Shooting star.
Era una bellissima notte di luglio, tranquilla e silenziosa come tante altre, ma decisamente troppo afosa per Bakugou. Aveva lottato con le lenzuola che lo stringevano in un abbraccio caloroso, aveva spalancato invano la finestra nella speranza che un alito di vento riuscisse a rinfrescare l’ambiente, aveva immerso la testa nel lavandino ricolmo di acqua fredda, ma anche questa risultava essere troppo calda. Era certo che sarebbe morto squagliato se fosse rimasto nella stanza, non aveva altra scelta: doveva rompere il coprifuoco ed uscire dal dormitorio.
Fuori sembrava di stare in un altro mondo. Le stelle brillavano alte nel cielo, l’erba era fresca sotto i suoi piedi e una leggera brezza scompigliava dolcemente i suoi capelli. Si sdraiò sul prato, chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni l’odore della notte; stava veramente bene.
-Oi Bakugou!
Il ragazzo aprì pigramente un occhio, aveva riconosciuto la voce del compagno.
-Che cazzo ci fai qua, Kirishima?
Sorrise e si sedette di fianco all’amico.
-Non ci crederai mai ma stavo soffocando per il caldo! Così mi sono detto “Kirishima, se vuoi sopravvivere devi uscire il prima possibile” e così ho fatto! Tu invece? Avevi caldo?
Bofonchiò un qualcosa che doveva essere una sorta di affermazione. Il ragazzo sorrise nuovamente ma non indagò oltre. Fissava in silenzio il cielo stellato come se fosse rapito dalla sua bellezza. Non l’aveva mai visto con quell’espressione di gioia puerile in volto; si sorprese di esserne felice.
All’improvviso un lampo attraversò i suoi occhi e si girò di scatto verso Bakugou.
-L’hai vista anche tu, vero?
-Cosa?
-La stella cadente! Presto, esprimi un desiderio!
Rimase in silenzio per alcuni secondi.
-Tu cos’hai chiesto?
Kirishima sfoderò uno dei suoi soliti stupidi sorrisi.
-Di poter essere tuo amico per sempre!
Improvvisamente sentì una vampata di calore sollevarsi dal centro del petto e le guance andargli in fiamme. Era la prima volta che arrossiva.