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Autore: esserre93    09/12/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Amelia entrò in ospedale e si diresse verso la camera di Stephan. Erano trascorsi tre giorni dalla sua ultima visita e le era mancato. Sin da quando si erano conosciuti, il bambino aveva sempre contato su di lei e quando Amelia aveva visto di nuovo la luce nei suoi occhi, il suo cuore aveva ricominciato a battere regolarmente. Quel bambino aveva sempre significato molto per lei, non era mai stato solo un paziente. Quando arrivò nella sua stanza lo trovò a dormire, così la mora si sedette sulla poltrona accanto al suo letto e aspettò che si svegliasse. La madre non sarebbe venuta neanche quel giorno, ormai erano rari i momenti in cui riusciva a stare con suo figlio ed entrambi ne soffrivano. Amelia non riusciva a pensare a cosa dovesse provare una madre nel dover stare lontano dal proprio figlio contro la sua volontà.
- Ciao Dott.ssa – una voce flebile e assonnata destò Amelia da quei pensieri, due occhi chiari e cristallini incrociarono i suoi
- Buongiorno campione, come ti senti oggi?
- Bene, sono stato bravo, lo sai?
- Certo che lo so, mi hanno detto tutto
- Davvero?
- Certo, ho chiesto di te, anche se sono stata lontana più del previsto, mi dispiace
- Però ora sei tornata
- E non me ne andrò, anche perché tra poco sarai tu a tornare a casa dalla tua mamma
- Non vedo l’ora
- Ci vediamo più tardi, va bene? Chiedo di farti portare la colazione
Amelia salutò il bambino posando le sue labbra sulla sua fronte ed uscì dalla stanza.
- Ci sai fare con i bambini – la mora si voltò in direzione della voce, anche se aveva capito di chi fosse
- Ciao Callie, che ci fai qui?
- Avrei bisogno di chiederti una cosa
- Dimmi
- Tra pochi giorni sarà il compleanno di Arizona e Sofia vorrebbe prepararle una festa
- È davvero Sofia a volerlo?
- E chi altrimenti?
- Non è forse un modo per riavvicinarti ad Arizona?
- È stata Sofia a chiedermelo
- E dove vorrebbe farla questa festa?
- A casa nostra
- Le hai detto che non è possibile?
- Perché no?
- Perché non state più insieme ormai da molto e Sofia sa bene questa cosa, quindi non ti chiederebbe mai una cosa del genere
- Amelia, Amelia, vuoi davvero far rimanere male una bambina?
- Sei ingiusta, Callie
- Quindi dovrò dire a Sofia che zia Amelia non vuole?
Senza aspettarsi una risposta, Callie le voltò le spalle e se ne andò.
Come aveva potuto fare una cosa simile? Non si sarebbe davvero fermata davanti a nulla pur di riavere con sé Arizona? Amelia non avrebbe trovato una risposta a quelle domande, ne era sicura, ma avrebbe fatto di tutto pur di non farlo accadere.
Dopo aver terminato il giro di visite mattutino, Amelia si diresse verso l’ufficio di Arizona; aveva bisogno di vederla, anche se si erano salutate solo qualche ora prima. Callie era riuscita a farle venire milioni di dubbi, ci riusciva ogni volta che le parlava.
- Ehi amore, come mai qui? – Arizona sorrise non appena vide Amelia entrare nel suo ufficio e la mora cercò di rilassarsi
- Avevo voglia di vederti – la mora le si avvicinò catturandole le labbra in un bacio tenero
- Sei dolce, ma devo andare in sala operatoria
- Scusami, allora vado
- Abbiamo qualche minuto, ti vedo pensierosa
- Non è nulla
- Ci eravamo promesse sincerità
- Callie è venuta nel mio reparto poco fa
- Cosa voleva?
- Mi ha detto che Sofia vorrebbe fare una festa per il tuo compleanno, nella loro casa
- E lei cosa le ha risposto?
- Tu credi davvero che sia stata Sofia a chiederglielo? E’ Callie che sta orchestrando tutto
- A che pro?
- Vuole riaverti con lei e farebbe di tutto pur di riuscirci e poi è stata lei a confermarmelo. Sta giocando sporco e sta mettendo in mezzo vostra figlia
- Le parlerò, te lo prometto e stasera ne riparleremo a casa, va bene?
- Si, però parlale
- Certo che lo farò, tu però non pensarci troppo – Arizona diede un ultimo bacio ad Amelia prima di uscire dalla stanza e recarsi in sala operatoria.
Per il resto della giornata, nonostante Amelia fu molto impegnata, non riuscì a non pensare a Callie e a quello che le avesse detto quella mattina.
Quando Amelia quella sera rincasò, Arizona era già rientrata. La mora le si avvicinò e le fiorò le labbra, un tocco quasi impercettibile, che però fece effetto sulla bionda
- Sei riuscita a rientrare prima di me
- Si, l’intervento è andato per le lunghe e dopo aver compilato la cartella sono tornata a casa
- Hai fatto bene, meriti del riposo anche tu. Hai parlato con Callie?
- Si, l’ho fatto
- E?
- Niente, dice che è stata un’idea di Sofia
- Tutto qui? – Amelia scrutò Arizona, cercando di capire cosa le stesse nascondendo
- Cosa vuoi che ti dica?
- Mi stai nascondendo qualcosa
- Callie ha provato a baciarmi
Amelia si staccò immediatamente da Arizona e indietreggiò verso il divano, per poi buttarcisi a peso morto
-Credo di non aver capito
Arizona si avvicinò alla mora e si sedette accanto a lei, stringendo le mani tra le sue
- Ma non è successo niente, non gliel’ho permesso
- Perché sembra come se tu non mi stia dicendo tutto?
- E’ solo una tua sensazione, perché ti giuro che non c’è altro da dire. Ero andata da lei solo per parlarle; è convinta che io provi per lei qualcosa e che non lo voglia ammettere
- Ed è così?
- Amelia, stai scherzando vero? Sei tu la donna che voglio al mio fianco e sai benissimo che tra me e Callie è finita
- Però è sempre tra di noi, non ci lascia in pace e non fa altro che insinuarmi dei dubbi
- Non devi cedere ai suoi giochetti. Io voglio te
- Divorzia allora, andiamo da un avvocato. Io non ce la faccio a continuare così: voglio sposarti, voglio che tu possa vedere Sofia ogni volta che vuoi e in questo modo lei non te lo permetterà mai
- Ok se può farti stare meglio prendiamo appuntamento con un avvocato
- Lo vuoi davvero?
- Amelia, io voglio vivere il resto della mia vita con te, non voglio nient’altro
- Non è importate per te il matrimonio?
- Importante, ma non indispensabile. Il matrimonio l’ho avuto e non è andato come previsto. Ora ho te nella mia vita e mi basta questo
- Ti giuro che anche per me è così, ma Callie sta avendo troppo potere su di noi e se andassimo da un avvocato potresti ottenere l’affidamento congiunto di Sofia e saresti più felice
- Va bene, facciamolo
Amelia si avvicinò ad Arizona e iniziò a baciarla
- Grazie
- Per cosa?
- Mi sopporti, anche quando io stessa non riuscirei a farlo. Sono difficile lo so, ma voglio riprendermi la mia vita, voglio essere felice insieme a te, ma fino a quando tu e Callie non divorzierete, la sua ombra farà sempre parte della nostra storia
- Sarà dura, lo sai vero?
- Lo so, ma dobbiamo lottare per noi, dobbiamo farcela
Le due donne si strinsero in un abbraccio; da quel momento la loro vita sarebbe cambiata drasticamente, la loro vita sarebbe passata al setaccio di giudici e avvocati e nessuno avrebbe potuto garantire loro che da quella lotta ne sarebbero uscite vittoriose.
 
La mattina seguente, Amelia e Arizona andarono in ospedale, come di consueto, ma entrambe sapevano che di lì a poco molte cose sarebbero cambiate. Avevano deciso di prendere il pomeriggio libero per poter andare da un avvocato divorzista ed entrambe erano tese come le corde di un violino.
- Ci vediamo alle 4 nel mio ufficio? – Tra le due, Arizona era quella più tesa, c’era in ballo tutto quello che era stata, ma soprattutto c’era in ballo il futuro di Sofia e per quanto avesse voluto proteggerla, non sapeva come sarebbero andate le cose
- Va bene, mi raccomando stai tranquilla – Amelia accarezzò la guancia di Arizona con il dorso della mano, per poi lasciarle un bacio sulle labbra – insieme siamo sempre più forti
- Grazie, ci proverò
Le due donne si salutarono e si diressero verso i loro reparti.
Amelia, quella mattina, avrebbe dimesso Stephan. Tutti gli esami eseguiti avevano dato esito positivo e nonostante le dispiaceva dover salutare il bambino, era felice di essere riuscita a guarirlo. In momenti come quelli Amelia si sentiva viva come non mai, riusciva ad assaporare ogni emozione a pieno; era sempre stata convinta della sua bravura come chirurgo, ma quando otteneva risultati come quelli ottenuti con Stephan, riusciva ad essere fiera di se stessa. Aveva lavorato duramente per arrivare fin lì e sapeva di meritarlo.
- Ciao campione!
- Buongiorno Amelia
- Pronto per uscire?
- Si, la mamma quando arriverà?
- Sarà qui tra poco – la mora si avvicinò al letto e prese posto accanto al bambino – mi mancherai, lo sai? Sei stato un bambino coraggiosissimo e sei riuscito a trasmettere tutto il tuo coraggio anche a me. E’ giunto il momento che tu possa divertirti come tutti i bambini della tua età
- Tu mi hai salvato – Stephan si sporse verso la mora e i due si abbandonarono ad un abbraccio.
Circa mezz’ora dopo arrivò anche Liza, la madre del bambino.
- Buongiorno Dott.ssa, allora come sta Stephan?
- Direi che meglio di così non potesse andare, quindi puoi portarlo a casa
- Non so come ringraziarti
- Non devi, è il mio lavoro e amo farlo. Stephan è stato fortissimo, ma per ogni minimo dubbio non esitare a chiamarmi, ti lascio il mio biglietto da visita – Amelia prese dal taschino del camice uno dei suoi biglietti e lo porse alla donna – direi che possiamo rivederci tra due mesi per un controllo
- Va benissimo, ora vado da lui
- Certo
Amelia lasciò la donna, mentre lei incominciò il giro visite. Per quella mattina non aveva programmato interventi. Fortunatamente nessuno dei suoi pazienti era grave, quindi il giorno seguente si sarebbe occupata di tutto quello che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio.
- Amy, ciao
- Meredith
- Ho visto che hai il pomeriggio libero, come mai?
- Ho un impegno con Arizona
- Successo qualcosa?
- No, cioè si, Arizona ha deciso di chiedere il divorzio a Callie
- Non glielo aveva già detto?
- Si, ma Callie ci sta mettendo i bastoni tra le ruote, quindi abbiamo deciso di prendere vie legali
- Ci avete pensato bene?
- Anche troppo. Callie non cambierà idea, anche se io e Arizona ormai stiamo insieme da un po’ e questa mi sembra l’unica strada giusta da intraprendere
- Glielo avete detto?
- No, lo saprà tramite l’avvocato
- Amelia, diteglielo, anche se lei non la prenderà bene, datele un’altra occasione per cambiare idea
- Ieri ha provato a baciare Arizona, devo ancora darle qualcosa?
Meredith non rispose a quella domanda, ma si limitò a poggiare una mano sulla spalla di Amelia. Con quel tocco, la mora capì di avere il suo appoggio, qualunque cosa fosse accaduta.
- Avevi bisogno di qualcosa?
- Nulla di urgente, ti chiamo stasera e ne parliamo
 
Tra le varie visite dei pazienti ricoverati e le urgenze arrivate in pronto soccorso, arrivò l’ora dell’appuntamento con Arizona. Amelia si cambiò e si recò verso l’ufficio della bionda.
Una volta arrivata sul ballatoio, come faceva spesso, rimase a guardare la sua compagna. Erano sempre più rare le volte in cui Amelia riusciva a vedere il volto disteso di Arizona: i giorni passavano ed era sempre più preoccupata. Per un attimo si sentì in colpa per averla convinta intraprendere vie legali.
- Eccomi, sono pronta – Arizona, uscita dal suo ufficio, andò incontro alla mora e le lasciò un bacio sulle labbra
- Sai, stavo pensando che forse potremmo prenderci del tempo per riflettere su questa storia del divorzio
- Hai insistito tanto, perché ci hai ripensato?
- Ti stavo guardando, poco fa e ho visto che c’è qualcosa che ti preoccupa
- Sono il primario di  chirurgia, ci sono molte cose che mi preoccupano, ma nessuna di queste fa parte della mia vita privata
- Però riguardano te
- Amelia, so che lo stai facendo per me, ma ormai abbiamo deciso. Andiamo, altrimenti faremo tardi – la mora sentì le dita di Arizona intrecciarsi alle sue e immediatamente ricambiò quel gesto. Arizona c’era, era convinta di quella scelta ed ora Amelia doveva essere pronta a starle accanto, qualsiasi cosa sarebbe accaduta da lì in avanti, a qualunque costo.
   
 
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