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Autore: Lemma    22/01/2018    0 recensioni
Eddie e Annette si sono sposati, la loro sembrava essere una coppia perfetta, ma la popolarità di lui potrebbe causare qualche problema fra i due.
Ann riuscirà a sopportare l'assenza di Eddie e i suoi sbagli?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 La cercai per un anno intero, l'unica cosa che mi era arrivata da lei erano le carte per il divorzio. Fu difficile firmarle, ma dopo un anno mi dissi che forse era meglio per entrambi. Infondo neanche sapevo dove era finita.
La casa fra era di un vuoto pazzesco senza le mie donne in giro. Durante le feste di Natale Amy mi telefonò, disse di stare bene, che le mancato, ma era troppo lontana per venire qui. Questa storia dell'essere troppo lontana durò anni.
Nel backstage di uno dei tanti concerti avevo conosciuto una, si chiamava Val. All'iniziò fu solo una notte di divertimento per voltare pagina, rassegnarmi e togliermi Anny dalla testa. Val era mora, alta, magra, ma aveva anche un po' l'aria da falsa. Era bella senza dubbio così non dirsi di no quando me la ritrovai di nuovo in torno.
Dopo dei mesi addirittura la invitai a stare da me, non riuscivo più a vedere quella casa vuota! Fra noi due andava tutto a gonfie vele, ma poi iniziò a parlare di matrimonio, cercai sempre di evitare il discorso, non me la sentivo proprio. Val un bel giorno si mise in testa che non le dedicavo le attenzioni giuste e iniziò a fare un discorso farneticante. La cosa che mi diede più fastidio fu quando tirò in ballo Amy facendo una scenata. Amy è mia figlia e guai a chi la tocca! Quel giorno la mollai e la mandai via di casa mia.
Come se non bastasse verso il 2000 inizia a sentirmi poco bene e iniziai una serie di lunghe analisi.
Un pomeriggio Amy mi avvertì che sarebbe venuta a trovarmi, era tornata. Quando me la ritrovai davanti non riuscii a trattenermi e subito la abbracciai, la mia bambina era cresciuta tantissimo! Parlammo un sacco e suonammo. Alex quel pomeriggio passò da casa mia e fu sorpreso di vederla.
Verso sera però il citofono suonò nuovamente. Anny era lì davanti alla porta, ancora bella come anni prima, sembrava che per lei il tempo non passasse mai. Rimasi pietrificato nel vederla poi riuscimmo a iniziare una conversazione imbarazzantemente formale. Quando Amy si intromise però la situazione cambiò, decisamente in meglio.
Parlammo, ci divertimmo, quella era la mia Anny e avrei dato di tutto per averla nuovamente e solamente mia! Annette si accorse che era diventato tardi e disse di voler andare, io cercai di trattenerla qui, ora che stavamo nuovamente parlando come persone civili non volevo che se ne andasse, ma lei cercò delle scuse. Non aveva mai saputo mentire, specialmente a me. Le chiesi cosa stava succedendo realmente e lei tirò in ballo quel maledetto tour dell'anno in cui mi aveva lasciato, non capivo a cosa volesse andare a parare.
Poi lo disse, rimasi completamente spiazzato, era incinta! Avevo un figlio e lei non mi aveva detto niente, ero arrabbiato, ma anche contento. Anny era visibilmente dispiaciuta, aveva ammesso di aver fatto una cazzata e non riuscii a rimanere arrabbiato. Erano anni che non la vedevo e ora volevo sistemare le cose.
Presi il suo viso fra le mani e la avvicinai lentamente, finalmente risentii il sapore delle sue labbra sulle mie. Lei non si oppose, ricambiò il baciò. Mi alzai di colpo e le offrii una mano che afferrò e mi seguì.
“Eddie, lui sa solo che suo padre è in giro per lavoro, che in effetti con il tour è vero, ma come facciamo?”
Stavo guidando verso casa di Alex senza pensare, ma aveva ragione, cosa avrei detto? “Dovrebbe saperlo”, “Lo so anche io, ma mi chiedo come glielo diremo”, “Troveremo il modo”.
Arrivati da Alex Anny citofonò e Olive arrivò ad aprire. La mora sorrise soddisfatta quando mi vide dietro di lei. Anny non fece in tempo a chiedere che Live le aveva già risposto “Sono in sala”, la bionda mi prese la mano e mi trascinò con se. Quando arrivammo Alex era sul divano con i braccio un bambino biondissimo con i capelli sparati da tutte le parti e degli occhioni blu. Il piccolo stava giocando con delle bacchette che Alex gli insegnava a tenere in mano correttamente. Appena si accorse del nostro arrivo saltò giù dalle gambe di Alex e corse sorridente verso Anny che lo prese in braccio.
Per tutto il tempo rimasi in mobile a guardarli, una sensazione di tenerezza e di orgoglio per quel nanerottolo biondo mi invase.
“Come ti senti fratellino?”, Alex era venuto accanto a me, ma mi fece sobbalzare perché non me ne ero neanche accorto, “Penso bene”, cercai di calmarmi e mi riavvicinai a Anny, “Ciao Rufus, io sono Eddie”, gli occhioni blu del bambino mi fissarono curiosi “Anche il mio papà si chiama Eddie” rimasi spiazzato e cercai con lo sguardo gli occhi di Annette per chiederle aiuto, anche lei era rimasta senza parole, ma cercò comunque di risolvere la situazione “Rufus tesoro, ti piacerebbe se lui fosse il tuo papà”, “Se mi fa un bel regalo si” tutti scoppiarono a ridere e io mi rilassai. Anny scosse la testa disperata guardandomi “Tale padre tale figlio”.
Promisi a Rufus che gli avrei regalato ciò che voleva poi salutammo Alex e Olive e uscimmo di lì. Anny mise in macchina il bambino, ma prima che entrasse la fermai “Stai da me vero?”, “Eddie, non saprei”, “Annette io voglio riprovarci, non ti sto chiedendo di venire a letto con me questa notte, ma di stare da me! Voglio provare a essere un buon padre sia per Amy anche se ormai è grande che per lui”, Amy si girò a guardare Rufus dal finestrino della macchina, “Ok, hai vinto tu”.
   
 
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