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Autore: Violetta_    05/01/2018    4 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Come in una favola










<< Complimenti Sonoko. Ottimo smash! >>

La ragazza fece un gran sorriso e strinse le mani a pungo.

<< Grazie Amuro-kun >> disse con un tono acuto, quasi uno squittio.

La giovane ereditiera aveva invitato il prodigio del tennis, Goro e altri amici nella sua villetta in riva al lago per potersi allenare a tennis.

<< Tooru è veramente un bravo insegnante >> disse Ran sorridente mentre guardava il campo da tennis dalla veranda.

Shinichi annuì distrattamente mentre leggeva la prima edizione del suo libro preferito comodamente sdraiato su un lettino da esterni.

La karaketa lo guardò con aria contrariata intuendo che il ragazzo non le stava prestando molta attenzione.

<< Shinichi... posa quel libro e andiamo a fare una passeggiata >>

Lui girò pagina avvicinando le pagine al suo viso.

<< Non mi va... >>
<< Eddai... >>
<< Chiedilo a Masumi. Io ho da fare >>

Ran si voltò cercando di incrociare la suddetta ragazza e la trovò poco più avanti a pochi passi dal lago sdraiata accanto a Shiho che si godeva il sole mentre sfogliava una rivista di moda.
Roteò vistosamente gli occhi al cielo portando una mano chiusa a pugno davanti al petto.

<< Sei proprio antipatico >>

Il ragazzo si limitò ad annuire di nuovo meritandosi un potente pugno in testa da parte sua.

<< Ahi! Ma che ho detto? >>

Ovviamente non aveva capito un accidenti della situazione.

<< Se vuoi vengo io a passeggiare con te >> disse Ayumi con voce allegra e gentile.

Ran si voltò incrociando gli occhi ed il visino sorridente della piccola.

<< Davvero Ayumi? Grazie >> disse sorridendo a sua volta mentre le allungava la mano.





*






Genta si avvicinò a Shiho tirandole la minigonna.

<< Shiho-chan io ho una gran fame >>

La ragazza non si scompose, si sistemò l'indumento sul fianco e girò pagina.

<< Pazienta. Manca poco all'ora di pranzo >>

Il bambino le tirò nuovamente la gonna.

<< Uffa io ho fame adesso >>
<< Se mangi ora niente dessert >>
<< Nooo... >>

Prima che il ragazzino potesse tirarle il lembo della gonna per la terza volta, intervenne Mitsuhiko piazzandosi davanti a lei.

<< Genta insomma lasciala stare >> disse con tono severo e il viso completamente rosso.
<< Ma io... >>
<< Dai andiamo al parco giochi >>

Masumi si ritrovò a ridacchiare mentre vedeva il bambino allontanarsi con aria sconsolata verso l'altalena sotto lo sguardo severo dell'altro che si era voltato per guardare di sottecchi la ragazza e per poco non era caduto di faccia sull'erba.

<< Hai fatto colpo >>
<< Smettila, è solo una fase... >>
<< Si... che dura da quando eri Ai... >> mormorò ironica.

Shiho spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e Masumi spostò la sua attenzione sul povero Genta che si dondolava con aria mesta mentre si massaggiava la pancia.

<< Sei stata troppo dura con lui >>
<< No Masumi. Genta è in un'età delicata: se non da una regolata ora alla sua dieta rischia di avere dei problemi di salute in futuro >>

Dopo un momento di sorpresa la karaketa sorrise intenerita.
Sembrava tanto severa ed antipatica ed invece si stava preoccupando per lui.

<< Sembri quasi una mamma >>
<< Passo >> disse alzando la mano come ad allontanare anche solo l'idea << A proposito... dov'è Agasa? >>
<< È entrato dentro poco fa. Ha detto che andava in camera sua a dormire >>

Shiho aggrottò la fronte.

<< No... ha dormito fino a tardi oggi >> disse alzandosi di scatto con aria sospettosa ed entrando a passo svelto dentro la villa.


Poco più in là, nel campo da tennis, Sonoko stava per lanciare la palla per un servizio...



<< Metti immediatamente giù quel pasticcino! >>



... trasalì tanto che le cadde la racchetta dalle mani.


Tutti i presenti si voltarono verso la villa con aria vagamente spaventata, tranne Rei che portò un dito sulla guancia destra ridacchiando.




*





Finalmente arrivò l'ora di pranzo tanto agognato da Agasa e Genta.

<< Finalmente si mangia! >>
<< Quante portate sono previste Sonoko? >> domandò il dottore leccandosi i baffi.
<< Tre >>
<< Ma tu non avrai il secondo. Ho già parlato col cuoco >> si intromise Shiho guardandolo ancora furibonda, tanto che l'uomo non provò nemmeno a ribattere.

Una volta che tutti gli ospiti furono seduti, la cameriera servì la prima portata.

Sonoko fece un cenno a Ran per ottenere la sua attenzione.

<< Ieri sera ho visto un film davvero bellissimo >> disse agitando le mani e sventolando la forchetta, rischiando di accecare Tooru seduto alla sua destra.
<< Davvero? Sono curiosa racconta >> disse Ran protraendosi in avanti per sentire meglio la sua amica.
<< Parlava di un principe ed una principessa che si sono incontrati in tenera età, giocavano insieme ed erano ottimi amici. Purtroppo a causa di una guerra i due si sono dovuti separate ma il principe non ha mai dimenticato la sua amica e, anni dopo, quando fu abbastanza grande, si mise a cercarla >> inspirò e portò le mani al petto << Passarono gli anni e una volta trovata scoprì che era diventata una splendida ragazza e si innamorò perdutamente di lei >>
<< Aaah e lei? Anche lei lo cercava? >> chiese Ran con aia sognante.
<< No la principessa non ricordava nulla. Ma una volta incontrato anche lei si innamorò di lui ed alla fine si sono sposati >>
<< Aaaah che meraviglia! >> Espirò Ran.
<< Già. Un film meraviglioso >> Rispose di rimando Sonoko unendo le mani vicino al viso.


Masumi, seduta alla destra di Ran, si mise a girare la forchetta nella pasta evitando di fare commenti. Alle volte si sentiva fuori posto con quelle ragazze, soprattutto quando i loro discorsi deviavano verso pizzi e merletti.

<< Che storia melensa.... >>

La piccola Akai alzò la testa di scatto guardando Shiho con sorpresa ed una punta di ammirazione per aver detto quello che lei stava solo pensando.

La scienziata aveva usato un tono di voce seccato ma nonostante ciò Shinichi si era messo a ridacchiare.

<< Il tuo lato romantico è adorabile Shiho >>
<< Sai bene come la penso Shinichi >>

Masumi poggiò il mento sul palmo della mano. La storia ricordava molto vagamente quello che era successo a lei con Shinichi e Ran a mare, senza sfondo romantico ovviamente.
Incoraggiata dalla piega che aveva preso la situazione, stava per intervenire ma venne distratta da un dettaglio. Aggrottò la fronte fissando di sottecchi Tooru: il ragazzo non aveva detto una parola ma aveva un'espressione strana, quasi... malinconica?

<< Purtroppo si. Dai non sarebbe bello sapere che il mondo non è soltanto un luogo pieno di tristezza e terrore? >> chiese Shinichi mandando giù l'ennesima forchettata di spaghetti.
<< Parli come se una cosa del genere possa capitare nella realtà >> rispose Shiho con tono freddo.

Shinichi fece spallucce.

<< Magari non ogni singolo dettaglio della storia, però cerca di vedere il significato di fondo ... Piantala di essere "Miss cinismo" >>

Shiho posò la forchetta portando le mani unite vicino al viso.

<< Quindi, dimmi se ho capito bene: secondo la tua logica è possibile che due bambini, amici, per un motivo "x" si separano, solo uno dei due ricorda e spreca anni e anni della sua vita per ritrovare una che non si ricorda assolutamente niente? E che nel frattempo potrebbe essere cambiata diventando una persona antipatica, o potrebbe essere morta o potrebbe essersi rifatta una vita? Poi si incontrano e... coincidenza delle coincidenze, si innamorano? Nella realtà? Ti rendi conto di quanto sia assurdo? >>

Sera assottigliò gli occhi: Tooru aveva fatto uno strano sorriso, come a contraddire le parole della cugina.


Che strano comportamento.


Intanto quei due continuavano a tirarsi frecciatine a vicenda scaturendo le occhiate truci di Sonoko e i sospiri affranti di Ran che si stava massacrando la stoffa della sua maglietta.

Shinichi sospirò seccato.

<< Sei la demotivational per eccellenza >>

Shino si indicò le labbra.

<< Shinichi guarda... mi vedi ridere? >>
<< Eh eh. Lasciamo perdere >>





*





Dopo pranzo Goro e Agasa si erano recati nelle loro rispettive stanze a schiacciare un pisolino, mentre i bambini si erano piazzati davanti alla piscina a giocare i attesa che passassero le fantomatiche due ore imposte da Shiho prima di tuffarsi.
La ragazza si era premurata di ripetergli quell'avvertimento due o tre volte prima di allontanarsi dalla villa e passeggiare tra gli alberi nel bosco.

Era davvero un posto bellissimo, colorato, silenzioso e molto rilassante.

<< Posso farti compagnia? >>

Si voltò riconoscendo la voce di Rei, aveva una mano poggiata su un tronco in modo da non perdere l'equilibrio sul pendio da dove stava scendendo.

<< Non dovresti allenare Sonoko? Dopotutto sei qui per questa ragione >>
<< Sonoko è al telefono con Kyogoku-san. Credo ne avrà per un po'... >> con un balzo atterrò sul terreno e si avvicinò alla ragazza << ... e quindi ho del tempo libero >>

La ragazza incrociò le mani dietro la schiena.

<< Io sto andando da questa parte >> disse indicando una stradina in discesa << Con un po' di fortuna vorrei fotografare una volpe >>
<< Bene ti seguo >>
<< Come vuoi >>

Stettero a camminare per qualche minuto in silenzio limitandosi a guardare l'ambiente circostante.

<< Ehi Shiho guarda là >>

La ragazza seguì il punto indicato da Rei: c'era un piccolo gruppo di cervi, brucavano a poca distanza da loro due.

<< Non mi sorprende che ce ne siano così tanti, dopotutto siamo vicino Nara >> disse a voce bassa il biondo avvicinandosi con cautela.

Shiho vide due cuccioli seguire quella che doveva essere la made, la cerva si muoveva agile tra gli alberi brucando di tanto in tanto l'erba, mentre i due piccoli si muovevano con passo incerto guardandosi intorno con curiosità.

Era una bella scenetta. Molto dolce.

Uno dei due cuccioli cercò di saltare ma evidentemente l'impresa era ancora troppo grande per lui e si ritrovò ad inciampare per poi essere prontamente consolato dalla cerva.

Shiho accennò un sorriso e svelta prese il suo cellulare catturando quel momento poi la sua attenzione fu catturata dal ragazzo alla sua destra.

Lo fissò.

Aveva quell'espressione gioiosa ed entusiasta che - segretamente- adorava.
Nonostante fosse più grande di lei guardava ancora il mondo con meraviglia, con genuina curiosità.

Era un entusiasta, una persona solare.



Che ci stava a fare con una cinica pessimista?



<< Perché ti piace stare con me? >> domandò all'improvviso senza tanti giri di parole.

Lui si voltò e dopo un momento di sorpresa le fece un piccolo sorriso.

<< Perché quanto ti guardo negli occhi io rivedo una bambina... un'adorabile piccola bambina che guarda il mondo con curiosità ed allegria >>

Shiho riportò lo sguardo in direzione dei cervi ma non era più concentrata su di loro. Era intenta a domandarsi quando Ai Haibara avesse guardato il mondo in quel modo e soprattutto quando in sua presenza.
Aggrottò la fronte e poggiò una dito sulla guancia rimuginando su quel pensiero.

Rei la fissò con la coda dell'occhio e poi sorrise nostalgico.



Non poteva sapere che quella frase celasse una verità ben più grande.











   
 
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