LE CRONACHE DEI VAMPIRELLI
Allora... da dove possiamo incominciare? Ah ok, ho
trovato l’ispirazione... bene quindi...
Edward:
Mi scusi regista?
Sì,
che vuoi?
Edward:
Ma ci sono in questa storia?
Boh,
non so, adesso vedo...
(
guardo il libro da cui è copiata la storia )...
Sì,
ci sei, ma a casa mia dopo no, eh?
Edward:
No, non posso.
Uffaaaaaaaaaa!!!
Ricominciamo... Ehm ehm... C’era una volta, una
delle tante, una piccola città di nome Frox (esatto, proprio Frox) dove c’erano
così tante strade accidentate che i furgoni andavano in testacoda schiacciando
persone qua e là e le ragazze inciampavano senza un motivo apparente.
In questa città vivevano sette dei pagani con
l’urgente bisogno di una flebo di integratori tanto erano pallidi.
Con questi sette “strani” individui (di cui io mi
farei tutti gli esemplari maschi XDXDXD
n.d.a.) aveva fatto amicizia una ragazza, di nome Sabrina Ferilli...
Sabrina:
E io mo che centro???
Ma
perché? La ragazza italiana di Frox che ha la fortuna di mettersi con un
vampiro non sei tu?
Sabrina:
No, non sono io!
E
allora levati dalle palle!!!
Cazzo, e mo chi
è l’italiana... ah eccola * avevo il libro a portata di mano *...
Valeria Marini... no, quella non è... Maria Grazia Cucinotta... ma nemmeno...
Isabella Swan? E mo chi cacchio è questa???
Un
passante: E’ la ragazza che si innamora di quello lì.
VERAMENTE!?
Il
passante: Così pare.
COME
“Così pare” ?
Il
passante: A me così hanno detto, poi non lo so...
E
allora vai via, stai ancora qua???
Il
passante: Embeh?
Embeh!?
Mo te lo faccio vedere io embeh...
(Il
passante sparisce in circostanze “sconosciute”...)
Allora, dove eravamo?... Ah già...
Questa ragazza di nome Isabella Swan aveva fatto
amicizia con questi sette “cosi” (e che “cosi” XDXD n.d.a.); loro si chiamavano
Coollen (se in inglese la “u” si legge “a”, allora la doppia “o” si legge “u”
n.d.a.).
Tra questi ce n’era uno di nome Edwin... no,
Edmund... nonono, non vanno bene questi... hmm... ah ecco... Edward. Sì, si
chiamava Edward.
Costui, per quanto era vecchio, aveva studiato la
musica e il pianoforte con Chopin, che gli scopiazzava i compiti in classe.
Infatti Eddy era ancooooooooora vivo e non ha fatto carriera, invece
quell’altro è pure morto e lo conosco tutti.
La famiglia Coolen era composta così:
Quella tappa, cannata e con l’armadio... ceh
armadio... con il centro commerciale regalatogli dal padre per l’onomastico,
ecco, quella si chiama Alice.
Il bodyguard con il gas esilarante sempre vicino
alla faccia (se ride sempre, ditemi un po’ voi che si piglia questo... n.d.a.)
si chiamava Emmett.
Quella sottospecie di Angelina Jolie con il culo
grande quanto la Reggia di Caserta si chiamava Rosalie.
La mummia a cui avevano ficcato chissà che cosa in
quel posto (sennò perché cammina tutto rigido? n.d.a.) si chiamava Jasper.
Il dottore con la pelle liscia e morbida come il
culetto di un bambino si chiamava Carlisle. (quando si dice faccia di culo,
hihi XDXD n.d.a.)
La moglie di questo
invece faceva di nome Esme.
La famiglia Swan, invece, vantava la spaventosa
quota di due membri: Charlie e Isabella.
Isabella:
Bella.
Cosa?
Isabella:
Il mio nome.
Sì,
lo so che è bello. Io mi chiamo Emanuela.
Isabella:
No, mi dovete chiamare Bella.
Senti,
chicca, non darti arie. Solo perché sei riuscita ad accalappiarti quella specie
di Venere del Botticelli al maschile non vuol dire che puoi crederti chissà
chi.
Isabella:
Ma è un diminutivo, a me piace.
Eh
lo so, è il diminutivo di “Ah bella, se non ti levi dagli attributi e mi fai
continuare la storia, te faccio vede’ io...
Isabella:
Scusa, scusa, come non detto!
Oooooooooh, come mi piace il silenzio...
alluuuuuuuura...
Isabella era una ragazza che cadeva senza una particolare
ragione e, chissà perché, un giorno arriva questo tizio di nome Edward Coollen
e le salva la vita a tipo Hulk, premendo la mano nel furgone di quel
fancazzista di Tyler, che era scivolato su una lastra di ghiaccio (il ghiaccio
in eccesso dalla serata dei Cuba Libre n.d.a.) e aveva iniziato a fare un
testacoda (la patente gliel’hanno data come regalo dei 18 anni, visto che un
altro pensiero da fargli non ce l’avevano n.d.a.), dirigendosi pericolosamente
verso Isabella, che non aveva altro da fare che girarsi con una velocità
eguagliabile a quella dei bagnini i Baywatch nella sigla.
Da quel giorno rimasero sempre assieme... ma una
minaccia incombeva sul futuro dei nostri due sposini.
Uno
a caso: Che cosa? Il problema della lista nozze?
No...
Quello
a caso: Il bouffet? (si scrive così?)
No...
Quello
a caso: Il vestito da sposi?
E
mi fai parla’?
Quello
a caso: Ma io voglio saperlo, io voglio...
Andare
all’altro mondo come il passante di prima? Ti accontento suuuuuuuuuubito... *
caricamento di fucile *... BANG * caduta libera nel vuoto del corpo inerme del
rompipalle*...
Muahahahahahahahaaaaaaaaaaaaaa!!!
Ritorniamo a noi... allora, una minaccia incombeva
sui nostri sposini *me si interrompe per controllare che non ci siano altri
passanti *... ma loro non potevano saperlo perchéééééééé...
Isabella: Ma perché non vuoi?
Edward: Sarebbe troppo rischioso!
Isabella: Ma io voglio farlo!
Edward: Ti ho detto di no.
Isabella: E daaaaaaaaaai, sii gentiiiiiile…
Edward: NO!
Isabella: Comunque combinerei un disastro,
quiiiiiiindi…
Edward: Ho detto NO!
Isabella a quel punto non ci vide più dalla rabbia,
prese una mazza da baseball (chissà da dove era spuntata) e…
Edward andò in garage, ma ciò che vide lo rimase di
sasso…
Edward:
Ma perché, che ho visto?
Se
mi fai continuare forse…
Edward:
E dai, so mantenere un segreto. (e fa gli occhioni alla Bambi)
Non
mi incanti con le facce della serie “My Little Pony”, chiaro?
Edward:
E con questo? (fa il sorriso sghembo)
Ma
per chi mi hai presa?
Edward:
Tanto lo so che sei una delle tante, posso farcela a convincerti…
Tse,
ti piacerebbe…
Edward:
Dimmelo. (con voce arrapante)
Ah
sì, sono una facile? Hmm, adesso ti faccio vedere io, vampirozzo del cazzo…
Allora, Edward (dopo avermi fatto delle avance che
manco on un night club s’erano mai viste, entrò nel arage e vide qualcosa che
gli spezzo il cuore (che ormai era solo buono a lavare i pavimenti come un topo
stecchito incapace di dare segni di vita)… Bella, ferma, immobile, stesa a
terra… e con una mazza da baseball in mano mentre se la godeva a vedere il
dolore di lui nell’osservare quello che rimaneva della sua amata… Volvo, tinta
di rosa (da Bella, sicuramente) e poi ridotta che un cesso (ormai sarebbe
servita solo a farci le sculture mischiandola col pongo)…
Isabella: Così impari!
Edward: Ma perché, cosa…
Isabella: Non me l’hai fatta guidare, ora son cazzi
tuoi, haaaaaaaaaaaha.
Edward: Ma pensavo volessi passare una “nottata”
diversa.
Isabella: Eeeeeeeeeh!? Per chi mi hai presa scusa?
Siamo
proprio sulla stessa lunghezza d’onda io e te.
Isabella:
Già già, fottiti Edward.
Eh
sì, fottiti… se sai come si fa, hihiiiiiiii…
Edward,
se voui ti diciamo come si fa a fare “certe” cose…
Edward:
Si, vi prego…
Beeeeeeeeene, dopo aver dato a Edward questo utile
manuale intitolato “La verità nascosta sotto i cavoli e portata dalle cicogne”,
andiamo avanti…
Isabella:
E no.
Perché?
Isabella:
Devo ancora vendicarmi.
E
per cosa, scusa?
Isabella:
Per il fatto che mi abbia creduta una facile.
Aaaaaaaaaah,
allora lo scrivo adesso nero su bianco…
Edward andò in camera per leggersi il manuale per
beniiiiiiiiiiino…
Ma
come fa, scusa?
Edward:
Come faccio cosa?
Ma
tu non leggi nel pensiero?
Edward:
Tu non fai parte della storia, quindi non sento i tuoi pensieri.
Ah
già, comunque… come fai ad esercitarti senza letto?
Edward:
Perché, serve?
Povera
meeeeeeeeee!!!
3
ore dopo…
Adesso
hai capito?
Edward:
Penso di sì…
Come
“penso”? Dopo averti fatto spiegazioni dei particolari (con dimostrazioni
pratiche, per giunta) hai ancora dubbi?
Edward:
Sì.
Ma
vaff…
Dopo aver scaraventato questa sottospecie di playboy
con una mente piena di deficienza cronica (e pure patentato), ritorniamo a noi…
Allora… Edward (già tornato? ma che
palleeeeeeeeeeee) entrò in camera sua per leggersi il libro per panino… ehm scusate,
stavo pensando al cibo… per benino ma, appena vi entrò vide una scena
aggiacciante… Bella che ballava Poker Face di Lady Gaga… su quelli che
sembravano, anzi ERANO, i suoi CD fatti a pezzetini.
Isabella: Can’t read my, can’t read my, no he can’t
read my poker face…
Edward:
Basta vi prego, ridatemi Debussyyyyyyyyyyyy!!!
Muahahahahahahaaaaaaaaaaaaaa…
NO!
Isabella: P-p-p-poker face p-p-poker face… P-p-p-poker face p-p-poker
face… oh scusa Eddy, mi serviva spazio per la roba di Lady Gaga, sai sono una
sua graaaaaaaaaaaaaaande fan, quindi ho messo i tuoi CD da una… parte, ecco,
però… uuuuuuuuuuh guarda!
Edward: Cosa? *voce sofferente*
Isabella: I tuoi CD… LUCCICANO!
Edward: O_________O
Edward:
Ma perché mi fai tutto questo?
Così
impari a darmi della “ragazza facile”!
Edward:
Solo per quello?
E
ti pare poco… tse, uomini…
Dopo questo mio comportamento da femminista (e fiera
di esserlo), passiamo alla nostra novella…
Emmett: Dai, andiamoci a fare una partita a
baseball.
Alice: Infatti. Mi sono appena sparato un cannone e
così mi è venuta una visione sul meteo di TG. Diranno che ci sarà un bel
temporale.
Edward: Ma se sono 10 anni che ormai non azzecano
più niente… ma su che canale?
Alice: Su Canale 5, con Giuliacci.
Edward: Aheeeeeeeeee, andiamo bene!!!
I nostri vampirelli si incamminarono verso una
grande radura per giocare lontano dalla città, visto che, durante l’ultima
partita che avevano fatto, Emmett aveva spedito la palla nello stadio dove si
disputava un’amichevole di baseball, facendo addirittura punto (se questo non è
culo…).
All’improvviso, Alice sentì un fortissimo odore…
Alice:
Coca?
No.
Alice:
Ero?
Nooo.
Alice:
Hmm… coca ed ero?
NO!!!
Allora cambiamo… Alice ebbe una visione in cui vide
arrivare tre nomadi…
Edward:
Wow, sono un loro grande fan!
Di
chi, dei nomadi?
Edward:
Sì… “Iiiiio, vagabongo che son iooo, vagabondo che non sono altro, soldi in
tasca non ne ho…”
Ma
come stai senza soldi? E la Ferrari allora ti è uscita dall’uovo di Pasqua?
Edward:
Ma che centra, è il testo di una canzone dei Nomadi.
Ma
mica intendevo i Nomadi il gruppo… mi riferivo ai nomadi, i vampri che vanno in
giro pèer il mondo… quelli che irrompono nella vostra partita… ma fammi
continuare sennò mi fai anticipare tutto…
Allora… dopo che Alice ebbe visto i nomadi… (Edward,
parla e ti do fuoco)… indovinate che successe dopo?... Arrivarono questi tre
vampiri che, al posto degli occhi, avevano due tizzoni color rosso fuoco, che
stava ad indicare che loro lavoravano in un locale a luci rosse…
James: Uuuuuuuuh, avete portato uno spuntino.
Isabella: E no, caro, il Kinder Pinguì è mio!...
Nono, ridammeloooooooooooo…
James: E adesso me lo mangio io, muahahaaaaaaaaa!!!
Victoria: Ma te lo compro io il Kinder Pinguì,
lasciaglielo, stupido!
James: Uffaaaaaaaaaa… e va bene.
Isabella: Ziiiiiiiiiiiì, il Kinder Pinguì!
Laurent: Comunque, ci servirebbe una ragazza che
balli canzoni house nel nostro locale ridendo, dimenandosi e sculettando
intorno a un palo.
Isabella (con fare interessato): Che canzoni?
Laurent: Shine On, Infinity, No Stress… Poker Face…
Isabella: Nooooooooooooo, veramente… Quando
cominciamo?
James: Se vieni con noi, anche subito.
Isabella: Ziiiiiiiiiiiiiiiì, che bello… Eddy teddy,
mi accompagni, ho paura con questi sconosciuti.
Edward: Va beeeeeeeeeeeeene… Ma voglio ballare pure
io.
Laurent: Ok… ma tu farai il palo.
Edward (comportandosi da ragazzino 15enne arrapato):
Non c’è problema.
E così, dopo chissà quante interruzioni da parte di
passanti, sconosciuti e, anche troppe volte, Edward, siamo arrivati alla fine
di questa versioncina comica del primo libro della saga.
Bella così diventò una ballerina di lap dance
famosissima… aquistò anche più equilibrio e, così al ballo di fine anno alla
Frox High School…
Emmett: E’ pronto questo palco con il cubo?
Edward: Sì, un momento…
Isabella: E dai che fra poco comincia il macello!!!
Alice: Chissà dove sta il pusher…
Isabella: Ah boh, vedi là al tavolino, c’è uno
incappucciato alquanto sospetto…
Alice: Sisì, è lui, ci vediamo dopo
ciaooooooooooo!!!
Cominciò così una serata dedita a Lady Gaga, con
balli, mangiate, Poker Face e chi più ne ha più ne metta...
E io non sono stata invitata?
Isabella: Ma ceeeeeerto, viene regista!
Evvaiiiiiiiiiiiii, ora sculetto pure io.
Can’t read my, can’t read my, no he can’t read my
poker face…
And take your time to trust in me, and you will find
infinity, infinity, infinity…
Lady
Gaga: Ma posso venire pure io alla festa?
E
ceeeeeeeeeerto... Isabellaaaaaaaaa, guarda chi c’è!
Isabella:
Chi, cos… Uhaaaaaaaaaaaaa Lady Gaga, vieni vieni, è qui la festa…
E così la serata andò a gonfie vele… perché c’era
Lady Gaga dal vivo, e tutti i ragazzi le sbavavano dietro manco fossero
diventati come il San Bernardo Beethoven. Isabella di dimenava sul cubo e
Edward la guardava, sapendo già che, dopo la festa si sarebbero divertiti
taaaaaaaaanto!
Edward:
Grazie per i consigli, regista!
E
di che! Ho solo fatto il mio dovere di far uscire un copione come si deve… e
con un “lieto” fine sia per te che per Bella… oh Edward, c’è una sorpresa per
te…
Edward:
Cosa?
Vai
a vedere fuori la tua Aston Martin, te l’ho appena “pulita”.
Edward:
Davvero? Graaaaaaaaaazie… Non so cosa farei senza quella macchina, dopo la fine
che ha fatto la Volvo poi…
Eeeeeeeeeh
già, lo so…
Edward
uscì fuori dalla discoteca e vide la sua Aston Martin: a pezzi, fucsia shocking
e circondata da un cerchio di fuoco fatto con la benzina.
Ma
il peggio non era questo, sul lato della macchina rivolto a Edward c’era una
scritta nera, a caratteri cubitali, che diceva…
Edward:
“W Lady Gaga”!? NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
SPAZIO
AUTRICE:
Alluuuuuuura…
vi e’ piaciuta questa parodia di twilight? O avete la voglia di cacciare le
armi di ditruzione di massa? Spero di no XDXDXD… comuuuuunque, ringrazio chi
leggerà e commenterà, chi solo la leggera e… beh direi che è tutto.
Alla
prossima – Sheba_94