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Autore: hart    10/12/2017    5 recensioni
Una visita inaspettata, troppo alcol e tutto cambia.
SwanQueen/DragonQueen
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Camminarono per dieci minuti per arrivare alla casa. Era molto bella. Anche se enorme per due persone. «È molto bella ma non è troppo grande per noi due?»
Mal la guardò sorridendo.
«Possiamo sempre cercarne un'altra, se questa non ti piace.»
 «Mi piace, ma credo sia grande per due persone...Non abbiamo dei bambini...»
 «Per ora...»
«Come?» si girò a guardarla. «Noi?»
 Mal si strinse nelle spalle.
«Ho già una figlia, ma... Giusto, tu non puoi ricordarlo, scusa. Ho una figlia già grande, si chiama Lilith. Una vecchia relazione.... Comunque.... ne avevamo parlato una volta. Dicevi che ti sarebbe piaciuto...»
 «Hai una figlia? Quanti anni ha? Come ha preso la nostra relazione? Volevo un bambino?» la riempì di domande.
 Mal sorrise, divertita da quell'esplosione di curiosità.
«Ha 30 anni. L'ha presa... va a momenti, diciamo. E, sì, l'hai sempre voluto.» rispose
 Regina ascoltò le sue parole sempre più frastornata . «Ho capito...»
 Mal le accarezzò la schiena.
«Dai, andiamo da un'altra parte. Questa casa non va bene.»
 Regina le sorrise grata. «Grazie...Scusami, è che sto cercando di ricordare una vita intera..»
 «Tranquilla, non deve essere facile.»
 «Posso chiederti una cosa?»
 «Certo, dimmi.»
 «Vorrei restare ancora qualche giorno a casa di Emma… dello sceriffo, fin quando non prenderemo una casa...»
 Il viso della bionda si tese, ma fece del suo meglio per restare calma.
«Oh. Be', se lei è d'accordo... Insomma, avrà il suo bel da fare...»
 «Sì, per lei va bene...sarebbe solo per qualche giorno...Il tempo di trovare casa e conoscerci...»
 Mal annuì a fatica.
«Ma certo. Come preferisci.» rispose sorridendo.
 La mora le diede un bacio sulla guancia. «Potremmo uscire, andare a cena insieme...»
 Il viso di Mal si rilassò, come il suo sorriso.
«Sì, se lo vuoi.»
 «Mi piacerebbe...Tu dove starai?» le chiese.
 «Al B&B.» rispose l’altra guardandola negli occhi. «Stanza 8. Quando vuoi, sai dove trovarmi.»
 «Va bene...Potremmo andare a cena stasera...Che ne dici?»
 Mal le rivolse un sorriso smagliante.
«Sarebbe splendido!»
 «Perfetto.» le sorrise Regina. « Allora adesso magari torno a casa dello sceriffo, cosi posso darmi una sistemata e ... ci vediamo al B&B o vieni a prendermi?»
 «Ti passo a prendere.» disse Mal prima di darle un veloce bacio sulla guancia.
«Va bene. Allora ci vediamo alle sette?»
 Mal annuì sorridendo. «Alle sette.»
 Regina le sorrise «A dopo.» disse tornando verso la stazione dello sceriffo.
 
 
 
Emma si lasciò cadere sulla sedia. David se ne era andato, lasciandole un post-it sul computer che diceva: «Tua madre ha bisogno di una mano con Neal, torno presto ;*". »
Emma lo accartocciò e lo buttò. Se Regina lo avesse letto, sarebbe stato difficile da spiegare.
«Miss Swan?»
 Emma spalancò gli occhi e chiuse la finestra di gioco sullo schermo in un lampo, sedendosi in maniera decentemente composta alla scrivania. Si voltò verso l'ingresso, sorridendo alla donna appena entrata.
«Regina! Non ti aspettavo...»
 «Se vuoi posso tornare dopo...» disse lei avvicinandosi alla scrivania, uno sguardo incerto negli occhi scuri e intensi. Emma non poté fare a meno di guardarla, guardarla davvero, mentre si avvicinava. Dio, come faceva ad essere sempre così bella?
«Ehm....» balbettò, la bocca improvvisamente secca. «..N-no, no no, figurati! È che credevo... volessi passare più tempo con Mal..»
Regina diede una leggera scrollata di spalle.
«Sì… sono stata con lei fino a poco fa… Ma avevo bisogno di pensare a tutto quello che mi ha raccontato. Ma andremo a cena stasera.Una specie di primo appuntamento.» disse, un po’ impacciata, mentre si sedeva sulla sedia davanti alla scrivania dello sceriffo. « Solo che vorrei fare una doccia e indossare qualcosa di adatto...» le spiegò imbarazzata.
 Emma abbassò lo sguardo e strinse i pugni. Quella stronza non perdeva tempo, eh? Solo dopo qualche secondo realizzò cosa Regina volesse dire con tutto ciò.
«Oh, certo...» disse frugando nelle tasche e porgendole il suo stesso mazzo di chiavi. «Mi casa es tu casa.» disse, improvvisando un pessimo spagnolo e un sorriso decisamente migliore. La mora rise.
«Dovresti migliorare il tuo spagnolo...Ma grazie.»  disse prendendo le chiavi. Nel farlo sfiorò le sue mani e un brivido le percosse il corpo. Il suo tocco delicato sulla pelle fu come una scarica elettrica, ma Emma rise con lei.
«Eh, lo so, per me è come se fosse... mezzelfico.»  rispose ammiccando.
«Mezzelfico?»  ripetè la donna ridendo. «Sei una persona interessante, Swan...Tornerai a casa presto?» le chiese. Emma si morse nervosamente il labbro inferiore mentre alzava le spalle.
«Dipende da quando torna David.»
«Va bene...Allora ci vediamo dopo a casa.» le rispose la mora con un sorriso. Emma le sorrise.
«Sì. A dopo.» disse con aria quasi sognante.
Regina si allontanò lentamente da lei e si diresse verso casa.
Emma dovette restare ancora per un'ora alla stazione, torturata dalla consapevolezza che Regina era a casa a farsi la doccia, da sola, la doccia, nuda, in casa, dove lei poteva entrare. Si diede più volte della maniaca per i suoi pensieri, ma non poteva farne a meno. Quando finalmente David tornò scattò fuori dalla stazione. Non si materializzò fuori casa di Regina, ma probabilmente, se lo avesse fatto, ci avrebbe impiegato più tempo ad arrivare. Entrò in casa.
«Regina, sono tornata!» annunciò. No, non voleva veramente beccala nuda in giro per casa, perché per lei sarebbe stato estremamente imbarazzante. Ma si può sempre sognare...
Regina era tornata a casa e aveva preparato la cena per Emma e Henry. Aveva cucinato pollo arrosto e dei muffin alla cannella e poi era andata a fare la doccia. Era rimasta nella doccia per tanto tempo, forse troppo, ma aveva bisogno di rilassarsi e schiarirsi le idee. Dopo mezz'ora era uscita dalla doccia e si era avvolta in un asciugamano che le copriva a malapena il corpo. Si stava asciugando i capelli quando sentì Emma chiamarla. Aprì la porta del bagno. «Sono di sopra.»
 Emma salì le scale, inspirando a fondo i vari profumi nella casa. Tra l'odore della cena e quello del sapone di vapore, si sentì inebriata.
«Hey, hai cucinato di nuovo?» le chiese.
 Regina le sorrise affacciandosi dal bagno. «Si, ho preparato la cena per te e Henry...ti dispiace?» le chiese aprendo completamente la porta per uscire dal bagno.
 Emma finì di salire le scale e la guardò. Come poteva evitarlo? Era praticamente nuda. Arrossì e si sforzò di abbassare lo sguardo.
«Ehm.. no, no grazie! Ma non dovevi...»
Regina liquidò le sue parole con una scrollata di spalle.
«Vieni...Devo solo finire di asciugarmi i capelli...» le disse per voltarsi per prendere il phon.
Emma inarcò le sopracciglia, ma entrò. Si posizionò seduta sul bordo della vasca, tenendosi con le mani ad esso. Regina accese l’asciugacapelli e si piegò finendo testa in giù, in modo che i capelli acquistassero volume mentre li asciugava. Guardò Emma dal riflesso sullo specchio mezzo appannato.
 «Com'e andata la giornata?» le chiese alzando la voce per sovrastare il rumore del phon.
 Emma si strinse nelle spalle.
«Non è successo niente.» rispose. «A te?»
«Bene, mi piace cucinare...» le sorrise girandosi a guardarla.
 Emma smise di guardarla dallo specchio e incontrò direttamente il suo sguardo, un piccolo sorriso sulle labbra.
«E sei anche brava a farlo.»
«Me lo dirai dopo aver assaggiato la cena...» le sorrise. «Credo che domani dovrò andare a comprare dei vestiti...»
 Emma si strinse nelle spalle.
«Puoi usare i miei. Ti stanno a pennello, e io alla fine mi metto sempre le stesse cose. I completi non fanno per me.»
 «Allora perché ne hai così tanti? Ho visto tantissimi vestiti...»
 La Salvatrice finse di sospirare per darsi il tempo di inventare una scusa.
«Regali su regali di mia madre, che insiste perché mi metta qualcosa di più elegante per andare al lavoro. Inutile spiegarle che camminare con i tacchi tutto il giorno non è il mio sport preferito.»
 Regina rise. «Non devi mettere i tacchi, sei perfetta cosi...» disse per poi arrossire.
 Emma rimase a bocca aperta a quelle parole. Un guizzo di gioia le fece brillare gli occhi e battere forte il cuore. Un complimento. Regina le aveva fatto un complimento!
«Sai, ehm....» disse, rianimata. «... domani potremmo cenare insieme. Se non sei occupata, ovviamente...»
 «Mi piacerebbe tanto.»  rispose l’altra immediatamente. I capelli ormai asciutti, spense il phon e lo posò sul ripiano accanto al lavandino, per poi raddrizzare la schiena. I capelli le ricaddero in voluminose onde scure intorno al viso. « Allora... che vestito mi presti?» le chiese, facendo poi un passo verso di lei.
Emma rise piano, abbassando per un attimo il viso. La ritrovò più vicina quando lo rialzò. Di nuovo, le si seccò la bocca mentre la guardava dal basso.
«Q-quello che vuoi...»
 Regina le sorrise. Uscì dal bagno e andò ad aprire l'armadio. «Tua madre ha buon gusto.»  disse guardando i vari vestiti. Emma rise tra sé, nascondendo la bocca sotto la mano dopo averla seguita in camera.
«Sì eh?»
 Regina prese un tubino nero e un vestito rosso senza spalline « Che ne dici?» chiese voltandosi verso di lei. Emma guardava lei, non i vestiti. Si costrinse a concentrarsi.
«Ehm... N-nero. Il nero è il tuo colore.»
 «Davvero?» le chiese ammiccando per poi posare il vestito rosso. Emma si leccò le labbra.
«Sì.» mormorò.
Regina andò in bagno e indossò il vestito. Emma aspettò nervosamente che finisse di cambiarsi. Quando la donna tornò, smise di fare su e giù per la stanza, e pensò seriamente di avere urgente bisogno di un defibrillatore: il vestito le fasciava perfettamente il corpo. Era scollato al punto giusto, per mettere in risalto il suo seno, e aveva un piccolo spacco laterale che sembrava indicare ad Emma le sue gambe lunghe e toniche.
 Deglutì e le sorrise appena, stordita dalla sua bellezza.
«Sei.. splendida.» disse.
 La mora arrossì «Grazie mille...Ho visto dei trucchi, posso usarli?» le chiese. Emma sorrise.
«Certo!»
Regina le rivolse un sorriso grato e andò a truccarsi. «Questi trucchi non vanno bene per la tua carnagione.» disse dal bagno.
 Emma spalancò gli occhi.
«Ehm.. L-lo so. Me li ha presi Henry, si è sbagliato...»
Emma la sentì ridere. Dopo appena una decina di minuti, Regina tornò da lei. Gli occhi più scuri per l'ombretto, le ciglia più lunghe e le labbra rosse. «Come sto?» le chiese.
 Emma dovette prendere un gran respiro per non svenire. Non è che non fosse abituata a vederla così, ma Regina non si era mai... mostrata, così tanto. Non aveva mai avuto quello sguardo.
Si dimenticò della domanda.
 «Emma...C'è qualcosa che non va?» chiese avvicinandosi a lei
 La bionda si riscosse di colpo.
«Ehm, no, no, scusa. Sei bellissima.» le rispose arrossendo.
Regina sorrise. «Grazie Emma...Vieni, ti faccio vedere cosa ho preparato per cena.» disse prendendola per mano e portandola di sotto in cucina. Emma la seguì, approfittando della posizione per godersi la vista.
«Allora, qui c'è il pollo, devi solo scaldarlo per quindici minuti, e qui ci sono i muffin. Sono alla cannella, so che piace tanto a te e a Henry.» disse mostrandole il vassoio. Emma osservò la cena quasi con commozione. La guardò, incapace di nascondere quello che provava. Poteva essere più perfetta di così?
«Grazie...»
 «Devo pur sdebitarmi con te...» le sorrise «Spero che passiate una bella serata...»
 «Non devi.» disse lo sceriffo, sincera. «Davvero, ti prego, non sentirti in debito. Non mi devi nulla.»
«Ti devo tanto... Mi sembra di conoscerti da tanto tempo...» ammise la mora. Il sorriso di Emma si sporcò di malinconia.
«Sì… anche a me.»
Regina si morse il labbro e fece un passo verso di lei sistemandole una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso. Emma sentì il cuore tremare. Smise di respirare, paralizzata da quel gesto, ipnotizzata dal suo sguardo. Regina la guardò negli occhi e avvicinò il viso al suo. Emma rimase ferma, respirando appena, un piccolo fremito a scuoterla.
Suonò il campanello e Regina si allontanò di colpo, imbarazzata «Sarà Malefica...» sussurrò.
 Emma abbassò lo sguardo, odiando chiunque avesse suonato.
«Sì, sarà lei..» mormorò, senza riuscire a guardarla.
 «Dovrei andare ad aprire...» disse rimanendo ferma a guardarla.
 Emma annuì, rialzando lo sguardo triste su di lei.
«Sì...» riuscì a malapena a dire.
 Annuì e andò ad aprire. Si sforzò di sorridere «Ciao Malefica.»
Mal le rivolse un sorriso smagliante. Indossava un lungo abito viola, il trucco scuro a far risaltare gli occhi cerulei.
«Regina... sei meravigliosa!»
«Grazie...Anche tu stai benissimo.» rispose sorridendo, guardandola appena. «Prendo la borsa e arrivo...»
 Mal sorrise, aspettando poi che fosse pronta. Regina andò a prendere la borsa e tornò da Emma.« È arrivata... Io vado...Ci vediamo dopo...»
 Emma si asciugò in fretta le lacrime sentendola avvicinarsi. Le sorrise quando entrò in cucina.
«Divertiti.» le disse.
 «Grazie...» Regina si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. «A dopo.»
 Emma trattenne sul viso quel sorriso tirato.
«A dopo.» rispose.
 Regina le voltò le spalle e tornò all’ingresso.
«Possiamo andare.»
 Mal le sorrise e le offrì il braccio.
«Com'è andato il pomeriggio?» le chiese.
 La mora la prese a braccetto e uscì dalla casa dello sceriffo, chiudendosi la porta alle spalle. «Bene e il tuo?»
 «Noioso senza di te.» rispose Mal facendole l'occhiolino. Le aprì poi lo sportello della macchina.
«Sei gentile.» commentò Regina salendo in macchina. Mal richiuse lo sportello e si sedette al posto di guida.
«Lo sceriffo sembra tenere molto a te...» commentò mentre partiva.
«È il suo lavoro...» rispose l’altra cercando di nascondere un sorriso. Mal annuì lentamente, accelerando appena. «Mi hanno detto che ha un figlio...»
 «Sì, Henry. È un bambino dolcissimo...» un sorriso comparve spontaneo sul suo viso. Mal la scrutò per qualche istante.
«Sì, mi è giunta questa voce...» commentò, rimanendo poi in silenzio mentre guidava.
 «Dove andiamo di bello?» chiese la mora, cambiando discorso
 «Mi hanno consigliato un ristorante molto carino... speriamo bene.» rispose Mal ridendo appena.
 «Sarà perfetto.» la tranquillizzò l’altra.
 Mal le sorrise e appoggiò una mano sulla sua gamba, dandole una leggera stretta affettuosa prima di rimetterla sul volante. La mora si irrigidì appena,ma poi si rilassò.
 Mal guidò fino al locale. Uscì poi dalla macchina, aprendo lo sportello a Regina.
«Mia signora....» disse ridacchiando con un gesto ampio della mano, invitandola ad uscire dalla macchina. Regina non potè fare a meno di sorridere. Mal era gentile e galante e dai suoi occhi traspariva amore. «Grazie.» disse scendendo dalla macchina
 Mal le sorrise e richiuse lo sportello. Le offrì di nuovo il braccio poi per accompagnarla all'interno del locale. Era tutto arredato di bianco o nero, le pareti decorate da un disegno di tronchi d'albero appena visibile, quasi trasparente. Le luci erano dei finti rami che pendevano dal soffitto o tronchi che sembravano scaturire direttamente dal pavimento, con lampade al posto di mele, attaccate ai rami spogli e bianchi. Ogni tavolo aveva una tovaglia bianca e piatti neri e lucidi, e un centrotavola con delle mele rosse dentro. C'era anche una scultura di ghiaccio al centro della sala, un enorme drago con le fauci spalancate. Il locale era vuoto, c'era solo un cameriere in vista, che le accolse con un gran sorriso.
«Madames... Vi accompagno al vostro tavolo.»
Regina osservò il locale a bocca aperta «Mal è bellissimo...» disse sorridendo alla donna. Ogni dettaglio era perfetto, le decorazioni, le luci...
 La donna le sorrise, gongolando internamente.
«Mi fa piacere che ti piaccia.» rispose. Il cameriere spostò la sedia ad entrambe per farle sedere, prima a Regina, la quale si sedette continuando a guardarsi intorno « Non credo di aver mai visto un posto così bello... È perfetto....» disse con gli occhi che le brillavano
 Mal la guardò, sentendo il vecchio sentimento pizzicarle il cuore. Sembrava di nuovo la Regina che aveva incontrato per la prima volta molti, molti anni prima, con gli occhi castani che riflettevano tutta la sua meraviglia di fronte alla magia di cui era capace.
«Tu lo sei.» rispose, continuando a guardarla.
 «Grazie...Credo di capire perché mi piacevi...»  disse la mora arrossendo. Il sorriso di Mal si allargò a dismisura.
«Ah sì?» chiese compiaciuta. Allungò una mano sul tavolo, cercando la sua.
 Regina strinse la sua mano e sorrise «Sì, tu mi conosci...»
 Mal annuì.
«Sì. Da tanto tempo...»
 La serata passò velocemente, parlando del più e del meno e Regina si divertì molto. Malefica era divertente, gentile, spiritosa e sapeva farla ridere.
 Mal fece portare fragole e champagne per dolce, in un ordine non verbale che arrivò silenzioso al falso cameriere. Sorrise a Regina.
«Dobbiamo festeggiare..»
 «Cosa festeggiamo?» le chiese
 «Io festeggio. L'averti ritrovata.» disse, seria in viso ora. «Finalmente.»
 Regina le sorrise e strinse la sua mano. «Credo di essere fortunata ad avere una persona come te nella mia vita.»
 Mal ricambiò la stretta.
«Mai quanto me.»
 Regina bevve un sorso di champagne. «È ottimo.»
 Mal fece lo stesso. Prese poi una fragola e la portò alla bocca di Regina.
«Provalo con questa....» mormorò.
 Regina avvicinò il viso alla mano di Mal e diede un morso alla fragola. Mal sorrise. Portò il resto della fragola alla propria bocca, passandola sulle labbra prima di morderla.
 Regina la guardò e bevve un altro sorso di champagne, per poi sorriderle.
 «Che ne dici se ci spostiamo al B&B?» le chiese la bionda, ammiccando mentre beveva un lungo sorso di champagne.
 Regina esitò per un istante.
«Io...si, certo.» accettò infine.
 Mal sorrise. Si alzò per fingere di pagare il conto, quindi tornò da lei e le porse la mano.
«Vieni con me.» la invitò, la voce bassa e seducente. Regina si alzò prendendo la sua mano e la seguì.
 Tornarono alla macchina. Di nuovo, la bionda le aprì lo sportello, aspettando che si sedesse prima di mettersi alla guida. Regina le sorrise e salì in macchina, il cuore che le batteva forte
 Mal guidò piano fino al Granny's. Parcheggiò davanti al B&B e scese dalla macchina, andando poi ad aprire lo sportello alla mora. Sfiorò la mano di Regina con la sua, quindi salì i pochi scalini che la portarono all'ingresso del bed and breakfast. Regina la seguì mordendosi il labbro, nervosa.
 La portò fino alla stanza, pagata a minacce fino a data da destinarsi.
«Spero che la cena sia stata di tuo gradimento...»
 «Oh...sì, è stata perfetta. Grazie.» le sorrise Regina.
 Malefica le sorrise mentre si avvicinava a lei. Le si accostò, sporgendosi poi oltre la sua spalla per chiudere la porta dietro di lei, avvicinando così la scollatura al suo viso.
 Regina rimase immobile, imbarazzata, arrossì violentemente.
 Quando si ritrasse, Mal notò il rossore sulle gote della mora, e sorrise internamente, soddisfatta.
Le voltò le spalle e ancheggiò avanzando nella stanza, verso il telefono.
«Ordino qualcosa da bere? Whiskey.»
 «Sì, grazie...» mormorò Regina. La bionda sorrise mentre digitava il numero della reception. Granny le rispose come se la stesse insultando. Le ordinò molto educatamente di portargli una bottiglia di Whiskey e due bicchieri, quindi riattaccò il telefono, senza aspettare una risposta. Si sedette quindi sul bordo del letto, fissando Regina negli occhi.
«Mettiti comoda, mia cara...»
 Regina la guardò e si accomodò sul letto accanto a lei. Mal posò casualmente la mano sulla sua coscia mentre si sporgeva per baciarla. Regina ricambiò il bacio, chiuse gli occhi.
 Granny bussò alla porta. Mal interruppe il bacio per andare ad aprire, accogliendo con un sorriso lo sguardo di disprezzo della donna. La ringraziò, prese il vassoio e le chiuse la porta in faccia. Tornò quindi da Regina, posando il vassoio sul comodino, le riempì un bicchiere, occupandosi poi del proprio.
 Il cuore di regina batteva forte; ringraziò mentalmente la donna che le aveva interrotte. Mal le porse il bicchiere, bevendo già dal suo, e lei mandò giù il contenuto del bicchiere tutto d’un fiato cercando di rilassarsi. Mal inarcò le sopracciglia.
«Wow, hey, rilassati tesoro...» le disse. Posò quindi il bicchiere e si sfilò le scarpe per salire carponi sul letto. Gattonò agilmente alle sue spalle, dove si sollevò, mettendosi in ginocchio. Posò le mani sulle sue spalle e prese a massaggiare lentamente i muscoli tesi.
Regina si irrigidì a quel contatto. Ma le mani della donna erano delicate sulle sue spalle. «Mi...hai delle mani forti...»
 Mal nascose un sorriso, sebbene Regina non avrebbe potuto vederlo in ogni caso.
«Se faccio troppo forte, fermami..» mormorò, continuando il massaggio.
 «No...Sei perfetta.» gemette la mora.
Malefica si leccò le labbra, aumentando appena la pressione. Regina emise un piccolo gemito di piacere. Continuò così, aumentando gradualmente la pressione.
 «Sei bravissima.»  commentò la mora, rilassandosi sotto il suo tocco. Mal sorrise di nuovo.
«Solo perchè sei tu.» sussurrò al suo orecchio. Abbassò poi una mano, tirando verso il basso la piccola zip del vestito di Regina, lentamente, quasi a chiederle il permesso.
 Regina aprì gli occhi ma rimase immobile, il cuore che le batteva furiosamente nel petto. Mal iniziò a tirare piano il vestito. Regina si lasciò spogliare, imbarazzata.
 Le sfilò il vestito, ma rimase alle sue spalle. Le baciò il collo, le spalle, accarezzandole la schiena. Regina chiuse gli occhi godendosi quelle attenzioni, e il suo corpo si rilassò.
 Le mani di Mal risalirono, tracciando la linea del reggiseno della mora. Mise le mani a coppa sui seni, senza slacciarlo, ma massaggiando piano mentre continuava a baciarle tra spalla e collo.
 La mora gemette « mmm...» incurvò la schiena.
 Le mani di Malefica scesero, strusciando contro la sua pancia, insinuandosi tra le sue gambe. La destra scivolò oltre l'orlo degli slip mentre la sinistra tornava su, a circondare il seno della mora. Il bacio divenne un morso leggero.
Regina spalancò gli occhi e si ritrasse di colpo «Scusami...» mormorò, in imbarazzo, rossa in viso.
 Mal smise di toccarla, e la guardò con preoccupazione.
«Ti ho fatto male?»
 «No no...tu sei fantastica...» disse avvicinandosi a lei.
 Mal continuò a guardarla preoccupata.
«Cosa c'è che non va, allora?»
«Ti conosco da in giorno...» ammise.
 Il viso della donna sembrò collassare.
«Oh. Giusto...» mormorò, abbassando lo sguardo.
«Scusa...per te deve essere strano.»  disse Regina tornando vicino a lei. Mal annuì, senza rialzare lo sguardo.
«Sì...»  ammise a voce bassa.
 Regina sospirò e la baciò cercando di concentrarsi su di lei
Mal rispose al bacio con passione, ma poi si staccò e le accarezzò il viso, sorridendo appena mentre la guardava negli occhi.
Si alzò e si diresse verso il bagno.
«Non dovresti mai sforzarti di fare quello che non vuoi fare.» disse, fermandosi sulla porta per tornare a guardarla negli occhi. «Sei libera di fare ciò che vuoi, Regina. Non mi devi niente. E io posso aspettare, non vado da nessuna parte.» disse prima di entrare nel bagno e aprire l'acqua nella doccia.
«Dove vai?» chiese  la donna, confusa ma grata.
 «A farmi una doccia.» rispose la bionda con semplicità.
 «Mentre sono qui...»
 Mal esitò.
«Non... non resti per la notte, vero?»
 «Ho bisogno di un altro po'di tempo.»
 Mal annuì, sforzandosi di sorridere.
«Ma certo.»
 Regina le sorrise.
«Grazie… so che non era quello che ti aspettavi. Ma magari la prossima volta..»
 «Non c'è fretta.»  la rassicurò la bionda accarezzandole le labbra. «Non voglio farti pressioni. Prenditi il tuo tempo.»
 «Sei molto premurosa.» le sorrise per poi baciarla «Mi piaci.»
 Mal le sorrise.
«Grazie.» mormorò.
 «È stata una bellissima serata...mi accompagni a casa?»
 Mal annuì, colpita dalla semplicità con cui aveva detto 'casa'.
«Certo.» rispose, chiudendo la doccia.
 «Grazie.» Regina si rivestì. «Sono pronta.»  disse sistemandosi i capelli.
 Mal la ammirò per qualche istante, quindi aprì la porta per lei.
«Andiamo allora.»
 
 
 
Malefica guidò fino a casa di Regina. Si fermò davanti all'abitazione, guardandola con una punta di ostilità prima di volgere lo sguardo alla mora.
«Ci vediamo domani, se ti va.» disse, tranquilla ora.
 «Sì, mi piacerebbe. Possiamo fare colazione insieme e andare a vedere un’altra casa.» le disse con un sorriso
 Esplose un sorriso sul volto della bionda.
«Sì! Passo a prenderti?»
 «Certo, alle nove?»
 Mal annuì.
«Alle nove. Buonanotte.» disse, dandole poi un bacio sulla guancia.
Regina le accarezzò il viso e le diede un bacio sulle labbra per poi scendere e camminare lungo il vialetto. Mal chiuse gli occhi al bacio, godendosi ogni istante. Se Emma avesse fatto breccia nel suo cuore, non avrebbe più vissuto un momento così. La guardò entrare in casa, poi tornò verso il Granny's.
 
 
 
 
 Emma era nel letto, a fissare il soffitto. Scattò in piedi appena sentì Regina entrare in casa. Scese un paio di gradini, coperta dal pigiama che aveva recuperato da casa.
«Regina...» disse piano per non svegliare Henry.
 Regina sollevò la testa mentre finiva di sfilarsi una scarpa e le sorrise. «Scusa non volevo svegliarti...»  disse salendo le scale scalza.
 Emma rimase ferma poco oltre la metà della scalinata, una mano sul corrimano. Le sorrise mestamente.
«Non mi hai svegliata. Come... com'è andata?»
 «Bene.» rispose l’altra raggiungendola «Mi ha portato in un ristorante stupendo, non riesco nemmeno a descriverlo.»
 Emma guardò i suoi occhi luccicare, e si sentì morire. Non smise di sorridere, tuttavia.
«Che ristorante?» chiese, curiosa. Non è che ne avesse mai visto uno a Storybrooke.
«Era un ristorante elegante, tutto in bianco e nero, sulle pareti c'erano dei disegni di tronchi...»
 Emma inarcò leggermente un sopracciglio, ma non disse niente al riguardo.
«Sembra bello...» commentò solamente. Si voltò poi per risalire le scale. «Sarai stanca...»
 «Non tanto...ma ho preferito tornare a casa dopo essere state al Granny’s…» disse raggiungendo la sua camera.
 Emma rallentò per un attimo quando menzionò il B&B, ma poi fece finta di nulla e andò verso la camera degli ospiti, fermandosi nel corridoio per voltarsi verso Regina con un sorriso tirato.
«Hai visto le camere allora... che ti dicevo? Quei letti non li consiglierei nemmeno al mio peggior nemico..»
«Non mi è sembrato così scomodo.»  commentò distrattamente la mora. Emma sussultò, e abbassò lo sguardo.
«Ehm, io... forse è meglio se vado a letto...» mormorò, arrossendo appena.
Regina annuì.
«Certo, è tardi. Prima però potresti abbassarmi la zip.» disse voltandosi per darle la schiena.
 Emma sbatté più volte le palpebre, ma alla fine si avvicinò. Le parve di sentire il tocco di Malefica sulla zip mentre la abbassava, esitante, scorgendo la pelle che si mostrava gradualmente a lei.
Regina ebbe un brivido al suo tocco, chiuse gli occhi. Era stato diverso con Mal.
«Grazie.» sussurrò.
 Emma esitò a lasciar andare il tessuto. Lentamente allentò la presa, rimanendo ferma a guardarla così, di spalle.
 Si voltò lentamente e la guardò negli occhi «Hai un tocco delicato...»
 Emma alzò a fatica lo sguardo fino ai suoi occhi. Per un attimo, non fu in grado di nascondere il dolore che provava. Poi le sorrise appena.
«Avevo paura di farti male...» rispose, poco più che un sussurro.
 «Non lo faresti mai...» disse sorridendo «Posso farti una domanda?»
 Emma annuì, senza trovare la forza di rispondere .
 « Cosa pensi di Mal?»
 Emma abbassò lo sguardo. Mise le mani sui fianchi mordendosi il labbro, ed evitando il suo sguardo.
«Perché me lo chiedi?» tergiversò. Non poteva certo dirle che era un drago che le stava mentendo spudoratamente.
Regina alzò le spalle. «Non mi ricordo di lei, della nostra vita... è stata dolce e premurosa con me...ma tu magari hai notato qualcosa...»
 Emma alzò lo sguardo su di lei mentre parlava, salvo poi riabbassarlo appena finì.
«Io... non la conosco...» disse. Era vero, infondo. Non è che la conoscesse. L'aveva solo uccisa una volta. Conosceva sua figlia, non lei. «.. ma, ecco.. mi... sai, io ho una specie di superpotere...»
 «Superpotere?» Le chiese la mora, la fronte aggrottata. «Continuiamo mentre mi cambio?» disse poi entrando nella sua stanza senza aspettare una risposta. Emma rimase sorpresa ma la seguì in camera.
«S-sì. Vedi io... capisco quando le persone mentono. Sempre. Be', la maggior parte delle volte.» continuò.
«Davvero? » chiese Regina prendendo la camicia da notte che aveva usato la sera prima. «Proviamo... fammi qualche domanda!» disse facendo scivolare il vestito lungo le gambe. Emma si sforzava di guardare il pavimento, ma i suoi occhi si sollevavano senza che potesse impedirlo.
«Ehm.. d-domanda? Okay, uhm... ti... ti sei divertita?»
 «No.» rispose indossando la camicia da notte.
 Emma strinse appena le palpebre mentre la verità affondava nel suo cuore.
«Stai mentendo.»
Regina sorrise. «Mezza verità...è stata una serata piacevole ed essere corteggiata è bello... mi sono sentita a disagio nella sua camera mentre mi...spogliava..» ammise.
Emma riabbassò di colpo lo sguardo, stringendo i pugni.
«Be'... era il primo appuntamento..» si sforzò di dire.
 «Stiamo insieme da tre anni, anche se non lo ricordo. Quando ha iniziato a toccarmi...baciarmi...» sospirò. Emma la guardò con un misto di preoccupazione e gelosia nello sguardo.
«È normale. Non te lo ricordi, quindi... Non è mai successo.»
 «Già...per me sarebbe stata come la prima volta. Alla fine non sono riuscita ad andare oltre...»
Emma annuì e riabbassò lo sguardo per nascondere il piccolo sorriso che nacque sulle sue labbra.
«Avrei fatto lo stesso al posto tuo.»
«Già...domani andremo a vedere altre case..»
 La bionda alzò gli occhi su di lei.
«Ti va di farlo?» le chiese.
«Vivevamo già insieme...quindi...»
 «Okay, ma... Ti va?»
 «Credo di sì...Mi abituerò. Mal è una donna gentile e penso che mi ami veramente...»
Emma sbiancò appena. Sospirò.
«È tardi. Meglio andare a letto...»
Regina abbassò per un istante lo sguardo.
«Sì, scusami...la cena com'era?» le chiese.
«Perfetta.» rispose Emma sorridendo di nuovo, una luce ad illuminarle gli occhi. «Sei bravissima. Grazie.»
 La mora arrossì.
«Grazie...Domani sera vuoi sempre andare a cena?» le chiese facendo un passo verso di lei
 Emma la guardo decisa negli occhi.
«Certo. Tu?»
 Regina le sorrise.
«Non vedo l ora...» Si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia «Buonanotte Emma.»
Emma chiuse gli occhi sentendo le sue labbra sulla pelle. Tremò appena. Sorrideva quando li riaprì.
«Buonanotte Regina.» rispose, il tono dolce, morbido.
Regina la guardò negli occhi, rimanendo immobile per qualche istante. Poi si avvicinò al letto. Emma sostenne il suo sguardo, quindi, dopo essersi presa qualche attimo in più per ammirarla, si voltò e andò verso la camera degli ospiti. Si buttò nel letto a faccia in giù e rimase così per parecchie ore prima di riuscire ad addormentarsi.
 Il cuore di Regina batteva forte, si mise a letto senza riuscire ad addormentarsi. Pensò alla serata con Malefica, era stata bene...ma i momenti con Emma le scaldavano il cuore. Alla fine riuscì ad addormentarsi, un sorriso sulle labbra pensando alla cena con Emma.
   
 
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