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Autore: Break_in_heartland94    09/01/2018    1 recensioni
Freed è da sempre innamorato di Laxus, eppure, c'è qualcosa che li divide, lo sente e una parte di lui ha paura di oltrepassare quella barriera come se sapesse che qualcosa di terribile potrebbe accadere. Sembrerebbe una tipica situazione amorosa, ma ciò che non sanno è che c'è davvero qualcosa che pende sulle loro teste e gli impedisce di poter vivere serenamente tutto quello: cosa possono fare contro un destino vecchio di secoli? Rischiare e accettare le conseguenze, o ignorarlo e continuare la loro solita vita?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fried Justine, Luxus Dreher, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A million Dreams
Capitolo 4
Alive
 
 
Più ci pensava, più gli suonava ridicolo, insomma, perché andare a quella festa? Tutti snob e senza una testa propria con cui pensare: peccato per lui che doveva presenziare per forza di cosa, e sua zia non avrebbe sopportato di saperlo rinchiuso in una libreria a studiare lingue morte.
Era arrivato in ritardo senza volerlo, e si risistemò la giacca e il colletto bianco, il fazzoletto nel taschino sembrava al suo posto: insomma era impeccabile per fortuna! Sistemò la spada al meglio, di solito non si portavano ad eventi mondani, ma non se ne separava mai.
Scese le scali dorate e subito sua zia lo notò, avvicinandosi.
-Freed! Finalmente!-
-Buonasera zia-
-Sei in ritardo! Stavi studiando ancora?- Gli chiese con sguardo di rimprovero.
-Si, volevo riscrivere quella formula e…-
-Sssh! Quante volte ti ho detto che in pubblico non dobbiamo parlare di queste cose? Se ci scoprissero…-
-Lo so! Scusami zia, hai ragione- Disse scuotendo la testa.
-Ne hanno catturata un’altra-
-Un’altra maga? Ancora?-
-Si, era Erriette…-
-Cosa?! Hanno preso Erriette?!-
-Si, è stata giustiziata stamattina-
-Perché non me ne avete parlato?-
-Perché non volevo che assistessi, fa male quando è qualcuno che conosci…-
-Fa male a prescindere sapere che veniamo stanati come topi-
-Freed, ascoltami…non te lo ripeterò di nuovo! – Disse la donna seria, guardandolo. –Non devi farti scoprire,  sarebbe un dolore troppo grande! Ho promesso a tua madre che ti avrei protetto!-
-Certo, prima che la bruciassero sul rogo!-
-Nessuno lo sa che eri suo figlio, e nessuno lo saprà mai! Ho coperto le nostre tracce, ma ti prego, non attirare l’attenzione su di te-
-Non so come fate a vivere in un mondo che ci odia, e in cui dobbiamo fingere di essere ciò che non siamo-
La donna sospirò, accarezzandogli il braccio in modo affettuoso.
-Lo so che è dura, ma dobbiamo resistere…-
-Eriette ha detto qualcosa?- Disse dopo qualche minuto di silenzio.
-La conosco, non avrebbe parlato- Disse sicura la donna – Ma se hanno scovato lei, sanno che siamo vicini… per questo dobbiamo volare basso-
-Continuando ad andare alle feste mondane dei nobili?-
-Se non andiamo più si insospettirebbero-
Su quello non poteva non dire che aveva ragione, oramai ci si insospettiva per tutto, e spesso anche innocenti venivano presi!
-Lady Angelique! Oh guarda un po’ c’è anche il vostro bellissimo nipote!-
disse cinguettando una donna dell’alta società mettendo sull’attenti entrambi.
-Mi lusingate Lady Ferrow-
-Sciocchezze! Allora parlando di gossip! Avete saputo che hanno preso un’altra di ‘quelle’ ? È stata giustiziata stamattina! Era una della nobiltà! Santo Cielo! Che scandalo! Sono ovunque!-
-Si, sono rimasta sconvolta dalla notizia- Rispose la donna, assecondando l’altra nobildonna.
-Piuttosto, come sta la vostra fidanzata?- Disse Lady Ferrow, guardando Freed, facendolo risvegliare dai suoi cupi pensieri.
-Oh, lei sta bene la ringrazio-
-E a quando le nozze? È un ottimo partito! Meglio sposarsi subito prima che possa fuggire!-
-Non si preoccupi, sono certo di essere in grado di non farmela sfuggire-
-Non intendevo offendervi!-
-Ne sono certo-
Quell’argomento creava sempre un po’ di tensione allo stesso Freed, che di sposarsi, non ne aveva poi granchè voglia, ma era stato deciso dalla sua nascita, e non poteva dire di no ad una famiglia di maghi così potente, per l’oltraggio avrebbero ucciso tutta la sua famiglia e voleva evitare altre morti.
-Permettete che vi presenti una persona!-
Disse per smorzare la tensione la donna.
-Ufficiale Dreyar! Siamo qui!-
Quando l’uomo si voltò, Freed alzò lo sguardo e fu come fulminato: il suo cuore si era fermato in quel preciso istante.
Cos’era quella sensazione? Si sentì inspiegabilmente a disagio. L’ufficiale sembrò avere anche lui un attimo di esitazione, era rimasto a fissare il ragazzo per qualche secondo di troppo.
-Ufficiale!?-
La voce della donna, oltre che ad irritarlo, lo fece tornare sui suoi passi e decise di avvicinarsi, non poteva neanche fare una scenata, era pur sempre una nobildonna.
-Mi scusi Lady Ferrow, ero immerso nei miei pensieri-
-Lo immaginavo! È sempre immerso nel suo silenzio! Perché non parla un po’ con noi?-
-Come ha detto,  anche se in maniera sottile, non mi piace parlare con le persone più del necessario…sono più un tipo di persona che da ordini- Guardò per un istante Freed, per poi tornare con il suo sguardo sulla donna. –Questa volta però penso di poter assecondare i canoni della civile educazione-
-Oh oh oh! Come siete spiritoso!-
No, non gli pareva spiritoso, anzi, gli sembrava anche fin troppo serio.
-Le presento Lady Angelique Bouchard, e il signorino accanto è suo nipote, Freed Justine-
-Onorato di conoscervi-
-L’onore è nostro-
-Siete un Ufficiale quindi?- Disse Freed, piuttosto schietto, voleva sapere quanto più riusciva di quell’uomo, ma allo stesso tempo ne aveva paura.
-Si, il mio lavoro però non è di certo una cosa così importante-
-Non fate il modesto! Sapete, lui è a capo di una delle migliori squadre a caccia di quegli esseri!-
I due rimasero ammutoliti per qualche secondo.
-Siete un inquisitore?-
-Inquisitore mi sembra una parola grossa, non mi piace molto ammetto, ci chiamano così a chi non va giù ciò che facciamo…io sono solo un semplice ufficiale che rispetta gli ordini dei superiori e cerca di farlo al meglio-
Lo sguardo di Freed si assottigliò, facendo irrigidire la zia che non le piaceva come stava andando quella conversazione.
-Eppure deporta persone e le uccide in vari modi-
-Non uccido personalmente se non sono costretto a farlo-
-Però alla fine chi catturate viene ucciso-
-Sono ordini,  e ci sono processi…discutete forse riguardo il bene comune?-
-Il bene comune? Io vedo solo persone uccise-
-Maghi, non persone-
-Fa differenza?-
-Freed! Adesso basta!- Disse allarmata la zia, cercando di fermare il nipote a dire altro che potesse comprometterlo.
-Lo dovete scusare, vi prego-
-Non c’è bisogno Lady Bouchard, è chiaro che suo nipote è uno di quelli che non amano nessun genere di maltrattamenti, di solito sono filosofi e studiosi che reagiscono così, persone che non hanno idea di cosa accada là fuori-
-Credo di sapere cosa accade là fuori-
-Davvero? E come potete saperlo?-
A quel punto si rese conto di doversi rimangiare ciò che aveva detto, se avesse fatto un altro passo falso…stava rischiando troppo. Non capiva, quell’uomo iniziava a detestarlo nel profondo, ma allo stesso tempo ne era affascinato e attratto. Com’era possibile tutto quello?
Rimase in silenzio, per non aggravare la sua posizione.
-Come immaginavo- Disse sospirando –Voi nobili rinchiusi nei vostri piccoli mondi non vi rendete conto che la vita è molto più crudele là fuori… qui siete protetti, e vi permettete di pensare a favolette che non esistono. Vedete signor Justine…-
-Lord-
L’ufficiale sorrise leggermente divertito a quella presa di posizione, ammirava le persone che combattevano e anche un po’ ribelli, ma quel ragazzo si stava esponendo troppo per i suoi gusti.
-Si, Lord Justine… lì fuori c’è una vera e propria guerra…sapete quanti miei commilitoni ho dovuto seppellire per mano dei maghi? Quelle persone non si rendono conto di poter far del male e alcune di loro provano a sottometterci per toglierci la nostra libertà…forse il metodo non lo approvate, ma non ci è stata lasciata altra scelta per difenderci-
-Avete provato davvero tutto? O è quello che vi ripetete prima di infilare una spada dentro un torace?-
Sibillò Freed prendendo di petto l’altro, cedendo nuovamente alla sua lingua lunga, sentì la zia che lo strattonava, la sentiva tremare.
L’ufficiale, con un sorriso quasi beffardo e superiore sul volto si chinò all’orecchio dell’altro sussurrandogli delle parole che non lasciavano scampo ad altre interpretazioni.
-Non costringetemi a farvi provare la sensazione, mi dispiacerebbe-
Freed restò ammutolito, sbiancando di colpo.
Lui sapeva?
Aveva capito?
Perché allora era ancora vivo?
Che voleva dire con ‘mi dispiacerebbe’? Un inquisitore che provava dispiacere nell’uccidere dei maghi?
Alla fine, l’ufficiale rise e diede delle pacche sulla schiena di Freed, che non si sentiva quasi più le gambe.
-Siete davvero uno spasso Lord Justine, qualche volta dovremmo incontrarci, ammiro le persone con carattere e con spirito-
La zia mollò la presa dalla giacca del nipote, e sospirò sollevata, si era davvero spaventata pensando che fosse arrivata la loro fine, e si mise a ridere insieme a Lady Ferrow.
Freed fece un sorriso forzato, tremante, l’aveva scampata per un pelo.
Eppure, si chiedeva se fosse tutta una messa in scena e dopo lo avrebbe ucciso in privato, o non aveva davvero capito….non sapeva bene come gli Inquisitori stanassero i maghi, alcuni dicevano che avevano un sesto senso, per questo i maghi utilizzavano delle barriere per l’anima che li facevano passare per umani, ma quando usavano i poteri questa barriera non poteva nascondere totalmente la loro natura, ed era quel passo falso che di solito li faceva stanare. Nonostante ciò, non era sicuro, si diceva che c’erano diversi modi che utilizzavano, e lui non ne voleva sapere.
Non si sarebbe mai dimenticato come quella sera avesse davvero rischiato di morire.
 
 
-Ehy Freed! Pronto per la serata da ballo?- Disse Bickslow più entusiasta di tutti gli altri.
-Ho quasi finito!- Rispose il mago.
-Mi chiedo ancora come tu abbia fatto ad ottenere gli inviti- Commentò scettica Evergreen.
-Non credo tu voglia saperlo davvero- Rispose sghignazzando il mago.
-Spero nulla di illegale- Sbuffò Laxus, già pronto che aspettava come suo solito crucciato all’uscio della porta.
La giornata tutto sommato era andata bene, certo, lasciando stare la parte dove Bickslow aveva importunato un paio di persone in un negozio e Evergreen aveva litigato con la commessa di almeno 3 di quei negozi. Si, poteva ritenersi una giornata quasi normale e tranquilla per gli standard del suo gruppo, di solito capitava molto peggio.
-Basta che ce ne andiamo per l’una e andrà tutto bene-
-Che diavolo significa?-
-Ripeto, vuoi davvero saperlo?-
Laxus si passò una mano sul viso, era davvero irrecuperabile il suo compagno di gilda, alle volte si chiedeva cosa potesse combinare normalmente se fosse totalmente da solo…probabilmente solo casini su casini, non che generalmente non ne facesse.
-Sono pronto-
-Uh Uh Freed! Sembri un damerino!- Sghignazzò Bickslow.
-Sta zitto- borbottò.
-Almeno lui non sembra un barbone- disse Evergreen.
-Il mio stile è trasandato chic!-
-Seh, certo-
-Forza andiamo o faremo tardi- Disse Laxus, leggermente divertito dalla situazione, alla fine si stava rivelando un’esperienza divertente, sebbene non lo avrebbe ammesso con facilità.
Non ci misero molto ad arrivare in quella villa, che tra l’altro era spettacolare: non si sarebbero mai immaginati tanta ricchezza in un paesino di pescatori sperduto nel regno.
-Gente ricca qui eh? Ragazzi è roba di classe- Commentò Bickslow.
-Meno male che mi sono portato il mio abito elegante- Commentò Freed. –Conoscendovi ho messo i vostri in valigia-
-Ehy aspetta! Perché non ce lo hai detto?? Se lo sapevo guardavo meglio in valigia!- Replicò Bickslow, ricevendo da Freed un sorrisetto divertito, mentre si sistemava la giacca, e stavolta a ridere sotto i baffi fu Evergreen.
-Ops- Rispose solo.
-….okok me lo sono meritato contento?-
-Molto-
Percorsero tutto il corridoio, e Freed lanciava ogni tanto occhiate a Laxus, ammirando, forse troppo spudoratamente, quanto fosse ancora più affascinante da vicino e vestito in quel modo.
Lo aveva sempre detto che con abiti del genere ci stava tremendamente bene, ma sapeva anche che l’altro non era il tipo da eventi mondani.
Ad un certo punto Bickslow distrasse Freed dalla sua contemplazione, tirandogli la manica della giacca, come uno di quei bambini al luna park.
-Ehy guarda qui Freed!-
Gli indicò un quadro, che fece rimanere Freed molto perplesso, e non solo lui.
-Quel tipo nel quadro ti somiglia!-
-In effetti…sembri proprio tu!- Disse sconcertata Evergreen.
-Impossibile, come posso essere io?-
-Senz’altro è uno che ti somiglia- Commentò Laxus, osservando attentamente le due figure rappresentate, un ragazzo molto simile a Freed e una ragazza giovane dai capelli castani.
Evergreen si chinò per leggere i nomi sotto al quadro, rimanendone delusa.
-Che strano, uno dei nomi è stato cancellato…c’è solo quello della donna credo… Victoria LeBlanche-
-Ha proprio il nome di una stronza- Commentò Bickslow –E poi guardate che sguardo truce! Da far venire i brividi!-
-Di certo è una cosa molto curiosa- Aggiunse Evergreen.
-Sono certo che è solo una coincidenza-
-Magari era un tuo antenato! Te lo immagini?-
-Non credo….non avevo antenati nobili, almeno che io sappia-
-Be’ non hai mai saputo nulla della tua famiglia, potrebbe essere di si! Sarebbe un fatto curioso su cui indagare!- Insistette la ragazza.
-Non eravamo venuti qui per farmi rilassare?- Disse spazientito Freed, non sapeva perché, ma quel quadro gli metteva una certa angoscia.
-Certo…ma devi ammettere, che è molto strano- Disse Laxus, sospettoso, di cosa, non lo sapeva: era come se cercasse una risposta dal quadro, notò infatti una vena di nervosismo in Laxus che rare volte aveva visto. Cosa aveva notato il dio del fulmine che lui non percepiva?
-Forse non è stata una buona idea venire qui- Concluse, attirando su di sé gli sguardi delle sue guardie del corpo.
-Sciocchezze!- Disse Bickslow! –Non ci faremo di certo rovinare la serata da un vecchio quadro ammuffito! Forza entriamo!- Aggiunse, prendendo per le spalle Laxus e Freed e trascinandoli dentro nella sala da ballo, seguiti da Evergreen.
Davanti a loro c’era una sala immensa, piena di gente e piena di luce: ne avevano viste poche di sale così e di certo si sperava che non fosse una serata troppo noiosa, anche se Freed aveva la sensazione che i suoi amici l’avrebbero resa tutta tranne che noiosa.
Forse se andava bene la serata, poteva provare a chiedere a Laxus di ballare! Magari questa volta non l’avrebbe rifiutato! Che male faceva tentare dopotutto?
-Tutto bene Laxus?- Chiese Freed, guardandolo.
-Ho una strana sensazione- Commentò, crucciato.
-Anche io in realtà, ma non lasciamoci condizionare e godiamoci la serata, cosa può andare storto?-
Di certo, non avrebbero mai potuto immaginare la verità che si celava dietro quelle mura.
  
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