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Autore: GiokyGio98    10/12/2017    0 recensioni
Jean amava tutto del Natale.
Soprattutto, amava le lucine su ogni palazzo.
Luke odiava tutto del Natale.
Soprattutto, odiava le lucine su ogni palazzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Allora.. Jean..?”

“Austen”

“Ti chiami Jean Austen? Come la scrittrice?”

“No, non come la scrittrice. Lei si chiamava Jane, Austen”

“Ops, giusto. Allora, Jean-non-come-la-scrittrice-Austen, di cosa ti occupi nella vita?”

“Di passeggiare con ragazzi appena conosciuti la notte di Natale per le strade di Londra e dare loro lezioni di letteratura inglese, a quanto pare”

“E si guadagna bene?”

Lei rispose con una smorfia, poi risero.

Camminavano piano senza una meta precisa. Nevicava un po’.

“Sono una maestra. Tu?”

“Fotografo. Lavoro per un giornale minore, ma mi piace molto”, teneva le mani in tasca.

“Non avevo mai conosciuto un fotografo prima d’ora”

“Né io una maestra”.

Lei sorrise.

“Da quanto tempo abiti qui?”

“6 mesi. Hanno offerto un lavoro a Mary, e io l’ho seguita.” Vedendo che Luke ascoltava, Jean continuò. “Una volta, quando avevo 15 o 16 anni, abbiamo fatto una vacanza a Londra, tutta la famiglia. Quando mi sono seduta al mio posto, sull’aereo del ritorno, ho guardato fuori dal finestrino e ho avuto come la sensazione di.. star lasciando la mia casa, invece di tornarci. Quindi ho promesso a me stessa che la prossima volta che sarei tornata a Londra ci sarei rimasta, ed eccomi qui. Tu?”

“Sono nato qui, ma la fotografia mi ha spinto a viaggiare. Non mi fermo mai nello stesso posto per tanto tempo, sarà per questo che non stringo tanti rapporti interpersonali”

“E David?”

“Siamo amici dall’asilo. Credo che stasera tu non abbia visto la parte migliore di lui”

“Sì, lo credo anche io”

Jack procedeva vicino a Jean.

“Di solito non gli piacciono le altre persone”

“Come al suo padrone”

“Sì, più o meno”

Jean smise di camminare, e Jack con lei. Luke, che aveva già fatto qualche altro passo in avanti, si fermò e si voltò.

“Che c’è?”

“Mi spieghi qual’è il problema con il Natale?”

Lui sospirò, si condensò una nuvola di vapore.

“Non riesco a concepire una persona a cui non piaccia. E’.. triste.”

Ora era lei ad avere le mani in tasca. I lampioni erano circondati da aloni di luce fioca, la neve continuava a cadere silenziosa. Erano in centro, eppure non c’era traffico.

Luke si avvicinò ai due tenendo lo sguardo basso. Quando poi incatenò i suoi occhi a quelli di lei, Jean per la prima volta sembrò realizzare la differenza di altezza che c’era tra loro.

“Mio padre se n’è andato la notte di Natale, quando avevo 7 anni. Non riuscivo a dormire perché ero emozionato per l’arrivo di Babbo Natale, così quando ho sentito dei rumori in salotto, ho aperto un pochino la porta della mia cameretta e ho sbirciato. Era lui che trascinava la sua valigia e richiudeva la porta dietro di sé. Non l’ho mai più rivisto.”

Gli occhi di Jean erano lucidi.

“Scusami. Non ne avevo idea”

“Non ti preoccupare. Non potevi. Non ne parlo mai con nessuno.”

Luke profumava di menta. Jean si domandò perché lo avesse notato proprio in quel momento. Si sentiva in colpa per essere stata così pedante con tutta questa storia.

“Ad essere sincero, questo è il miglior Natale che io abbia mai passato da allora.”

Lei sorrise timida.

“Mano?”, chiese lui all'improvviso, tirando fuori la mano dalla tasca e porgendogliela.

“Mano”, annuì lei.  

Pensò a come i complessi meccanismi dentro al grande orologio davanti a loro dovessero incastrarsi alla perfezione per farlo funzionare anno dopo anno, e pensò alle loro mani, e al fatto che nessun meccanismo si sarebbe mai incastrato così bene.

 

“Allora, qual è l’argomento della prossima lezione, maestra?”
“Vediamo. Lo sapevi che I’Oxford English Dictionary da a Shakespeare il merito di aver introdotto nella lingua inglese più di 3000 parole?”

“Seria?”

“Giuro”

~ E passeggiarono fino a tarda notte.

  
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