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Autore: steffirah    21/01/2018    1 recensioni
La vita di tutti i giorni che si fonde con una fiaba,
la quotidianità di due adolescenti che si tinge d'affetto.
[Prompt della Shaosaku week dal 10 al 16 luglio 2017]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kero-chan -Cerberus, Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SMILES
 


 
C’erano una volta due bambini di nome Shaoran e Sakura. Essi provenivano da due Paesi completamente diversi, ma, dato che il papà della bambina era un archeologo, furono costretti a trasferirsi in Cina per poter lavorare su antichi scavi nella regione di Hong Kong. Per questo lei aveva dovuto dire addio ai suoi più cari amici, ma la tristezza presto svanì, lasciando posto ad un nuovo sentimento, forte e caldo come il fuoco in uno scoppiettante camino.
Tutto ebbe inizio il giorno stesso in cui essi giunsero alla loro nuova dimora, confinante con una sontuosa casa, alta molto più della loro. Caso volle che la finestra della cameretta della bambina, dagli occhi verdi come le foglie dei faggi in estate e i capelli che splendevano come miele, affacciasse direttamente sulla finestra di quella di un bambino dagli occhi e i capelli color cioccolata. Eppure, qualcosa di strano avevano i suoi occhi, che talvolta lampeggiavano di caramello. Dal momento in cui lei lo vide sentì, in cuor suo, che era un bambino con una grande forza vitale e, non appena i loro sguardi si incrociarono, gli rivolse il suo sorriso migliore. E da quel giorno quelle labbra distese divennero il filo rosso che li legava.
Cominciarono a trascorrere tantissimo tempo insieme e, dato che avevano un lato del giardino in comune, proprio fuori le loro finestre decisero di piantare due tipi di piante che rimandavano ai loro nomi, rappresentandoli: lui fece crescere un albero di ciliegio, lei numerosi arbusti di peonie. Il ciliegio sorgeva esattamente al centro di esse, perché anche il bambino – per quanto fosse piccolo e inesperto delle cose del mondo – sentiva dentro di sé che la sua vita sarebbe cambiata, sarebbe evoluta in meglio, e sarebbe stato soltanto grazie a quella bambina di cui tanto amava gli occhi e il sorriso.
Era proprio uno di quei giorni spensierati, in cui i due bambini stavano giocando in mezzo ai fiori, quando sentirono un rumore strano, come di uno specchio che cade, frantumandosi in mille pezzi. Lui si alzò istintivamente, credendo che provenisse da casa sua, ma nel farlo qualcosa entrò in un suo occhio. Se lo stropicciò, infastidito, e prese a lacrimare, sperando che quella che lui pensava essere polvere uscisse. Ma ahimè, non era così semplice. Si trattava realmente di un frammento, un frammento di uno specchio magico che distruggeva la bellezza, corrompendola col suo veleno.
Per comprendere meglio bisogna tornare un po’ indietro nel tempo, a quando una giovane Maga in vita da decenni, conosciuta come Madoushi, dopo essere stata abbandonata dall’uomo che amava divenne fredda come il ghiaccio; ella, in un momento di rabbia cieca, ruppe il suo specchio, i cui frammenti si sparsero in tutto il mondo, diffondendo la sua tristezza e malvagità. E fu proprio uno di questi cocci di vetro a insinuarsi nel corpo del nostro giovane protagonista. Come conseguenza egli divenne algido e cattivo, come una tagliente stalattite di ghiaccio che feriva tutto e tutti, compresa la sua più cara amica. Sakura non si arrese facilmente e ogni giorno faceva di tutto, ogni cosa che era in suo potere per farlo tornare com’era; ma era tutto futile e veniva costantemente allontanata. Fu proprio dopo l’ennesimo rifiuto che egli finì casualmente nelle mani della Maga. Ella sembrò rivedere in lui il riflesso del suo amato, il suo traditore, e per questo decise di vendicarsi dandogli un bacio, facendogli dimenticare le sue origini per poterlo avere tutto per sé. Se non aveva potuto ottenere l’uomo che bramava, avrebbe almeno potuto possedere colui che aveva compreso essere un suo discendente.
Sakura, disperata nello scoprire che lui era scomparso nel nulla, partecipe della sofferenza della sua famiglia, decise di farsi coraggio e mettersi in cammino, certa che prima o poi lo avrebbe trovato.
Si trattò di un lunghissimo viaggio, durante il quale dovette superare numerose prove – alcune terrificanti, altre pericolose – intervallate da momenti buffi vissuti con personaggi fantastici, tra cui magici animali parlanti che la aiutarono nella sua impresa. E infine raggiunse il castello della Maga. Esso era situato a Nord del Paese, immerso in un bacino d’acqua ghiacciata. Poteva sorpassarlo soltanto volando ma, sebbene potesse sembrare un’impresa impossibile, ora lei era in grado di farlo, perché durante questo percorso aveva imparato tante cose nuove. Cose che la avevano fatta crescere. Cose che la avevano riempita di speranza, facendo sì che non si abbandonasse mai alla tristezza. Non versò mai una lacrima. Non ebbe mai un attimo di esitazione. Andava avanti, con prodezza, senza abbandonare il suo caratteristico sorriso, che la faceva amare da tutti i suoi aiutanti.
Eppure fu proprio lì, a pochi passi da lui, che la Maga la colse priva di difese e le lanciò un incantesimo, affinché perdesse anche lei i ricordi che aveva di lui. Avrebbe dovuto diventare anch’ella un freddo automa, ma il suo cuore era troppo caldo, il suo spirito troppo focoso e per quanto il ghiaccio minacciasse di congelare i loro fiori, le scintille che sbocciavano dalla sua anima riuscirono a scioglierlo fino all’ultima goccia, facendolo evaporare. La sconfisse con quel calore che era in lei innato e raggiunse il bambino nella stanza. Lo sentiva mormorare parole incomprensibili, come un folle chiuso da anni in un manicomio.
Lei non poteva saperlo, ma da quando lo aveva rapito la Maga non faceva altro che torturarlo, facendogli ripetere ogni giorno gli stessi gesti, con un unico obiettivo: che componesse con pezzi di ghiaccio la parola “amore”. Solo così facendo avrebbe potuto tornare ad essere padrone della sua vita, ma lui non ricordava più quale fosse il carattere esatto né da quanti tratti fosse costituito. Ecco perché per quanto si sforzasse non ci riusciva e il suo animo si spegneva sempre di più…
Ma, per fortuna, la nostra eroina non era arrivata troppo tardi. Ella corse verso di lui, al centro del gran salone, incespicando e cadendo, ma senza arrestarsi lo raggiunse. Finalmente poté abbracciarlo. Finalmente poté piangere e gridare il suo nome a squarciagola, nella speranza che potesse ridestarsi dal suo gelido sonno. Le sue lacrime caddero sul petto del bambino, illuminandosi, sciogliendo il ghiaccio del suo cuore. Lui riconobbe la sua voce e pronunciò debolmente il suo nome. Delle lacrime sgorgarono anche dai suoi occhi e, con esse, la scheggia fuoriuscì, polverizzandosi. Finalmente la vide, così come la ricordava, col suo sorriso grande quanto il vasto cielo e la strinse a sé. Lei, per la contentezza, cominciò a girare in tondo con lui, danzando vorticosamente e, al ritmo dei loro passi, i frammenti di ghiaccio si mossero, scrivendo automaticamente la parola che sarebbe stata la chiave per aprire la porta di quella prigione. Così Shaoran era libero e i due bambini poterono tornare al loro nido, dove vissero felicemente per il resto della loro vita.




Angolino autrice:
Salve a tutti! Rieccomi dopo il terzo episodio (non vi dico come sto perché ho già sclerato male e potrei continuare in eterno!) **
Riguardo questo prompt, avevo mille idee per la testa, poi mi sono detta che è da tanto che non riprendo una fiaba e ho scelto "La regina delle nevi" di Andersen, cambiando qualche particolare, decidendo di scriverla come una favoletta. Un po' semplice rispetto al mio solito e molto sintetica effettivamente, quindi vi chiedo scusa ;_; 
Come potrete notare, "Madoushi" è un riferimento al primo film (quello ambientato a Hong Kong). Avrei potuto approfondire alcune cose, ma non ho avuto proprio il tempo e ci tenevo a pubblicarla oggi, pur facendo i salti mortali tra un impegno e un altro ^^' Per cui è molto probabile che non appena mi sarà possibile la rileggerò e la renderò più decente di così xD
Vi auguro una buona domenica e una piacevole settimana :3
Steffirah
  
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