Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: soft_jimin    06/01/2018    2 recensioni
Era stato qualificato per proteggere il figlio diciassettenne di un boss mafioso che poco prima di morire aveva confessato e denunciato ogni crimine.
Non avrebbe mai pensato che tra di loro potesse nascere qualcosa di più del rapporto tra un agente ed un protetto.
Non avrebbe mai pensato che amare potesse diventare una cosa così proibita.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Taehyung arrivò al ristorante dopo mezz'ora, parcheggiò la moto e scese, aprì il baule nel retro e prese una busta di carta, per poi recarsi a passo veloce dentro la struttura.

Subito notò una piccola figura alzarsi dalla sedia e alzare un braccio, facendogli cenno di raggiungerlo.

Sorrise andando in quella direzione, e ritrovandosi davanti quello che da ormai vent'anni ea il suo migliore amico, Park Jimin.

Era molto più basso di lui, lo era sempre stato, o forse era Taehyung ad essere troppo alto. I suoi capelli erano tendenti al nero, mentre quelli del più alto erano castani.

Era una persona dolce ed allegra, per questo erano andati d'accordo sin da subito, quando si incontrarono per la prima volta alle scuole elementari.

Taehyung poi si girò, per salutare la persona che quella sera era più importante di tutte.

"Buon compleanno Yoongi" fece abbracciandolo sorridente.

"Grazie Tae" rispose lui ricambiando il suo sorriso.

Il più alto poi salutò le altre persone presenti al tavolo, e la cena di compleanno iniziò.

"Quindi, il capo che ti ha detto a proposito del lavoro che dovrai svolgere?" chiese Jimin.

"Dovrò stare con il ragazzo praticamente sempre, cambieremo alloggio molto spesso per evitare che si crei scompiglio e beh...domattina lo conoscerò, speriamo bene" rispose Taehyung evitando di fare nomi.

Non si poteva sapere chi avesse intorno, in quel ristorante.

"Voi invece? Controllerete a Nord, giusto?" 

Jimin annuì.

"Okay, okay, possiamo evitare di parlare di lavoro almeno qui? Rilassiamoci un po', ora che possiamo, dai" disse il festeggiato.

"Giusto, Yoongi ha ragione, stasera divertiamoci, poi domani ci penseremo" esclamò Taehyung versando dello spumante nel bicchiere di ognuno dei presenti. "Beh, a questo punto...Auguri hyung!" 

Tutti brindarono e la serata continuò in tranquillità, tra chiacchiere e risate.

Quando tutti se ne furono andati, rimasero Taehyung, Jimin e Yoongi, che uscirono fuori dal ristorante per continuare a parlare, stavolta con più calma.

Yoongi si sedette sul muretto, e non appena Jimin si mise tra le sue gambe, girato verso Taehyung, gli circondò la vita con le braccia.

I due stavano insieme ormai da anni, ma erano in pochi a saperlo, poiché avrebbero molto probabilmente rischiato di perdere il posto di lavoro, in un Paese purtroppo così poco aperto.

Taehyung era ovviamente una di quelle poche persone che lo sapevano, e i due davanti a lui erano a loro agio, potevano essere loro stessi senza la paura di essere giudicati.

Il più alto era felice di essere uno dei pochi a saperlo, ciò significava che sia Jimin che Yoongi si fidavano di lui.

"Domani a che ora entrate a lavoro?" chiese Taehyung.

"Io alle 8 di mattina, Jimin alle 11" rispose il maggiore dei tre.

Jimin sorrise soddisfatto. "Potrò stare a letto molto più di te e la cosa non mi disturba affatto"

"Ti disturberà perché ti sveglierò di proposito" sbuffò Yoongi.

Il più piccolo alzò gli occhi al cielo. "Tu invece, Tae?"

"Io devo stare in ufficio alle 9:45, in tempo per incontrare questo ragazzino...ho paura di quello che mi aspetta. Il capo ha detto che mi ha scelto anche perché sono socievole, ma che ne so io di come si gestisce un diciassettenne?!" iniziò Taehyung. "Insomma, potrebbe essere un ragazzino con la puzza sotto il naso, o uno che si chiude in sé stesso, che diavolo, non ho mica studiato psicologia"

"Oh, fantastico, quindi sono l'unico sfigato che deve alzarsi alle 6" quasi urlò

Taehyung rivolse di scatto lo sguardo verso Yoongi. "Seriamente hyung? Di tutto quello che ho detto se davvero riuscito a sentire che entro alle 9:45?!" esclamò poi.

Jimin trattenne una risata.

"Va bene, scusa Tae, ho sentito anche il resto, giuro" alzò le mani Yoongi. "E sinceramente penso che in fatto di relazioni io me la cavi peggio di tutti, qui, perciò non so come aiutarti"

Taehyung sospirò, per poi guardare l'orologio. "Tra poco è mezzanotte, forse eè meglio andare a casa e riposarci un po'"

Sia Jimin che Yoongi concordarono.

"Beh allora buonanotte ragazzi, ci vediamo domani" disse Taehyung, salutandoli, per poi andare verso la sua moto.

"Notte" fece Jimin, per poi seguire Yoongi ed entrare nella propria macchina.

Taehyung ripartì, e in pochi minuti fu sotto il portone di casa.

Aprì la porta ed accese subito la luce, entrando nel suo appartamento.

Sapeva che sarebbe dovuto stare lontano da casa sua per parecchio tempo, dovendo badare a quel ragazzo.

Gli sarebbe mancato quel monolocale, infondo era lì da due anni, subito dopo la rottura con la ragazza con la quale era stato per più di tre anni.

Si tolse le scarpe e si recò subito in bagno per farsi una doccia veloce e distogliere i propri pensieri dal lavoro.

Fu veloce ad uscire ed asciugarsi i capelli, indossando un paio di boxer e una maglietta.

Poi si gettò nel letto, mise la sveglia sul cellulare, chiuse gli occhi e quasi subito crollò in un sonno profondo.

 

   
 
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