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Autore: ROW99    17/12/2017    1 recensioni
Dopo i fatti di "One of Us", la vita insieme di Minaho e Manabe è messa a repentaglio da innumerevoli problemi. Quando ogni giorno sembra più difficile del precedente, con l'aiuto di vecchi e nuovi amici, riusciranno a combattere ancora per la loro amicizia?
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Non mi dir, bell’idol mio,
che son io crudel con te.
Tu ben sai quant’io t’amai,
tu conosci la mia fé…

Mattina.
Una bellissima mattina per essere precisi. Una splendida mattina che segnava un nuovo inizio nella vita di Minaho Kazuto e Manabe Jinichirou.

Erano passati più di due mesi da quando si erano conosciuti, ma la loro amicizia era diventata così stretta che nessuno di loro due avrebbe potuto vivere senza l’altro. Ne avevano affrontate così tante…
L’arancione, orfano da quando era piccolo, per la prima volta dopo tanti anni non era più stato divorato dalla solitudine, mentre il lilla, in conflitto con i genitori e incompreso a causa della sua grande intelligenza, aveva trovato nel giovane detective una persona non solo dolce e simpatica, ma anche capace di sostenere il suo livello intellettivo.


-Man… ehi Man! Te la senti di alzarti? Dai.. Lo sai che oggi non abbiamo scuola! È il compleanno dell’imperatore… festa! Così potrai riposare. ..
Il lilla, mezzo sepolto dai lenzuoli, mugugnó qualcosa che suonava tanto come un “vieni qui vicino a me?”

Minaho sospirò buffamente. -E va bene… stiamocene qui tutti stretti! Solo cinque minuti, però…
L’arancione si infilò sotto le coperte vicino al suo amico. -Eccomi… sei contento, razza di panda dormiglione?
Il lilla borbottò qualcosa che Minaho non capì… quindi si girò di colpo e abbracció strettamente il suo migliore amico, che arrossì di colpo.
-Ehm… eeehm… Man?

Niente da fare. Il lilla russava felice. Minaho sospirò, rise e si rilassó. In fondo era davvero comodo quel letto, no? Cinque minuti dopo ronfavano beati insieme.


-Questo profumino promette bene… Man, cosa stai preparando?
L’arancione, che si era appena svegliato, aveva trovato l’amico già intento a preparare la colazione. Avevano dormito una buona oretta, e ora si sentivano freschi e riposati.
-Muffin, pancetta e pane abbrustolito! Spero che ti piaccia…
-Se mi piace? Certo che mi piace! -L’arancione sorrise deliziato. -Sei troppo bravo con il cibo… devi avere un talento naturale!
Il lilla scoppiò a ridere. -Ma dai… non è niente di che! Piuttosto…- gli occhi del ragazzo esaminarono il suo amico. -che ne dici di una pettinata? Sei carino ma… sembri un gufetto!
L’arancione arrossí. -Ehm… è la doccia!! Mi si infeltriscono i ciuffi con l’acqua… sigh!

Manabe sospirò buffamente, quindi si avvicinò al suo amico e gli passò la mano tra i capelli. -Minaho! Quante volte ti devo dire di asciugarti bene i capelli? Altrimenti ti viene male al collo… e corri a metterti i calzini! È quasi inverno e se prendi freddo ai piedi poi ti viene il raffreddore!
Minaho sbuffó. -Sigh… va bene mamma! -Adorava tutte le attenzioni che Manabe gli riservava… non gli importava che fosse un po’ pressante. Lo faceva per lui, ed era una cosa che trovava dolcissima.


Quando Minaho tornó in cucina, asciutto e riscaldato, era già pronto il cibo in tavola.
Il lilla, che non aspettava altro che il suo amico per buttarsi sul cibo, azzannó una fetta di pane spalmata di burro e marmellata. -Finalmente! Sto morendo di fame!
L’arancione rise e si sedette di fronte all’amico. -E allora… diamoci dentro!


La colazione era stata più abbondante del previsto, e i due ragazzi erano fin troppo sazi.
Accoccolati sul divano, le gambe incrociate, discutevano su come passare la mattinata libera. Avevano voglia di divertirsi un po’ dopo tanto tempo, però purtroppo Manabe non poteva ancora fare sforzo almeno per una settimana… dunque niente calcio.
-Sigh… se non possiamo giocare calcio cosa facciamo? Peccato… era una bella giornata… -L’arancione si sistemó un ciuffo.

-Mh… fammi pensare. ..- Il lilla si grattó il mento. -Che ne dici di andare a fare qualcosa di bello in centro? Non so… magari potremmo andare al parco e poi a mangiare qualcosa in paninoteca… oppure se preferisci potremmo magari andare a farci un bel gelato al fiume…
Minaho sorrise. -Non è una cattiva idea! Però… forse ne ho una migliore! Senti… è una giornata bellissima e tiepida… approfittiamo del fatto che non fa freddo e andiamo a farci un bel picnic! È una cosa che non abbiamo mai fatto… non sarebbe divertente?
Manabe spalancò gli occhi. -Ma… è un’idea fantastica!!! Come ho fatto a non pensarci io? Ci divertiremo un mondo!
Il lilla si era illuminato. Minaho arrossí. -Ma dai… è un’idea come un’altra in fondo… ecco…
-Allora… bisogna che vada a comperare qualcosa per preparare i panini e poi… e poi anche una bella coperta! Qui a casa non ne ho di abbastanza grandi! Ci vorranno anche delle scatole per mettere i biscotti e le tartine e poi…
-Ehi ehi Man tranquillo! -Minaho rise dolcemente. -Adesso facciamo una bella lista ok? Vedrai che non dimenticheremo nulla. Iniziamo prendendo un pezzetto di carta…


Manabe era appena tornato dal supermercato.
Aveva riempito una bella borsa di affettati, pane, bibite e biscotti, e non si era minimamente preoccupato del prezzo. Si era reso conto solo alla cassa di come fosse urgente trovare un lavoro… la situazione era drammatica.
Comunque sia, deciso ad essere positivo, se ne era tornato a casa saltellando, e, appena arrivato, si  era lanciato in cucina a preparare i panini. Fuori dalla finestra un bel sole aveva ulteriormente alzato la temperatura… sembrava primavera, ed invece era iniziato novembre! Qualcosa diceva al lilla che li attendeva un Natale senza neve…


-Ehi Min… come li vuoi tu i panini? Ho tante cose buone sul tavolo!
L’arancione si prese il mento fra le mani con fare furbesco. -Mh… vediamo… tonno! Tonno, insalata e carciofini! E… aggiungici tanta salsa piccante!
Il lilla scoppiò a ridere. Sapeva che il suo amico prediligeva i gusti forti… mangiava cose che lui non avrebbe mai avuto il coraggio di avvicinare!

-E va bene… però dopo non lamentarti se ti viene mal di pancia!  -Il lilla diede un buffetto sui capelli dell’amico.
-Mh… mal di pancia? Naaaa… e già che ci sei… un po’ di olio tartufato,  ok? Ti voglio taaaanto bene!!!


L’autobus non era troppo affollato… e fu una fortuna, dato che Manabe e Minaho si portavano appresso un enorme cestino pieno di cibo e una coperta larga come una piscina!
La destinazione scelta era il campo al fiume. All’ultimo avevano deciso di andare lì perché, anche se Manabe non poteva sforzarsi assolutamente, avrebbero almeno potuto fare qualche passaggio. Il lilla era convinto che un minimo di ossigenazione non potesse che fargli bene.
-Man… stai attento a non perdere la fermata… io non riesco a vedere nulla! -L’arancione era schiacciato dietro ad un signore che doveva aggirarsi sui due quintali. Manabe scoppiò a ridere.
-Tranquillo… nessun pericolo!  Piuttosto… penso che sia quasi ora di scendere davvero! Guarda… il fiume!

Il piccolo fiume cittadino scorreva placido attraverso i quartieri residenziali. L’argine,  molto alto in rapporto alla reale portata d’acqua del fiume stesso, digradava dalla strada in una larga striscia di verde che ospitava un campo da calcio con relative panchine. Da lí si poteva vedere bene il grande ponte che collegava le due sponde del corso d’acqua, lo stesso ponte su cui qualche settimana prima Minaho aveva lottato contro un bulletto che aveva fatto male a Manabe. Il lilla sospirò ricordando l’episodio.  Le conseguenze erano state terribili… il suo migliore amico aveva tentato il suicidio quando aveva saputo che lo avrebbero mandato in orfanotrofio. Ebbe una fitta allo stomaco… per fortuna si era risolto tutto per il meglio e Minaho era sopravvissuto! Manabe si voltó verso il suo amico. Minaho gli sorrise… sospirò e rispose al suo sorriso.


-Eccoci qua! -Minaho aiutò l’amico prendendogli il cestino dalle mani. -Man… non devi affaticarti!  Fatti aiutare dal tuo muscolossisimo amico! Visto che pettorali?
Il lilla scoppiò a ridere. -Ceeerto Min! Non so come farei senza di te e le tue possenti braccia!

Minaho sorrise. Da quando viveva con Manabe la sua autostima era cresciuta, per la prima volta da tanto tempo. Certo, era ancora fragile e non avrebbe mai ammesso a sé stesso di reputarsi bello, ma aveva imparato ad apprezzare e a non considerare difetti la sua pelle lattea e i suoi ciuffi ribelli. Si era anche accorto di aver sviluppato una leggera muscolatura da sportivo. Forse non era così anonimo come si era sempre reputato…

-Che ne dici di questo posticino? – Manabe indicò un angolo appartato, sotto un albero vicino al fiume, al sole. -Se non ti piace ovviamente ci spostiamo… è che… ho il fiato un po’ corto…
L’arancione buttò per terra il cestino e corse dell’amico. -Man! Ma perché non me lo hai detto? Non devi sforzarti!
Il lilla sorrise. -Tranquillo… tranquillo… adesso mi passa! È… è stato per fare le scale dell’argine… scusa…
-Scusa? Non scusarti Man… sono io che non sono stato abbastanza attento… abbastanza premuroso! Vieni… appoggiati a me…

L’arancione si mise intorno alle spalle il braccio dell’amico, riprese il cestino e sostenne Manabe fino al punto designato.
-Ottimo! Eccoci qua… riposati su quella radice mentre io stendo la tovaglia, ok?
Manabe si sedette. -Ho una fame…
-Mi fa piacere! Vuole dire che stai meglio, no? -Minaho sorrise felice. -Vieni allora... iniziamo a fare la pappa!


Minaho e Manabe avevano mangiato come lupi.
L’arancione, con la pancia piena dei suoi panini ultraimbottiti, si stese con le mani dietro la nuca.
-Man… pensavo… dici che ce la faremo vero?? Troveremo. .. troveremo il modo di rimanere insieme… vero?
Il lilla si stese vicino al suo amico e gli arricció dolcemente i capelli. -Min… non avere paura. Certo che ce la faremo! Te lo prometto…
L’arancione sospirò. -Io… io lo spero. Ho così paura… non voglio perderti! Sei tutta la mia vita. .. Tutta.
-Oh Min… sei così dolce… -Il lilla abbracció l’amico. -Non voglio più che tu stia male…mai più! Io sarò sempre con te… senza di te nemmeno io sono nulla.


-Che ne dici… facciamo due tiri?
-Man… non so se… prima stavi per svenire!
-Eddai!! Avevo solo il fiato corto! Adesso sono riposato… sto bene, giuro! -Il lilla fece due splendidi occhioni da cucciolo.. Minaho non poté resistere.
-E va bene… però giusto due tiri eh! E appena sei stanco ci fermiamo… non potrei sopportare di vederti di nuovo in un letto d’ospedale!
Il lilla sorrise felice. -Starò attento… promesso!!


-Passa! Min!! Sono qua!
L’arancione calcio con forza la palla che finí dritta tra i piedi del lilla. Il ragazzo scattò, dribbló l’amico e calció con forza spedendo la palla in porta.
-Evvai! Sei bravo come sempre!! -L’arancione corse ad abbracciare il suo amico. -E ora… -corse a prendere la palla. -Prendi questa!
Il pallone fu intercettato col petto dal lilla, che si preparó a calciare… quando un colpo di tosse gli mozzó il fiato. La palla partì sbilenca e finí in acqua.
-Oh cavolo! Sono proprio un pasticcione!  Aspetta… vado a recuperarla… l’acqua è bassissima…
-Non ci pensare nemmeno Man! Quella tosse non mi è piaciuta affatto… tu ora ti  siedi e ti riposi… vado io a prendere la palla!

-Ma… Ma il disastro l’ho fatto io… l’acqua è fredda…
Minaho sorrise sornione. -Ti sembro uno che ha paura del freddo?


Minaho si sedette sulla coperta a riposare mentre Minaho si toglieva scarpe e calzini e si arrotolata i pantaloni. Entró in acqua… gelida. Ebbe un tremito di freddo.
Camminó rabbrividendo fino alla palla… per fortuna il fiume non l’aveva trascinata lontano… aveva l’acqua alle ginocchia… non avrebbe resistito se fosse salita oltre!
Uscì dal fiume mezzo ibernato. -D…d…dannato n… novembre! Fa…f..freddo!!
Manabe rise. -Min…te l’avevo detto di lasciare andare me! Andrà a finire che prenderai il raffreddore!

L’arancione cercó di darsi un contegno. -N… non t…ti preoccupare… t…tu dovevi. .. dovevi r…riposare… n… non devi… stare… male…
Manabe sospirò. -Sarà… però per una palla rischi di stare male… guarda come tremi Min… oddio… come ti  senti?
-E... ecco… b… bene! Solo… solo non mi sento più le g… gambe dalle ginocchia… in… in giù…

Manabe si alzò e fece sedere Minaho su una radice, quindi iniziò a massaggiargli dolcemente polpacci e piedi -Era solo una palla… non era necessario che ti facessi male…
-Ma… Ma non mi s… sono fatto m… male! Io… ahia!
-Min… vedi? Se ti preoccupi troppo per me poi va a finire che non pensi a te! Sei sempre così premuroso… non voglio che tu ti ammali per me!
L’arancione sorrise. -Non mi ammaleró, tranquillo… anzi, perché non torniamo a giocare? Ho proprio bisogno di scaldarmi!


I ragazzi rimasero al parco per un altro po’, quindi, verso le tre, decisero di tornare a casa.
Il tragitto inverso fu più semplice? Ora che erano liberi dal peso del cestino. In compenso però Manabe sembrava pensieroso.
-Man… che hai? -L’arancione si portò la mano al mento. -Ti vedo molto strano…
-Niente… niente Min. Solo… solo pensavo a quello che ci aspetta. Dobbiamo trovare il modo di dimostrare che sono una persona responsabile… anche se mi sento così spaventato.
Minaho abbracció l’amico. -Vedrai… ce la faremo. Ho già delle idee… e vedrai, io non sbaglio mai!
   
 
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