L’aurea sacralità di un petalo
Ebbro di sé che è vita,
Spezza le catene del tempo
E fissa l’eternità nell’attimo,
Nello sguardo il miracolo si posa,
La vana grazia dello schiudersi,
Il silente universo
Nel bianco verginale traluce
abbaglia, stritola, divora il dolore.
Ma ahimé anche questa vita dovrà finire
ombra nella oscurità di un antro
echeggiante di giovani pescatori,
Nella calura di agosto.
Spirito,
Risparmia questa tenerella
E soggioga la mia ombra
consumala, falla tua,
Perché dove va lei, io incedo
E mi trascino nel riflesso.
Essa esiste ed esisto io,
Sconfina la luce nella luce
E l’ombra tace e l’io cessa di essere,
si annienta