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Autore: ZarxielZerg    07/01/2018    1 recensioni
Scopri le origini degli antagonisti di Pokémon Ghost per cercare di decifrare il futuro che attende i Prescelti.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
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Dicono che il mio occhio sia un’antica maledizione. Eppure non ricordo neanche da quando ce l’ho. Ero ancora un bambino, ignaro del mondo e di tutto il male che esso puň fare, quando per la prima volta vidi il mondo attraverso gli occhi di un Ekans. Soffrii per giorni per colpa mia e, lo ammetto, ci vollero anni per convincermi a ritentare.
Nel frattempo, la mia vita procedeva, triste e solitaria. Gli altri bambini avevano paura del mio occhio, e anche gli adulti lo guardavano con apprensione. Per molto tempo, furono i libri la mia piů grande compagnia. L’unica eccezione fu mio fratello, nato come me con quell’occhio tanto strano.
Fu solo per caso che ripresi a usare il mio potere. Originariamente, pensavo che fosse stato tutto un sogno causato dalla febbre, ma quando guardai attraverso l’occhio di Ekans, stavolta per davvero, e senza rischiare la morte, anche se era comunque faticoso, mi si aprě un mondo di possibilitŕ.
Nei mesi successivi, testai il potere con cui ero nato. Appresi anzitutto che usarlo su qualunque Pokémon non fosse serpentino era molto piů faticoso, per qualche motivo. Forse perché ad essi ero sempre stato piů legato che a qualunque altro Pokémon. Poi scoprii di poter anche controllare i Pokémon attraverso i cui occhi vedevo, pur con molto impegno.
A quel punto, cominciarono i furti. Prima piccole cose, poi sempre piů grandi. Sembra incredibile, ma il nostro č un mondo in cui un Ekans passa totalmente inosservato, anche nel mezzo di una cittŕ. Mi infilavo in negozi di ogni genere, procurandomi quello che volevo. Stavo sempre attento a non prendere oggetti troppo preziosi, ma riuscii comunque a fare un bel gruzzolo rivendendo il bottino. Mio fratello, un’anima piů semplice, invece non usň mai davvero il suo, limitandosi a farne uno strumento per conoscere nuovi Pokémon.
Non capivo, e non volevo capire, che il mio dono serviva a molto di piů. Non c’era nessuno che potesse guidarmi, in fondo: i miei genitori avevano paura di me ormai, e nessun amico con cui potermi confrontare appariva. Mio fratello, che fino a quel momento era stato per me l’unico compagno, si era allontanato da me, preoccupato per il mio comportamento.
Poi un giorno mi trovai davanti due uomini. Si presentarono come inviati delle Smogon Industries, interessati ai nostri occhi. Decisi di seguirli, e convinsi mio fratello, riluttante, a fare altrettanto.
Ben presto, dalla Smogon fummo introdotti al Team Blood. Io ne fui affascinato. Per la prima volta, ero parte di qualcosa. Mio fratello provň solo orrore.
Un giorno mi chiese di accompagnarlo in un luogo privato, e mi propose di fuggire, lasciare il Team Blood e denunciare al mondo quello che volevano fare. Gli chiesi un po’ di tempo per pensarci.
Il giorno dopo, mio fratello era morto, il suo occhio usato per un fallimentare trapianto.
Dopo quel giorno, la mia unica famiglia divenne il Team Blood.
   
 
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