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Autore: JustABitchOnAStroll    17/01/2018    2 recensioni
Qualche minuto.
Alla fine, tutto ciò da incolpare per ogni sua singola sfortuna, si riduceva a questo. Una stupida manciata di minuti, così irrilevanti eppure così determinanti per il corso di tutta la sua vita.
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Piccola fic introspettiva sul nostro evil pesce preferito!
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tritannus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tritannus Qualche minuto.
Alla fine, tutto ciò da incolpare per ogni sua singola sfortuna, si riduceva a questo. Una stupida manciata di minuti, così irrilevanti eppure così determinanti per il corso di tutta la sua vita.
Perchè alla fine, se fosse stato lui il primo genito della famiglia reale di Andros, tutto sarebbe stato diverso.
Ma il fato aveva deciso diversamente e, alla fine, lui non era nessuno per opporsi a ciò che era già stato deciso. Poteva solo adattarsi e sopravvivere al meglio delle sue capacità e guardare mentre suo fratello maggiore - quella manciata di minuti che li dividevano sembrava ormai un ostacolo insormontabile - guadagnava, senza nemmeno provarci, le simpatie di tutti.

Alla fine era lui che sarebbe stato l'erede al trono.
Era lui che andava plasmato correttamente.
Era a lui che andavano tutte le attenzioni dei loro genitori.
I loro complimenti.
Il loro affetto.

Tritannus poteva solo guardare da lontano e chiedersi perchè venisse ignorato così, respinto ogni volta che cercava di seguire il fratello in una delle " lezioni " che aveva con il padre, gli occhi vagamente inumiditi anche sott'acqua mentre sua madre, la regina Ligea, gli spiegava che Nereus stava solo adempiendo al suo dovere di principe. Tritannus doveva aspettare.
Avrebbe sempre dovuto aspettare.
Alla fine tutto era orchestrato per il tritone dai gentili occhi azzurri.
E sarebbe sempre stato così.

Nessuno si accorse quando Tritannus, piano piano, smise di aspettare il fratello fuori dallo studio di Re Nettuno.
Nessuno si accorse quando il secondo principe smise di cercare le attenzioni dei suoi genitori in favore della solitudine delle sue stanze.

" Lo fa solo per attirare l'attenzione, mia cara " furono le parole di Re Nettuno alla moglie, non appena una delle servitrici si disturbò di rendere noto ai sovrani questo comportamento così strano da parte del tritone " Tritannus è sempre stato molto attaccato a Nereus. E' normale che stia reagendo così. E' solamente geloso, gli passerà. "
Ed aveva senso, alla fine erano pur sempre ancora bambini. Sicuramente era una fase passeggera, eppure la regina non era convinta " Non dovremmo, forse, includere anche lui nelle lezioni? "
Con uno sbuffo divertito il Re degli abissi scosse la testa " Perchè? E' già deciso che sarà Nereus a prendere il mio posto. "
Non si accorsero della coda ricoperta di scaglie verde bottiglia che spariva nel corridoio appena di fronte.

Tritannus non fece mai parola a nessuno di quello che aveva sentito.
Non che nessuno si sarebbe disturbato ad ascoltarlo, viste le voci che giravano sul suo conto.

Passarono gli anni e il secondo principe cominciò a ribellarsi all'autorità dei genitori - era stato buono a subire per troppo tempo - imbarcandosi in spedizioni più o meno pericolose negli oceani degli altri mondi. Le guardiane dei portali non volevano avere nulla a che fare con lui e la cosa era reciproca. Si limitavano ad un cenno col capo e aprivano per lui i portali, lasciandolo libero di nuotare dove più gli piaceva, il suo tridente come unico e fedele compagno di viaggio.
La stanza di sua sorella Tressa ormai era piena di souvenir provenienti da altri mondi ed ogni volta che lo vedeva lasciare il palazzo lo pregava di portarla con sè.
Ogni volta le offriva un mezzo sorriso, le scompigliava i capelli e le spiegava che lei doveva rimanere a palazzo per controllare che Nereus non facesse niente di strano.
Quando era più piccola se la beveva con facilità, ma adesso non era più così semplice.
" No che non puoi venire con me, Tressa. La mamma mi ucciderebbe. Per non parlare di papà." un brivido gli corse lungo la schiena, percorrendo anche tutta la lunghezza della sua coda, ora robusta e capace di sostenere lunghe nuotate anche in mare aperto, dove le correnti trascinavano anche i pesci più forti " E poi sei così piccolina, ti mangerebbero là fuori " con un mezzo ghigno si stava già avviando verso la porta quando una mano sul braccio gli aveva impedito la fuga.
" Se te la cavi tu me la cavo anche io, Tritannus! " aveva annuito talmente velocemente che si era dovuta fermare un attimo perchè la testa smettesse di girarle " E poi indovina chi comincià ad addestrarsi con le guardie la prossima settimana? "
Il suo entusiasmo era talmente contagioso che alla fine si era ritrovato a prometterle che, una volta si fosse saputa difendere, l'avrebbe portata con sè in uno dei suoi viaggi.
L'abbraccio che aveva ricevuto l'aveva solo ulteriormente convinto.

Almeno poteva far felice sua sorella, visto che non poteva far felici il Re e la Regina.

Aveva deciso di portarla negli oceani terrestri, approfittando della mitologia del luogo riguardante le sirene. Era sicuro che si sarebbero potuti divertire facendosi vedere da qualche marinaio.
E infatti si stavano anche divertendo quando era arrivato Nereus.
" Tritannus! Fratello, nostro padre è su tutte le furie, dovete tornare su Andros " aveva esordito, prendendo delicatamente Tressa per mano e cominciando a nuotare nella direzione del portale per il loro pianeta natale.
" Ehi, ehi, Nereus. " la sirena si era ripresa il braccio, ritornando in superficie seguita dal fratello maggiore " E' divertente! E papà può aspettare per una volta! Consideralo il mio giorno di riposo! "
" Già Nereus " si era intromesso Tritannus, in tono di sfida " Tornaci tu da nostro padre. E' di te che gli interessa, se mai di Tressa. Io posso anche rimanere qui tutto il tempo che voglio. Anzi, potrei anche non tornare e non credo se ne accorgerebbe nessuno. " aveva assottigliato lo sguardo verso i fratelli che ora lo guardavano sorpresi " Se ne accorgerebbero solo nel momento in cui ci fosse bisogno di un capo espiatorio. "
Suo fratello si era avvicinato e stava anche per aprire la bocca quando il rombo di un motore li distrasse entrambi.
" Credo ci abbiano visto " sospirò Tressa " Torniamo a casa dai, tanto ormai adesso l'atmosfera è rovinata "
Il maggiore sembrava davvero triste di averli interrotti " Mi dispiace sorella. Veloci, non devono seguirci verso casa. "
Tressa non aggiunse altro e si immerse.
Nereus rimase a guardarlo.
" Cosa vuoi adesso. "
" Prima tu, Tritannus. Non offenderti ti prego, ma non voglio che tu rimanga indietro. " il rumore del motore era più vicino " Per favore, andiamo. "
" Già mi dai ordini, fratello? " sapeva che Nereus non se lo meritava " Non sei ancora Re, ricordatelo "
Il tritone dai capelli rosa stava per rispondere, la bocca già parzialmente aperta, ma quello che uscì fu solamente un grido di dolore e Tritannus si ritrovò a guardare immobile un cavo metallico affondare sotto le onde, acqua rossa attorno a dove si inabissava.
Dove c'era la coda di suo fratello.
" Vattene Tritannus! " ancora stupito si ritrovò a girarsi verso il fratello che nel frattempo cercava di liberarsi dall'arpione che lo teneva bloccato in posizione " Non rimanere a guardarmi così, vattene! Porta Tressa a casa! "
In un attimo di panico il tritone si immerse e, con qualche potente spinta della coda, si trovò già a metri di profondità.
Poteva andare via con Tressa.
Poteva lasciare Nereus agli umani.

Sarebbe potuto diventare lui erede al trono.

Deglutì e la presa sul suo tridente si fece sempre più salda, finchè i bordi delle incisioni non si conficcarono così in profondita nella sua carne che cominciò a sanguinare.
Se avesse lasciato lì Nereus i suoi genitori sarebbero stati costretti a scegliere lui come erede.
Sarebbero stati costretti a ricredersi su di lui, avrebbe potuto far vedere loro che anche lui, gli avessero solo dato una possibilità, sarebbe stato in grado di regnare come Nereus.
Il rumore dei motori della barca cessò di colpo.
Nello stesso momento riprese a nuotare.

" Tressa, vai a chiamare nostro padre! " il suo tridente era abbastanza affilato da tranciare il filo che teneva impigliato Nereus e l'altro si dibattè per qualche secondo non appena si ritrovò libero.
Per qualche momento Tritannus si godette la faccia piena di sorpresa del fratello, prima che un secondo arpione gli sfrecciasse a pochi centimetri dal viso, spronandolo a trascinare il fratello con sè sott'acqua.
" No no, non possiamo tornare al portale, alcuni di loro sono scesi in acqua. Lo troverebbero "
Nettuno l'avrebbe ucciso.

" Si può sapere cosa ti è passato per la testa?! " come previsto il Re degli abissi era furioso, continuava a nuotare da un capo all'altro della stanza " Rispondimi, Tritannus! "
Era una trappola e lo sapeva bene; nel momento in cui si fosse azzardato a rispondere lo avrebbe come minimo fatto rinchiudere per una notte nelle segrete. Quindi rimase zitto, stringendo i denti e ogni tanto muovendo la coda per rimanere ancorato nel punto in cui era, nonostante l'acqua mossa dal nuotare di suo padre.
" Sei una delusione Tritannus. " ringhiò il Re " Finchè ti cacciavi nei guai da solo potevo anche tollerarlo, ma ora hai coinvolto anche Nereus e Tressa. Hai esagerato "
Strinse i denti e sollevò lo sguardo ad incontrare quello di Nettuno " Dillo padre. " alzò la voce " Dillo che avresti preferito ci fossi stato io al posto del tuo prezioso Nereus. Dì che avresti preferito che quegli umani avessero colpito me! "
Nettuno rimase interdetto per qualche secondo, qualche prezioso secondo, che diede a Tritannus l'opportunità di godersi la sua espressione sorpresa. Non scandalizzata o disgustata, come se avesse detto una cosa che non stava nè in cielo nè in terra.
Sorpresa, pura e semplice.
Come se avesse scoperto il suo più grande segreto.
E a Tritannus, quei pochi secondi bastarono per capire la verità.

Non reagì quando il padre, oltraggiato, ordinò alle guardie di portarlo nelle prigioni e non reagì quando sua madre prima e i suoi fratelli poi andarono a trovarlo, lamentandosi con lui di quanto Nettuno potesse essere testardo a volte.
Rimase in cella un paio di giorni prima che Ligea riuscisse a convincere il marito a lasciarlo andare, ma anche dopo aver riguadagnato la libertà, il principe scelse di rimanere nelle sue stanze.
Come quella volta tanti anni prima, nessuno ci diede peso, dopotutto il giorno dell'incoronazione era ormai vicino e a nessuno serviva un principe di pessimo umore che girovagava per il castello, intralciando i preparativi per il grande giorno di Nereus.
Perchè tutti sapevano che sarebbe stato Nereus a prendere la corona dopo Re Nettuno.

Tritannus però era stato ignorato una volta di troppo.
E l'avrebbero capito nel peggiore dei modi.

_________________________

Eheheheheh
Allora, premettiamo che non sono brava a scrivere cose introspettive, quindi probabilmente fa molto schifo, però allo stesso tempo volevo provare a scrivere qualcosa che tentasse di spiegare come mai Tritannus ha reagito come ha reagito all'incoronazione di suo fratello.
E niente, spero che sia plausibile e leggibile.
Alla fine poverino è un bimbo viziato che è andato dietro alla prima persona che gli ha detto " eeeeeehi, guarda che tu vali qualcosa " ( coughIcycough ) e suppongo che sia anche una spiegazione plausibile visto il caratterino che ha Re Nettuno eheh.
Grazie per averla letta!

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