qualcuno gliel’avesse percossa con un martello, più e più volte.

Nella bocca la saliva si impastava col sapore ferroso del sangue. Disgustoso.

Aprì completamente gli occhi, recuperando lentamente la vista. Cosa era successo? Anche la coda gli faceva incredibilmente male.

Alzò lo sguardo davanti a sé, focalizzando l’attenzione sulla figura bassa e poco aggraziata che avanzava.

Provò a muoversi, ma lunghe e strette cinghie di cuoio lo tenevano ben stretto alla parete legnosa, macchiata del suo sangue.

-Alla fine ti sei svegliato.

Riconobbe istintivamente la voce flebile e flemmatica di uno dei suoi compagni. Winnie the Pooh.

-O-orsetto Pooh! Meno male, sei qui! Liberami, per favore!

-E perché dovrei farlo?

Tigro spalancò le palpebre.

-Ma, orsetto Pooh, siamo amici! Liberami, orsetto Pooh!

Un grosso coltello si piantò nella parete di legno con un sibilo, a pochi millimetri dalla sua testa.

-Ho sempre odiato quel nomignolo rognoso.

-Ma Pooh…che cosa…?

Si avvicinò alla sua preda con la solita camminata goffa, che in quella situazione divenne a dir poco inquietante.

-Stupido Tigro. Stupido, stupido Tigro.

Tigro, in quei pochi, orrendi attimi, capì.

-Hai ucciso tu il povero Pimpi bello?

-Sei meno stupido di quanto dai a vedere…

Afferrò il manico del coltello, staccandolo di colpo dal legno.

-Sai qual è la cosa che più ho odiato di te, in tutto questo tempo?

Puntò la lama lucente sull’estremità tigrata.

-La tua stupida coda. Il tuo saltellare convulso mi ha sempre dato sui nervi, ogni santa volta che mi zampettavi intorno o mi mandavi gambe all’aria. Ma adesso basta.

Alzò l’arma sopra la testa, e sorrise.

-Pensa che bello. Sarai l’unico e solo tigro senza coda.

Tigro iniziò a tremare, e le lacrime scesero dai suoi occhi lucidi.

-Pooh, ti prego, non farlo…!

-Certo che lo faccio.

Il ghigno sul suo viso si fece ancora più crudele, e abbassò di scatto il coltello.

Tigro urlò con tutto il fiato che aveva in gola, e guardò con orrore la coda che si agitava e strisciava in maniera convulsa sul pavimento, in mezzo ad un lago di sangue vermiglio.

-Ahhh, finalmente. Una fottuta coda in meno. E ora…

Alzò la zampa recante l’arma all’altezza dei suoi occhi bagnati, e scosse lievemente la testa tonda.

-Ora è tempo che tu non veda più il tigroso mondo che ti circonda. Mai più. Tu, e tutti gli abitanti di questo bosco la pagherete.

Tra la disperazione, Tigro riuscì ancora a pronunciare qualche parola.

-Pooh…perché stai facendo tutto questo…?!

L’orso abbozzò un sorriso sadico.

-Mi avete negato la cosa più importante al mondo.

-Cosa…?!

-Il mio dolce miele…

Detto ciò, il coltello affondò del volto di Tigro.

Ancora.

Ancora.

E ancora.

 

 

 

 

 

  
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