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Autore: Sjmelle    04/12/2017    1 recensioni
Hinata sparisce per una settimana,
Non viene ne a scuola,ne agli allenamenti
Nessuno sa niente....
Ma quando torna i suoi compagni ricevono una brutta sorpresa!
Dal testo:
lo schiacciatore della Karasuno,sembrava un corvo a cui avevano appena strappato le ali...
-Spero che questa fic la troviate "diversa" dalle altre!
1 capitolo a settimana!
Genere: Angst, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai, la campanella dell'ultima ora era già suonata, e mentre tutti gli alunni si precipitavano fuori dall'edificio scolastico, un ragazzino coi capelli color carota rimaneva solo a sistemare lo zaino, in classe non c'era più nessuno, tranne lui, un piccolo pulcino di corvo lasciato indietro perché zoppo.

«HINATA!» un altro ragazzo in uniforme si precipitò in classe; un suo compagno, con cui studiava abitualmente. «Scusa... ti ho dimenticato qui! Sono un amico orribile...» il ragazzo continuava ad inchinarsi e a chiedere scusa, in colpa dello sbaglio commesso.

«Non fa niente! Non me la prendo mica per così poco!» Hinata in risposta sorrise, aveva perso la voglia di parlare, quindi la sua presenza era poco percettibile.

«Vieni che ti aiuto!» il suo amico spinse la carrozzella fino al corridoio. «Aspetta! Voglio provare ad andare da solo almeno fino all'ascensore!» disse l'arancione.

«Va bene» Il suo compagno non oppose resistenza, neanche a lui era chiaro il motivo per cui il piccoletto era finito in sedia a rotelle, pareva che fosse un segreto che solo Hinata sapeva.

L'arancione poggiò le mani alle ruote della carrozzella e le iniziò a spingere in avanti in modo che quella dannata sedia si muovesse, era faticoso, però Hinata non voleva dipendere da nessuno.

Il suo amico camminava di fianco in un religioso silenzio, osservava come con tutte le sue forze Hinata cercava di andare avanti, e la determinazione che lo spingeva a non arrendersi mai.

«Per domani che compiti ci sono?» domando l'arancione per spezzare il silenzio che trovava fastidioso.

«Ehm... penso inglese!»

«Oh cavolo, proprio l'inglese? Odio quella materia!»

«Già...» si misero a ridacchiare all'unisono.

Intanto, erano già arrivati di fianco all'ascensore, avevano attraversato corridoi e aule deserte, erano soltanto loro due in quel piano.

Il suo amico premette il tasto dell'ascensore che fortunatamente non tardò ad arrivare «Ecco fatto!». Salirono e raggiunsero il piano terra, arrivati all'ingresso però...

«Ehm... come facciamo?» chiese l'amico ad Hinata, infatti all'ingresso della scuola erano presenti quei dannati piccoli scalini, non erano in molti, ma la carrozzella non sarebbe scesa facilmente «Stamattina ci hanno aiutati... ma adesso non c'è più nessuno...»

Si sentirono dei borbotti «Che ore sono?» domandò l'arancione al suo amico.

«Bho, penso le 18! Perchè?»

«Siamo fortunati allora!» esclamò euforico il piccoletto iniziando a chiamare a gran voce la squadra. «SUGA, DAICHI, YAMA, TSUKKI, HEY RAGAZZI!», urlò.

In un attimo arrivarono di corsa Noya e Tanaka «Hinata!»

«TANAKA, NOYA, SENPAI!»

L'amico di Hinata rimase a guardarli mentre si scambiavano i saluti urlando come dei pazzi, come se non si vedessero da chissà quanto tempo.

«Oh piccolo Hinata!» Suga sbucò dal nulla ed abbraccio il piccolo arancione«Come stai? Scusa se stamattina non ti ho salutato nel migliore dei modi! Vorrei fare qualcosa per farmi perdonare e...»

«HINATA!» Yamaguchi corse a battere il cinque al piccoletto e dovette abbassarsi un po', per non far sforzare troppo lo schiacciatore, intanto arrivarono anche Daichi e gli altri.

«NON SAI COSA TI SEI PERSO QUESTA SETTIMANA! ASAHI AVEVA BEVUTO TROPPO ED HA PROVATO A TOCCARMI IL SEDERE!» urlo Noya, il capellone imbarazzato tappò la bocca al piccolo libero«N-Noya! N-non serve urlare! E comunque... ti ho già chiesto scusa».

Hinata ridacchiò e cominciò a conversare come sempre con i suoi amici, non sembrava cambiato nulla, mentre rideva e scherzava con Tanaka e Noya.

Intanto, mentre nessuno lo guardava, Tsukki con il suo silenzio e la sua espressione apatica se ne andò, girò l'angolo e sparì.

Yamaguchi però se ne accorse così salutò in fretta tutti e cercò di raggiungerlo di corsa, anche se pur senza successo.

Kageyama invece se ne rimase in disparte, intenzionato come Tsukki a scomparire.

Ma prima che ci riuscisse... «Tobio... ricordi cosa ti abbiamo chiesto di fare?» domandò Daichi, che lo aveva bloccato tenendo stretto, con una mano, la spalla del alzatore«Emm....»

Avevano appena concluso gli allenamenti quando....

Takeda tornò dal suo ufficio «Bene... Abbiamo ordinato il tavolo... ora ci resta solo una cosa da fare...» tutti lo fissarono seriamente intanto che il professore terminava, «Dobbiamo solo invitare Hinata! Chi si offre?»

«Io!» Urlarono all'unisono Tanaka e Noya. Si guardarono un attimo e riesclamarono: «NOI, I SENPAI MIGLIORI DEL MONDO!» concludendo con una posa assurda.

«E se... lo invitasse Tobio?» domandò Suga tutto d'un tratto, Kageyama, dopo un primo attimo di imbarazzo si alzò ed urlo per ribattere «PERCHÉ IO!?» chiese con disappunto, afferrando Suga per il colletto della maglietta «Be... ecco... Ehm... credo che a Hinata farebbe piacere e...»

«MAI!» tagliò corto Tobio, il capitano intervenne, facendo mollare la presa a Kageyama «Invece si che lo farai!» affermò con sguardo omicida.

«Va... va bene!» mormorò l'alzatore mentre mandava giù un groppo in gola.

Non appena Tobio si riprese da quel flashback, scosse la testa.

Daichi diede una pacca sulla spalla del moro poi richiamò l'altro alzatore. «Bene... Suga dobbiamo andare!» L'albino, in risposta guardò il capitano: «Non prima di aver salutato per bene Hinata!» diede un doppio cinque al piccoletto, e un'occhiata complice a Tanaka e Noya, poi se ne andò facendogli l'occhiolino.

Riafferrò la sua borsa e sguizzò da Daichi ed i due iniziarono ad incamminarsi verso casa.

L'amico di Hinata, che era rimasto zitto fino a quel momento, fissò l'orologio che aveva al polso. «Oh, no! Scusa Hinata, sono in ritardo, perdo il bus!» affermò. Il piccolo arancione rispose gentilmente: «Non preoccuparti vai pure!»

«CI VEDIAMO DOMANI!» ed anche il suo compagno sparì oltre il cancello della scuola ,lasciandolo là con i suoi bro, Asahi e Kags.

«Bhe... è il caso che iniziamo anche noi ad andare!» affermo Asahi mentre scendeva le scale con Noya e Tanaka, Tobio, invece, si trovava già davanti al cancello.

Un richiamo fece portare l'attenzione di tutti e 4 i ragazzi verso il piccolo arancione: «RAGAZZI... vi state dimenticando di me!» difatti il piccolo corvo stava ancora in cima alle scale.

«Owo...»

Noya e Tanaka abbandonarono le loro borse per andare a soccorrere lo schiacciatore, provarono ad alzare la carrozzella con l'arancione sopra. «Al 3 bro....» , disse Tanaka, ed iniziarono a contare assieme.

«1... 2... 3!», si sforzarono ma non riuscirono ad alzare la carrozzella neanche di un centimetro da terra. «ASAHI VIENI A DARCI UNA MANO!» urlò stridulo Noya, allora l'asso mollò anche lui la sua borsa per poi raggiungerli «Non... non me la sento... con Hinata sopra!»

Tanaka si fermo un attimo e poi urlò: «KAGEYAMAAA!»

Tobio non voleva ascoltarli così li ignoro, ma, dopo diverse volte in cui il rasato lo chiamava a gran voce si arrese, ed andò verso i suoi compagni.

«Cosa c'è?» chiese scorbutico

«Dobbiamo portare giù dalle scale la carrozzella... dovresti prendere in braccio Hinata...»

«Cos-» bofonchiò il moro.

«Non vorrai mica abbandonarci qui?» domandò Noya.

«Ma... Ma... va bene!» sbuffò l'alzatore, «Tieniti forte ed evita di cadere!» si raccomandò Tobio, che si chinò per semplificare il tutto.

L'arancione avvinghiò le braccia al collo del più alto, il quale lo afferrò per le gambe e lo prese sulle spalle. «Aw, fate tenerezza!» esclamò ridacchiando Tanaka.

Kageyama e Hinata non osarono neanche rispondere, poiché già lí per lí quella situazione era imbarazzante di suo.

«Muovetevi a portare giù quella sedia invece di ridere come degli idioti!» si limitò ad affermare il moro, mentre scendeva le scale con Hinata sulle spalle.

«Okay!»

Tanaka e Noya provarono nuovamente ad alzare la sedia, fallendo miseramente.

«A...Aspettate! Vi aiuto!» disse Asahi che sollevo da solo la carrozzella con un solo braccio.

Tanaka e Noya ci rimasero male, mentre Asahi rimetteva a terra la carrozzella «Ehm... ra... ragazzi...»

«Uffa Asahi volevamo dare una mano anche noi! Sei un mostro! L'hai sollevata con una sola mano!»

Piagniucoló Noya, Tanaka gli diede una pacca sulla spalla ed Hinata e Kags esclamarono un: «I soliti» all'unisono.
   
 
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