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Autore: _armida    29/12/2017    2 recensioni
Si tenevano per mano su di una scogliera a picco sul mare, un bambino ad una bambina intenti a osservare il cielo azzurro sopra le loro teste.
“Cosa faremo se la Galassia fosse in pericolo?”, chiese lei in un mormorio incerto, timoroso quasi.
L’espressione sul viso del piccolo Poe si fece sicura. “Se la Galassia avrà bisogno, noi ci saremo”, rispose.
I loro eroi avevano combattuto per la libertà, perché loro non avrebbero dovuto farlo?
...
“C’è stato un risveglio nella Foza”, rivelò il Leader Supremo.
Sotto la maschera, gli occhi color pece di Kylo Ren ebbero un guizzo.
“Fonti certe mi hanno informato che la mercante di rottami ha raggiunto Skywalker, sai questo cosa significa?”, continuò il Leader Supremo.
“L’addestrerà e ne farà un Jedi e noi saremo in minoranza…”. Ren alzò il viso su Snoke, sotto la maschera, quindi non visibile, un ampio sorriso faceva capolino. “…almeno che non trovassimo questo nuovo detentore della Forza e lo convincessimo a stare dalla nostra parte”
Anche il Leader Supremo sorrise, un ampio e sadico sorriso che avrebbe messo i brividi a chiunque. “Ti affido dunque il compito di trovarlo e portarlo da me, mio fedele apprendista"
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
Pianeta di Iranja, circa dieci anni dopo la battaglia di Endor
 
L’erba sotto le loro schiene era ancora umida della rugiada di quella notte e ogni tanto qualche spruzzo di acqua salata portato dal vento riusciva a superare l’ostacolo dell’alta scogliera, lambendo i loro visi. Il rumore del mare, più agitato del solito, era l’unico suono udibile insieme al gracchiare incessante dei gabbiani e ai loro respiri, affannati per la lunga corsa fatta. 
Si tenevano per mano, un bambino ad una bambina. Le espressione dei visi sorridenti, gli occhi rivolti al cielo azzurro. 
Quella scogliera a picco sul mare era il loro luogo segreto, un posto lontano da tutto e da tutti. Dalla corte di palazzo, sopratutto. 
Un piccolo velivolo cargo passò sopra le loro teste, fendendo a fatica l’aria con la sua forma tozza. Molti avrebbero detto che il suo era nient’altro che un brusio fastidioso, un rumore che rompeva la pace di quel luogo, ma per le orecchie dei due bambini quella era la più soave delle melodie.
La bambina rotolò nell’erba fino a trovarsi pancia a terra, più vicina al suo compagno di avventure. Nel farlo, un lungo ciuffo di capelli biondi le cadde sul viso e lei lo allontanò dagli occhi color cielo con uno sbuffo. “Poe”, lo chiamò. 
Il bambino, di qualche anno più grande di lei, si voltò un istante, per poi tornare a guardare il cielo limpido sopra alla propria testa. 
“Poe?”, lo richiamò. 
Un mugolio di protesta, una smorfia sul viso, ma alla fine lui si voltò, dandole la sua completa attenzione. 
La bambina sorrise, soddisfatta. “Che cosa vuoi fare da grande?”. Sapeva già la risposta, la conosceva a memoria ormai, ma non si stancava mai di chiederglielo. 
“Sarò un pilota, un comandante, e avrò un Ala-X tutto mio con un’intera divisione al mio comando”, rispose prontamente lui. 
Le labbra arricciate e un’espressione contrariata comparvero sul viso di lei. “Comandante? Al massimo sarai un capitano, ma comunque ai miei ordini: il comandante sarò io”, ribatté decisa. 
Fu il bambino a storcere il naso questa volta. “Lys, piantala. Tu sarai la principessa piagnucolosa nella torre”. Si mise in piedi, pronto a correre via. “Aiuto! Poe vienimi ha salvare, ho tanta paura!”, le fece il verso.
Non appena lei si alzò con tutta l’intenzione di dargli una sonora lezione, lui scattò agile come un felino, correndo a perdifiato giù dal pendio che portava alla spiaggia e lei gli fu subito dietro. Ovviamente a quella velocità non potevano pensare di arrivare in fondo sulle loro gambe data la forte pendenza e si lasciarono cadere a terra, rotolando tra le risate fino a che l’erba non lasciò spazio alla sabbia.
“Leia è una principessa e sa combattere”, gli fece notare lei con aria da saputella. 
La principessa Leia, Luke Skywalker, Han Solo… tutti e quattro i loro genitori avevano combattuto fianco a fianco a loro, nell’Alleanza Ribelle e le loro storie, quei racconti narrati la sera, a letto, prima di addormentarsi, erano i ricordi più preziosi che possedevano. 
Un giorno sarebbero stati come i loro eroi.
Guardarono il mare ridendo fino a quando il viso della bambina non si rabbuiò improvvisamente: una brutta sensazione che fin troppo spesso avvertiva. 
Notando il silenzio della propria compagna di avventure il bambino si voltò verso di lei. Le strinse la mano. “Ancora quei brutti sogni?”, chiese. La mamma gli aveva detto che capitava a tutti di fare incubi, ma a lui pareva che lei ne facesse troppi. E forse non era l’unico a pensarla così: a palazzo e per le strade aveva notato più volte le occhiate preoccupate con cui la gente la osservava. 
Lys annuì, rispondendo alla presa di lui. “Cosa faremo se la Galassia fosse in pericolo?”, gli chiese in un mormorio incerto, timoroso quasi. 
L’espressione sul viso del piccolo Poe si fece sicura, quasi quanto quella di un adulto. “Se la Galassia avesse bisogno, noi ci saremo”, rispose. 
I loro eroi avevano combattuto per la libertà, perché loro non avrebbero dovuto farlo? 


Nda
Ehilà! Salve a tutti. Questa è la mia prima ff ambientata nell'universo di Star Wars quindi abbiate tanta, tanta pazienza. Devo ancora prendere dimestichezza con i personaggi ma spero che il prologo vi abbia incuriositi almeno un pochino. Se vi va di lasciare un qualsiasi commento, sia in negativo che in positivo, non esitate a farlo, io ne sarò felice in ogni caso. 
Alla prossima con il primo capitolo!
   
 
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