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Autore: Carly03    01/01/2018    2 recensioni
Ciao! Eccomi con una nuova storia appena sfornata. Vi avviso subito che a quelli a cui non piace la notte tenebrosa, il sangue e soprattutto i vampiri...beh, questa storia non fa per voi. Sì, avete capito bene...vampiri. Spero vi piaccia e mi raccomando recensite. Buona lettura!
***
Silenzio. Questo è quello che regna nella mia camera da letto. Un silenzio traditore che ti culla dolcemente, invece di tormentarti spaventandoti a morte. All'improvviso un suono. No, un rumore agghiacciante. Quello di un vetro in frantumi.
Spalanco gli occhi intimorita alzandomi a sedere sul letto ormai sfatto, mentre il cuore inizia a battere all'impazzata. Un ladro, penso.
Con coraggio prendo la mazza da baseball che tengo nascosta sotto il letto e appoggio i piedi a contatto con il pavimento freddo. Impugno con forza la mazza dirigendomi a passo felpato verso il soggiorno, il luogo da cui è arrivato il rumore. Ho le mani sudate che tremano, mentre il cuore batte sempre più veloce.
Tum tum tum tum.
Arrivo in soggiorno e alzo la mazza sopra la testa per poter colpire il ladro, ma mi blocco appena poso lo sguardo sul pavimento. Perdo un battito.
C'è sangue...troppo sangue.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Red blood
-Rapita-

 
 
 
Con le sopracciglia corrugate e gli occhi annoiati, tra uno sbuffo e l’altro con una mano a reggermi la testa, sfoglio velocemente la rivista. Sarà si e no la quinta rivista che sfoglio.
Voi vi starete chiedendo: “ Che aspetti ad andare ad ascoltare la riunione tra gli affascinanti vampiri?”
Beh, la mia risposta è che quel furbetto di succhiasangue ha pensato a tutto, ha messo una canzone rock sparata a tutto volume nella sala da pranzo, così io non posso sentire assolutamente niente! Tanto loro hanno un super udito!

Digrigno i denti e socchiudo gli occhi. Sfogliare queste riviste non ha fatto altro che irritarmi ancora di più, insomma vedere tutte queste modelle così perfette con i capelli in ordine, il sorriso bianchissimo, il trucco a dir poco perfetto, magre e belle senza un brufolo, ti infastidisce tantissimo, tanto che ti viene da pensare: “Perché io non sono così?!”. Chiudo con un tonfo la rivista che ho in mano e la lancio malamente sul tavolo, svegliando il povero Happy. Incrocio le braccia al petto mentre una miriade di pensieri mi passano per la mente, tanto da non accorgermi che Happy mi sta chiamando.
Volto lo sguardo su Happy che nel mentre si stiracchia tutto e socchiude di piacere i suoi occhietti neri da felino. Alla vista di questa scena così tenera il fastidio scompare e la tenerezza si fa largo nel mio cuore. Mi viene da accarezzargli il pelo blu, sembra così soffice alla vista, ma si sa Happy sarà anche in un corpo da gatto, ma dentro rimane un essere umano che non gli interessano le carezze.

-Come mai sei così arrabbiata?- mi chiede Happy ingenuamente mentre si gira sulla schiena restando con pancia e zampette all’aria. A questa domanda, il fastidio torna a farsi largo dentro di me.

-Non sono arrabbiata, sono infastidita- lo correggo. Happy sorride sotto i baffi.

-Ok, perché sei infastidita?- riformula Happy, girandosi sulla schiena tornando a quattro zampe a guardarmi con i suoi occhi furbetti.

Lui sa qualcosa…

-Perché Natsu, mi nasconde qualcosa e non vuole dirmelo, questo mi infastidisce! Non parla con me, non mi dice niente! Insomma sono sua amica, so mantenere dei segreti e allora perché non mi dice niente?- gli confesso. Happy mi guarda serio.

-Forse perché non vuole farti del male, sai…talvolta la verità fa male- mi dice Happy che chiude gli occhi ed appoggia la testa sulle zampe. Sgrano gli occhi mentre con l’indice che trema indico Happy.

-Tu…come?...- provo a dire. Happy apre un occhietto per guardarmi negli occhi e mi fa la linguaccia.

-Sai i gatti hanno uno splendido udito. Mi chiedevo proprio cosa stavate facendo lassù…cos’avete fatto?- mi chiede malizioso Happy. Un leggero rossore mi imporpora le guance mentre porto le mani parate davanti a me come per proteggermi.

-Assolutamente niente- dico sicura o almeno ci provo, perché lo sguardo di Happy puntato su di me mi incute insicurezza.

Cavolo Happy fa quasi paura con questo sguardo!

Happy mi guarda dubbioso per un momento, poi un lampo di malizia affiora dai suoi occhi.
-E quei due forellini sul tuo collo? Per caso è un tatuaggio?- mi chiede sarcastico Happy. Mi copro velocemente con la mano, i due forellini e con uno sguardo, fulmino Happy.

-Tu…gattaccio!- lo accuso. Happy emette uno sbadiglio e si alza in piedi sulle quattro zampe, prima di saltare con un balzo, leggero ed aggraziato sul tavolo difronte a me.

-E ora se vuoi scusarmi, torno a dormire- mi avvisa Happy, accoccolandosi come una ciambella sul tavolo. Arriccio il naso.

-Cosa?! Quindi tu rimani qui a dormire e non fare nulla?- gli chiedo, sporgendomi in avanti con il corpo. Happy alza la testolina.

-E cos’altro dovrei fare secondo te?- mi chiede.

-Beh, prima quando eri umano eri il maggiordomo di Natsu, no? Bene, allora fa qualcosa, perché è veramente fastidioso vederti qui a non fare nulla- gli rispondo, Happy mi guarda non capendo niente di ciò che ho detto.

-Giusto, hai detto bene ero umano, adesso sono un gatto e poi venivo qui soltanto a pulire la casa di Natsu e non facevo nient’altro. Adesso non riesco a tenere neanche un telecomando in mano, come pensi per cui che io possa pulire questa gigantesca villa?- mi dice Happy che ormai ha perso l’idea di tornare a dormire. Sbatto le palpebre un paio di volte.

- Primo. Quindi non sei un maggiordomo, ma una specie di donna delle pulizie, quindi mi hai mentito. Secondo. Non riesci a tenere un telecomando in mano, però un pesce sì, per cui…- gli rispondo con un sorriso sghembo sulle labbra. Happy mi guarda indifferente.

-Maggiordomo, donna delle pulizie, fa lo stesso tanto venivo qui a pulire una volta al mese quando Natsu faceva le sue riunioni. E per la storia del pesce…- guarda un’ attimo il pesce che tiene tra le zampe e lo morde voracemente.

-…Dettagli- mi risponde con la bocca piena di pesce. A questa visione un colato di vomito mi risale su per la gola. Porto la mano alla bocca.

Che schifo!

Mi alzo velocemente dal divano e con grosse falcate mi dirigo verso le scale, ma la voce di Happy mi ferma prima di mettere il piede sul primo scalino.
-Ah Lucy, ricordati di non mettere il dito nella piaga, smettila di assillare Natsu domandandogli di dirti la verità. Forse non si vede, ma io che conosco bene Natsu l’ho notato che sta soffrendo per questo. Quindi ti chiedo di smetterla. Lucy un evento lo ha sconvolto tantissimo anni fa e questo lo tormenta ancora adesso- mi racconta Happy. Alzo lo sguardo dalle scale e volto la testa verso Happy, per domandargli di più su che cosa è successo a Natsu, ma lui è già scappato.


Salgo le scale a due a due e in un lampo mi trovo sulla cima delle scale, corro verso la camera di Natsu e apro la porta. Mi catapulto al suo interno e sbatto con violenza la porta alle mie spalle. Stanca, con le spalle alla porta scivolo lentamente a terra e mi rannicchio avvolgendomi con le braccia, in un abbraccio solitario. Non so perché sono corsa in camera, non so perché sono corsa come una bambina terrorizzata. Non ho paura. Sono solo frustrata.

Perché? Perché nessuno vuole dirmi la verità. Perché sì, l’ho capito che la sanno tutti, tranne che me. Alzo lo sguardo e appoggio la testa sulle braccia mentre lo sguardo finisce involontariamente in bagno. Un piccolo angolo bianco, sbuca dallo specchio del bagno, attirando così la mia attenzione. Con sguardo curioso, mi alzo velocemente in piedi e mi dirigo in bagno. Mi fermo davanti allo specchio e con un rapido movimento, tiro quel piccolo angolino. Un foglietto esce da dietro lo specchio e cade a terra, davanti ai miei piedi. Mi piego sulle ginocchia per raccoglierlo. Lo giro e l’immagine di un bosco mi appare davanti a gli occhi mentre in primo piano vi è un bambino dalla chioma rosata e un sorriso disarmante che tiene in mano una canna da pesca.

Un sorriso dolce mi affiora sulle labbra. Non avrei mai pensato di vedere un piccolo Natsu in una foto, anzi non avrei mai pensato di vedere una foto di Natsu da piccolo. Non è cambiato per niente da quando era piccolo, è rimasto sempre il bello ed affascinante vampiro di sempre. Forse l’unica cosa che è cambiata in lui, è il suo sorriso, nella foto sembra un sorriso felice e sincero, mentre ora sembra così falso.


Fa strano pensare che io ami il suo sorriso, perché non è il suo vero sorriso, però se io lo amo già anche se è finto, se mi facesse un sorriso vero mi scioglierei da quanto è abbagliante? E chi lo sa, forse non lo saprò mai. Una figura inginocchiata accanto a Natsu, attira la mia attenzione. L’uomo accanto a lui è piuttosto alto e con fisico tonico, ha capelli rossi come il fuoco, un sorriso smagliante con due canini affilatissimi e un paio d’occhi verdi smeraldo, di un intenso da togliere il fiato.

Questo è il papà di Natsu

Ovvio che è lui, sono praticamente due gocce d’acqua, se non fosse per il colore dei capelli. Nella foto si abbracciano l’un l’altro mentre sorridono verso la fotocamera.
Resto a fissare la foto a lungo, mentre l’immagine di Natsu resta impressa nella mia memoria. In basso a sinistra, noto la data in cui è stata scattata la foto.

New York, 11 giugno  1879

Rimetto delicatamente a posto la foto, come l’avevo trovata e torno lentamente in camera. Sulla soglia del bagno mi blocco. Nuovamente il mio sesto senso, mi avverte di stare allerta. Non sono sola in questa camera. Avanzo di qualche passo, alzo lo sguardo e subito il respiro si ferma appena incontro i suoi occhi azzurri.
Sting, è bellamente seduto sul mio letto, con i palmi poggiati sulle lenzuola con un sorriso accattivante. Il battito accelera e Sting sembra accorgersene.

-Sorpresa!- afferma Sting, spalancando le braccia. Incrocio le braccia al petto e lo guardo dubbiosa sul da farsi.

-Che ci fai qui, Sting?- gli chiedo, ma sfortunatamente sono già a conoscenza della risposta. Sting si alza dal letto e mette le mani in tasca, avvicinandosi in due passi a me.

-Sono venuto a prenderti. Ma questo, credo che tu già lo sapevi- mi risponde e non ha torto. Poi un’ idea, decisamente folle. Scanso con agilità Sting e con la chiave chiudo la porta. Questo terrà fermo Natsu per un po’. So che sta già arrivando, l’ho capito dallo sguardo preoccupato di Sting. Sting mi guarda confuso, mi vorrebbe fare una domanda, ma io posandogli due dita sulle labbra lo zittisco.

-Sting…tu mi hai promesso la verità, ora voglio saperla- gli dico seria e decisa. Sting con la sua mano gelida mi sposta le dita. Un colpo forte e possente contro la porta ci riporta alla realtà.

-Lucy! Apri subito questa porta!- mi avverte la voce arrabbiata e preoccupata di Natsu. Per un momento cambio idea, lo sento, sto per aprire la porta a Natsu, ma il braccio di Sting intorno alla vita, mi blocca. Mi volta verso di sé e mi guarda negli occhi.

-Lucy io te l’ ho promesso e io mantengo le promesse. Saprai tutta la verità solo…se verrai con me- mi ricatta Sting. Per un istante tutto si ferma, il battere di Natsu, le parole di Sting. Mi fermo a pensare.

Questo è quello che voglio? Se Sting mi porta via, sarò libera!


Mi dimentico addirittura del perché Sting è venuto qui, basta un cenno del capo e Sting si catapulta verso la finestra mentre mi tiene stretta a sé.
Proprio in quel preciso momento, in cui Sting ha frantumato la finestra, la porta della camera viene spezzata in due e Natsu fa la sua entrata. Incontro per qualche secondo i suoi occhi verdi e penso che questa sarà l’ultima volta che li vedrò in tutta la mia vita.
Sting atterra facilmente a terra e con la sua super velocità parte. Provo a puntare lo sguardo davanti a me, ma il vento mi infastidisce gli occhi, tutto il mondo intorno a me, sembra muoversi troppo velocemente perché io possa fermarmi a guardare.

Sting rallenta, fino a fermarsi del tutto davanti ad una limousine nera. Un uomo vestito in un’uniforme impeccabile nera, apre la porta e fa salire velocemente, me e Sting.
In un’ attimo la macchina parte a tutta velocità. Io ancora sballottata da tutti questi eventi successi in un paio di secondi, resto immobile a fissare davanti a me, finché la voce di Sting, mi desta dal mio stato di shock.

-Natsu è nato da un padre vampiro ed una madre umana. Il padre, era il più potente vampiro mai esistito, il più forte e potente. La madre, una semplice umana che lavorava in un piccolo bar a New York. Tra loro è stato subito amore, hanno avuto due figli, una femmina e un maschio. La sorella, è andata via di casa ancora giovane e di lei si sono perse le tracce mentre Natsu è rimasto sempre qui a New York.
Un giorno però, i genitori di Natsu hanno deciso di adottare un bambino e così Natsu ebbe un fratello, oltretutto vampiro. Un giorno di tanti anni fa, quando Natsu e suo fratello erano già belli grandi, Natsu tornato a casa dopo un lavoro part-time in una pizzeria, trovò i suoi genitori a terra in un mare di sangue con un paletto di frassino nel petto del padre e un proiettile nel petto della madre umana.
Natsu pianse a lungo e solo quando il fratello tornò a casa, scoprì che lui aveva ucciso i loro genitori.
Perché li odiava, soprattutto la madre umana, difatti non riusciva a capire come il padre fosse riuscito a sposare una creatura come quella- mi racconta Sting con lentezza mentre con la mano a reggere il mento, guarda fuori perso tra i suoi pensieri. Poi un sorriso beffardo affiora sulle sue labbra mentre io resto curiosa in attesa del continuo della storia. Non stacco gli occhi dalla sua figura neanche per un momento.

-Scommetto che lo conosci molto bene, è molto famoso nel mondo degli esseri umani, un grande uomo d’affari e come dicono le donne anche molto attraente.
Si chiama…Zeref Dragneel. Ma questo che ti ho appena raccontato è solo l’inizio della storia, infatti…STA ATTENTO!- grida Sting all’autista.
Non capisco in primo momento il perché, ma quando mi giro, noto in mezzo alla strada di terra, una testa rosata. Sgrano gli occhi dalla sorpresa. L’autista non riesce a girare in tempo e Natsu con un braccio alzato a un metro dall’auto, abbassa velocemente un pugno sul cofano.
Un pugno così potente e distruttivo che l’auto vola in aria sopra la testa di Natsu. Mi guardo intorno e per un paio di secondi tutto intorno a me sembra galleggiare immobile nell’aria.
Il cappello dell’autista vola leggiadro in aria insieme al bicchiere di whisky che pochi minuti fa era in mano di Sting.Mi sento così leggera in aria, sento il cuore più leggero, ma i miei pensieri sono fissi sulle parole di Sting. Zeref Dragneel.
L’uomo che ho servito da segretaria per tutto questo tempo, è inoltre il fratello di Natsu. Zeref è un vampiro! Ed ha ucciso i genitori di Natsu!


Torno a guardarmi intorno, ma neanche il tempo di aprir bocca che mi trovo spiaccicata contro il tettuccio dell’auto. Mugugno dal dolore.
Mi sento le ossa a pezzi e il morale sotto i piedi. Volto lo sguardo su Sting che non ha neanche un graffio e difatti contraccambia il mio sguardo.
Mi si avvicina e mi prende per la vita trascinandomi a sé. La mia vista improvvisamente inizia a farsi opaca e le forze diminuiscono velocemente. Mi lascio a Sting, completamente inerme e appoggio la testa sul suo petto.
Mi sussurra dolcemente all’orecchio di chiudere un’ attimo gli occhi. Li chiudo e il suono del finestrino in frantumi, mi disturba l’udito.
Riapro lentamente le palpebre e una leggera brezza mi accarezza il viso. Alzo lo sguardo al cielo e noto delle nuvole color grigio topo con sfumature tendenti al blu.
Sobbalzo presa alla sprovvista, quando un tuono mi giunge all’ orecchio. Poi arrivano dei fulmini, di un bianco così puro che per un paio di secondi resto cieca, persa in un mare di luce.
I muscoli di Sting si tendono come corde di violino e curiosa di sapere il perché volto lo sguardo sul piccolo sentiero. Un tuffo al cuore. Un altro lampo e Natsu appare davanti a noi, a distanza di pochi metri. Sting mi appoggia delicatamente con i piedi a terra mentre con la mano, mi spinge dietro di sé per proteggermi.


Guardo Natsu dall’alto al basso e per un’ attimo esito sui suoi occhi che brillano come smeraldi in questa giornata nuvolosa. Sting mostra le zanne a Natsu, dando a me il segnale dell’inizio di una battaglia tra i due vampiri. Sting con la sua super velocità parte all’attacco, zigzagando a destra e manca per confondere l’avversario, ma Natsu non perde mai il contatto visivo con il nemico. E proprio quando Sting sta per attaccare Natsu, lui con una solo mano lo prende per il collo Sting e con aria indifferente, inizia a stringere la presa.
Sting tira un poderoso calcio allo stomaco di Natsu che finisce a scontrarsi con un albero che all’impatto con il suo corpo, si spezza in due. Natsu si alza a fatica, ma è troppo lento e Sting inizia a tirargli un pugno dietro l’altro.
Sgrano gli occhi e resto a guardare stupefatta la scena. Poi un qualcosa dentro me si risveglia e lì perdo il controllo di me stessa. Dopo, vedo solo che il buio.
Vedo solo degli sprazzi di quello che sta succedendo, Sting che vola in aria e si divincola come se qualcosa lo stesse tenendo fermo, poi buio e dopo un’ ultimo sprazzo in cui c’è Sting che salta da una parte all’altra schivando delle palle di fuoco, poi il buio totale.


Mi sveglio soltanto dopo, a terra nel fango, con la pioggia che ha iniziato a cadere e che mi pulisce dallo sporco. Mi alzo con il busto e vedo Natsu che tiene Sting in aria per il collo della maglia mentre gli parla di qualcosa.
Non riesco a sentire di cosa stanno parlando, ma qualcosa dentro me mi dice che è importante. Natsu lascia andare Sting con noncuranza e lui scappa subito tra gli alberi. Guardo Natsu e cerco di capire perché l’ha fatto mentre la pioggia cade scrosciante su di noi. Gira la testa su di me e per un momento mi sento in paradiso, persa nei suoi occhi.
Poi mi si avvicina senza fare caso al mio sguardo che viaggia sul suo corpo bagnato, dalla punta dei capelli rosa fino alla punta delle scarpe.
Si piega in ginocchio accanto a me e per un’ attimo lo vedo vacillare. Seguo il suo sguardo che finisce sul mio basso ventre, dove una scheggia di finestrino insanguinato, fa capolino dalla mia maglia. Natsu subito non perde tempo e mi prende in braccio alla svelta. Stringo forte con le braccia dietro il suo collo e aspetto l’aria che mi colpisce il viso.
In un paio di minuti arriviamo davanti alla porta della sua camera… o perlomeno quello che ne rimane. Entra in camera e mi appoggia delicatamente sul letto.
Natsu mi guarda negli occhi preoccupato mentre le gocce d’acqua che scivolano dai suoi capelli mi finiscono sul viso. Mi appoggia una mano sulla spalla.

-Scusa, Lucy…- si scusa Natsu, posandomi anche l’altra mano sulla spalla. Lo guardo interrogativa negli occhi.

-E di cosa?- gli chiedo curiosa. Natsu alza lo sguardo sui miei occhi e sento le sue mani scivolare velocemente verso il basso sui miei seni. Arrossisco, di un rosso così scuro che sembra quasi porpora. Sto quasi per tirargli uno schiaffo. Prende tra le mani due porzioni di maglia e tira, la maglia si strappa in due.
Istintivamente mi porto le mani a coprire i seni, fasciati solo da un reggiseno bianco con pizzo. Piena di vergogna, con le guance in fiamme, la mano parte per tirare uno schiaffo sulla guancia marmorea di Natsu, ma viene bloccata da quella di lui.

-Per questo. Scusa, ma devo medicare la ferita il prima possibile e non avevo tempo di chiederti il consenso di farlo- mi avverte Natsu che non ha tempo da perdere. Con le guance ancora in fiamme a causa della situazione, digrigno i denti con rabbia. Natsu mi molla la mano e corre via con la sua super velocità alla ricerca dei medicinali.
Prendo velocemente una maglia di Natsu, trovata per caso a terra e mi copro i seni. Tiro un sospiro di sollievo.


Finalmente ho del tempo per pensare. Tutto questo è strano, i vampiri, la verità, il passato, insomma tutto quello che riguarda Natsu è strano. Sono fortunata di non lavorare più per Zeref, altrimenti da un giorno all’altro mi sarei ritrovata con due buchi sul collo o addirittura morta. E poi cosa mi è successo prima…non ci ho capito niente, erano dei ricordi? No, non credo. Era quello che succedeva nella realtà? E allora cos’erano quelle palle di fuoco? Cos’è questo senso che si accende dentro me talvolta? Troppe domande e nessuna risposta.
Natsu sembra aver capito cosa mi è successo, ma non vuole dirmelo e non so il perché.
Natsu torna nella stanza con una boccetta con un liquido al suo interno di un blu scuro, quasi nero. Si avvicina a me e si abbassa sul ventre.

-Ora Lucy, ti chiedo di stare ferma, farà molto male, ma tu devi sopportare il dolore, ok?- mi avvisa Natsu mentre mi appoggia una mano ad accarezzarmi la pancia.
Il suo tocco gelido crea in me una moltitudine di emozioni contrastanti. Con la testa gli faccio un sì e Natsu con uno scatto felino, sfila la scheggia dal mio ventre. Un dolore assurdo mi invade il basso ventre mentre tutto il mio corpo sembra andare in fiamme.
Urlo dal dolore. Subito Natsu mi tappa la bocca con la mano mentre con l’altra stappa la boccetta e mi versa il liquido sulla ferita. Abbasso lo sguardo curiosa e noto subito la ferita rimarginarsi in un paio di secondi.
Natsu mi toglie la mano dalla bocca ed io stupefatta, controllo subito il punto dove prima c’era la ferita che ora non c’è più. Neanche una cicatrice. Sollevo lo sguardo su Natsu.

-Una pozione guaritrice- dice indifferente, spostano lo sguardo da me alla montagna di vestiti sulla sedia. Abbasso lo sguardo, conscia che Natsu è incazzato nero con me.
Non servono parole per capirlo. Mi volto dalla parte opposta e prendo una mia camicia bianca abbandonata sul comò. Infilo le mani dentro le maniche e inizio ad abbottonare la camicia.

-Senti Natsu…l’ho fatto perché volevo sapere la verità e Sting faceva al caso mio- gli ho risposto, sicura che questo non può placare la furia di Natsu. E invece, una mano mi inizia ad accarezzare la testa gentilmente, quella di Natsu. Alzo lo sguardo su di lui ed incontro il suo sorriso. Spalanco gli occhi e mi fermo al terzo bottone. Mi giro verso di lui.

-Lo so, tranquilla. Si sa, la verità gioca brutti scherzi. Tutti vogliono la verità e non le bugie, pure io…Per cui ho deciso di dirtela- afferma sorridente Natsu.
Subito sobbalzo dalla sorpresa e spalanco la bocca.

Cosa?! Bastava farmi rapire da Sting per farlo confessare?!

Gli sorrido contenta, finalmente felice di scoprire tutta la verità su di lui. Poi un sorriso pericolosamente malizioso affiora sulle sue labbra. Spaventata salto all’indietro e finisco con la schiena contro il materasso e Natsu sopra di me che ride.

-Ad una condizione…- afferma Natsu avvicinandosi al mio viso, toccando leggermente il mio naso.

Farò di tutto, ma voglio sapere la verità!!!

-Se vincerai la mia scommessa…- dice sicuro Natsu. Corrugo la fronte. Una scommessa? Sarà più facile del previsto allora! Che tonto che sei Natsu!

-E questa scommessa sarebbe?- gli chiedo sorridente, mentre cerco disperatamente di trattenere le risate.

-Devi riuscire a portarmi a letto. Se vinci tu, ti dirò tutto…ma, se vinco io tu dovrai fare tutto ciò che ti ordino per una settimana- mi dice malizioso. Si lecca le labbra, passando la lingua anche sui canini affilati. Il cervello prova ad assimilare tutto ciò che ha detto. Quando ci riesce finalmente, mi porto le mani tra i capelli e sgrano gli occhi.

-COSAAAA!?!?-









Angolo autrice:
Ciao ragazzi! Buon anno nuovo a tutti! ;) Questo è il mio regalo per voi, un nuovo capitolo di Red blood! Vi è piaciuto? Spero di sì, perché io mi sono divertita un mondo a scriverlo, pensavo di essere veramente Lucy *o*
Letto la scommessa? Veramente hot, vero? *o* Secondo voi, Lucy vincerà la scommessa oppure sarà Natsu a vincerla?! Vi lascio con questo dubbio e beh, ci vediamo presto! E grazie a tutti quelli che mi seguono, vi adoro ragazzi! >.é

Tanti baci e abbracci dalla vostra amata Carly03 :)

 
 
 
 
 
 
   
 
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