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Autore: baby dark    22/04/2005    3 recensioni
la mia storia parte dopo due anni dalla conclusione del proggetto mew. accadrà qualcosa che farà cambiare Strawberry e che la costrinferà a fare delle scelte che andranno contro ciò che lei vorrà veramente. leggete e recensite! un bacio a tutti!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono tornata con un nuova capitolo che spero vi piaccia…non è molto lungo ma ha la funzione di preparare il campo per il prossimo capitolo in cui ne succederanno di cose…quindi ho scritto questo cap. per evitare di rendere il prossimo più lungo e scocciante. Detto questo buona lettura… ************************************************************ ONE LOVE 5° capitolo: un amore troppo ipocrita. Per le strade congestionate di Tokio spiccava,tra le tante persone che passeggiavano per le vie della città giapponese, la figura di una ragazza sui 18 anni che correva come se stesse inseguendo qualcosa…o meglio qualcuno… “ speriamo che a quest’ora sia ancora aperto”. È incredibile come tutti i problemi che una ragazza possa avere passino in secondo piano quando si tratta di fare Shopping ( io sono la prima, comprare mi scarica i nervi NdA). Strawberry si fermò di scatto davanti ad un negozio dall’aria molto elegante e sontuosa e ci entrò. Ne uscì dopo circa un’ora con due gradi buste e un aria soddisfatta stampata sul volto. “ almeno sarò presentabile quando dovrò darli la notizia”. Quell’aggettivo, “presentabile”, era un po’ troppo riduttivo per descrivere il vestito che la rossa aveva acquistato: era un vestito, di Gucci color rosa, formato da una gonna che arrivava appena sopra le ginocchia, un bustino a bretelline che dietro alle spalle andava allacciato, scendeva sulla gonna in modo da formare un unico capo. Ovviamente aveva dovuto acquistare anche la poscet e le scarpe coordinate. Arrivata a casa si chiuse in camera e solo dopo circa due ore uscì. Era bellissima. Aveva sciolto i capelli e aveva portato la frangia all’indietro e fermata con un fermaglio a forma di farfalla con brillantini, i quali aveva cosparso , anche, su parte della chioma. Scese appena in tempo per sentire il telefono squillare… S: si. Pronto? M: Strawberry, sono Mark. S: oh…ciao. È successo qualcosa? M: in effetti…vedi, al laboratorio c’è stato un incidente…è saltato il computer su cui avevo tutto il materiale che dovevo portare a Londra. Quindi se vogliamo partire domani dovrò passare tutta la notte a salvare il materiale, quindi non potrò venire alla festa al caffè…mi dispiace. Quella frase aveva riportato Strawberry con i piedi per terra…” se vogliamo partire domani”. Se ne era completamente dimenticata che l’indomani mattina sarebbe dovuta partire per Londra. Non poteva più rimandare, ormai, doveva dire ai suoi amici la verità e affrontare a testa alta la sua decisione. Come aveva deciso di fare…niente e nessuno l’avrebbe fermata. S: mi dispiace molto, ma se è necessario, vuol dire che sarà per un’altra volta, tanto a Londra ci saranno molte altre occasioni. Allora ci vediamo alle 10.00 davanti all’aeroporto, giusto? M: certo! A domani! Un bacio! S: ciao! “ e adesso come faccio ad andare alla festa? Non posso moca andare a piedi con queste scarpe…è l’ultima cosa che avrei voluto fare ma è necessario…prese il cellulare e chiamò… R: si pronto? S: ciao, sono Strawberry! Dovrei chiederti un favore… R: ho capito vengo a prenderti tra un quarto d’ora. Ciao! Strawberry rimase ancora con il cellulare appoggiato all’orecchio…come cazzo faceva a sapere che voleva essere accompagnata alla festa…lui sapeva sempre tutto, o meglio sapeva tutto quello che lei aveva in mente non appena lei lo aveva pensato…il loro legame era molto forte proprio per questo: l’uno sapeva ciò che passava per la mente dell’altro prima ancora che esso l’avesse esposto verbalmente…ma lui era sempre stato più bravo di lei in questa specie di gioco… DRIIIIN! DRIIIIN! “ è già arrivato?”. La ragazza aprì la porta. I due ragazzi rimasero a fissarsi per più di qualche secondo, che a loro parvero come interminabili ore. Strawberry si ritrovò davanti un Ryan completamente diverso da quello che era abituata a vedere tutti i giorni…indossava un vestito nero di D&G con il risvolto del collo e i polsi di un nero più scuro. Il vestito risaltava perfettamente e incredibilmente gli occhi stupendi che il ragazzo possedeva. I loro sguardi furono assenti per un po’, quando Ryan decise di sciogliere l’imbarazzo e fece il primo passo… R: sei davvero stupenda…mentre le diceva questa frase Strawberry si accorse che improvvisamente gli occhi del ragazzo brillavano di una luce strana, era forse felicità o adolescenziale imbarazzo?…la ragazza non seppe darsi una risposta. S: anche tu sei bellissimo. e così dicendo, rivolse al ragazzo uno di quei sorrisi che solo una persona innamorata è capace di fare: pieno di affetto, di sincerità, ma soprattutto di amore…quel pizzico “speciale” che serve per sfuggire alla solita monotonia della vita quotidiana, quello che ti dà la forza di andare avanti e abbattere mille ostacoli anche se solo per vedere un sorriso della persona amata appunto. R: Allora, andiamo? E così il ragazzo le porse il braccio. S: certo! La ragazza prese la poschet e si “aggrappò” al ragazzo. Ryan condusse la ragazza vicino ad una Porshe… R: preferisci andare a piedi o andiamo con la macchina? S: vorresti dire che questa è tua? R: e di chi se no? S: sei proprio un ricco fighetto che non si fa scrupoli a spendere una fortuna per un auto! Le parole della ragazza congelarono completamente Ryan che avvertì il disprezzo nelle parole della ragazza. Strawberry se ne accorse e si affrettò a chiarire l’equivoco. S: vedi che stavo scherzando, stupido! R: allora sarei io lo stupido, non tu che dici cose che non pensi. Vero? Il tono era un misto tra il beffardo e lo sfidante. I due ragazzi si guardarono negli occhi e, dopo qualche secondo di silenzio, scoppiarono contemporaneamente a ridere… R: allora andiamo con la macchina? S: sarebbe meglio. Con i tacchi non posso camminare tanto… R: allora è deciso andiamo con il Porshe! E con un gesto fece andare in aria le chiavi della vettura e le riprese, dando prova di immensa felicità, più per la presenza di Strawberry che per la scelta che la stessa aveva fatto. I due salirono sulla vettura e Ryan ingranò la quinta, dando gas all’auto e facendola partire a tutta velocità. Strawberry ebbe appena il tempo di allacciarsi la cintura di sicurezza che si dovette trattenere per la velocità a cui il ragazzo andava…tuttavia non disse niente per non fare la figura della bambina. Ma Ryan se ne accorse e rallentò, stupendosi del fatto che la ragazza non aveva detto nemmeno una volta di rallentare…questo piccolo dettaglio…quell’insignificante dettaglio fece capire a Ryan che qualcosa in Strawberry era cambiato, e che sicuramente era collegato al bacio che pochi giorni prima si erano scambiati al caffè… S: Ryan! Siamo arrivati! Il ragazzo scese dalle nuvole e, senza dare l’impressione di qualcuno che aveva un problema grande quanto una casa, fermò l’auto. Da vero gentiluomo, scese e aprì la portella dalla parte di Strawberry, aiutando la ragazza a scendere. La rossa fu sorpresa da tale comportamento ma non lo diede a vedere. Ormai tra i due ragazzi regnava la freddezza reciproca. La paura di svelare all’altro i propri sentimenti rendeva il loro rapporto ipocrita e meschino, poiché la reciproca indifferenza logorava i loro animi …e avrebbe continuato sino a che essi non avessero deciso di essere sinceri l’uno con l’altro. ******************************************************************************************************* Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che stanno leggendo questa storia e che stanno recensendo…CONTINUATE! Un bacio a tutti e spero di aggiornare presto.
  
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