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Autore: mirai del futuro    30/12/2017    1 recensioni
Al interno del Pantheon è risaputo il carattere volubile delle divinità, chi più chi meno.
Persefone non è mai stata come i suoi fratelli e sorelle, lei è sempre stata fuori dal coro.
Tanto da mettere in gioco la sua immortalità per il suo sposo...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ade, Persefone
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Un suono di passi echeggia per tutta la caverna, rimbomba da parete a parete di roccia. il suono si fa via via sempre piu forte ma con una velocità costante a fare questo rumore è una giovane donna, questa con uno sguardo deciso si avvia sempre piu nella profondità della caverna incurante di alcune ombre e fumi neri che la seguono o che ogni tanto l avvolgono le caviglie. la sagoma raggiunge la fine della caverna, diventando finalmente chiara alla vista di un unico occhio grigio , spento e raggrinzito  che è posto nel ampia orbita di una vecchia donna. Questa è avvolta in un mantello lercio, grigio e impolverato. 

coperta da un ampio caruccio e l unica cosa visibile aperta una porzione del viso cadaverico è l ossuta mano, che esce dal mantello stringe la stoffa in modo tale che non si possa vedere il corpo probabilmente anche questo mal ridotto. i capelli sono come bruciati, fili grigi e sfibrati ornano in maniera disordinata e per niente curata la testa quasi calva della donna almeno si pensa cosi, dato che il cappuccio copre in pratica quasi tutta la testa. 
L' anziana alza il viso appena le giunge la figura a pochi passi da lei, siede su di una roccia la testa e posata sulla parete umida. fece appena la vide, la sua vice è gracchiante come quella di un vecchio registratore con sbalzi di toni a ogni sillaba, respira affranta mentre continua a puntare il suo unico occhio visibile su di lei.  
< cosa la porta qui mia dolce fanciulla?> va a chiedere, mostrando quello che altro non è che un sorriso spento e sdentato verso la più giovane.  una cosa colpisce al occhio della vecchia,la determinazione che la Dea mostra ora. la ragazza che sta difronte a se non poteva che essere una Dea, non è bella quanto venere, non è saggia quanto Atena, non è potente quanto Era ma lei comunque mostra una determinazione rara per le viziate sorelle, zie o cugine. 
lo sguardo non solo è deciso ma  pungente, dannatamente serio come mai. solo ora l anziana si alza, mostrando la sua altezza , prima stando seduta non si poteva pensare che superava di gran lunga la Dea in altezza la vecchia stava curva sulla seduta ma ora che è in piedi si può vedere quanto sia maestosa. Eretta come una statua, smilza e autoritaria come una nobile che guarda dal alto dei suoi quasi due metri la giovane sotto di lei < cosa vuoi scambiare con me figlia del raccolto?> va a chiedere , piegando la testa con fare incuriosito, il timbro vocale non è cambiato anzi forse è anche accentuato ora che non è più curva. 
Fece la Dea, spostando una ciocca di capelli castani dietro il proprio orecchio, poiché questa le solleticava lievemente il collo. rispose repentina, aprendo ancora di più  l occhio, con il rischio forse di far cadere il bulbo a terra.
  parla ancora questa con la voce più simile al suono delle unghie sulla lavagna, acuta e stridula che da fastidio alla divinità. rispose primavera , fissandola ancora con piu convinzione e buttando giu quello che era un malloppo di saliva in gola. La divina non abbassa mai la testa davanti al inquietante figura, le punta sempre contro i suoi grandi occhi verdi, che ricordano i prati primaverili. il viso è di un rosa antico, contornato da una chioma castana sfumata da punte bionde lasciate libere e sciolte sulle spalle raggiungendo la lunghezza fino al di sotto della vita. la fisionomia non è come si aspetta da una Dea,ella non è magra ma ha una corporatura morbida ma non abbondante ha delle curve sinuose che ricordano tanto i doni appunto delle stagioni calde.< sai che morirai poco dopo aver stipulato lo scambio?>  fece la cupa figura, dopo essere stata minuti interi a osservarla in silenzio. Primavera annui convinta, questo le bastò come risposta. 
< essia la vecchia Ecate è qui per questo mia cara...> detto questo le allungo la mano ossuta che filtrava dal mantello davanti a lei. la mano ricorda quella di un cadavere mummificato, forse solo più grande di una mano normale e con molte più rughe e grinze. l altra allungo la sua, dandole la mano con fare convinto ma con riverenza, ogni suo gesto è sempre stato fatto con grazia e compostezza davanti a Ecate come segno di rispetto cosa che ella ha apprezzato. < una vita immortale per salvare quella del tuo sposo,un gesto coraggioso il tuo ma stupido...> rispose una volta aver stretto a sua volta la mano calda e morbida della ragazza. 
continuò sarcastica, quasi superba nel dire quello che da li a poco sarebbe successo. < ora cara chiudi gli occhi...> PErsefone esegui l ordine, tremando quando la mano mummificata si posò sopra i suoi occhi, percepì una fitta di dolore immenso e poi...il nulla.
   
 
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