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Autore: Violetta_    02/01/2018    2 recensioni
(Rye, Bourbon, Scotch protagonisti)
***
- Alla buon'ora Rye. Akemi non ti voleva lasciare andare? -
Il ragazzo assottigliò gli occhi rivolgendogli uno sguardo rabbioso.
Non apprezzava che si parlasse della sua ragazza in quel modo, francamente non apprezzava che il suo nome uscisse dalla bocca di uno di loro, anche se era inevitabile dato che era riuscito ad entrare nel giro proprio grazie a quella relazione.
*
(Dal capitolo 4)
Ci sono momenti nella vita in cui si impongono delle scelte decisive: O una o l'altra. Niente vie di mezzo.
E quelle scelte determinano la tua persona in modo indelebile.
*
(Il capitolo 8 presenta piccoli spoiler sul manga)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Rei Furuya, Shuichi Akai, Tooru Amuro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fanfiction alcoliche'
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Canadian










Respiri affannati, sospiri e gemiti sommessi.

Un gemito più forte dell'altro poi il silenzio.

Le guardò il viso mentre cercava di ripristinare un minimo di autocontrollo, ma la vista di quella bellissima ragazza, coperta solo dal suo giubbotto di pelle, gli rendeva difficile lo scopo.

Il silenzio era imperante, rotto solo dalle note di “I Want To Hold Your Hand" che provenivano dal cellulare della ragazza tenuto a volume basso.

Erano passato quasi tre anni dall'incidente, eppure ormai lei era al centro dei suoi pensieri.
Salvarla, portarla via da quell'inferno, era diventato il suo scopo, non ne era certo ma forse era diventato persino più importante dell'indagine su suo padre.

Posò una mano sul suo braccio sentendo la pelle morbida e delicata sotto il suo palmo.
Lei aprì gli occhi guardandolo con un'espressione innocente eppure terribilmente eccitante.



Rye era uno sbruffone.

Un irritante, arrogante, antipatico sbruffone.

Beh un po' doveva esserlo per svolgere bene il suo lavoro.

Però davanti a lei si perdeva completamente.






*





Prima di incontrarla era stato solo convinto di essere innamorato.
Forse aveva amato davvero Jodie, con lei si divertiva e la ragazza lo trattava come se fosse un dio in terra anche quando si comportava nella maniera più scontrosa, ma quello che stava vivendo con Akemi era qualcosa di così intenso da fargli perdere tutta la sua innata sicurezza.

Si sentiva impacciato in sua presenza, avvertiva una strana sensazione di euforia, un bisogno di averla sempre vicina. Ovviamente riusciva a nasconderlo bene.

<< Dai. Mi stai ascoltando? >>


Lui alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi azzurri.

<< Mh? >>


Akemi prese la sua giacca di pelle pensando bene di coprirsi meglio altrimenti non avrebbe avuto tutta l'attenzione dal ragazzo, e quello che aveva da dire era piuttosto importante.

<< Tu non sei stanco di questa situazione? >>

Lui analizzò l'intera scena e la ascoltò con attenzione, poi però, dispettoso, tirò giù la giacca sfiorandole la pelle candida.

<< Cosa intendi di preciso? >> sul suo viso si tinse un sorrisetto impertinente << ...preferiresti un materasso morbido? Non sarebbe altrettanto divertente >>

Lei arrossì come un peperone riappropriandosi della giacca e guardandolo con aria severa.

<< A parte che sarebbe una mano santa per la mia schiena... >> gli prese la mano prima che potesse tirar nuovamente via la sua coperta improvvisata e sospirò con aria grave << Ci vediamo solo per i corridoi nei covi di quella gente, o ci nascondiamo in questi >> si guardò intorno osservando l'angolo del magazzino dove si erano nascosti, era sempre più difficile trovare un posto intimo dove passare del tempo senza essere spiati.

Francamente quel posto era una topaia.

<< Vorrei... per una volta vorrei... non so... fingere di essere una coppia normale >> abbassò lo sguardo vergognandosi di quel desiderio così infantile << Soltanto per una volta >>

Dai Moroboshi, Rye, guardò il vuoto per qualche secondo, poi si specchiò nei suoi occhi azzurri.


Ecco cosa intendeva con “perdersi completamente”.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, anche mettere temporaneamente in secondo piano la sua missione.

Sarebbe stata una perdita di tempo per il suo lavoro, però non era una cosa impossibile.

Poggiò una mano sulla sua guancia e l'attirò a se dandole un bacio sulle labbra.

<< Posso spostare un paio di impegni, e posso chiedere un favore ad un amico >>



In realtà avrebbe provato a raggirarlo confinando nel fatto che correva i suoi stessi rischi.



Lei spalancò gli occhi e sorrise felice come una bambina che aveva ricevuto un magnifico regalo.

<< Davvero? >>

Lui annuì e fece un piccolo sorriso.

<< Fra tre giorni... ci prendiamo una pausa da tutto questo. Va bene?>>





*





Era un tiepido pomeriggio autunnale.

Akemi era felice come non lo era da molto tempo.

Un giorno con suo ragazzo, solo loro due, niente missioni, niente intrighi, semplicemente una normale coppia che passeggiava l'uno accanto a l'altra.

Niente mano nella mano, lui non sarebbe mai stato il tipo.

Si erano fermati al centro di un parco ornato di una grande e bella fontana ed avevano preso un gelato.
Avevano parlato molto, con sincerità e intesa il che era una novità per entrambi.

E Rye si rese conto che doveva dirle tutta la verità, non se la sentiva di tenere ancora quel segreto con lei.

<< Akemi? >>
<< Si? >>

Quegli occhi azzurri, quel delicato visino lo misero in difficoltà e per un momento si sentì mancare il fiato.

Akemi lo guardò preoccupata, la sua espressione si era rabbuiata improvvisamente.

<< Sono un'agente dell'FBI >>

La ragazza spalancò gli occhi incredula e continuò a camminare dirigendosi verso la fontana

<< Sei dell'FBI... >> disse in modo quasi meccanico realizzando lentamente il significato di quelle parole << Stai scherzando vero? >>

Distolse lo sguardo cercando di non perdersi nell'azzurro del suo sguardo.

<< Niente affatto >>

Lei si mise a ridere divertita.

<< Ma smettila. Che c'è, oggi ti va di scherzare? >>

Lui continuò a fissare il vuoto con aria seria e lei, alla fine, fu costretta a realizzare la situazione.
La vide piangere e quella scena gli fece venire un groppo in gola.

<< Sai io l'avevo capito... >>

Quella frase lo sorprese e gli fece montare la rabbia.



Lo sapeva e nonostante questo gli era rimasta accanto.

Perché aveva preso una decisione tanto stupida?



La prese per le spalle lasciandosi trasportate dalla potenza delle sue stesse emozioni.

<< E allora perché non mi hai lasciato perdere? Dimmelo Akemi! >>

Lei lo fissò con gli occhi lucidi.

<< Ma insomma non vedi quello che provo per te? >>

Rye rimase immobile, completamente spiazzato, con le labbra schiuse per dieci interminabili secondi.

<< Non piangere... >> mormorò infine asciugandole le lacrime col pollice << … cercherò di risolvere tutta questa situazione... sistemerò le cose. È una promessa >>




Non essere riuscito a mantenerla lo tormentava ogni notte.
















Il whisky Canadese, a differenza del Rye Americano, ha una percentuale di segale che può variare.
Solitamente ha un gusto piuttosto complesso, più dolce del Rye tradizionale con un retrogusto dalle note speziate e amarognole.



Angolo dell'autrice.

Primo aggiornamento dell'anno su questo fandom.
Si comincia con un Canadian invecchiato tre anni in una topaia. (No eh? Con le battute non ci siamo proprio)
Vista la variante più dolce ho deciso di mostrare un lato più tenero dell'agente, un lato che tende a nascondere o forse che gli veniva fuori solo con Akemi, va a sapere...
Ho volutamente sorvolato tutta la parte “Sera” perché non mi sembrava il caso.
Spero vi sia piaciuto.
Grazie a tutti, a presto.

Violetta_
   
 
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