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Autore: EllaKaulitz90    07/12/2017    0 recensioni
Parto dal presupposto che, da quando lui ha fatto il suo trionfale ingresso nella serie. Scippo una storia tra loro, è una one schiot con i punti di vista dei due protagonisti. Però se la storia piace e non mi sentirò sola! Allora la trasformo in una FF con tanto di capitoli.
Un: "Liv ti amo!" detto al ultimo istante... Un amore non confessato, ma evidentemente e esistente rischia di non vedere mai la luce.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Olivia Benson, Rafael Barba, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Bip... Bip... Bip...' Ho solo questo suono nelle orecchie, e sinceramente mi sta un po stancando. Mi sento come in un tunnel pieno di nebbia, potrei ipotizzare di essere morto. Tuttavia sento intorno a me, e dentro di me sensazioni troppo forti. Troppo vere e vivide perché, possa dare quest'ipotesi per concreta. Anche se temo di essere ancora troppo stanco, per avere la certezza e le prove concrete che respiro ancora. "Oliv ti vorrei qui..." il che come ripeto non sono sicuro, che non sia al mio fianco. "Allora ... Sappiamo chi è! O meglio crediamo di saperlo..." la sua voce, la voce di Olivia è tutt'intorno a me. D'un tratto la luce, e la nebbia che avvolgono la mia vista, di diradano e io torno indietro nel tempo. Si sono di nuovo nel mio ufficio, credo sia stato circa tre o quattro giorni fa. Ero preso da un caso complicato e con non pochi vicoli cechi, o piste oscure nonostante tutto però ho deciso di istruire il caso. L'indiziato in questo caso di stupro multiplo e omicidio, si è praticamente consegnato con tanto di sorriso sulle labbra. « non puoi farmi questo!» "oh Oliv!" la sua voce, è bella e melodiosa anche se arrabbiata e anche se questo è un ricordo. « Come prego! ... Cosa avrei fatto?» le chiedo sollevando lo sguardo. Era magnifica stupenda nella mise di quel giorno, indossava un pantalone nero classico con una camicia svolazzante sulle maniche verde scuro. «... hai invalidato l'unica prova che poteva farlo incriminare! Dimmi perché?» non mi sono mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno, ma "Lei!" è "Lei!" non so se mi spiego. Insomma come avvocato non dovrei utilizzare mezzi termini, ma non esistono parole migliori per me, se non amore. Amore con la "A" maiuscola. Ed è cosi. « semplice perché più che una prova è una forzatura!» le ho risposto assumendo la mia solita espressione e posando i piedi sul angolo della scrivania. « oh andiamo... Sa ... Sa... Sa...» che sta succedendo? È come se la mia mente fosse un disco rotto. "Olivia!" sento una fitta al petto e il respiro mancare per un attimo, poi un "Bipppp..." moolto lungo. Okay forse ora è la fine, o forse.... Raf il suo viso è di fronte al mio, mi guarda dolce con i suoi occhi furbi e fin troppo intelligenti. Poi accade tutto come in un vecchio film in VHS, qualcuno lo chiama: " Procuratore Barba!" con una voce distolta, come se il VHS si stesse rompendo. Rafael si volta e tre colpi di pistola, lo prendono in pieno come in un macabro film anni 80. La mia voce che a quel punto del video non si sente più, io e Dominic al suo fianco. Lui mi guarda con un sorriso, sotto schiok per tutta la situazione. L'ambulanza, le sue crisi, le sue riprese e... Quelle parole, le porte a battenti che si chiudono. Io che entro in crisi per tutta la situazione, le porte che si riaprono e io Fin e Carisi alziamo la testa. « Per il Procuratore Barba?» chiede il dottore mentre noi ci avviciniamo. « siamo noi! Ehm cioè sono il Tenente Banson! Come sta?» chiedo al medico che mi guarda con espressione cupa, come se sapesse. « Mi dispiace...» la sua bocca si muove a moviola, senza emettere un suono. In quel istante non respiro più, tutto si ferma di nuovo e nel modo peggiore. "No Dio dimmi che non è andata cosi!!" il mio cuore prende a correre e fuggire via, e insieme a lui anche la mia anima. Di me resta solo il mio corpo, che è un guscio vuoto e senza più anima. Me lo hanno ucciso... "Oppure!" oppure cosa, d'un tratto tutto diventa bianco e gallo e sento la voce della mamma di Raf che mi parla. "No!" aspetta non è con me che parla, unita alla sua voce sento anche un raschio simile a quello di un respiratore e un 'Bip!' ritmico e alternato. Apro gli occhi e sono ancora in ospedale, ma Rafael è vivo ed è al mio fianco. "Beh si okay!" respira ed ancora vivo, anche se è attaccato a tubi e cavi. Poco mi importa comunque è qui, e non voglio che vada da nessun altra parte, se non a casa per la convalescenza. « Buongiorno cara!» la voce di Jenevieve mi saluta cordiale e calma. « Uhm buongiorno signora... Ehm Jen, è già passato il medico?» chiedo non sapendo che ore siano. « oh cara il medico è passato questa mattina ... È quasi ora di pranzo! E mi chiedevo se... Si insomma se ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa?» mi chiede mentre mi risismemo e mi stropiccio gli occhi per farli snebbiare dal sonno. « Io... Jenevieve ti ringrazio sei molto gentile ma...» decisamente non ho proprio fame, soprattutto dopo il pessimo incubo che ho avuto. « Ti capisco fa male anche a me vederlo qui inerte e immobile!» mi dice accarezzando la fronte di Raf e distraendomi dal mio incubo. « oddio perdonami sul serio non volevo!» mi scuso rendendomi conto solo ora della pessima guf fatta. « Tranquilla tesoro... Tu e lui siete molto simili sai?» mi dice a un tratto liquidando le mie scuse con un cenno della mano. Poi torna a guardare Rafael, lo facciamo entrambe e sospirando insieme lasciamo che il silenzio ci circondi. Per ora voglio godermi anche solo il suono del 'Bip!' e del respiratore che lo aiuta a combattere, " è cosi che deve essere!" penso orgogliosa di amarlo. « lui te l'ha detto non è cosi?» mi sento chiedere a un tratto. La guardo perplessa sollevando la testa di scatto, 'cosa?' cosa avrebbe dovuto dirmi. La vedo sorridere e indicare le nostre mani intrecciate. Sono un tantino perplessa ora, quando gli ho stretto la mano. « sai lui somiglia molto a suo padre!» continua riprendendo a guardare Rafael. « buono testardo e leale alle sue scelte, ma incapace di dire ciò che sente al momento giusto! Tu gli sei sempre piaciuta.» mi racconta accarezzandogli il braccio in modo metodico. La paura di perdere qualcosa o qualcuno che amiamo, ci porta spesso a rimarcare la nostra presenza, è una sorta di incentivo più per noi stessi che per chi amiamo e in quel momento sta lottando per la propria vita. Prendo a guardarlo anch'io, sollevando piano la sua mano e prendendola anche con l'altra. Comincio a capire che cosa avrebbe dovuto dirmi, 'beh!' in realtà me lo ha detto, solo lei come lo sa. « le aveva detto qualcosa?» le chiedo guardando un istante lei per poi tornare a guardare lui. « umhfu non ne ha avuto bisogno!» mi risponde senza staccare lo sguardo da lui. La guardo distaendomi da lui, e sono sicura di avere in volto un espressione perplessa. « oh tesoro... Si sono sua madre! E si siamo molti uniti! Ma ci sono molte cose di cui non ho bisogno che sia lui a parlare...» mi risponde con un sorriso e con voce cordiale. Sospiro annuendo e torno a guardarlo, è vero Raf è fatto cosi. Ci distraiamo un attimo perché sentiamo bussare, ci voltiamo entrambe verso la porta. Vedendo che è Sonny faccio segno a Jen di stare tranquilla, mi alzo e solo ora mi accorgo che qualcuno mi ha coperto. Guardo Jenevieve che mi sorride, ricambio il suo sorriso e vado con Dominic in corridoio.
   
 
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