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Autore: lunaknowsthebest    10/12/2017    1 recensioni
"Il gruppo dei Malandrini continuò a sentire le loro voci fino a che non scomparirono all’interno dei dormitori. James sbatté un piede a terra -Come osano?! Darmi dello sbruffone!- era seriamente indignato. Black, intanto, si era fatto rigido al suo fianco. La questione “Regulus” era una ferita ancora aperta e grondate di sangue. Poteva accettare che i suoi genitori lo odiassero, che lo ritenessero un traditore del proprio sangue, che continuassero a ricordargli costantemente di quanto fosse deludente come figlio ma non poteva sopportare lo sguardo di suo fratello minore ogni volta che si incrociavano per i corridori."
"Natalie era seduta sulla sua poltrona preferita della Sala Comune. Aveva le gambe tirate al petto e un libro sulle ginocchia. Doveva studiare ma non riusciva a concentrarsi, quel saggio faceva sembrare Incantesimi improvvisamente così noiosa e pesante.
"
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Aria Natalizia



Il tempo trascorreva molto velocemente, i professori riempivano gli studenti di compiti e non facevano altro che ricordar loro di prepararsi per gli eminenti G.U.F.O.
-Che esagerati! Gli esami saranno solo a Giugno!- esclamò James dopo due interminabili ore di Erbologia. La testa gli faceva male e attraversare il cortile della scuola con quel freddo era insopportabile. Remus era particolarmente tranquillo, studiava abitualmente e si sentiva stranamente riposato.
-I G.U.F.O. segneranno una svolta importante per la nostra carriera.-
-Per le mutande di Merlino, Remus!- sbuffò Sirius ricordandosi di non imprecare troppo volgarmente -Basta ripetere quello che ci dicono gli insegnanti non appena mettiamo un piede in classe!-
-Siamo quasi già a Natale!- ribatté Remus indignato.
-Siamo ancora a Natale vorrai dire- si intromise Peter cercando di nascondere la bocca dietro la sciarpa di Grifondoro.
-Non capite la gravità della situazione!- sul viso del mago con la cicatrice apparve l’ombra di un sorriso. James sospirò pesantemente facendo appannare le lenti degli occhiali.
-Sai che sei più affascinante così, Ramoso?- Sirius gli diede una gomitata e scoppiò a ridere, contagiando anche il resto del gruppo.
-Ci tengo a ricordarti che io sono il più carismatico, popolare, meraviglioso, fantasmagorico ragazzo che Hogwarts abbia mai visto- rispose il suo migliore amico.
-Ehi James, sgonfia il tuo ego! Sta esplodendo oltre i confini del castello!- sul portone apparvero Frank Paciock ed Alice, la sua fidanzata. Entrambi frequentavano l’ultimo anno e stavano insieme dal quarto.
-Frank! Alice!- Remus era davvero contento di vederli, quei due passavano così tanto tempo assieme che, in confronto, Natalie e Tannet erano dei principianti.
-Ciao Remus!- Alice si sporse in avanti e gli diede un bacio sulla guancia, facendolo arrossire. Era una bella ragazza, aveva un viso tondo e garbato contornato da lunghi capelli scuri.
-Il Dormitorio del settimo anno è a cinque metri dal nostro ma non ti vediamo da una settimana. Non vi stancante mai di passare tutto il vostro tempo assieme?- Sirius diede una pacca sulla spalla al ragazzo, leggermente più basso di lui.
-Felpato, sei sempre fuori luogo…-
-Sono sincero!-
La coppia, in tutta risposta, scoppiò a ridere. Erano molto affezionati ai ragazzi e, nonostante non fossero particolarmente avvezzi ai loro scherzi, con loro si divertivano sempre molto.
-Dove state andando?- chiese James incuriosito.
-A fare una passeggiata- rispose la strega con un sorriso raggiante.
-Ma fa freddo!- Peter era davvero sconvolto. Per terra c’erano cinquanta centimetri di neve, era impossibile camminare correttamente e l’aria era gelata e pungente. Sirius gli si avvicinò da dietro e, con uno scatto felino, gli appoggiò le mani sulle spalle -Codaliscia c’è un proverbio Babbano che recita così…- si schiarì la voce e si poggiò una mano sul petto -Cuore freddo, naso caldo!-
-Sirius… mmh, forse volevi dire “Mani fredde, cuore caldo”- lo corresse Peter, leggermente titubante.
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, Alice dovette premere il viso contro la spalla del suo fidanzato per cercare di trattenere le risate più sguaiate. Sirius si strinse nelle spalle e si passò una mano fra i capelli che subito ritornarono al proprio posto.
-Sì, insomma, ci ho provato..- incrociò le braccia al petto e storse le labbra.
Quando si salutarono, i ragazzi si stavano già preparando psicologicamente a sentire il professore di Incantesimi ripetergli per la milionesima volta che quello era “uno degli anni più importanti delle loro vite”.
Sirius, però, si fermò improvvisamente. Il corridoio del secondo piano era deserto, o così sembrava.
-Che succede, Felpato?- gli domandò James. Il ragazzo si poggiò un dito sulle labbra e fece qualche passo in avanti.
-Ma che stai facendo?- Peter lo seguì come un’ombra. Il mago con i capelli scuri gli puntò contro la bacchetta e mormorò “Silencio”. Se non voleva capirlo con le buone…
Remus si avviò al fianco di Sirius e udì un sibilo quasi impercettibile provenire da un’aula non troppo distante. James fece per avvicinarsi alla porta ma il suo migliore amico lo fermò “No,” gli mimò con le labbra “voglio godermi lo spettacolo.”. Di fatti, il giovane mago aveva perfettamente capito cosa stesse succedendo al di là dell’uscio: Natalie Stroneugh e Louis Tannet stavano litigando.
-Sembra che ci siano guai in paradiso- constatò divertito il mago con gli occhiali. Non capivano chiaramente cosa si stessero dicendo, si riuscivano a distinguere solo poche parole come “non dovevamo” o “è stato stupido”. La voce era chiaramente femminile, su questo non c’erano dubbi.
Natalie era arrabbiata per qualcosa ma Louis non sembrava reagire completamente.
-Se ci scoprono qua, saremo noi nei guai- disse Remus a voce bassissima -Ci conviene andare a lezione-. Sirius e James si guardarono, entrambi sapevano che avrebbero voluto indagare più approfonditamente.
A malincuore, i quattro si avviarono in classe e notarono, con grande stupore, che erano stranamente in anticipo. Quando presero posto Lily Evans si avvicinò e rivolse a Lupin un sorriso gentile.
-Ciao Remus,- la strega dai capelli rossi stava torturando freneticamente una ciocca -Mi ha detto la McGranitt che oggi dobbiamo andare in Sala Grande per iniziare a decorare gli alberi di Natale.-
-Ah, sì, certo!- il ragazzo annuì -Per questo stamattina abbiamo visto Hagrid trasportare gli alberi nel castello-
-Sì, esatto! Sono contenta di poter aiutare- Lily si congedò salutandolo con un cenno della mano, ignorando il resto del gruppo.
-Vengo anche io!- James si buttò addosso a Remus.
-Non ci pensare proprio!- strillò quest’ultimo.
-Almeno metti una buona parola per me con Evans…-
-Oggettivamente, James, io le parlerei pure ma tu… ma tu provochi e schianti Piton un giorno sì e l’altro pure-
-E con questo? Che vorresti dire?-
-Che ogni mio sforzo è vano-
-Lunastorta, sinceramente non capisco. A te cosa cambia? Oltretutto ti diverti anche tu…-
-A me non cambia nulla ma se continui a fare il bullo, Lily non ti considererà nemmeno come persona…-
James iniziò a riflettere; adesso le parole di Stroneugh cominciavano ad avere senso. Ma lui non poteva farci nulla, prendere in giro Piton era uno dei suoi passatempi preferiti. Inoltre, Sirius gli dava sempre man forte.
-Silenzio ragazzi!- il piccolo professor Vitious salì sulla cattedra -Oggi impareremo un nuovo incantesimo, probabilmente lo troverete durante i G.U.F.O. Vi ricordo, come hanno già precedentemente fatto i miei colleghi, questo è uno degli anni più… oh, sì, avanti!- il discorso dell’insegnante fu interrotto da qualcuno che bussava contro la porta. La classe si voltò in direzione dell’intruso e tutti rimasero a bocca aperta notando che era Natalie. Lei non era mai in ritardo, specie per le lezioni di Incantesimi.
-Mi scusi professore- aveva la voce strozzata e gli occhi rossi -Non mi sono sentita molto bene. Posso prendere posto?-
-Oh, certo Stroneugh. Ti senti meglio ora?-
-Sì, grazie- rispose Natalie e, senza guardare in faccia a nessuno, andò ad accomodarsi vicino a Lily.
Sirius non le aveva levato gli occhi di dosso per un momento. Tannet le aveva fatto qualcosa, ne era più che sicuro e, inspiegabilmente, voleva andare da lui e prenderlo a pugni.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da Peter che, ancora ammutolito, stava battendo freneticamente sulla sua spalla.
-Hai ragione Codaliscia, mi sono dimenticato- e con un colpo di bacchetta gli lanciò il contro incantesimo.



La Sala Grande era piano di persone. Gli insegnanti aiutavano i Caposcuola e i Prefetti nel decorare le pareti e i dodici pini, che erano stati tirati su dalla professoressa Sprite e dal professore Vitious. Inoltre le armature erano già state incantate in modo tale che cantassero le carole natalizie ma, come da tradizione, Pix già era partito all’attacco in modo tale che uscissero solo versi volgari e incoerenti con il testo delle canzoni.
Lily e Remus stavano ornando un albero con delle grandi palline rosso ed oro.
-Adoro poter decorare gli alberi per Natale. A casa, quando ero piccola, ci dividevamo i compiti. Mia sorella ed io ci occupavamo della parte bassa, mamma metteva le lucine e i festoni e alla fine papà prendeva in braccio o me o Petunia e ci faceva mettere la stella in cima. Ovviamente facevamo a turni, un anno io ed un anno lei- sul suo bel viso apparve un sorriso davvero mesto -Ma questo avveniva tanto tempo fa! Da te? Come funziona?-
Il ragazzo la guardò con la coda dell’occhio, non voleva sembrare inopportuno chiedendole cosa fosse successo.
-Di solito se ne occupa mio padre. Mia mamma è Babbana quindi si giustifica dicendo che con la magia ci mettiamo meno tempo. Io l’aiuto in cucina- Remus fece volare un fiocco di neve verso l’alto.
-Quindi sei bravo a cucinare?- Lily sembrò divertita.
-Assolutamente no. Le passo gli ingredienti dal frigorifero- a quella risposta entrambi scoppiarono in una sincera risata.
Si trovavano bene insieme e Lily reputava Remus eccessivamente sensibile per poter passare tutto quel tempo con Black e Potter ma, dall’altra parte, sapeva benissimo che condividevano un legame piuttosto profondo.
Dal lato opposto della Sala Grande Severus Piton e Ruth Adams, entrambi Prefetti di Serpeverde, stavano decorando l’albero con i colori tipici della loro Casa. Per Severus, quella cosa, era una assurda perdita di tempo considerando che a casa sua non si respirava nessuna aria Natalizia: i suoi genitori litigavano sempre e l’unica volta che sua madre aveva proposto a suo padre di abbellire la cosa con degli addobbi si era ritrovata con un occhio nero e il labbro gonfio.
-Se ti scocci, posso finire da sola- disse seccamente la ragazza bionda vicino a lui. Non lo stava guardando in faccia e questo gli diede molto fastidio.
-Non mi crea alcun problema decorare uno stupido albero di Natale-
-A me sembra che tu abbia la testa altrove ma se lo dici tu…- la ragazza prese una pallina grande quanto una mela e con un “Wingardium Leviosa” l’appese su un ramo.
Il mago bofonchiò qualcosa di offensivo come risposta ma la strega fece finta di non sentirlo.
All’interno dell’immensa sala si respirava aria di festa, la felice sensazione che anticipava l’arrivo delle vacanze di Natale e persino Gazza che inseguiva Pix con una scopa in mano sembrava uno spettacolo meno raccapricciante del solito. Sirius fece il suo ingresso accompagnato da James.
Indossava un maglione nero e dei jeans sbiaditi. Una ragazza del quarto anno, con la quale aveva avuto un piccolo flirt l’anno precedente, gli sorrise facendogli capire che apprezzava ciò che stava vedendo.
-Felpato non flirtare- disse James divertito mentre allungava il collo per capire dove fossero Remus ed Evans. Il suo migliore amico alzò un angolo della bocca -Cosa ci posso fare? Non mi resistono-.
-Comunque non la troverai qua- James aveva subito dato una spiegazione allo strano atteggiamento del suo amico. La sua voglia di stare constantemente attorno a Natalie non era dettata esclusivamente da un interesse fisico, c’era molto di più… Anche se difficilmente lo avrebbe ammesso.
-Chi?- Sirius inarcò il sopracciglio scuro.
-Non fare il tonto con me, Felpato. Lo sai di chi sto parlando!-
-No Ramoso, non ne ho la minima idea-
James alzò gli occhi al cielo. Ma a che gioco stavano giocando? -Allora te lo dirò chiaramente. Sto parlando di Natalie Stroneugh.-.
Sirius fece una smorfia e scoppiò a ridere -Puoi star più che sicuro che in questo momento lei e Tannet si stanno già sbaciucchiando. Avranno fatto pace e… Che c’è?-
Il ragazzo seguì il punto in cui indicava il dito di James -La vedo difficile. Tannet è lì che chiacchiera amorevolmente con Marianne Logan..-
-Black e Potter sempre in coppia, non è così?- la professoressa McGranitt si aggiustò gli occhiali squadrati sul naso e li guardò con disapprovazione -Non mi risulta che voi due siate dei Prefetti, motivo per cui non potete rimanere qua.-
-Eravamo di passaggio professoressa- si giustificò James.
-Ottimo. Adesso che il mondo ha potuto godere della vostra presenza,- la donna marcò le ultime parole con profondo sarcasmo -Siete pregati di andare!- e con un colpetto li accompagnò fuori dalla Sala Grande.



La situazione nei giorni a seguire non era cambiata. Inoltre su “La Gazzetta del Profeta” non riportava alcuna notizia sulla non troppo recente fuga dei Dissennatori.
-Non capisco come un quotidiano di questo calibro non riporti delle notizie così importanti! Insomma, davvero pensano che dovremmo starci tutti buoni e far finta che non sia successo niente?- Lily era seduta sul divano rosso della Sala Comune e reggeva “La Gazzetta del Profeta” sulle gambe. I suoi capelli rossi erano raccolti in un chignon disordinato e succhiava una piuma di zucchero con fare distratto. Natalie alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e sospirò.
-Non so, Lily. Ma se ci pensi… Questa calma è solo apparente. Sembra quasi che voglia anticipare una tempesta…-
-Sono d’accordo ma penso che sia nostro diritto essere informati! Tuo padre non ti dice nulla?-
-Papà lavora per il Comitato per la Regolazione della Metropolvere, non è molto “dentro” a certe notizie- rispose la strega bionda con un’espressione dispiaciuta. Come aveva già affermato in precedenza, era molto più preoccupata per l’incolumità della sua amica che per la propria. 
Mentre le due amiche parlavano, Marlene scese dal Dormitorio trascinandosi dietro un grande baule -Siete pronte? Emozionate di tornare a casa?-. Le ragazze annuirono contente ma la loro allegria fu presto spenta con le urla di James Potter e Peter Minus.
-Per Merlino, Codaliscia smettila di cantare quella stupida canzone!-
-It’s the most Wonderful time of the year!-
-Ho detto finiscila!-
-Ma che problema ti crea? There'll be much mistltoeing!-
-Sei stonato come una campana!- il mago con gli occhiali uscì dal proprio Dormitorio sbattendo la porta. -Sirius sei pronto?- si voltò verso l’uscio e sbuffò. Il primo giorno delle vacanze non doveva essere iniziato bene per i Malandrini. Alcune volte la convivenza era troppo persino per loro!
-Potter abbassa il tono della voce!- abbaiò Marlene appoggiata contro la parete -A nessuno di noi donzelle interessa cosa facciate in quel porcile!-
Natalie e Lily scoppiarono a ridere nello stesso momento in cui Sirius venne letteralmente catapultato fuori dal Dormitorio. Questo non fece altro che aumentare le risate delle ragazze.
-Ehi, Nat... a proposito- Marlene si rivolse alla sua amica con tono decisamente più gentile -Hai detto “arrivederci” al tuo innamorato in un modo che solo tu sai fare?-
Natalie, a quella domanda, si incupì ma Marlene non sembrò farci caso -Sì, sì. Ci siamo salutati ieri sera- disse in tono piuttosto neutro. Quella risposta fece subito rizzare le orecchie di Sirius: erano giorni che tentava di fare luce su cosa fosse successo fra Natalie e il loro Caposcuola.
-Per me possiamo andare- Remus e Peter si unirono al resto del gruppo. Il ragazzetto grassoccio divenne tutto rosso rendendosi di aver dato dimostrazione delle sue pessime doti canore davanti alle ragazze del suo anno. Il ragazzo con la cicatrice scese per primo le scale, seguito successivamente dai suoi amici.
-Buon Natale, ragazze. Non credo che avremo modo di farci ancora gli auguri…-
-Lunastorta, ma cosa dici? Siamo sullo stesso treno!- sbottò James perplesso. In tutta risposta ricevette un calcio negli stinchi. Lily Evans scoppiò a ridere e gli porse la mano Buon Natale, Remus-.
Quando i ragazzi furono al di là del ritratto la voce di James Potter era ancora piuttosto distinguibile e Lily poté giurare di averlo sentito dire “figura di merda di fronte ad Evans.”.
Quelle vacanze, invece, erano iniziate decisamente bene per lei! 

   
 
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