Ciao! Ecco il
terzo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate.
Twilight_ the
best: sono contentissima che ti piaccia questa fic, fammi sapere
cosa ne pensi di questo cap! Baci
Confusina_94:
si, tutti umani, per ora..ihihi non annuncio niente…fammi
sapere cosa ne pensi, bacioni.
Ringrazio le
persone che l’hanno messa tra i preferiti e tra le seguite e,
naturalmente, tutti i lettori. Bacioni, Paie.
Edward POV
L’uomo
non mi rispose, controllava invece se avevo fatto qualche danno alla
sua porta. Poi prese una specie di strofinaccio, lo bagnò
con un qualche olio e
iniziò a strofinarlo con decisione sul legno. Era sordo o mi
stava evitando?
Aprì di più la porta e vidi che teneva un piccolo
televisore acceso. Non era
sordo, allora. Cercai di avere ancora un po’ di pazienza e
riformulai la stessa
domanda. Ma anche questa volta, non ricevetti risposta. Iniziai a
sbuffare,
mentre la rabbia mi saliva dentro facendomi tremare le mani. Non
resistetti
più. Lo presi dal coletto della camicia e lo sbattei sullo
stipite della porta.
Il mio sguardo era duro, arrabbiato e anche un po’ offeso.
<<
La domanda è semplice: è lei il signor Garner?
>>, chiesi
con tono arrogante e anche un po’ acido.
<<
Dipende da chi lo cerca >>, rispose, infine,
l’uomo che non
sembrava per niente spaventato. Era impassibile, freddo come se fosse
sicuro
che gli avrei fatto del male.
<<
Risposta sbagliata, è lei si o no il signor Garner?
>>.
<<
Dipende da chi lo cerca >>, ripetè lui,
ricevendo un pugno
in piena faccia. Non amavo la violenza ma odiova essere preso in giro
tanto più
ora, che avevo bisogno di certezze.
<<
Però! Di educazione e bon ton ne sa ben poco ma per quanto
riguarda a fare a pugni, vedo che è ben addestrato
>>, mormorò l’uomo con
un tono arrogante.
<<
Di educazione o bon ton, lei è l’ultima persona
che si può
prmettere di spifferare una parola e per quanto riguara il fare a
pugni, be se
non vuole che le rompa la mascella farebbe bene a rispondere alla
domanda di
prima >>, pronunciai, io.
<<
E va bene, sono io il signor Garner. Cosa vuole da me? >>.
<<
Ha visto? Non era difficile ammetterlo. Sono qui perché
pretendo
delle risposte >>.
<<
Risposte? Non sono né un cartomante né uno
stregone quindi sono
del tutto inutile >>.
<<
Non mi serve per conoscere il futuro ma per altre cose che forse
è
meglio parlarne dentro, che ne dice? >>, chiesi indicando
con il pollice
sinistro l’inerno della casa.
<<
Non so come aiutarla e poi non faccio entrare nessuno dentro casa
mia! >>.
<<
Come vuole, allora mi dirà qui tutto ciò che sa
dei vampiri!
>>, affermai, lasciandogli il colletto. Sapevo che questo
argomento era
spinoso oltre che pericoloso da parlarne in pubblico quindi la reazione
dell’uomo nel sentir la parola “vampiro”
fu più che normale. Il signor Garner,
descritto come un uomo pericoloso e senza scrupoli, si
irrigidì, il labbro
inferiore gli tremò mentre con la mano destra
indicò il saloto di casa,
invitandomi ad entrare.
<<
E’ pazzo o cosa, signore? Lei viene qui di notte, mi getta
quasi a
terra la porta, mi minaccia e ora vuole parlare di vampiri?
>>.
<<
Su, su. Ha la fama di un uomo spaventoso, senza scrupoli e
pericoloso e ora, mi vuol far credere che sia solo fumo ma senza
arrosto?
>>, dissi con un tono un po’ minaccioso.
L’uomo
rise di gusto. << Va bene, lei è un tipo
particolare, un po’
brusco magari, ma sembra una persona che sa il fatto suo. Non so il
perché le
servono queste informazioni, ma gliele darò lo stesso. La
vita, di certo, non
la rischio io. Mi faccia le domande che desidera >>,
rispose mettendosi
seduto e accendendo una pipa.
<<
Esistono i vampiri o sono solo il frutto di menti malate che amano
far spaventare la gente? >>.
<<
Esistono, più di quanto ne creda >>.
<<
Ho sentito dire, che il loro veleno ha un qualcosa di prodigioso,
guarisce ogni malattia, è vero anche questo?
>>. Quella era la domanda
che mi premeva di più di fargli, la risposta – che
mi auguravo fosse positiva –
rappresentava l’ultimo appiglio di speranza per salvare la
mia Bella.
<<
Si, è vero ma non è facile averlo
>>. Mi guardò con occhi
furbi e per un po’, mi intimorì.
<<
In che senso? >>.
<<
Mettiamola così, bisogna dare per ricevere. I vampiri danno
il
veleno se la persona a cui serve è diposto a fare una grande
rinuncia >>.
<<
Sono disposto a qualsiasi rinuncia pur di salvare la mia donna
>>.
<<
Lei è un uomo di spirito, signore >>, disse
ridendo.
<<
Mi prende in giro? >>, chiesi un po’ offeso.
Non capivo dove
voleva andare a parare: parlava sul serio o mi stava raccontando una
bufala?
<<
No. Il fatto è che lei prende la rinuncia come qualcosa di
materiale. È una cosa molto più complessa e
dolorosa >>.
<<
Si spieghi meglio >>.
<<
La vita. Si ha il veleno in cambio della vita >>.
<<
Sono pronto a morire per Bella >>.
<<
Forse dovrei spiegare meglio per cosa si intende: morire. Non
è
semplicemente morire, è qualcosa di più, molto di
più doloroso. È tutto ciò che
umano a morire ma non si muore del tutto >>.
<<
Non capisco, si muore o no? >>.
<<
Si diventa un vampiro >>. Restai in silenzio, ora capivo
la
paura che la gente aveva dei vampiri. Ora che sapevo qual era la
rinuncia,
dubbi mi assillavano la mente ma oramai avevo preso una decisione e la
avrei
portata avanti.
<<
Ha cambiato idea? >>, chiese, ridendo sotto i baffi, il
signor Garner.
<<
No. Un’ultima domanda. A quanto so, si diventa vampiri con un
morso ma allora non c’è nessuna cura…
è il veleno a trasformarti quindi se la
mia ragazza beve il veleno, viene anche lei trasformata?
>>.
<<
Si >>.
Ora sapevo a
cosa andavo incontro, sapevo la verità. Ero davvero pronto a
fare questo passo? A diventare vampiro? Ma, soprattutto, ero pronto a
far
trasformare Bella?