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Autore: Jasmine_dreamer    26/01/2018    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Don't cry (video ufficiale+Traduzione): https://www.youtube.com/watch?v=SU3IPyFIJqw
November Rain (video ufficiale+ traduzione): https://www.youtube.com/watch?v=M165q3XS0yA
 
 
Alex era tornata con Jamie, nonostante il rapporto si fosse raffreddato.
Quando lei e Parker si incrociavano, non si scambiavano più di un saluto come due vecchi conoscenti con cui perdi poi il rapporto.
Alexia si sentiva terribilmente confusa sebbene avesse fatto una scelta, Jamie stava cercando di fidarsi di nuovo di lei e Parker stava semplicemente provando ad andare avanti e dimenticarsene.
In questo triangolo si sentivano tutti e tre soli, senza sapere cosa fosse giusto, due persone innamorate della stessa ragazza e lei che amava un po' entrambi senza capire che, forse, a qualcuno ci teneva un po' di più.
Dopodiché c'era Matilde che, per quanto fosse preoccupata per la sua migliore amica, era fin troppo allegra per come le cose stavano andando con Nick.
Ma nonostante ciò, non ne parlava mai con Alex perché non voleva che lei si sentisse ancora più sola. Anche perché lei mica lo sapeva che se la faceva con Nicholas, avevano entrambi un po' paura a dirglielo.
Era un bel casino, insomma.
Nella testa di Alex c'era un mondo, ma in quel mondo lei ancora non era riuscita a farci un passo, perché ogni volta che provava ad entrarci inciampava non sapendo dove fosse.
Ogni zona di quel mondo aveva un paese da esplorare, e quei paesi avevano i nomi di tutte le emozioni che lei aveva dentro e da cui era sempre riuscita a scappare, fino a che quei due non erano entrati a fare parte della sua vita in modo stabile. 
Non c'era un momento nell'arco della giornata in cui lei chiudesse gli occhi senza trovare i loro volti davanti, come se ce li avesse stampati sulle palpebre e non la lasciavano dormire in santa pace.
E si ricordò di essere seduta sul muretto di fronte alla scuola soltanto quando la voce di Maty la riportò alla realtà.
"Tesoro, ti voglio bene ma hai davvero un aspetto orribile." esclamò.
"Sì beh, nell'ultima settimana ho dormito circa 20 ore." fece Alex.
"Wow." rispose Matilde.
"Jamie..." esitò: "Secondo te riuscirà ancora a fidarsi di me?"
"Non lo so."
"E la vita smetterà mai di fare schifo?" chiese poi.
"Non lo so." disse di nuovo Matilde.
"Che casino." fece Alexia accendendosi una sigaretta.
"Penso sul serio che lei ti ami."
"Non so, non ci ha pensato due volte a scaricarmi per quel cretino di Parker."
"E dai, che altro avrebbe dovuto fare, scusa? Mettiti un po' nei suoi panni." la riprese Maty.
"Sì, hai ragione." rispose lei: "Ho voglia di urlare!" 
Matilde rise e Alex guardandola sorrise a sua volta con un'espressione rassegnata.
Nel corridoio Jamie e Alex si incontrarono.
"Ciao." disse Alex.
"Ehi." rispose Jamie.
"Come stai?" 
Jamie scrollò le spalle e aggiunse: "Tu?"
"Sì, anche io."
Jamie sorrise e Alex ricambiò il sorriso.
"Beh io devo andare in classe." Fece Jamie.
"Sì anch'io."
"Allora ci vediamo."
"Sì..." rispose Alex.
Bene, benissimo. Quella giornata era iniziata davvero in maniera impeccabile. 
Alex aveva voglia di prendere a pugni qualcuno, fantastico. 
Si sedette per terra in quel corridoio vuoto, gli studenti che avevano la prima ora buca come lei erano tutti fuori a fumare o al bar.
Finché qualcuno non si sedette accanto a lei.
"Che cosa vuoi?" chiese Alexia: "Pensavo non volessi più rivolgermi la parola."
"Sì, effettivamente ci ho pensato." disse Parker: "Però sei il ritratto della depressione, Rattatà."
Lei sorrise sarcasticamente: "Jamie non si fida più di me e ogni volta che la vedo mi sento uno schifo."
"Dalle tempo, le passerà." fece lui.
Lei scosse la testa sconfortata: "Questa volta non lo so proprio."
Lui sorrise e, con sguardo triste, disse: "Ti ama, credimi. In questo momento è solo ferita."
"Chissà di chi è la colpa." disse lei ridendo.
Parker annuì e si alzò.
Alexia si affrettò: "Parker, stavo scherzando. La colpa è mia, non avrei dovuto.."
"Basta." la interruppe lui: "Non importa, davvero."
"D'accordo..." rispose lei.
"Ciao Rattatà." disse andando via.
"Ciao Snorlax." sussurrò lei.
Si alzò e iniziò a correre verso l'aula di fisica.
Entrò in classe e la professoressa la guardò sbalordita.
"Alexia, non sei in questa classe." disse.
Jamie alzò lo sguardò con gli occhi spalancati.
"No, ma devo parlare con Jamie." 
La prof fece per protestare ma Alex disse: "La prego, 5 minuti!"
Lei guardò Jamie, che deglutì, e poi guardò Alexia e acconsentì rassegnata.
"Io non so che cos'è l'amore, non so cosa comporta stare in una relazione, ma quando sei con me il mio mondo acquista luce, prima di te era tutto più buio so solo questo, so solo che mi sento confortata quando sono tra le tue braccia e che ogni volta che le tue dita toccano la mia pelle avverto un brivido."
Jamie annuì e chiese al professoressa se poteva uscire qualche secondo.
"Che t'è saltato in testa di venire in classe così?"
Alex attaccò a piangere: "Scusa, non volevo ferirti. C'è qualcosa che mi lega a Parker ma non voglio stare con lui, ora ho bisogno di te."
Jamie rispose: "Alex, non so..."
"Ti prego." la supplicò con un filo di voce.
Jamie l'abbracciò e lei cominciò a piangere a singhiozzi e la strinse forte.
"Se stringi un altro po' mi spaccherai qualche osso!" disse Jamie ridendo.
Alex si staccò la guardò e, ancora con le lacrime che le rigavano le guance, rise a sua volta.
"Io devo tornare in classe." fece Jamie poggiandole le mani sulle guance asciugandole le lacrime: "Ti accompagno a casa dopo scuola, ok?"
Alex annuì e andò via.
Arrivata in classe, nell'attesa che la prof della seconda ora arrivasse, si mise gli auricolari e fece partire "Don't Cry" dei Guns 'n Roses.
Quella canzone la sentiva talmente sua e ogni volta che la ascoltava un brivido le percorreva la schiena.
Un brivido che durava dall'inizio alla fine di quella canzone.
A volte quando era sul letto ad ascoltarla chiudeva gli occhi e le lacrime facevano capolinea.
Ripercorreva spesso i dettagli della sua storia con Jamie ascoltando quella canzone per poi passare a quell'amore mai sbocciato e consumato con Parker, pensava a ogni singolo momento vissuto con entrambi.
Mentre cominciava anche "November Rain" lei appoggiò la testa al muro e chiuse gli occhi per ascoltarla bene, era sola, anche se qualcuno era entrato in classe da qualche minuto, in quel momento era come se non ci fosse nessuno, soltanto lei e la voce di Axl Rose che la cullava come il mare.
Era incredibile come alcune canzoni se le sentisse cucite addosso, sebbene è qualcosa che succede a chiunque.
Quando riaprì gli occhi alla fine della canzone si accorse che Matilde era seduta accanto a lei e la guardava.
"Che c'è?" chiese Alex.
"Tornerai mai ad essere quella di prima?!" domandò Maty.
Lei scrollò le spalle e le vennero gli occhi lucidi: "Non lo so."
Matilde l'abbracciò.
"Mi manca quella che eri prima che lui ti ferisse."
"Sì, manca anche a me." disse Alexia.
Jamie era fuori a fumare quando Parker le se avvicinò.
"Ciao." disse lui.
"Ciao." fece Jamie un po' perplessa.
"Ho visto te e Alex prima, avete fatto pace, eh?" chiese lui.
Jamie lo studiò un po' per poi dire: "Che cosa vuoi Parker? Arriva al punto."
"Niente, ora lei sta con te."
"Non trattarmi come se fossi il nemico o come se mi fossi immischiata tra di voi."
"Beh, ma è così, no?" domandò lui.
"Sei assurdo! L'unico nemico della vostra relazione eri proprio tu!" esclamò Jamie: "O ti sei dimenticato perché Alex ha troncato i rapporti con te?!"
"Sì ma magari se tu non ci fossi stata..."
"Cosa?! Non ti saresti scopato la sua ex migliore amica?!" domandò lei: "Perché da quanto mi risulta non sono stata io a dirti di farlo!"
"Sì, lo so."
"Quando sono arrivata, ho conosciuto Alex e mi è piaciuta subito. Quando ho visto che c'era qualcosa tra di voi, seppure non fosse ufficiale, mi sono messa da parte. Ma dopo le tue cazzate è stata Alex a venire da me, lei mi ha dato il primo bacio e non viceversa. Quindi non venire qua a trattarmi come se fossi il problema, non te lo permetto."
Dopo qualche secondo Jamie andò in classe lasciando Paker perplesso e senza parole.
"Quando si dice donna con le palle!" esclamò poi.
   
 
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