Nell'aria, al quanto calda e avvolgente, si poteva percepire e respirare la curiosità che i due emanavano, l'uno nei confronti dell'altro.
Il primo cominciava a capire cosa avrebbe potuto fare al moro una volta suo, e il secondo a cosa avrebbe potuto fare al rosso una volta libero.
Fino a quando la tensione si crepò, e la lontanaza verbale venne colmata dal primo passo del Caitano:
"Qual è il tuo nome...schiavo?