New
Orleans, 19 dicembre
Il
suono del cellulare che le segnalava l’arrivo di una mail
fece sorridere immancabilmente Alice e, vedendo quell’aria
contenta, Bella e
Rose si avvicinarono:<< Fammi indovinare:
un’altra mail del tenente
Whitlock >> e ridendo Rosalie fece per avvicinarsi al
telefono ma Alice
se lo strinse al petto come se fosse un prezioso tesoro che nessuno
poteva
vedere:<< Cosa c’è? >>
domandò infatti la bionda guardandola
dubbiosa:<< Niente, perché? >>
domandò a sua volta Alice cercando
di mantenere un’aria normale ma l’idea che qualcuno
della sua famiglia avesse a
che fare con quella storia la agitava un po’, finora le cose
con Jasper erano
andate molto bene e continuavano anche ora che lui si trovava a Jackson
per
l’addestramento, ma raccontare tutta quella storia ad alta
voce, parlarne con Rose
e Bella, sentire le paranoie di Edward ed Emmett…beh quello
avrebbe reso tutto
più reale e l’ultima volta che i suoi sogni si
erano scontrati con la dura
realtà il suo bel principe azzurro aveva finito per sposare
un’altra quindi no!
Non era il caso di mettere i manifesti in giro, non ancora…
<<
Oh andiamo come puoi essere così acida? >> e
Rose la guardò mettendo su quel broncio che aveva dai tempi
del liceo e a cui
Emmett immancabilmente non sapeva resistere:<< Quel viso
da cucciolo
attaccherà con mio fratello Rosalie Hale, ma non con me
>> la ragazza per
tutta risposta fece la linguaccia all’amica ma Bella si
intromise nel
discorso:<< Aspetta un attimo…Jasper
Whitlock… >> Alice si voltò
preoccupata:<< Cosa? >> anche Rosalie si
girò:<< Sappiamo
come si chiama Bella >> la ragazza scosse il capo bevendo
poi un po’ del
suo caffè-latte:<< Non avevo collegato la cosa
prima: era ospite al Moon
River, era qui per il matrimonio >> a
quell’affermazione Alice trattenne
il respiro e Rose si illuminò come un albero di Natale:
quella notizia era
troppo succosa e lei era troppo curiosa per non volerne sapere di
più.
<<
E me lo dici solo ora? >> poi girandosi verso
la Cullen aggiunse:<< E tu lo sapevi ma hai fatto finta
di niente,
traditrice >> << Sono una traditrice
perché voglio che la mia vita
privata resti tale Rose? >> la bionda fece spallucce
morsicando il suo
cornetto alla gianduia:<< Non esistono segreti tra di
noi, non ci sono
mai stati >> poi girandosi verso Bella si
portò le mani giunte davanti al
viso guardandola fisso:<< Adesso mi devi dire tutto:
com’era questo
tenente Whitlock? Alto, muscoloso, affascinante, bel ribelle tenebroso?
>> Alice scosse la testa lasciando perdere la
conversazione e andando
dietro al bancone per poter leggere in pace la mail mentre le sue
amiche
spettegolavano.
Mentre
apriva la mail per leggere la lettera di Jasper il
ricordo dei loro primi giorni insieme le tornò alla mente.
Dopo
la prima cena insieme Jaz aveva insistito
per portarla fuori e, ancora stentava a crederci, l’aveva
portata in un piccolo
ma pittoresco ristorante vicino al porto; di solito quella zona non era
molto
frequentata, contrariamente al quartiere francese, ma alla fine Alice
aveva
dovuto ricredersi…
Forse
anche per il fatto che passeggiare sotto
la luna con accanto quella specie di dio sceso in terra non era per
niente
male.
Quando
poi l’aveva riaccompagnata a casa e le
aveva semplicemente accarezzato una guancia per darle la buonanotte lei
era
rimasta un po’ delusa; non che si aspettasse la musica di
sottofondo o le
campane a festa, ma per tutta la durata della cena, mentre
chiacchieravano, si
era chiesta come sarebbe stato baciare quelle labbra.
<<
A domani allora >> gli aveva
mormorato dopo che Jaz le aveva strappato la promessa di un giro sul
battello
che navigava lungo il Mississippi, stava quasi per rientrare quando lui
l’aveva
chiamata:<< Alice >> si era voltata con gli
occhi che brillavano
solamente per trovarsi Jasper più vicino di quanto si
aspettasse e, quasi
sicuramente, avrebbe perso l’equilibrio se lui non avesse
avuto i riflessi
pronti:<< Le piace farsi salvare signorina Cullen?
>> lei era
arrossita cercando di guardare altrove:<< Non mi
aspettavo di averti così
vicino >> la piccola risata di Jasper la portò
a guardarlo negli
occhi:<< Devo essere vicino per quello che voglio fare
>> lei
schiuse leggermente le labbra:<< E sarebbe?
>> la risposta di
Jasper furono le sue labbra su quelle di Alice in quello che lei
avrebbe
ricordato come il bacio perfetto; il migliore che avesse mai ricevuto
nella sua
vita.
Quando
poi si erano staccati il campanile della
piccola chiesa in fondo al quartiere aveva suonato la mezzanotte e
Alice aveva
sorriso sognante: aveva avuto anche le sue campane…
<<
Ehi stai bene? >> la voce di Bella la fece
tornare alla realtà e al locale:<< Cosa?
>> << Avevi l’aria
persa, a che pensavi? >> cercando nella sua mente
qualcosa da dire Alice
abbassò gli occhi sul proprio telefono e la sua attenzione
fu catturata dalle
ultime righe della mail di Jasper
Non credo di riuscire ad
avere una licenza per Natale, ma mi farebbe molto piacere se tu potessi
venire
a trovarmi, c’è un piccolo motel accanto alla
base, so che è avventata come
proposta ma almeno pensaci...
Il
suo cuore perse un battito: l’aveva davvero invitata a
passare il Natale con lui a Jackson? Le aveva davvero chiesto di andare
lì per
stare insieme?
<<
Alice…ehi…Alice >> di nuovo lei
dovette
riscuotersi dai suoi pensieri:<< Sì?
>> Rose alzò gli occhi al
cielo:<< Deve piacerti proprio tanto quel ragazzo, sei
anche peggio di
quando stavi con il Ken idiota >> la discussione tuttavia
fu interrotta
dall’arrivo nel bar di Edward che, con l’aria
più cupa che sua sorella gli
avesse mai visto, si sedette vicino a Bella baciando di sfuggita la
guancia
della ragazza e salutando loro:<< Ciao Ed, che ti
succede? >> e
sorridendo Rosalie si avvicinò scrutando l’amico
che aveva l’aria a dir poco
sconvolta:<< Niente, è solo il lavoro
>> << Problemi con
qualche caso? >> domandò Bella immediatamente
preoccupata:<< Troppi
casi a dire il vero, il capo è in luna di miele con la sua
seconda moglie e ha
lasciato la direzione dello studio in mano a Tanya e Kate, adoro quelle
ragazze
ma in quattro siamo davvero pochi per gestire tutti quei casi, senza
contare
che sotto natale la gente trova ogni genere di pretesto per attacar
briga
>> in silenzio Bella strinse la mano del
fidanzato:<< Leah non può
darti una mano? >> il ragazzo
annuì:<< Lo sta già facendo, stiamo
seguendo un paio di casi insieme e credo che anche stasera
farò tardi >>
poi alzando gli occhi verso Alice aggiunse:<< Posso
passare da te a cena
sorellina? Casa tua è più vicina al mio ufficio e
non credo di avere la forza
di preparare qualcosa una volta a casa >> Alice
sorrise:<< Puoi
fermarti tutte le volte che vuoi o magari posso portarti io qualcosa di
pronto
a casa se ti va >> il sorriso di Edward le fece capire
quanto adorava
quell’ipotesi:<< Lo faresti davvero?
>> << Certo che lo
farei, sei mio fratello stupido >> poi facendogli la
linguaccia si avviò
verso il laboratorio:<< Ora andate, devo finire alcune
ordinazioni per
Jacob e Seth, pare che questo mese gli affari stiano andando a gonfie
vele
>> << Ci cacci così?
>> domandò Edward che si era appena
messo comodo:<< Non eri tu quello che aveva del lavoro da
fare? >>
il ragazzo annuì alzandosi:<< Sorella perfida
>>
<<
Alice… >> cinque minuti dopo la ragazza si
girò trovando Bella sulla porta del
laboratorio:<< Bella…che cosa
c’è?
>> l’altra avanzò stropicciandosi
con le mani il bordo del maglione che
aveva addosso, sembrava quasi nervosa:<< Tu hai le chiavi
di scorta di Ed
vero? >> Alice annuì non capendo il
perché di quella domanda:<< Sì,
perché? Che volevi fare? >> Bella fece un
piccolo sorriso:<< È un
problema se stasera gli preparo io la cena? Vado a fare la spesa e se
mi lasci
le chiavi andrò a casa sua e gli farò
trovare… >> sorridendo Alice scosse
il capo:<< Non credo ci siano problemi, anzi credo che
Eddy ne sarà
felice >> poi vedendo che la sua amica non faceva
esattamente i salti di
gioia aggiunse:<< C’è qualcosa che
non va Bella? Mi sembri strana
>> l’altra scosse il capo:<< No,
niente…solo che ultimamente Edward
è sempre impegnato con il lavoro e ci siamo visti poco, mi
piacerebbe passare
un po’ di tempo noi due da soli, tutto qui >>
avendo Jasper a migliaia di
chilometri di distanza e capendo i sentimenti della sua amica Alice
sorrise:<< Ci vediamo nel pomeriggio quando ho finito con
quest’ordine
così ti lascio le chiavi, vai a fare la spesa nel frattempo
>> Bella
annuì poi poco prima di lasciare il locale si
voltò di nuovo a guardare
l’amica:<< Sai Alice…era da tanto
che non ti vedevo così felice >>
la piccola Cullen non rispose continuando ad impastare ma sorrise anche
lei:
sì, era davvero felice.
Erano
quasi le nove e mezza quando finalmente Edward riuscì
a lasciare lo studio, aveva mandato un messaggio ad Alice un paio
d’ore prima
dicendole che prima di quell’ora non si sarebbe potuto
liberare e lei lo aveva
rassicurato dicendo che una volta a casa avrebbe trovato tutto
pronto…
Stava
giusto per aprire la macchina quando:<<
Cullen…Edward
Cullen >> sentendosi chiamare si girò verso i
portici dove c’era il suo
ufficio trovandosi davanti una giovane donna dai capelli biondi
raccolti in
un’elaborata acconciatura e un tailleur scuro molto elegante
ma che enfatizzava
il suo corpo in maniera inequivocabile:<< Irina Denali?
>> e lui
guardò la ragazza cercando di capire che cosa ci facesse la
sua ex compagna di
Harvard e associata in uno degli studi più prestigiosi di
Washington lì.
<<
Che ci fai qui? >> le domandò poi mentre lei
si avvicinava sorridente:<< Ciao anche a te Cullen
>> lo salutò
avvicinandosi e facendo scorrere lo sguardo sul completo che lui aveva
indossato quella mattina e che dopo quella giornata infinta
probabilmente aveva
un aspetto peggiore di lui:<< Ti trovo bene, non pensavo
New Orleans ti
avrebbe fatto questo effetto ma sei in forma >> Ed non
parve colpito da
quelle parole:<< Che cosa c’è Irina?
Che ci fai qui? >> di nuovo
lei sorrise e si passò una mano nei lunghi capelli
biondi:<< Sto
lavorando un caso importante, Newton contro Barton >>
riconoscendo il
nome del cliente che Leah e Kate stavano seguendo Edward
sbatté le palpebre
incredulo di quanto fosse strano il destino:<< Sei
l’avvocato di
Colin Barton? >> la bionda annuì con
un sorriso a trentadue denti:<< Sì, il signor
Barton ha voluto il miglior
studio di Washington e il miglior avvocato dello studio
>> Ed non
replicò, già ai tempi del college Irina aveva un
ego grande come una casa e ciò
aveva fatto di lei un ottimo avvocato ma anche una persona decisamente
poco
sopportabile.
<<
Allora dimmi… >> e lei si avvicinò
sorridendo
ed infilandogli una mano sotto al braccio:<< Come ti
vanno le cose qui?
>> poi guardandolo con i suoi grandi occhi color
caramello
aggiunse:<< Perché non ci facciamo una di
quelle belle chiacchierate come
ai tempi del college? Sai quando facevamo le ore piccole a…
>>
scansandosi leggermente cercando di non dimostrarsi scocciato Ed fece
un
piccolo sorriso:<< Scusami ma ho avuto una giornata dura
e non vedo l’ora
di andare a casa a cenare e… >>
<< Oh ma è fantastico, che ne dici
di una cenetta tra amici? Andiamo non puoi dirmi di no >>
Edward non
voleva essere maleducato, sua madre gli aveva insegnato ad essere un
gentiluomo
ma voleva davvero liberarsi di Irina e mettersi comodo sul divano,
magari
avrebbe chiamato Bella prima di andare a letto, voleva sentire la sua
voce,
voleva vederla anche ma non ne avrebbe avuto il tempo e Irina non gli
stava
certo facilitando le cose.
<<
Irina davvero io non… >> ormai era quasi
arrivato a casa e se non si disfava in fretta di lei gli sarebbe
toccato
davvero invitarla a cena, fortuna che Alice gli aveva già
preparato qualcosa
perché in quel momento non aveva nemmeno la forza di
prendere una pizza dal
congelatore e infilarla nel forno.
<<
Edward? >> fu quella voce a farlo voltare
verso la porta d’ingresso del suo villino:<<
Bella? >> e guadò la
fidanzata cercando di capire se era la sua mente che gli stava giocando
un
brutto scherzo o se davvero lei era lì davanti alla porta
con in mano un mazzo
di chiavi e quelle che avevano tutta l’aria di essere borse
della
spesa:<< Che cosa ci fai qui? >>
domandò poi avvicinandosi e
dimentico di Irina accanto a lui:<< Volevo prepararti la
cena, stamattina
quando lo hai chiesto ad Alice le ho detto che l’avrei fatto
io, mi ha dato la
sua copia delle chiavi di casa e… >>
<< Oh hai anche una cameriera
che ti prepara la cena, direi che non te la cavi per niente male Eddy
>>
sentendo la bionda chiamare lei cameriera
ma, soprattutto, il suo fidanzato Eddy
con quella voce civettuola Bella si girò pronta a dirgliene
quattro ma ci pensò
Edward a risolvere la cosa:<< Bella non è la
mia cameriera Irina, è la
mia fidanzata >> poi avvicinandosi ad Isabella sorrise
guardando la
vecchia compagna di scuola:<< E per quanto mi avrebbe
fatto piacere
rivangare gli anni del college >> si voltò a
guardare Bella con sorriso
di trionfo:<< Credo di avere di meglio da fare stasera
>> poi
sollevando un braccio per poggiarlo sulle spalle di Bella
infilò la chiave nella
serratura entrando in casa.
Una
volta di nuovo soli Bella poggiò le buste che aveva
portato sul piano della cucina di Edward cominciando in silenzio a
tirarne
fuori il contenuto:<< Ehm…Bella…
>> ed Ed si avvicinò alla
ragazza:<< Sì? >>
domandò lei continuando a restare
voltata:<< Tesoro che cosa c’è?
Sembri strana… >> Bella non cambiò
minimamente posizione o quello che stava facendo poi aprendo
un’antina per
prendere una pentola per la pasta aggiunse:<< Chi era
quella Eddy?
>> sentendo quel nomignolo che tanto odiava
l’avvocato di casa Cullen
capì che grazie ad Irina si era appena cacciato in un bel
guaio e che ci
sarebbe voluta tutta la sua abilità oratoria e il suo amore
per Isabella per
uscirne illeso o per lo meno per uscirne!
<<
Quella era Irina Denali, una mia vecchia compagna
del college, te ne avevo parlato >> meglio cominciare da
lì, meglio
prendere la cosa con calma e…:<< Mi avevi
anche detto che viveva a
Washington o avevo capito male? >> lui annuì
avvicinandosi e passandosi
una mano tra i capelli:<< No, non hai capito male,
è qui per seguire un
caso a cui stanno lavorando Leah e Kate, lei è la parte
avversa >> ancora
nessuna risposta, così provò di
nuovo:<< Bella… Bella ti prego…
>> << Se lavora per la
controparte che cosa ci facevate insieme? Non c’è
un qualche divieto dell’etica
professionale o roba simile? >> Edward alzò
gli occhi al cielo e stufo di
quel tira e molla si avvicinò abbracciandola da dietro e
affondando la testa
nei suoi capelli scuri:<< Non è successo
niente d’accordo? >> poi
baciandole la testa aggiunse:<< Me la sono trovata
davanti sulla Main
Street e ha iniziato a parlare dei vecchi tempi e così via,
stavo cercando un
modo per liberarmi di lei quando ci hai visti >> poi
facendo girare la
fidanzata tra le braccia aggiunse:<< La sola donna che mi
interessa avere
nella mia vita sei tu Swan, dovresti saperlo ormai >>
immobile come
sempre davanti alle romantiche dichiarazioni di Edward Cullen, Bella,
abbassò
gli occhi cercando di nascondere un sorriso:<< Sei troppo
bravo con le
parole avvocato, non vale >> sorridendole a sua volta Ed
le prese le mani
nelle proprie:<< Credo che dovrò convincerti
con i fatti allora >>
e con lo sguardo più felice e serio che Bella gli avesse mai
visto lo guardò
mentre si metteva in ginocchio davanti a lei.
Cinque
giorni dopo Alice era a bordo di un autobus che
l’avrebbe portata a Jackson.
Sapeva
che ci sarebbero volute ore ma se da una parte non
vedeva l’ora di riabbracciare Jasper, dall’altra
voleva un po’ di tempo da sola
per riflettere su tutta quella storia: non aveva detto niente di
preciso a
nessuno circa il loro rapporto perché Ed avrebbe espresso la
sua opinione come
al solito non richiesta ed Emmett…beh Em era fin troppo
iperprotettivo e
avrebbe dato di matto immaginando che la sua dolce e adorata sorellina
aveva un
rapporto che andava oltre l’amicizia con un soldato della US
Navy conosciuto ad
un party di Halloween meno di due mesi prima!
Tuttavia
ora che era da sola su quel sedile accanto al
finestrino non poteva fare a meno di chiedersi che cosa provasse
davvero lei
per Jasper Whitlock…
Attrazione?
Affetto? Amore?
Sorrise
da sola quando l’ultima parola le passò per la
mente…amore…credeva
che quello che la legava a James fosse amore, credeva che sarebbe
durata e che
anche lui provasse lo stesso, invece si era ritrovata con un cuore a
pezzi e
troppi fazzoletti usati, adesso non avrebbe commesso lo stesso
errore…sì certo
Jasper Roland Whitlock era decisamente diverso da James, lei si sentiva
diversa
quando era con lui, ma non per questo voleva dire che tutto sarebbe
andato
bene.
Non
tutti avevano la fortuna di trovare la loro anima
gemella e viverci insieme per tutta la vita…cioè
era successo ai suoi genitori,
a Rose ed Emmett e perfino a Edward e Bella se non si contavano gli
anni che ci
aveva messo suo fratello a dichiararsi, lei sembrava la sola della
famiglia
destinata a restare sola…o almeno prima di incontrare
Jasper…
Scosse
la testa cercando di tornare lucida, si era appena
ripromessa di non lavorare troppo di fantasia, di andarci piano e
invece si
metteva a fantasticare come un’adolescente alla sua prima
cotta! Fece una piccola
smorfia cercando di convincersi a stare calma ma poi abbassò
gli occhi sulla
piccola scatola di cartone dorato che teneva in grembo: il suo lato
romantico
non aveva resistito e prima di partire la sera prima aveva preparato un
pacco
per Jasper con tutti i suoi dolci migliori, era un pensiero stupido
forse ma
lei sperava tanto che gli facesse piacere!
<<
In libera uscita Whitlock? >> e sorridendo
bonariamente la sentinella all’ingresso guardò
Jasper in borghese che stava
lasciando la base:<< Sì, una specie
>> commentò Jasper mentre si
infilava le mani nelle tasche per dirigersi alla macchina che aveva
noleggiato
quella mattina: aveva detto una piccola bugia ad Alice parlandole del
motel
accanto alla base, ma in fondo nessuno poteva condannarlo se voleva
fare una
sorpresa alla ragazza che gli faceva battere il cuore giusto?
Quando
raggiunse il capolinea degli autobus parcheggiò poco
distante spegnendo il motore e scendendo dalla macchina avviandosi
verso la
pensilina con gli orari, non aveva fatto che pochi passi quando una
voce dolce
come il miele lo fece voltare alla sua sinistra:<< Ciao
tenente >>
<< Alice >> e il solo pronunciare il suo
nome lo fece sorridere
mentre allargava le braccia per accoglierla:<< Mi stai
aspettando da
molto? >> le domandò stupito di trovarsela
già lì davanti:<< No,
siamo arrivati cinque minuti fa, giusto il tempo di recuperare la mia
valigia
>> guardando il piccolo trolley che Alice si era portata
dietro per un
istante a Jasper si strinse il cuore: non si sarebbe fermata a lungo e
lo
sapevano entrambi ma lui avrebbe tanto voluto di
sì…
<<
Bene, allora visto che siamo qui, direi che è il
momento di andare signorina Cullen >> e stringendole la
mano intrecciando
le loro dita insieme Jasper tirò fuori dalla giacca a vento
le chiavi di un’auto:<<
Quando devi rientrare alla base? >> gli
domandò lei mentre caricava la
sua valigia:<< Non immediatamente >>
mentì lui poi aprendole
galantemente la portiera lasciò che Alice gli passasse
accanto ma poco prima
che lei salisse in auto le afferrò la vita stringendola a
sé chiudendole le
labbra con un bacio che aveva atteso dal giorno in cui era partito da
New
Orleans.
<<
Era da quando sono partito che aspettavo di farlo
>> le guance di Alice arrossirono dolcemente a quelle
parole poi
mettendogli le braccia al collo e sollevandosi sulla punta dei piedi
per
arrivare quasi alla sua stessa altezza gli sorrise:<< Lo
aspettavo anch’io
>> poi anche lei lo baciò a sua volta e prima
che uno dei due potesse
accorgersene le mani di Jasper scivolarono sui bottoni del cappotto
bianco di
lei slacciandoli ad uno ad uno e facendogli accarezzare quel corpicino
da fata
avvolto in un abitino di lana e leggins invernali.
<<
Ci stanno guardando >> commentò Alice quando
si staccarono alcuni minuti dopo accorgendosi degli sguardi che qualche
passeggero
lanciava loro:<< Sono solo invidiosi, scommetto che
vorrebbero essere al
mio posto >> le sussurrò Jasper con un sorriso
per poi
aggiungere:<< Ma sarà meglio andare, prima che
la situazione mi sfugga di
mano >> e con quella frase sulle labbra la fece salire
chiudendo la
portiera e facendo il giro dell’auto per mettersi alla guida.
Alice
lo guardò sorridendo per un istante e quando Jasper
mise in moto si voltò a guardare la città fuori
dal finestrino inconsapevole di
quello che in realtà l’aspettava poco fuori dalla
città…
Grimilde's
Sono ancora viva! Sì, so che probabilmente mi davate per dispersa ma invece sono ancora qui...Questo capitolo è un po' di passaggio visto che non succede granché ma il prossimo sarà tutto incentrato sulla mini-vacanza dei nostri piccioncini quindi preparatevi per un bel po' di zucchero e molto, molto fluff...(forse anche qualche piccola lacrimuccia se riesco a farcela entrare nel capitolo chi lo sa...)
In ultimo una piccola precisazione: Edward NON ha chiesto a Bella di sposarlo, so che può sembrare così ma la risposta ci sarà nel porssimo capitolo...
A presto....e se non ci sentiamo prima del 25 AUGURONI di BUON NATALE.....