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Autore: Debby_Gatta_The_Best    01/01/2018    3 recensioni
Ad ogni fandom equivale una AU scolastica uguale e contraria, e come poteva il famigerato universo di Mario esentarsi da questa legge della fisica? Aprendo questa storia, vi ritroverete di fronte al solito brodo riscaldato di bulli, fighetti, protagonisti stereotipati... o forse no?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Consilia/Farfalà, Daisy, Luigi, Peach, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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[Daisy, 3^ persona]

Un mercoledì, pomeriggio, ormai fine ottobre.



Scorreva lo sguardo sulle righe del tomo, senza riuscire a coglierne neanche una. Dopo essere arrivata a fine pagina, si rendeva conto di non aver capito un’acca e riprendeva dall’inizio, con lo stesso risultato.

Leggeva, senza capire. Col busto abbandonato sulla scrivania, il libro aperto ad un palmo dal naso, lottava con la crescente tentazione di chiudere tutto e abbandonarsi sul letto.

Non posso permettermelo” si diceva.

La prima sessione d’esame si sarebbe tenuta a fine novembre, poi ce ne sarebbero state di nuove a gennaio, aprile e poi a giugno - una divisione piuttosto inusuale per un’Università, ma era risultata efficiente, soprattutto con l’enorme varietà di indirizzi che la scuola vantava.

Quindi, aveva poco meno di un mese prima della prima sessione, e questo anno aveva deciso che si sarebbe impegnata… anche perché doveva ancora dare due esami del primo anno. Il buon proposito di Daisy aveva iniziato a sciogliersi come neve al sole dopo che aveva provato ad aprire i primi libri, ed ora quella poca miseria di impegno che aveva provato a mettere nello studio in quegli ultimi giorni le stava inesorabilmente scivolando via di dosso.

Mosse il piede martoriato sotto il tavolo, sentendo dolore, e si ricordò nuovamente della situazione da martire che stava attraversando.

Dannata caviglia.”

Aveva sperato che, almeno, l’impossibilità di muoversi le sarebbe servita come molla a studiare - “pur di non annoiarmi…” - ed invece non sembrava funzionare.

Il sole rosso stava scomparendo dietro gli alberi. Peach non era ancora rientrata. La ragazza si stufò e chiuse finalmente quel mattone di pagine e inchiostro, per poi appoggiarci sconsolata la testa come un cuscino.

Le faceva male la gamba. Sentiva quel vago senso di colpa nell’essere consapevole di non stare studiando, ma la mente stava galoppando troppo lontano da Agraria per poterla richiamare ai doveri di un buono studente.

Per un attimo la faccia di Luigi le balenò davanti agli occhi.

Perché Luigi?

Alzò lo sguardo, trovandosi ad osservare il cofanetto che proprio Luigi le aveva regalato qualche giorno prima. E si ritrovò a sorridere.

Luigi era stato molto carino. Nonostante si fosse ritrovata scontrosa e arrogante per via dell'handicap, il ragazzo le era andata a comprare un regalo per tirarla su di morale. E lei si era stupita nello scoprire che il timido giovanotto aveva azzeccato a pieno i suoi gusti in fatto di film. Si era presentato con una innocente bustina di carta, di quelle che troppo spesso racchiudono quei regali scadenti che possono essere profumi, braccialetti o altre stupide cose al di fuori della sua idea di sorpresina. Ed invece quando l’aveva aperto aveva tirato fuori un cofanetto di ben cinque film del suo regista preferito. Horror, ovviamente.

Il Ragno Meccanico”, “Venerdì 17”, “Lo Spettro del Treno”, “Sunshining” e “La Lady dei Fantasmi”; tutti ottimi film, di cui lei segretamente andava pazza.

Anche se lo stile retrò del regalo l’aveva lasciata un attimo perplessa, si era ricreduta appena aveva scoperto che i dischi funzionavano tranquillamente anche sul suo portatile.

Non aveva, però, ancora avuto l’occasione di guardarseli in santa pace.

Mentre calcolava il tempo che avrebbe speso nel divorarsene uno quello stesso pomeriggio freddo, il sordo trillo di un telefono in vibrazione attirò la sua attenzione. Aprì l’app, trovandosi davanti ad un buffo scherzo del destino.

Penso a Luigi, ai film di Luigi ed ora addirittura mi scrive! Ma mi legge nella mente o cosa?”.



[Luigi] Hey! Scusa se ti disturbo, non vorrei interromperti dallo studio. Vorrei chiederti una cosina



Una cosina” ridacchiò tra sé e sé Daisy. Si sedette, con non poco sforzo, sul letto, e iniziò a pensare a come rispondergli.

Una risposta a tono per imbarazzarlo? Come rispondeva sempre a tutti, in pratica.

Nah, poverino, è tanto dolce lui.”



[Daisy] Don’t worry, stavo facendo una pausa.



Non è vero, non avevo neanche iniziato… ma dettagli.”



[Daisy] Cosa volevi chiedermi?



Luigi visualizzava in diretta, e dopo pochi attimi iniziò a scrivere la risposta. Mentre Daisy aspettava il messaggio, si sdraiò sul morbido materasso distendendo la gamba azzoppata in parallelo alla parete.



[Luigi] Mario mi ha detto che sabato Peach e lui staranno tutta la sera in giro per il campus, per Halloween.



Ok, fino a qui ci sono” la curiosità di Daisy si intensificava mentre Luigi scriveva il messaggio seguente.



[Luigi] So che a te piace Halloween ma con il tuo piede…

[Luigi] ...insomma, non voglio infierire. Ma se ti va, io sono libero, insomma, non ho impegni per sabato.



Daisy lesse due volte i messaggi, sentendo una strana sensazione di imbarazzo nascerle da qualche parte, in fondo all’animo, ma prima che potesse pensare a come rispondere, Luigi aggiunse un messaggio.



[Luigi] Non vorrei che questi messaggi ti mettessero a disagio ^^’ però volendo posso anche accompagnarti in giro se non vuoi startene a casa, almeno stiamo un po’ fuori, non so…



Be’, ci stai riuscendo, a mettermi a disagio.”

Nonostante tutto, non si sentiva troppo turbata dalla situazione.



[Daisy] Boh, sembra un’idea carina. Sei gentile a farmi compagnia, per me va bene.



Ma interrompere così la conversazione sembrava così… inappropriato. Improvvisamente la ragazza sentì l’impulso di voler parlare molto di più con l’altro.



[Daisy] E tu dimmi, ti vesti per Allouiiin?



[Luigi] Erm…



[Daisy] Daaaaaai se non ti vesti per Halloween sei o vecchio o triste, o entrambi!

[Daisy] Vuoi sentirti un vecchio triste? Hai tutta la vita davanti! Sei così giovane!



Daisy sperò vivamente che Luigi cogliesse l’ironia delle sue frasi. Qualche spiacevole aneddoto delle superiori le ricordava spesso come il giovanotto potesse mostrarsi eccessivamente sensibile, alle volte…



[Luigi] Non so… non penso che ci siano costumi adatti a me, sono uno troppo cool per questo genere di cose

[Luigi] E poi lo farei per solidarietà! Non credo che potrai vestirti quest’anno.



[Daisy] Tu mi stai sfidando, e la Grande Daisy sa sempre come vincere le sfide!



Ridacchiò tra sé e sé.



[Daisy] Ad esempio, so già che mi maschererò e da cosa! Hai mai sentito parlare del famigerato Pirata Gambadigesso?



[Luigi] Questa è geniale.



[Daisy] Devi mascherarti anche tu, anche da barbone, basta che sia un costume! Ti sfido io ora a trovare il coraggio di farlo



Attimo di pausa, complice della riflessione di Luigi.



[Luigi] Se riesci a farti il costume entro venerdì sera ti prometto che mi vestirò anche io. Il Grande Luigi accetta la sfida.



Bene, benissimo” sorrise Daisy da sola.

«Che ridacchi?» chiese divertita la voce di Peach.

«Oh, sei tornata - osservò la cugina senza staccare gli occhi dal telefono - nulla di che.»

Peach posò la borsa e annunciò alla coinquilina che andava a farsi una vasca calda. Daisy annuì senza sentire e continuò a chattare con Luigi.

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Commento d'autore

Salve a tutti e Buon Anno!
Non aggiungo altro, tanto per chi ha letto i vecchi capitoli sarà facile indovinare cosa avrei scritto qui XD


  
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