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Autore: tenacious_deep_soul 99    06/12/2017    1 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Capitolo 10~


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Nonostante la sera prima Yoongi avesse chiuso del tutto la persiana dell’abbaino, la mattina seguente venne svegliato comunque da quel poco bagliore che filtrava attraverso di essa. Gli parve strano come fosse diventato così sensibile al minimo fascio di luce ma, pensandoci, poteva essere sono una conseguenza del suo stato di dormiveglia adottato durante tutto l’arco della nottata.
D’accordo, lo ammetteva, aveva pensato incessantemente a Miyon.
Rivisse mille volte quell’attimo tutta la notte, la sua mente aveva riprodotto la stessa scena come fosse una gif. Finiva e iniziava di nuovo. E Yoongi non ne era mai stanco.
Ultimamente, e più precisamente da quando conobbe Miyon, sapeva di star provando emozioni strane, assai nuove per lui, e di star cambiando interiormente. Ma non ci diede peso fino a quel momento accaduto il pomeriggio precedente.

Era ancora sdraiato supino sul letto, ad osservare il tetto a spiovente sopra di sé. Gli era stata affidata quella stanzina da quando si trasferì in quella casa, due anni addietro. Sua madre si impossessò della stanza migliore, con un tetto normale per il quale non bisognava stare attenti nel non sbatterci la testa contro,  mentre lui dovette godere del comfort di quella lurida topaia striminzita.
Precisiamo: che fosse una topaia era certo, ma era ancora più certo il fatto che non fosse così lurida e striminzita prima che arrivasse Yoongi col suo disordine cronico.

Stropicciò gli occhi un paio di volte, mettendo bene a fuoco, e si stirò languidamente, come un gatto.
Si sniffò un po’ dappertutto e, con una spinta della schiena si ritrovò in posizione eretta, causando di botto un repentino capogiro.
Dopo una doccia sotto un potente fiotto d’acqua adeguatamente calda, Yoongi si infilò jeans e felpa e si diresse verso la specchiera posta sopra il lavandino. Stette a contemplare il suo stesso riflesso per qualche secondo, cercando di capire cosa dovesse cambiare del suo aspetto quella mattina.
A parte un lieve morso di zanzara sotto l’orecchio, non trovò nulla di particolarmente disastroso se non i suoi capelli, cui ciocche scombinate dipartivano verso l’alto.
Scosse animatamente la matassa con la mano, lasciando solo qualche ciuffetto rialzato qua e là.
Beh sì, per lui quello significava avere i capelli perfettamente a posto, come le persone comuni.
Ma si sa, lui non era una persona classificabile come “comune”.

Indossati gli scarponi si precipitò giù per le scale e, con solo mezza tazza di latte freddo nello stomaco, si fiondò in strada. Di solito non saltava mai la colazione ma quell’inizio di giornata aveva fatto un tantino tardi, per cui la sua nutrizione mattutina dovette passare in secondo piano.
Doveva solo resistere fino alle sei del pomeriggio, pensava in preda a costanti attacchi di fame. In fondo, dieci ore di digiuno non erano chissà quanto, rifletté.
Camminando per le strade si rese conto della madornale cavolata che aveva commesso nel non prendere la metro. Voleva risparmiare, si diceva spesso. Fatto stava che il freddo gli stava distruggendo le articolazioni.
Col fiatone in corpo raggiunse finalmente l’edificio universitario.
Tutto ciò che lo circondava, come lui stesso d’altronde, si era completamente fermato quando apparve la figura di Miyon. Stava raggiungendo i cancelli, il che significava che era appena arrivata.

-Miyon!- le venne incontro agitando il braccio.
Mentre correva, la pesante borsa a tracolla sbatteva incessantemente contro la sua coscia.

-Salve Usain Bolt! Oggi di corsa?- domandò, riservandogli un’occhiata gelida.
Rimase a guardare la mano di Yoongi ancora posata sulla sua spalla fin quando questi non la ritirò del tutto, portandola sulla coscia per massaggiarla.

-Ho fatto tardi stamattina- si passò la mano sulla nuca, coperta dal solito cappellino di lana in grado di mimetizzarsi con la chioma scura.

-Tardi? Non ricordavi oggi si entrasse un’ora dopo? Facevano disinfestazione...- alzò un sopracciglio, guardandolo dall’alto in basso.
Già, disinfestazione dopo due mesi dal famoso assalto ai bagni da parte di un esercito di scarafaggi.

-Caspita, è vero... che idiota-

Miyon voleva applaudirgli davanti, solo per essersi dato dell’idiota da solo. Non era mica spettacolo di tutti i giorni vedere Yoongi offendersi con nonchalance.
Il suo stomaco emise dei forti brontolii, i quali fecero sì che il ragazzo vi portasse una mano su. Pensava che l’avrebbe fatto zittire, ma a quanto pare il suo gesto accentuò di molto la sua voglia matta di mettere qualcosa sotto i denti.

-Immagino non abbia fatto colazione- si limitò a dire Miyon, lanciando un’occhiata alla sua pancia.

-No... cioè, sì. Ho bevuto mezzo bicchiere di latte. Freddo-

-E questa me la chiami “colazione”?-

Certo che ridursi in quelle condizioni d’inverno non giovava affatto. Chi con un po’ di sale in zucca berrebbe del latte appena uscito dal frigo in giornate fredde come quella?
Miyon diede un occhiata all’orario, poi afferrò il ragazzo per il polso.

-Vieni con me tu- lo trascinò malamente dietro di sé.

Yoongi non comprendeva il perché di quel gesto così inaspettato, il contatto della mano col polso lo fece inebriare. Tanto che non capì più nulla per i successivi cinque minuti. La sua mente intorpidita si svegliò solamente dopo che il ragazzo ebbe avvertito vari odori dolciastri farsi spazio sotto al suo naso.
Miyon entrò con impeto nel coffee shop, scaraventando Yoongi con la faccia davanti al bancone.

-Ok, scegli cosa ti va- lo fece passare davanti a lei, rimanendo poi a braccia conserte.

-Sei strana oggi, che ha messo tuo padre in quel bibimbap ieri?-

-Poche storie, muoviti- agitò la mano davanti al suo viso.

Rimase piuttosto perplesso nell’accorgersi del singolare atteggiamento di Miyon, che in quel momento stava scrutando la vetrina con le specialità dolciarie appena sfornate.
Una volta scelto il pasto da consumare, si diressero entrambi al primo tavolo che gli capitò di fronte.

-Buona colazione allora!-

Non ci pensò due volte che Miyon si fiondò sul muffin, lasciandogli un morso più grande di quello di un piranha. Yoongi prese a sorseggiare il suo cappuccino mentre riservava occhiate intimidite alla ragazza, ritrovatasi a guardare fuori dalla grande finestra in vetro.

-Non ti capisco, Miyon. Perché ti comporti in questo modo?- chiese improvvisamente il ragazzo dietro alla sua amata bevanda.
Fu proprio in quel momento che la giovane si chiese come le fosse venuto in mente di portarsi dietro Yoongi. Solo in seguito però si ricordò il motivo di quel gesto.

-Semplicemente perché oggi la Choi vuole fare delle mini verifiche e voglio che tu sia preparato. Ho fatto già tante figuracce ad inizio quadrimestre, e non ho intenzione di continuare a farne- sembrava che Miyon ci provasse piacere a non degnarlo di uno sguardo. Mise l’accento sull’ultima frase, quasi fosse un’intimidazione.

-Capisco... cavolo, come sei raggelante- corrugò la fronte in un’espressione sconvolta.

-Da quale pulpito viene la predica. Dai sbrigati, o faremo davvero tardi-


***


-Devo ammetterlo ragazzi: credevo che la prova sarebbe stata un fiasco colossale, ma a quanto pare mi sbagliavo- parlò la signorina Choi con fare sorpreso:-Penso che avrò molte cose positive da dire alla riunione-

La donna, dai capelli tirati su con una vecchia bacchettina in legno, si riferiva a una riunione straordinaria coi genitori dei frequentatori del suo corso. Sebbene questo genere di cose dovessero rimanere solo ed esclusivamente all’interno di ambienti scolastici di grado inferiore a quelli universitari, venne stranamente fatta eccezione.
Magari perché quell’università era un’eccezione di per sé. O magari ancora, perché la nostra cara professoressa voleva semplicemente provarci con qualcuno più grande dei suoi studenti... e di lei stessa.  

-Fantastico...- biascicò Yoongi sottovoce, portandosi una mano alla fronte.

-Potremmo sapere quando si terrà la riunione, professoressa?- una voce si alzò dal fondo dell’aula.

Strano come coloro che pensavi non esistessero, in realtà esistevano eccome. Quella ragazza, Eunchoo, era la più timida della loro classe, non parlava quasi mai. Miyon frenò i suoi complessi mentali nel capire come avesse potuto proferire parola quando vide questa dedicare un’occhiata carina a un altro giovane. Era più che chiaro che quello fosse stato un ottimo modo per mettersi in risalto.

-Dopodomani, signorina Kim-

Miyon si rasserenò d’un tratto, espirando una grande massa d’aria. Ciò significava che avrebbe avuto un po’ di tempo da dedicare a sé stessa. Avrebbe solo dovuto allenarsi ogni tanto, giusto quel poco che serviva per non dimenticare i progressi raggiunti.
La solita campanella stridente, la solita fine delle lezioni.

-Miyon, aspetta un secondo!- Yoongi afferrò la tracolla e raggiunse la ragazza, che aveva già messo piede fuori dalla grande aula.

-Che cosa c’è adesso? Vuoi che ti dica che sei stato bravo? Va bene, lo sei stato. Ora evapora-

-Non era questo il motivo per cui ti ho fermata, non elemosino complimenti tirandoli con le tenaglie...- si fermò d’un tratto sotto lo sguardo indagatore di Miyon.

-E allora di che si tratta? Sbrigati, o farò tardi a casa- batté ritmicamente un piede contro il pavimento lucido.

-Pensavo... dato che, tecnicamente, siamo più liberi in questi giorni... beh, mi chiedevo...- calò la testa per strofinarsi la nuca.
Miyon lo guardò, con uno sguardo in bilico fra la perplessità e il panico.

-Insomma, vuoi uscire con me?-








►Angolo autrice:
Ave popolo! Perdonate la mia lunga assenza ma si sa, la scuola rompe fin troppo – così tanto da farti dimenticare di avere una vita all’infuori dei libri p.p Btw, sono contenta di essere finalmente riuscita ad aggiornare la storia, da qui in poi ne vedremo delle belle da tutti i punti di vista *si strofina le mani con fare malvagio* Spero che questo frammento – non molto lungo, me ne rendo conto – vi sia piaciuto! Ringrazio sempre tantissimo chi mi ha seguita fino ad ora, spronandomi ad andare avanti e fare ogni giorno (beh, si fa per dire ahah dannato studio) del mio meglio; grazie anche a chi recensisce e mette la storia fra le varie sezioni del sito, significa molto per me!
Detto questo vado, il mio tempo libero è scaduto purtroppo – matematica mi sta uccidendo TwT
Vi aspetto in tanti a leggere e recensire, mi farebbe piacere sentire pareri sempre più diversi!
As always... fighting!
  
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