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Autore: Urom99    10/12/2017    1 recensioni
“Non me lo faccio dire da uno che diventa, letteralmente, blu ogni volta che la figlia, neonata, piange” il principe non ci mise due secondi a prenderlo per il bavero del cappotto e a tirarlo giù vicino alla sua faccia per dirgliene quattro.
“Preferisci che mi inginocchi?”
Oh, quella avrebbe bruciato per anni.
Otto secondi.
In due secondi Vegeta si era assicurato di aver sentito bene quello che quel cazzaro venuto dal futuro aveva osato dire,
un secondo ci aveva messo per colpirlo......Tratto dal cap 1.
Genere: Angst, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goten, Mirai!Trunks, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mirai o al massimo Mirai-Trunks, ecco come lo chiamavano quando tornava nel passato, quell'appellativo aveva sostituito il suo vero nome, soprattutto a causa del suo piccolo omonimo che viveva in quel tempo.

“Mirai, passa” lo chiamò Goten, il secondogenito di Goku, richiedendo indietro la palla che gli si era appena sfracellata sulla faccia.

Senza rendersene conto, si era trasformato in super sayan e solo per una palla in testa. Aveva i nervi a fior di pelle da tutta la vita, gli era difficile, ormai, pensare alla pace, ma non se ne faceva un torto.

Dopo essere tornato alla forma base, afferrò l'oggetto rotondo e lo rispedì al mittente, anche se un pochino più bruciacchiato di prima.

“La tua ragazza ha ragione, dovresti calmarti un poco” ecco l'illuminante consiglio di suo padre, che beffardamente, aveva osservato la scena.

“Da che pulpito” non perse tempo Trunks,

“Prego?” fece Vegeta, non contrariato, bensì, sorpreso dagli attributi che il ragazzo stava tirando fuori ultimamente.

“Non me lo faccio dire da uno che diventa, letteralmente, blu ogni volta che la figlia, neonata, piange” il principe non ci mise due secondi a prenderlo per il bavero del cappotto e a tirarlo giù vicino alla sua faccia per dirgliene quattro.

“Preferisci che mi inginocchi?”

Oh, quella avrebbe bruciato per anni.

Otto secondi.

In due secondi Vegeta si era assicurato di aver sentito bene quello che quel cazzaro venuto dal futuro aveva osato dire,

un secondo ci aveva messo per colpirlo.

E nei cinque secondi rimasti Mirai-Trunks aveva volato per chissà quanti chilometri fino a schiantarsi contro la stessa dannata montagna della scorsa volta.

Ovviamente Vegeta non gli aveva dato molto tempo per riprendere fiato.

“Vorresti ripetere?” lo minacciò trasformandosi in Super Sayan Blue.

“Da che pulpito”.

E niente, sapeva che se le cercava.

Era riuscito, tutto sommato, a tornare a casa sulle sue gambe, cenare, farsi una doccia, tutto regolare insomma.

Quando erano tornati tutti malconci e, lui stesso, con un braccio rotto, Bulma si era infuriata a morte con Vegeta e Mirai adottando un comportamento maturo aveva cercato di prendersi la colpa, che era stata comunque divisa equamente a suon di ceffoni da Bulma.

Aveva cominciato a chiamarli così: Bulma e Vegeta, non voleva che i morti del suo universo si sovrapponessero ai vivi di quel tempo.

Anche sé, questo discorso valeva prevalentemente per Bulma, la madre che aveva conosciuto e che si era presa cura di lui fino a pochissimo tempo prima.

Quel Vegeta era l'unico che aveva conosciuto.

Pensava a queste cose disteso sul letto che gli era stato gentilmente offerto.

C'era troppo spazio in quella stanza degli ospiti, chissà quanti sfollati avrebbero potuto, tranquillamente, abitarci.

Si diede dell'idiota da solo dopo quella pensata, Mai aveva maledettamente ragione, aveva bisogno di riposo.

Nonostante ciò, sentiva che gli sarebbe stato impossibile dormire: quelle coperte erano troppo morbide e troppo profumate e su quel materasso gli sembrava di sprofondare dentro a un vagone di miele.

Si vestì in fretta, sua madre gli aveva appena fatto lavare i vestiti, gliene aveva procurati anche di nuovi, ma il ragazzo non gli degnò di uno sguardo, preferendo di gran lunga i suoi soliti indumenti.

Affianco alla sua, c'era la camera del piccolo Trunks.

Scelta ironica da parte loro, anche se, perfettamente plausibile.

Sbirciò un secondo al suo interno, nella stanza buia un piccola figura se ne stava rannicchiata in un enorme letto a forma di dinosauro.

Sembrava star facendo sogni tranquilli, sembrava felice.

Mirai sorrise e proseguì il suo cammino.

Uscì dalla Capsule Corporation e si soffermò a guardarla da fuori in tutta la sua magnificenza.

“Per quale diavolo di motivo sei venuto qui, questa volta?Possibile che non sappiate cavarvela da soli voialtri?”

Trunks alzò leggermente lo sguardo fino ad incontrare quello del padre che se ne stava sospeso in aria qualche metro più in là.

“Te l'ho detto, Mai mi ha costretto dicendomi che devo riposare”

“E non avete Spa dalle tue parti?”

“Non abbiamo neanche l'acqua dalle mie parti” non tardò a rispondere il ragazzo.

“E i tuoi uomini non si lamenterebbero se vedessero il loro capo spassarsela, mentre loro muoiono di sete?”

 

Oh, anche questa avrebbe bruciato.

 

“ Mi ci hanno mandato loro, non lo avrei mai fatto di mia spontanea volontà!”

“Calmo ragazzino” ridacchiò il principe scuotendo la testa.

“Divertente, davvero”

“E cosa hai fatto per meritarti questo esilio forzato? Sentiamo?”

“ Non sono affari tuoi” fu la riposta brutale di Trunks.

“D'accordo, cambio formulazione: quanti ne hai ammazzati?”

Mirai vacillò e fece un passo indietro, accreditando le teorie di Vegeta.

“C-come?”

“Non importa” lo liquidò Vegeta ghignando “ noi sayan siamo di natura malvagia, fattene una ragione ragazzo, dormirai meglio quando lo accetterai”

“Io sono in parte umano!” non perse tempo quello, non volendo accettare la realtà dei fatti.

“Mph, gli umani sono anche peggio, hanno solo minori mezzi per applicare il loro sadismo.”

“Sei solo un maledetto cinico”

“E tu sei mio figlio”

“Non rinfacciarmelo."

La verità era che sua madre era stata uccisa da Black Goku o meglio dire Zamasu, mentre suo padre, quel distruttore di pianeti, che aveva portato così tanto terrore nell'universo, era ancora vivo nel passato.
Con la sua vera famiglia, nella quale lui poteva essere solo un ospite passeggiero, ma questo non toglieva che quell'orgoglioso principe fosse suo padre.
Forse era stato passare due anni con lui nella stanza dello spirito e del tempo a fargli fare ciò che aveva fatto o, semplicemente, senza dare la colpa a nessuno, lo aveva fatto perchè gli andava.
Ora che la razza terrestre aveva conquistato una decina di pianeti, l'acqua e le risorse non erano più un problema.
La popolazione locale non aveva voluto accettare la cosa? Peggio per loro, aveva smesso di farsi certi problemi.
Infondo era il principe, o meglio... il Re dei sayan.
Suo padre, in ogni caso, non sembrava aver compreso a pieno la portata delle sue gesta e lui, grazie a Mai, si ritrovava bloccato nel passato per almeno un mese.
Tanto meglio.
Mentre il principe era girato, Trunks si affrettò a colpirlo a tradimento scatenando la sua furia ancora una volta.
Difficilmente si sarebbe riposato, comunque.





Nota dell'autrice:


"Non avete Spa dalle vostre parti?"
"No, solo SRL"

Uccidetemi.

   
 
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