Il
mio Nerone
Era
uno di quei giorni in cui
ci si abbandona volentieri al dolce far niente.
Presi
un libro, ma prima di
sedermi in salotto volli affacciarmi dalla finestra.
Sotto
di me un’anziana signora
intenta a bere del the in terrazza ed il suo gatto, Nerone. La signora
sembrava
intenta in un monologo; presi ad ascoltarla.
“Sono
82, Nerone, 82
primavere e tu ci sei. Credo che potrei anche andarmene e festeggiare
altrove
il resto della mia vita, l’importante è che ci sia
tu. Promettimi di non
abbandonarmi, Nerone!”
Quella
fu l’ultima primavera
della Signora Terlizzi, ma fu anche la più bella
perché fu la festa sua e di
Nerone.