Videogiochi > Final Fantasy XV
Segui la storia  |       
Autore: Princess Kurenai    11/01/2018    2 recensioni
Il Regno di Solheim era il gioiello di Eos. L’orgoglio dei Siderei che, da quello che sarebbe poi divenuto il loro Reame, avevano osservato la sua nascita e crescita sin dall'alba dei tempi: da quando il Nulla aveva aperto i suoi cancelli creando quella terra e la sua gente, e scegliendo infine loro Sei come guardiani di quel mondo appena nato.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gentiana\Shiva, Ifrit, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fandom: Final Fantasy XV
Character(s): Shiva, Bahamut, Ramuh
Relationship(s): Shiva/Hyperion (Accennate: Shiva/Ifrit e Bahamut/Leviathan)
Rating: SAFE
Warnings: Siderei in forma umana, Original Characters, Spoiler (alcune cose penso si capiscano meglio conoscendo il gioco)
Conteggio Parole: 1670
Note:
1. Ambientata molto molto molto prima dell’inizio di Final Fantasy XV. Sono state dette poche cose su Solheim e sulla Guerra degli Dei che ha gettato la base per il gioco di FFXV, quindi sto cercando di creare tutta la storia di Eos, dei Siderei e degli antenati dei personaggi principali del gioco.
2. Questa fic è nata mentre vagavo per il kinkmeme quando, leggendo dei prompt, le mie attenzioni sono cadute su uno che parlava, per l'appunto, dell'Antica Civiltà di Solheim. Leggendo questo prompt - che non posso spoilerare per intero per motivi che si comprenderanno dei prossimi “volumi” di questa saga - mi sono detta: «Che cosa è Solheim?», e dopo alcune ricerche, aver letto bene la guida di FFXV e una seconda run di gioco, ho compreso che si trattava del Regno precedente a Niflheim, distrutto dalla Guerra degli Dei.
Da quel punto in poi ho iniziato a elaborare una piccola headcanon che, dopo essere stata esposta a Kuromi, ha iniziato a crescere. È stata proprio lei a dirmi: “Inizio a pregare i Siderei che tu un giorno la scriva questa cosa”, e la notte stessa avevo iniziato a scrivere quella che doveva essere una oneshot. Durante la stesura però mi sono resa conto che andavano scritte molte più cose, momenti che non potevo tralasciare e che avrebbero spiegato - secondo il mio punto di vista - alcuni avvenimenti della storia di Eos non narrati nel gioco.
Si può benissimo dire che le cose mi siano sfuggite di mano e che la storia non sia diventata solo una ‘what if?’ (perché lo è, come chiedeva il prompt originale) ma una vera e propria saga che cercherà di spiegare in modo logico alcune vicende della trama di FFXV ma non solo... ma di questo penso ne parlerò nei prossimi capitoli e "volumi" di questa raccolta di Sei Longfic.
3. Tabata riguardo la Guerra degli Dei e il tradimento di Ifrit: "Sorry, I don't know the details". #citazioni importanti
4. La bellissima fanart di Shiva che fa da sfondo alla cover della fic è stata fatta da Alicyana. Il resto è opera mia *rotola*
5. Alla fine della fic ci saranno spesso chilometri di note e spiegazioni su alcune scelte fatte nella fic... perdonatemi XD ma... mi piace avere le cose sotto controllo e non riesco a controllarmi a volte XD
6. Gli aggiornamenti saranno settimanali.


XXVI.

La voce di Ifrit si spense con quelle parole, lasciando nell’animo dei Siderei l'angoscia per quella minacciosa promessa. Avevano già messo in conto il doversi ancora scontrare contro l’Ardente in futuro, ma quelle parole avevano gettato una nuova, sinistra, luce su quella agrodolce vittoria.

“Tenebris sta combattendo contro la malattia… mentre il Re Einar sta eliminando i mostri… un giorno tutti saranno guariti e quegli esseri estinti… cosa significa?” , si chiese nervosa. Avrebbe voluto prendere la dichiarazione di Ifrit come una sterile intimidazione dettata dalla sconfitta, ma conosceva l’Ardente e non parlava mai a vanvera. Quella minaccia che stava incombendo su Eos era reale e lei non sapeva come comportarsi.

I suoi poteri la stavano per abbandonare e presto il sonno l’avrebbe avvolta con le sue rassicuranti e ristoratrici braccia, ma non sarebbe stato un riposo privo di incubi. Sarebbe stata braccata dai dubbi e dai rimpianti, dagli errori e dall’ombra di quella minaccia che rendeva incerto il futuro che aveva cercato di proteggere in quel decennio.

Fu la presenza di Bahamut su quelle coste a sud di Lucis a riscuoterla. L’Illuminato attirò su di sé sia le sue attenzioni che quelle di Ramuh, a sua volta indebolito. Era ferito, privo di energie e di qualsivoglia velleità: sembrava pronto a lasciarsi a sua volta andare a quel sonno tanto anelato.

«Ifrit ha detto il vero…», mormorò con voce cupa, «abbiamo… sottovalutato ciò che la sua oscurità ha creato».

«C-cosa?», esalò Shiva, nervosa e spaventata.

«Ho visto il cuore di Ifrit. Ho guardato dentro la sua oscurità e scoperto le sue intenzioni… come una tetra visione del futuro», spiegò l’Illuminato, condividendo con le sue ultime energie ciò che era stato in grado di vedere.

L’animo di Shiva venne inondato in un solo momento da delle sensazioni estranee, che non le appartenevano. Era ciò che aveva provato Ifrit in tutti quegli anni. Vi era stato il rifiuto, la necessità di battere quell’oscurità che andava contro la sua stessa natura.

Non possono avermi abbandonato in questo modo. Perché mi hanno tradito così? Perché lei mi ha tradito? ”, si chiedeva l’Ardente, cadendo sempre di più nell’oblio.

Aveva sofferto, aveva combattuto contro il dolore ma quando la rabbia e la disperazione erano giunti nel suo animo, l’Ardente si era ritrovato solo. Nessuno era stato lì presente per aiutarlo e rassicurarlo.

Lo abbiamo abbandonato… io l’ho abbandonato ”, si disse Shiva, mordendosi le labbra.

Quelle sensazioni lo avevano abbracciato, avevano spento il suo fuoco solo per farlo rinascere alimentato dalla rabbia. L’oscurità si era insinuata nel suo animo, annientando la luce che naturale brillava all’interno del Sidereo, e quasi come se fosse una reazione chimica, ciò che era nato da quel contatto era stato un pulviscolo nero: la malattia che si era insinuata nei corpi di chi aveva inalato quella polvere. Privava le persone della gioia e della voglia di vivere fino a far loro desiderare la morte… che non sarebbe mai arrivata. Agli infetti spettava un destino ben peggiore: quello della trasformazione in mostri.

Ma non era quello ciò che aveva messo in allarme Bahamut e gli altri Siderei. La realizzazione arrivò poco dopo. Ifrit, abbandonato nel buio della sua disperazione, aveva desiderato distruggere tutto e far calare l’oscurità su tutta Eos che l’aveva tradito, ed era proprio della luce che quel pulviscolo generato dall’Ardente si nutriva.

Così come la natura di Ifrit era entrata in contrasto con l’oscurità, la stessa fotosensibilità degli infetti e dei mostri era in grado di generare quello stesso pulviscolo.

«Gli sforzi dei nostri prescelti non basteranno a riportare l’equilibrio… ci vorranno generazioni prima di riuscire a placare questa piaga…», mormorò Ramuh.

«Fin quando Ifrit avrà forza… questo morbo non verrà annientato», proseguì Bahamut, con tono debole, «deve essere sconfitto… purificato, che dir si voglia…»

«Come?», chiese la Glaciale, «Tu lo hai sconfitto…»

“Ma tornerà”, si disse. Era un circolo vizioso, al quale dovevano mettere la parola fine.

Il silenzio fu l’unica risposta che l’Illuminato fu in grado di dare. Non avevano le forze per pensare ad una soluzione attuabile, e come fece notare Ramuh c’era solo un qualcosa che potevano fare in quell’istante, ed era dare ulteriori poteri ai mortali, in modo da rafforzarli in vista del ritorno dell’Ardente.

«Possono mantenere l’equilibrio», commentò piano il Tonante, «in nostra assenza… loro possono curare i malati e uccidere i mostri. Avevamo già deciso di dar loro questo compito».

«Sì», assentì Bahamut, «tuttavia le intenzioni di Ifrit ci portano a dubitare dell’effettiva attuazione di questo piano…»

Indeboliti e affranti da quella situazione, i Siderei si trovarono costretti a fare una scelta che, forse, avrebbe cambiato totalmente il futuro di Eos.

Avevano ucciso il corpo Ifrit, costringendo il suo animo immortale ad un sonno forzato... ma i sacrifici erano stati tanti. L’Ardente li aveva messi alle strette, portandoli ad una vittoria che sapeva di sconfitta.

«Dobbiamo debellare la piaga del tutto…», sussurrò Shiva, «se… Tenebris è in grado di… curare gli infetti, potrebbe curare anche Ifrit?»

Anche solo nel pronunciare quelle parole, la Glaciale si rese conto dell’assurdità della sua proposta. Ifrit non si sarebbe mai fatto avvicinare da una mortale, e Tenebris sarebbe andata incontro a morte certa.

«I poteri della mortale non sarebbero abbastanza forti per sconfiggere l’oscurità di un Dio…», rispose Ramuh.

«Tuttavia… l’unione dei poteri e dell’esperienza di molti potrebbero… essere abbastanza», esordì Bahamut. Il suo tono era sofferto, come se quell’idea che aveva appena elaborato non fosse pienamente condivisa nemmeno da lui stesso.

«Che intendi dire?», chiese il Tonante.

«Un guerriero, in grado di raccogliere in sé l’esperienza di chi ha combattuto questa guerra prima di lui...»

«Un altro prescelto», mormorò Ramuh, soppesando a sua volta la proposta dell’Illuminato.

«Ne sarebbe davvero in grado? Un… mortale?», domandò Shiva.

«Con il nostro potere incondizionato, diventerebbe più forte di un Dio», commentò Bahamut, «combatterebbe al nostro fianco e ci aiuterebbe a sconfiggere e purificare Ifrit. I mortali ci hanno dimostrato di possedere abilità che hanno addirittura surclassato i nostri poteri… in un anno Tenebris Nox Flauret ha trovato una cura a questo morbo. Noi abbiamo fallito. Einar Lucis Caelum ha protetto Eos e la sua gente. Noi abbiamo fallito. Solo uniti potremo riuscire ad uscire vincitori da questa battaglia… per il bene di Eos»

Non fu facile accettare quella scelta. Era rischioso. Avevano già messo in conto l’ambizione dei mortali e la loro inclinazione a desiderare il potere, e non potevano escludere l’ipotesi che questo Guerriero Prescelto , una persona in grado di curare il mondo da quella malattia e di accogliere nel suo corpo la magia incondizionata degli Dei, si rivoltasse contro gli stessi Siderei.

Tuttavia non avevano altra scelta se non quella di affidarsi a quel nuovo Prescelto che un giorno avrebbe racchiuso in sé i poteri di tutti loro. Erano ben consapevoli di quanto quella fretta potesse essere portatrice di cattivi consigli, ma il tempo era ancora una volta contro di loro, e non potevano far altro se non accettare l’incertezza dettata da quelle loro decisioni.

L’ultima scelta che si ritrovarono a prendere, fu quella della creazione di un anello, che avrebbe assunto non solo il ruolo di tramite tra i guerrieri del passato e i loro successori, ma anche quello di catalizzatore dei nuovi poteri che erano stati concessi ai mortali.

«Verrà consegnato ai Lucis Caelum», mormorò Bahamut, riversando in quel piccolo oggetto appena creato ciò che rimaneva dei suoi poteri. Lo rese uno strumento unico, quasi senziente in modo che potesse scegliere di sua spontanea volontà chi fosse davvero degno di indossarlo.

«Affideremo ai Messaggeri il compito di… parlare del Guerriero della Luce , del Prescelto, alimentando in questo modo la speranza di un mondo migliore senza la minaccia dell’oscurità…», aggiunse l’Illuminato, trovando nella risoluzione degli altri due Siderei l’assenso.
Shiva mosse infatti il capo per annuire, senza avere la forza di parlare, incapace di trovare per davvero pace e sollievo. Le sue colpe gravavano come macigni sulle sue spalle, e la consapevolezza di non riuscire a mantenere la promessa fatta a Surya le faceva provare un ulteriore senso di impotenza.

Chiuse gli occhi, come per lasciarsi andare finalmente a quel tanto agognato sonno, ma la voce di Ramuh le impedì di abbandonare del tutto Eos.

«Vai da lui», dichiarò il Tonante guardandola quasi con dolcezza nonostante l’ormai prossimo sonno, «torna da tuo figlio, dormi con lui… è l’unico modo che hai ora per stargli vicino».

Sorpresa dalle sue parole, la Glaciale guardò anche l’altro suo compagno che, annuendo, gli diede la sua benedizione. Non esitò oltre, e ringraziandoli con un semplice cenno del capo, lasciò Lucis per andare verso Solheim.

Il viaggio fu lento a causa dei suoi poteri ormai ridotti al minimo, ma trovò ugualmente la forza necessaria per giungere alla grotta sulle rive del lago dove suo figlio, ancora protetto dal suo ghiaccio, riposava ignaro di tutto.

Era esattamente come l’aveva lasciato dieci anni prima. Sfiorò il ghiaccio con la mano, avvertendo chiaramente al di là di quello scudo l’energia di Surya. Si lasciò avvolgere da quella sensazione di familiarità, sospirando quasi per il sollievo.

«Perdonami se ho tardato tanto e se non potrò starti accanto come avevo promesso…», mormorò poi, prendendo lentamente posto accanto al figlio.

Fuori dalla grotta il tramonto aveva iniziato a far colorare d’arancio le cupe nubi, che altro non erano che fumo , e aleggiavano sulle terre deserte di Solheim, un ricordo ancora vivo delle fiamme che avevano distrutto quella civiltà.

Con il morire del giorno e con il nascere della notte, anche la Glaciale si lasciò lentamente andare. Sentì il suo corpo diventare sempre più leggero e debole e, chiudendo gli occhi, ebbe solo la forza di rivolgere un ultimo pensiero a Surya e Hyperion, abbandonando con naturalezza quelle spoglie per permettere al suo animo immortale di riposare.

“Hyperion… proteggerò nostro figlio, costi quel che costi. Non permetterò a nessuno di fargli del male… perdonami se siamo arrivati a questo”, si disse siamo, “volevo il meglio per te, volevo il meglio per noi… ora posso solo cercare di dare il meglio a Surya…”

E con quella promessa, Shiva, si addormentò.




Note Finali:

- Il Prescelto e l’Anello -> Ed è così che secondo me hanno deciso sia il destino di Ardyn che quello di Noctis. I Siderei si sono ritrovati con le spalle al muro e hanno fatto sia la cosa più logica che stupida. Al posto di occuparsene loro hanno lasciato tutto agli umani... non sono riuscita a trovare un'altra spiegazione a questa situazione. E penso, sinceramente, che i Siderei abbiano sbagliato XD



Commenti finali!:

E con questo capitolo metto la parola fine alla prima longfic di questa raccolta che si è posta come obiettivo il riempire alcuni buchi di trama secondo la mia personalissima idea.
Questo per me è stato un viaggio e poter definire questa fic completa mi ha riempito sia di tristezza che di orgoglio perché un anno fa neanche pensavo di poterne essere in grado… e invece sono qui.
Il fandom di FFXV mi ha dato tanto e sta continuando a farlo, ho conosciuto persone fantastiche e… okay, mi sto commuovendo! XD Quindi… voglio ringraziare Miryel e _White_ che hanno recensito ogni singolo capitolo della fic, incoraggiandomi e viaggiando con me ç_ç siete state fantastiche ç_ç
Spero di rivedervi entrambe nella prossima longfic che ho finalmente ripreso in mano con rinnovata energia è_é mi sono prefissata febbraio come deadline… spero di farcela XD
Grazie ancora ç__ç

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XV / Vai alla pagina dell'autore: Princess Kurenai