Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: tenacious_deep_soul 99    19/01/2018    1 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 14~


Image and video hosting by TinyPic

Miyon era ancora supina su quel materasso, coperta alla meno peggio dal doppio piumino blu odoroso di acqua di colonia. E Yoongi era lì al suo fianco: dovette solo ruotare il collo verso sinistra per accorgersi dell’ammasso di capelli messi alla rinfusa sulla faccia del ragazzo.
La giovane si tirò leggermente su, poggiandosi sull’avambraccio. Adorava contemplare la figura dormiente di Yoongi e sentire il suo respiro uscirgli silenziosamente dalle narici.
Portò la mano vicino la sua gota, scansandovi ad una ad una le ciocche che la coprivano. Ecco dove risiedeva la sua bellezza: il colorito chiaro della pelle, gli occhi a mandorla e le labbra parlavano da soli.
Un mugugno accompagnò il movimento  delle braccia di Yoongi, portate verso l’alto nell’intento di stiracchiarsi.

-Ciao ghiretto- gli sussurrò lei fintanto che il ragazzo si stropicciava gli occhi.

-Ehi, quale visione...-, le accarezzò la guancia col dorso dell’indice, -Che giorno è oggi?-
Beh, quella è la tipica domanda di ogni individuo risvegliatosi da un pisolino pomeridiano in grado di far rincoglionire.

-Lo stesso di stamattina. E’ tardo pomeriggio, Yoongi- ridacchiò al solo udire la domanda.

-Oh, giusto. L’allenamento è andato a farsi fottere-

-Veramente è andato a farsi fottere qualcos’altro... anzi qualcun altro- Miyon era sempre un asso nel fare battute squallide. Le parve addirittura strano sentire la risata del ragazzo.

-Sei un genio, fattelo dire- si levò a sedere, stampandole sulle labbra un sonoro bacio inaspettato.

Al solo tocco della sua pelle Yoongi notò quanto questa fosse fredda, accorgendosi solo in seguito del lieve tremore della ragazza. Di certo rimanere in slip e reggiseno in pieno inverno non era certo una situazione ordinaria, men che meno graziosa.
Yoongi prese il maglione e il jeans da terra e glieli porse, rifiondandosi poi sotto il piumino. Per la ragazza era impossibile capire come lui non sentisse freddo, essendo solo in boxer.
Il ragazzo portò le mani dietro la nuca e la guardò vestirsi.

-Come fai ad essere sempre così meravigliosa? E’ una domanda che mi pongo da tanto- fece un dolce sorriso diagonale.

-I-io... cioè... ehm, non sono...- un dito affusolato si poggiò sulle sue labbra, impedendole di andare avanti.

-Lo sei invece, e non transigo- sospirò, guardandola dritta negli occhi.
Di solito evitava il contatto visivo, ma con lei la timidezza cessava di esistere. Yoongi le prese il mento con le due dita, portandola ad avvicinarsi a lui.

-Non so quante volte te l’abbia detto poco fa, ma voglio ribadirlo... ti amo, Miyon. Con tutta l’anima-






 
***






 
Quella sera l’atmosfera familiare era a dir poco strana, fin troppo silenziosa per i gusti di Miyon.
Non le parve solo una sensazione che suo padre fosse preoccupato. Varie volte gli chiese cosa avesse ma ciò che riceveva in cambio era un semplice “niente” secco, che rendeva tutto più che palese.
Studiò i movimenti del cinquantenne con molta attenzione notando che in essi vi era più che un pizzico di nervosismo.

Che stesse magari attraversando un brutto periodo al lavoro? O magari avesse litigato con qualche collega? Le spiegazioni al suo comportamento potevano essere molteplici: chissà come si potesse azzeccare quella giusta in un colpo solo.
Doyun si fece scappare dalle mani le bacchette unte, le quali caddero a capofitto dentro la ciotola. Questi prese poi un lungo respiro e, strisciando malamente la sedia contro il pavimento, si alzò da tavola per rinchiudersi nel suo ufficio. Ultimamente era diventato il suo habitat, usato come rifugio dalle preoccupazioni.

-Te lo chiederò di nuovo papà, sicuro vada tutto bene?- domandò Miyon, la quale seguiva i suoi passi con lo sguardo.

-S-si tesoro, tranquilla. Non c’è nulla che non va. Per favore, fai tu i piatti stasera, non mi sento in vena- si limitò a rispondere prima di varcare la soglia della cucina.

Ed ecco che anche le contraddizioni accentuavano i sospetti di Miyon.
C’era qualcosa che puzzava, e di certo non erano le sigarette. Lo scrosciare lento dell’acqua contro le pareti del lavello accompagnava i passi di Hyonsu, finalmente fattosi vivo dopo una maratona di dodici ore davanti ai videogiochi. Era il suo passatempo preferito organizzare gare virtuali con gli amici in video chat.

-Benvenuto nel mondo dei comuni mortali, Hyonsu. Guarda che la cena si è raffreddata- si voltò verso il ragazzo, visibilmente stanco e con due occhiaie più nere della pece.

-Sì, lo so bene... ma tranquilla, sai che non mi faccio problemi quando si tratta di cibo- si sedette al suo posto, ritrovandosi davanti la scodella coperta da un piatto piano.

-Ma esattamente, cos’ha papà? Mentre scendevo le scale l’ho visto passare... aveva un’aria strana. Tu ne sai qualcosa?- chiese alla sorella mentre pregustava voracemente quel pollo al curry diventato un vero e proprio balsamo speziato.

-A dir la verità non ne ho idea, pensavo tu sapessi qualcosa-

-No purtroppo...-, afferrò un tocchetto di pollo, lanciandoselo in bocca, -Beh, potrei provare a chiedere cos’abbia-

-Già fatto mille volte Hyonsu-ah, e la risposta è la stessa ogni fottuta volta- ripose l’ultimo piatto in ceramica sullo scolapiatti.
In sottofondo si poteva udire benissimo il ruminare imperterrito di Hyonsu: dire che sembrava la copia sputata di un maiale che grugniva era addirittura poco.

-Tentar non nuoce, no?-, parlò a bocca piena, alzandosi poi con la ciotola vuota fra le mani.
Miyon guardò il fratello, visibilmente scocciata al pensiero di dover rimettere di nuovo in acqua le mani appena asciugate.

-Tranquilla, ci penso io a lavare questo- terminò dandole una botta sul fianco col sedere.






 
***






 
Come da consuetudine, c’era da aspettarsi la figura snella di Miyon rannicchiata sul divano della sua stanza: era quasi tradizione per lei ritirarsi in camera ad assaporare del tè ai frutti in compagnia di un bel libro.
Erano già le dieci e venti quando fece il suo ingresso nella stanza, lasciandosi alle spalle suo fratello mentre lavava le ultime stoviglie.
Varcando la soglia della sua stanza, ebbe l’impressione di trovarsi in una cella frigorifera. Questo per via della finestra che qualcuno aveva lasciato aperta: impossibile prendere il conto di tutte quelle volte in cui Miyon maledisse le caldane improvvise di quel fratello affetto da certa menopausa.
Puntualmente, Hyonsu spalancava tutte le aperture esistenti della casa, dicendo di dover fare “arieggiare necessariamente l’ambiente o non sarebbe uscito vivo dal caldo”, quel caldo eccessivo che, con meno cinque gradi, ovviamente avvertiva solo lui.

Miyon stette più di venti minuti davanti la stufetta nel tentativo di accenderla, ritrovandosi immersa nel gelo del polo nord. Perché sì, la sua stanza aveva assunto le sembianze del circolo polare artico.
Tutto sommato però, alla fine, la stufetta a gas e il plaid avvolto addosso erano risultati degli ottimi mezzi per contrastare il freddo pungente di quella sera che, fortunatamente, andò scemando pian piano.
Miyon era immersa nella totale quiete dell’ambiente quando perse improvvisamente un battito: delle urla provenienti dal piano inferiore accompagnarono il rumore di una porta, che sbatté a furia nel tentativo di essere chiusa.
Senza curarsi di segnare la pagina alla quale era arrivata, scaraventò il libro sull’altro capo del divanetto e si precipitò alla porta. Dei passi pesanti provenienti dalle scale riecheggiavano fino al corridoio, facendosi sempre più vicini: Hyonsu sembrava un toro infuriato.

-Hyonsu-ah, che succede?- lo fermò parandovisi davanti come una colonna.

-Evitiamo di parlarne, va bene?- cercò di levarsela di torno, invano.
Aveva i fumi alle orecchie, non c’era dubbio.

-Ti ha detto qualcosa papà? Dimmelo Hyonsu!- lo fermò, scuotendolo leggermente nel tentativo di prenderlo dalle spalle.

-Si è incazzato con me solo perché ho insistito sul farmi dire cos’avesse. La chiami logica questa? Ti pare un comportamento adeguato ad una persona normale, Miyon!?-

-Respira, calmati. Ci penso io adesso, tu non farci caso. Starà attraversando un brutto periodo e non sa come scaricare lo stress-

-Ah beh, quindi è giusto debba scaricarlo su di me-

-Non ho detto questo, pabo. Ora rilassati e fai come se nulla fosse accaduto, vado a parlargli io-

-Buona fortuna allora, attenta a non farti sbranare-







 
***






 
Abbandonato il fratello alla sua rabbia più che lecita, scese precipitosamente le scale. Per poco non rischiava di ruzzolare in malo modo, più di una volta ha corso il pericolo di inciampare su quel plaid facente le veci di un mantello.
Raggiunse la cucina in un battibaleno, dove ad attenderla vi era una ponderosa nube compatta di nicotina e tabacco. Diresse i suoi passi verso l’ufficio del padre, dove la pesantezza dell’odore aumentava a dismisura.

Stava per bussare quando udì la voce di Doyun provenire dall’altro capo della porta. Da quel poco che riusciva ad ascoltare, sentiva quanto il suo tono fosse anormalmente nervoso.
Pensò che se gli avesse chiesto il motivo del suo stato d’animo una volta che questi fosse uscito dalla stanza, non le avrebbe degnato di una risposta e, nel fortuito caso in cui l’avesse fatto, se la sarebbe presa anche con lei.
Abbandonò immediatamente l’idea quando nella sua mente ne sopraggiunse un’altra, disonesta ma considerabile come unica alternativa possibile: origliare.
Esitò non poche volte prima di poggiare l’orecchio contro la fredda superficie di legno della porta.

-Chongeun-ah... ti prego, devi darmi una risposta-

Miyon aggrottò la fronte non appena captò la richiesta disperata del padre. Pensava, perché rivolgersi in questo modo ad una persona, soprattutto se quella stessa persona era proprio la madre di Yoongi?

-Sono stato sgarbato con te questo pomeriggio, lo ammetto. Mi dispiace, e tanto...-
Quindi per “impegno improvviso” Chongeun intendeva l’appuntamento con lui quel pomeriggio, pensò.

-Sai quanto io sia una persona piuttosto testarda di natura, e so quanto questo mio difetto possa darti fastidio. Ma ti prego, Chongeun, ti supplico. Dimmi la verità...-
Inutile nascondere il panico che sopraggiunse in Miyon quando suo padre pronunciò quella domanda.

-...Yoongi è davvero mio figlio?-

Miyon staccò l’orecchio dalla porta, incredula.
Tutto questo era pressoché impossibile. 











►Angolo autrice:
Buonsalve, popolo di efp! Avendo avuto finalmente un po’ di tempo per dedicarmi alla scrittura, ho deciso di pubblicare il tanto atteso seguito - lo so che lo stavate aspettando -
Eh ragazzi… COSE GROSSE E GUAI IN VISTA. La nostra Miyon se l’è ben pensata di origliare, e mi pare giusto visto lo stato strano e misterioso del padre. Ebbene, la sua scelta ha portato a delle conseguenze (e a dei traumi con annesse pippe mentali----). So di aver scritto molto poco, e mi dispiace un casino perché questo capitolo meritava di più T_T beh, ringraziamo la scuola e il carico di compiti sempre presente - quest’anno più che mai, visto che sarà l’ultimo (e poi sarò completamente libera yaayy) -
Penso di essermi dilungata un po’ troppo in ciance, senza nemmeno avervi accennato a cosa potreste imbattervi nel prossimo capitolo - sì, vi spoilero qualcosina per farmi perdonare -
Ebbene, assisteremo a un cambiamento repentino del carattere di Miyon e conosceremo il lato oscuro di un personaggio molto intricato e particolare.
Well, per adesso è tutto miei adepti(?), mi auguro di potermi fare viva più spesso sul sito, mi è mancato da morire TwT
Al prossimo aggiornamento (sperando sia prima che diventi vecchia ahah)
Fighting!~
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: tenacious_deep_soul 99