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Autore: _F2640_    27/01/2018    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Xemnas invece si affrontare Sora e Riku durante il loro ultimo confronto all'Altare del Niente fosse scappato per non rischiare di morire e avesse continuato il suo piano per la conquista di Kingdom Hearts? Be', secondo me le cose sarebbero potute andare così...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Freddo. Sentivo solo tanto freddo.
Aprii gli occhi e mi ritrovai disteso in mezzo alla neve ai piedi di una montagna talmente innevata da sembrare un ghiacciaio che emanava pericolo: sembrava quasi che una valanga potesse scatenarsi da un momento all'altro.
Mi alzai da terra scrollandomi la neve e il ghiaccio di dosso, notando che indossavo, fortunatamente, vestiti pesanti, e cercai di guardarmi in torno, con scarsi risultati.
Iniziai a ragionare e a ripensare a pensare a perché fossi lì, ma cercare di ricordare era inutilmente perché la mia mente era come un foglio bianco: vuota.

< Laggiù , Chien Po! C'è qualcuno in mezzo alla neve ai piedi del Tung Shao! > sentì urlare da una voce maschile. Lipperlì l'istinte mi disse di mettermi in guardia: questo "Qualcuno" dovevo essere necessariamente io perché, non sapendo per quale motivo, ero lì in mezzo da solo; poi il "Tung Shao" doveva essere necessariamente quella specie di iceberg minaccioso.
Vidi un due uomini avvicinarsi verso di me: uno era alto, muscoloso e dall'aria solenne e sicura di sé se non arrogante, i suoi capelli neri erano raccolti in uno chignon, indossava un'armatura e dei paravambracci neri sopra una veste scura e portava con sé una fodera in cui presumibilmente vi era riposta una spada, l'altro era alto due metri se non più e anche estremamente in carne, indossava un'armatura simile a quella del primo ma a differenza di esso era disarmato. Si avvicinarono a me con aria incuriosita, se non addirittura diffidente. < Chi sei? > mi fece il ragazzo muscoloso, con un tono fermo e irremovibile; notai che poco dopo avermi posto questa domanda mi stava squadrando: il mio giacchetto era estremamente diverso dalla sua corazza, il che portò anche a me a squadrarlo.
Iniziai a pensare a come a rispondere a quella domanda, ma continuavo a non ricordare niente: né un nome né un cognome. Niente.

< Io sono....> ma niente. Speravo che pronunciando perlomeno le prime parole della frase mi sarebbe saltato fuori qualcosa. "Tu sei....?" insistette lui, ma non sapevo rispondere. Iniziai a sentirmi confuso e non sapevo più cosa fare; d'istinto corsi verso di loro cogliendoli di sopresa e approfittando di essa spiccai un balzo superandoli entrambi per poi continuare a correre. Non sapevo come mai fossi in grado di saltare così in alto o di correre così velocemente, e non me ne stupii: come pretendevo di farlo se nemmeno mi ricordavo il mio nome?

< Inseguilo Chien Po! Corri! > sentivo gridare dietro di me, ma io ero sicuro di essere troppo veloce per loro, difatti dopo qualche centinaia di metri mi persero completamente di vista.
Continuando a correre m'imbattei in una discesa e decisi di rallentare il passo per evitare di scivolare e ferirmi; più scendevo, più la neve diminuiva e meno freddo era e nonostante non si potesse parlare nemmeno di un tiepido tepore preferivo sicuramente che la temperatura fosse anche solo leggermente maggiore. Preseguendo arrivai a un bivio: davanti a me vedevo un villaggio e a sinistra c'era una piccola viuzza che conduceva alle porte di una caverna; optai per entrarvi perché pensavo non fosse prudente andare al villaggio, sicuramente i due guerrieri di prima mi avrebbero cercato lì e probabilmente la mia reazione gli aveva fatto pensare che fossi pericoloso, se non addirittura una minaccia.

Entrai nella caverna: essa era illuminata solo da qualche fiaccola e dopo qualche metro il corridodio roccioso lungo il quale stavo camminando si allargava, creando una specie di atrio. Non c'era nessuno e ne approfittai per riflettere: "mi sono risvegliato in un posto sconociuto ai piedi di un monte, non so come mi chiamo né da dove vengo né perché ho certe capacità. E se quel villaggio fosse proprio casa mia e mi avessero, chessò, cancellato i ricordi con un incantesimo? No. Ipotesi improbabile: i due soldati che ho visto prima erano vestiti in modo troppo diverso dal mio così come quei pochi abitanti che sono riuscito a intravedere prima." Ero in alto mare. Per quanto pensassi non riuscivo ad arrivare a nessuna conclusione. Ero confuso perché non riuscivo ad analizzare la situazione e trarne conclusioni.

All'improvviso, una specie di portale nero si aprì davanti a me, interrompendo ogni mia riflessione; istintivamente mi misi in guardia. Non sapevo cosa stesse per uscire da lì, ma decisi che sarei stato pronto ad affrontarlo.
Qualche istante dopo, una figura incappucciata uscì dal portale, che si chiuse immediatamente dopo: quella persona indossava era molto alta e sembrava fisicamente prestante nonostante indossasse un cappotto nero che copriva completamente il suo corpo.
Si stava avvicinando con aria solenne, se non addirittura regale, < Tranquillo. Non c'è bisogno che tu ti metta in guardia, non sono qui per combattere.> mi disse; la sua voce era maschile e profonda e parlava in modo quasi teatrale. < Chi sei? > chiesi io, cercando di mascherare la diffidenza. Non rispose subito ma si tolse il cappuccio: l'uomo in questione aveva probabilmente quasi trent'anni, la sua carnangione era abbronzata e il suo viso maturo e adulto; aveva due grandi occhi gialli che sembravano osservare anche la mia anima da quanto erano peneranti e i suoi capelli erano lunghi, di un grigi indefinito. Rimasi stupito: mi aspettavo una specie di mostro. disse lui con tono calmo e controllato. "Scommetto che non sai né chi sei né da dove vieni, giusto?" proseguì lui, stavolta con un tono quasi paterno, come se volesse farmi credere che mi capiva. In ogni caso, non potevo fingere, aveva capito la mia situazione e avevo bisogno di aiuto, quindi annuiì con la testa. Lui portò il braccio davanti a sé facendo apparire quattro lettere trasparenti ma luminose,una I, una L, una A e una M, poi con un movimento veloce le rimescolò davanti a sé e formò la parola "ailm", poi creò una X dorata e la pose all'inizio della parola formando "Xailm".
< Ecco chi sei: Xailm" disse lui. "Xailm... che nome strano. Ma come faceva a saperlo?"
< Tu come mai sai il mio nome? > gli chiesi io; non sapevo se essere più o meno confuso di prima.
< Lo so e basta, perché tu sei un Nessuno." rispose lui. Sembrava dare per scontato che sapessi cosa fosse un "Nessuno", ma quando vide la mia espressione confusa proseguì con le spiegazioni
< Un Nessuno è un essere che si viene a creare quando una persona abbastanza potente perde il suo Cuore e rinasce come un simulacro vuoto. La forma dei Nessuno varia in forma e dimensione > s'interruppe e fece apparire davanti a sé due esseri diversi: il primo era di forma umana, alto più o meno un metro e quaranta, sembrava indossare una tuta intera bianca e non aveva mani visibili lasciando le sue braccia senza una fine, e lo stesso valeva per le gambe, era impossibile vedere il suo volto, sul cappuccio aveva un simbolo strano che sembrava un cuore rovesciato che terminava con tre punte, il secondo invece era un sempre una figura incappucciata e indossava lo stesso mantello di Xemnas < La potenza del soggetto influisce direttamente su quale Nessuno verrà a crearsi: come puoi vedere Xailm, il primo, detto Simile, è estremamente semplice e debole, mentre il secondo ha una forma umana proprio come noi. Quindi, essendo tu un Nessuno di forma umana, in vita devi essere stato una Persona molto potente >.
< Che vuol dire? Quindi non ho un Cuore? > gli chiesi, nuovamente indeciso su quanto dovessi essere confuso.

< No. Se vuoi puoi confermare personalmente, ma non sentirai alcun battito provenire dal tuo petto> e in effetti era così, non sentivo niente.
< Ad ogni modo, tranquillo, la mancanza di un Cuore non è estremamente importante dal punto di vista anatomico visto che sia io che tu possiamo ancora vivere: l'assenza di esso non ti permette né di avere ricordi né emozioni; in genere i primi si recuperano col tempo, ma per le seconde non c'è niente da fare. >. e in effetti io non avevo una cosa né l'altra: non ricordavo niente, e nemmeno adesso riuscivo a provare sorpresa, stupore o qualsiasi tipo di emozione, né avevo paura quando mi sono risvegliato da solo in mezzo alla neve; ho continuato a pensare razionalmente tutto il tempo senza che niente mi smuovesse.
< In ogni caso, Xailm, il mio obiettivo è ridare forma umana a me così come a ogni altro Nessuno, ma non è una cosa che posso fare da solo: mi serve l'aiuto di altri Nessuno affinché l'opera si completi. > disse lui con aria triofante e solenne, alzando lo sguardo in alto come se contemplasse qualcosa.
<... se ritorno umano, avrò nuovamente tutti i miei ricordi e le mie emozioni? > chiesi io
< Sì, avrai entrambe le cose. Ora, per favore, se vuoi seguirmi nel portale ti darò un mantello come il mio e ti farò guardare in uno specchio, magari così risveglierai qualcosa nella tua mente, come la tua arma e il tuo elemento. Poi potrai conoscere anche gli altri Nessuno: la collaborazione è fondamentale affinché il piano si realizzi > disse lui, soddisfatto se non allegro. Aprì un portale oscuro e ci dirigemmo all'interno di esso. Per un istante, tutto intorno a me fu nero.

   
 
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