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Autore: _Atlas_    04/12/2017    3 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una nuvola di vapore appannò il vetro a un palmo dal suo naso, scomparendo pochi istanti più tardi non appena la giovane si allontanò di qualche centimetro.
I suoi occhi osservavano attenti la stanza dall'altra parte del vetro, illuminata solo dall'asettica luce di un piccolo neon e di qualche macchinario, Pepper cercava di registrare anche il minimo segnale che emettevano.
Tony giaceva addormentato sul letto adiacente alla parete ma nonostante la flebo e il tubo per l'ossigeno aveva in viso un'espressione rilassata, quasi stesse facendo la migliore dormita della sua vita.
Eppure erano dovute passare cinque ore prima che il Dottor Wu potesse uscire dalla sala operatoria, l'operazione si era rivelata più complicata del previsto e lui sapeva di dover dare il meglio di sè per il suo paziente; dopo aver rimosso il reattore arc e tutte le schegge che miravano al suo cuore, potè ricucire la ferita e concludere il lavoro.
L'attesa era stata interminabile sia per Pepper che per Rhodey, ma quando infine il Dottor Wu li aveva rassicurati sulla riuscita dell'operazione tirarono entrambi un lungo sospiro di sollievo.
Pepper ripensò a quando il chirurgo le porse la busta con dentro il reattore, privo della sua luce rassicurante e ignaro di essere stato essenziale per la sopravvivenza di Tony Stark negli ultimi quattro anni. Ora era riposto al sicuro nel fondo della sua borsa, ormai privo di utilità.
"Si è svegliato?"
Pepper si voltò verso l'infermiera di turno e scosse la testa. "Non ancora..."
La donna, minuta e dall'aria affabile, annuì aspettandosi quella risposta e cercò quindi di rassicurarla: "Ha subìto una lunga operazione, ci vorrà ancora un po' di tempo, stia tranquilla."
"Esiste la possibilità che possa non risvegliarsi?" chiese però Pepper, venendo assalita da un terribile dubbio.
L'infermiera allora sorrise e ammorbidì lo sguardo, decisa a portare il discorso da un'altra parte.
"Perchè non aspetta seduta sulle poltroncine? L'attesa potrà essere ancora lunga e lei è qui in piedi da quando lo abbiamo portato in stanza. Dovrebbe mangiare qualcosa e cercare di stare calma...non c'è nessuna urgenza" le disse con gentilezza.
Pepper si strinse nervosamente le mani e scosse la testa.
"Non ho molta fame a dire il vero, e poi preferisco aspettare qui. Voglio essere presente quando si sveglierà..."
"Sono quasi le dieci, potrebbero volerci tutta la notte e la mattina dopo. Non le chiedo di tornare a casa, questo lavoro mi ha insegnato che è impossibile allontanare da qui chi aspetta che i loro cari si risveglino, ma almeno cerchi un compromesso, lo dico per lei..."
Pepper abbassò lo sguardo e poi tornò ad osservare Tony, ancora profondamente addormentato.
"La ringrazio, davvero...ma preferisco restare qui" mormorò.
"Senta, facciamo così, anche se non si potrebbe..." disse a quel punto l'infermiera "C'è una poltrona nella stanza, ci si accomodi...Se è così che vuole, può restare. Io nel frattempo vado a prenderle qualcosa da mettere sotto ai denti. E non discuta."
Pepper fece per obiettare, ma vedendo la prospettiva di poter stare al fianco di Tony non se la sentì di controbbattere.
"D'accordo, grazie."


 
*
 

Il fastidioso bip dell'elettrocardiografo era l'unico rumore presente nella stanza, Pepper poteva persino sentire il proprio cuore battere oltre a quello di Tony.
Dopo essersi assicurata per l'ennesima volta che tutto fosse sotto controllo e che i valori dell'uomo fossero regolari, si sedette sulla poltrona al suo fianco e dopo un momento di esitazione gli prese delicatamente la mano.
La sua espressione rilassata non mutò neanche quando aumentò leggermente la stretta e iniziò ad accarezzarla con lentezza.
La sua mano era poco più grande della sua ma infinitamente più consumata; sulle dita erano impresse piccole cicatrici e la pelle era ruvida in più punti, quelli in cui si era scottato tante volte con la saldatrice del laboratorio.
Pepper vi passò sopra le dita, disegnando pian piano linee astratte lungo il suo palmo, poi strinse di nuovo la mano nella propria.
Voleva che si risvegliasse. Non le importava della loro villa rasa al suolo, dei loro progetti per costruirne una nuova, più grande e più bella; non le importava delle Industrie, di Extremis, nè di tutto il lavoro che la stava aspettando già al di fuori dell'ospedale.
Inaspettatamente, proprio in quel momento la mano di Tony si mosse, ancora stretta nella sua.
Pepper esitò, incerta se chiamare il medico o attendere qualche istante, ma osservando il viso di Tony vide le palpebre muoversi e lentamente aprirsi.
Cercare di mettere a fuoco la vista doveva risultargli parecchio difficile in quel momento, perchè Pepper lo vide guardarsi intorno con concentrazione, ma quando infine puntò gli occhi su di lei la riconobbe subito.
"Ehi" mormorò percependo il contatto con la sua mano.
Pepper aumentò la presa e gli si sedette accanto sul letto.
"Ehi, ben svegliato..." mormorò a sua volta iniziando suo malgrado a commuoversi.
"Ho dormito molto?" chiese lui in un sussurro, la sua voce era ancora un po' roca.
"Quasi undici ore..."
"Però, niente male" scherzò l'uomo "E come sto?"
"Il Dottor Wu dice che sei stato un paziente piuttosto cocciuto e difficile – il che non mi sorprende affatto – ma alla fine hai ceduto ed è andato tutto bene" spiegò Pepper.
"Mmm, sono stato bravo allora..."
"Direi di sì. Come ti senti?"
"Affamato" rispose prontamente Tony "E con un prurito tremendo al petto, è normale?" chiese osservandosi le bende sul torace.
Pepper sorrise e annuì "Il Dottor Wu lo aveva previsto, puoi stare tranquillo."
"Wow, allora sto bene davvero" disse con entusiasmo, ritrovando poco a poco un po' di energia.
"E tu?" le chiese qualche momento dopo, osservandola severo.
"Io cosa?"
"Come stai?"
Pepper si morse il labbro e sorrise impertinente, "Ho avuto momenti migliori" disse sviando il discorso, l'ansia e la preoccupazione che aveva provato negli ultimi due giorni rimasero custodite in un angolo della sua mente.
"E' andato tutto bene" le fece notare allora Tony, aumentando ancora un po' la stretta.
"Già, è andato tutto bene" ripetè lei con un sorriso.




Il Dottor Wu si chiuse alle spalle la porta della stanza seguito dall'infermiera, quella che poco prima aveva parlato con Pepper cercando di rassicurarla sulle condizioni di Tony. In effetti non c'era nulla di cui preoccuparsi, l'operazione si era conclusa bene e Tony sembrava già in buona forma, considerando che continuava ad essere affamato e avrebbe scalpitato anche solo per un cheeseburger.
"Appena esco da questo posto filiamo dritti da Burger King" borbottò quando rimasero soli.
"Hai sentito il Dottor Wu? Cerca di resistere per una decina di giorni" cercò di convincerlo Pepper, d'altra parte il chirurgo era stato chiaro: dieta ferrea per almeno una settimana, poi pian piano avrebbe potuto riprendere una normale alimentazione.
"Saranno i dieci giorni più lunghi della mia vita..."
"Sopravvivrai anche a quelli" disse Pepper sedendosi sul letto accanto all'uomo.
Tony la osservò per qualche secondo senza dire nulla, chiedendosi se tutto sarebbe filato liscio da lì in poi.
Certo gli incubi avrebbe faticato a scacciarli in poco tempo, ma almeno sperava che gli attacchi di panico potessero dirgli addio.
"Vieni qui" disse poi a Pepper, volendo averla più vicina.
"Non so se mi lasceranno stare qui per tutta la notte.." mormorò Pepper esitando a sdraiarsi accanto a lui sul letto.
"Invece credo proprio di sì, sai perchè?"
Pepper sorrise e si stese al suo fianco, facendo attenzione a non urtare la ferita.
"Perchè tu sei Tony Stark?"
Tony allora sorrise compiaciuto e le prese la mano. "Esatto, proprio per questo."
La giovane si strinse un po' di più al suo corpo, rilassandosi pian piano e godendosi la sua vicinanza.
"Non vedo l'ora di tornare a casa..." mormorò.
"Ci torneremo presto" rispose Tony. Avrebbero avuto tempo per tutto, un passo alla volta e la loro casa sarebbe tornata splendente come un tempo.
Tony continuò ad accarezzarle la mano stretta nella propria, poi si sporse per darle un lungo bacio sulla guancia.

"Ti amo, signorina Potts."






NdA
AVETE VISTO IL TRAILER DI INFINITY WAR?!
Ok, so che è un inizio un po' precipitoso, ma ODDIO io non so che dire a riguardo, sono entusiasta al centopercento ma allo stesso tempo ho davvero paura per la sorte di Tony.
Giuro che se gli fanno qualcosa denuncio la Marvel per danni morali e li obbligo a pagarmi le sedute dallo psichiatra.
Aiuttttt.

Va bene, eccovi il diciottesimo capitolo, l'ho scritto tra ieri e oggi e sono abbastanza contenta di come sia uscito, mi sono divertita a scriverlo e spero tanto che sia piaciuto anche a voi :D

Un abbraccio e alla prossima,

_Atlas_
 
 
   
 
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