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Autore: cormorant    29/01/2018    3 recensioni
Un viaggio da sogno iniziato quasi per caso in una location da favola nel bel mezzo del Pacifico. Riusciranno Nick e Judy a trovare finalmente l'amore tra palme, bianche spiagge assolate e squisiti cocktail tropicali? scoprilo con noi in questa fanfiction estiva!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il giorno dopo Judy si svegliò abbastanza presto, mentre era ancora distesa sul suo letto aprì leggermente gli occhi e alzò la testa a guardare la stanza: era arredata con dei mobili squadrati di legno scuro di stile moderno, una grossa cassettiera con TV, un armadio e una poltrona di stoffa color verde acqua righe bianche, sul mobile, accanto alla TV, faceva bella mostra di se un modellino di qualche galeone e vicino all’armadio stavano in una meno bella mostra le valigie aperte e traboccanti di robe non ancora sistemate. Lei si strizzò gli occhi e lentamente si alzò dal suo letto, per prima cosa andò a farsi un caffè poi si avviò verso la finestra che dava direttamente sull’ oceano pacifico, e rimase lì a guardare fuori: il bungalow dove era alloggiata dava direttamente su una bianca spiaggia sabbiosa di proprietà dell’hotel, quella mattina il mare era piatto come una tavola e l’acqua era inondata di riflessi verde azzurri. Judy pensò che fosse un’ottima giornata per fare un bagno nell’oceano così prese una borsa e vi mise dentro asciugamani, crema solare cellulare, e varie altre cosucce poi si mise un bikini e si avviò verso la spiaggia. Ma appena uscita dalla porta finestra che dava sul lido girò la testa verso il bungalow adiacente al suo dove risiedeva Nick ed infatti lo vide stiracchiarsi in mutande sul suo balcone.

Lei lo salutò con un grido per sovrastare il rumore delle onde e del vento, lui si volse e a quella vista la coniglietta trasalì: Nick era più muscoloso di quanto si aspettasse per non parlare di ciò che c’era più in basso…. Nick che evidentemente si era accorto della reazione di lei le urlò un sarcastico:” hey Carotina! Il gatto ti ha mangiato la lingua?!” lei si ricompose e gli rispose:” vatti a vestire scostumato che non sei altro!” ma lui non si fece prendere in contropiede:” disse la coniglietta in bikini sul balcone di fronte!” lei scosse la testa e poi gli chiese:” dai! Ti va di scendere in spiaggia? È una così bella giornata!” al che lui le disse:” stavo proprio per farlo sai, ma poi sei arrivata tu a distrarmi e quindi…” risero entrambi e poi si avviarono verso la spiaggia.

La sabbia era morbida e calda sotto le loro zampe, il cielo era limpido e l’oceano cristallino quasi fosse vetro, come resistere ad una bella e rinfrescante nuotata pensò Judy così gettò a terra la sua borsa e corse verso il mare gettandovisi poi dentro con un tuffo da campionessa olimpica, Nick (che indossava ora un costume boxer verde acqua) invece era di diverso avviso sul cosa fare quel giorno poiché sistemò con cura a terra un lungo asciugamano e vi si distese sopra, si mise circa mezzo litro di crema solare addosso e iniziò a crogiolarsi al sole. Judy lo vide e avvicinandoglisi tutta grondante di acqua marina gli chiese:” che fai? Non vieni in acqua? Si sta da dio” lui scosse la testa con sufficienza e le rispose:” no, ho deciso di stare qui a cuocermi lentamente al sole standomene disteso su questa morbidissima sabbia” lei fece una faccia fintamente offesa e si ridiresse verso il mare quando ad un tratto vide un secchiello lasciato là da chissà chi e le baleno in testa un’idea…

Nick intanto se ne stava bel bello a godersi il cocente sole delle Hawaii come aveva preventivato. Era lì disteso sulla pancia in uno stato di totale quiete, che cosa avrebbe mai potuto disturbarlo in un luogo simile se non una ben nota coniglietta ottusa armata di un secchiello pieno d’acqua e tanta voglia di fare scherzi? Judy si avvicinò furtivamente alla volpe con il secchiello in mano attenta a non fare rumori che rivelassero la sua posizione alla malcapitata vittima, Nick si girò a pancia all’ aria per riscaldare anche quella parte del corpo e fu proprio in quel momento che la coniglietta sferrò il suo attacco lanciando contro la volpe semiaddormentata una secchiata di gelida acqua dell’oceano. Nick si alzò di soprassalto e gettò a terra gli occhiali da sole pronto a scagliarsi contro chi gli avesse giocato quel maledetto scherzo, si guardò un attimo intorno poi udì una voce familiare ridere a crepapelle, si girò e vide Judy che rideva piegata in due dalle risate, ancora sotto shock per l’improvvisa secchiata la volpe le disse:”’ sta volta l’hai fatta davvero grossa, or me la pagherai coniglietta traditrice” lei però gli rispose a tono :” allora prendimi se ci riesci!!” e detto questo partì di corsa seguita a ruota dalla volpe. Sfrecciavano a grande velocità tra gli ombrelloni sollevando piccole nuvolette di sabbia (con grave disappunto degli alti avventori del resort). Poi, come in preda ad un’estatica felicità, si gettarono tutti e due nell’ oceano tra grandi schizzi d’acqua, pronti ad inseguirsi fino in capo al mondo. Immerso nell’acqua fino alla cintola Nick si abbassò sulle gambe pronto a spiccare un balzo verso Judy che aveva più difficoltà a star fuori dall’acqua dal momento che era molto più bassa di lui, lui le disse:” ormai non hai più scampo traditrice grigio-bianca!” e spiccò un balzo uscendo quasi del tutto fuori dall’acqua, lei però fu un po’ meno ottusa di quanto si aspettasse e lanciò uno schizzo d’acqua negli occhi della volpe mentre nel frattempo scartava a destra togliendosi dalla sua traiettoria, ottenne l’effetto sperato perché la volpe lanciò un gemito e cadde in modo scomposto in acqua. Quando ne usci fuori gridò strizzandosi gli occhi:” hey!! Così non vale!!” e le tirò a sua volta uno schizzo d’acqua.
E fu così che iniziò una guerra di schizzi che si potrebbe andare a paragonare ai grandi scontri d’artiglieria delle due guerre mondiali: formidabili vampate d’acqua scaturivano dalle immediate vicinanze dei due contendenti, ed entrambi si esibivano in acrobazie degne dei delfini quando c’era da schivare, il tutto era corredato da grida di gioia ed estatica felicità. In questa piccola guerra fu la volpe ad avere la meglio: con un acuto stratagemma riuscì ad arrivare da sott’acqua alle spalle di lei e, dopo essere saltato fuori, ad agguantarla e a trascinarla sott’acqua in una marea di schizzi. Quando ne uscirono fuori erano ancora abbracciati e si guardavano negli occhi ansimando per lo sforzo della battaglia, entrambi non si sentivano così da anni e sentivano qualcosa che non avevano mai provato prima… la sensazione non durò molto perché un’enorme onda li risucchiò e si ritrovarono a riva distesi sulla sabbia, la strana sensazione era sparita ma erano comunque contenti come non mai.

Conclusero quella giornata con una visita alla città di Pearl Harbor e infine in un bar. Verso sera cenarono insieme in una pizzeria parlando della giornata appena trascorsa e verso le 21 Judy pagò il conto e se ne andò a casa mentre Nick volle trattenersi per guardare la partita di football Tundratown Howlers contro Sahara Duners. La partita si concluse verso le 23 con una schiacciante vittoria per gli Howlers. Nick si diresse verso la cassa a pagare il conto quando sentì una voce che lo chiamava:” hey volpe, non è che offriresti un drink ad una bella signorina?” Nick si bloccò di colpo e un brivido freddo gli discese lungo la spina dorsale, avrebbe riconosciuto quella voce fra milioni, era una voce che gli ricordava un passato ormai lontano: si volse lentamente e vide una volpe completamente bianca dagli occhi azzurri che gli sorrideva, ancora lui non riusciva a crederci:” S-skye Winter?” disse balbettando, al che lei gli rispose:” eh sì volpone, proprio io” “che ci fai qui!?” disse poi Nick ancora incredulo “beh io qui ci vivo” fu la risposta, Nick che nel frattempo si era un po’ ripreso mormorò:” Dio mio, diciotto anni…” poi gli venne chiesto :” allora sei ancora disponibile per quel drink?” rispose di sì e così ordinarono una bottiglia di liquore e iniziarono a bere: bicchiere dopo bicchiere iniziarono a raccontarsi la loro storia da quando si erano conosciuti fino ad adesso. Qualche decina di minuti ed un numero infinito di bicchieri di tequila dopo erano abbondantemente brilli e parlando del più e del meno Skye disse:” ti ricordi il vecchio capanno dello zio Mitch, quello sul lago?” Nick ridacchiò:” come dimenticarsi di quel buco polveroso!” poi lei gli disse con aria maliziosa “ti ricordi anche di quei bei giochetti che ci facevamo dentro?” “sicuro!” rispose lui, “a quel tempo eri il migliore a letto” gli disse lei sorseggiando un altro bicchiere di liquore, anche lui se ne prese un altro e disse “è diverso mia cara, io sono ancora il migliore…” “vogliamo scoprirlo?” gli propose lei, a quella proposta Nick si adombrò:” no, questa volta devo declinare” lei ridacchiò e poi gli chiese:” dai Nick! Non sarai ancora arrabbiato per quel piccolo fatto della tenda sul lago?” la sua risposta fu “Sì lo sono, e non definirei piccolo ciò che mi hai fatto…”   “eravamo giovani!” “Io ti amavo!!!” ci fu un momento di imbarazzante silenzio poi Skye avvicinò la mano a quella di lui, la prese e gli disse:” Nick, quella è acqua passata ormai sono cambiata” Nick aveva la mente annebbiata dall’alcool e non era abbastanza lucido da distinguere se dicesse il vero o meno, però il rivederla (e l’ evidente sbronza che si era preso) aveva scatenato in lui delle sensazioni che non provava da tempo così avvicinò il muso a quello di Skye, con una zampa avvicinò anche quello di lei e si baciarono. Fu un bacio breve ma ricco di significato.

Pagarono il conto e poi andarono all’ appartamento di lei in una zona poco fuori Pearl Harbor. I vestiti quasi si tolsero da soli e in breve tempo si ritrovarono sul letto, si baciarono ancora, questa volta con più trasporto, poi Nick cominciò a darle delle leccatine qua e là sul muso e lei fece lo stesso, entrambi potevano percepire il fortissimo odore di alcool che andava sommandosi al sudore a causa del caldo afoso dell’appartamento di lei e agli umori. Rimasero così per un bel po’, poi come presi da qualche tipo di frenesia animalesca iniziarono il vero e proprio rapporto: stando al di fuori della camera si sarebbero sentiti, un forte e ritmato rumore di molle inframezzato da qualche botta sul muro e degli inequivocabili gemiti inframezzati da acuti latrati e qualche grido del tipo” OH SI’!!  SI’, SI’, SI’!! SEI ANCORA IL MIGLIORE!!”.

Era notte inoltrata e Nick era ancora totalmente sveglio, non sarebbe riuscito a dormire per tutta la notte e forse mai pensò lui. Era ancora disteso sul letto di Skye completamente zuppo di sudore. Anche se il rapporto con la volpe era stato più che soddisfacente lui si sentiva comunque di merda: inizialmente pensò che il tutto fosse da imputarsi alla sbronza epocale che si era preso ma poi si accorse che c’era qualcosa di più sotto, qualcosa che in qualche modo era legato a Judy ma che non riusciva a focalizzare a pieno, ogni strada che provava a percorrere col pensiero lo riportava inevitabilmente a lei. In ogni caso non poteva rimanere là: così nel buio più totale riprese i suoi vestiti, se li mise addosso cercando di non svegliare Skye e con passo malfermo si avviò verso la porta, quando riuscì ad arrivare era senza forze e a stento trattenne un conato di vomito, prima di uscire si girò verso la bianca volpe che ancora dormiva accoccolata nel letto e le scoccò un bacio poi si avviò verso casa.

L’indomani Judy si svegliò presto e uscì a salutare la volpe ma non vide il suo partner nell’altro balcone – poco male- pensò lei – vorrà dire che mi toccherà svegliarlo di persona- e si avviò verso il bungalow adiacente. Arrivata alla soglia vide che la porta era semichiusa, drizzò le orecchie pronta a cogliere segnali di pericolo e la aprì completamente: alcuni oggetti erano caduti dai propri mobili e i tappeti erano completamente spiegazzati e spostati dalla loro sede originaria, Judy iniziò a preoccuparsi seriamente “NICK!” chiamò lei, un gemito le rispose qualche camera più in là lei si precipitò verso la fonte del rumore e trovò la volpe(che ancora dormiva) riversa sul pavimento in una massa di coperte e vestiti quando poi sentì l’odore di alcool improvvisamente capì e pensò tra se e se- imbecille- improvvisamente poi aprì di colpo le finestre della stanza da letto e la luce colpì in pieno la faccia di Nick che gemette, in seguito la coniglietta lo svegliò a schiaffi e lo mise seduto appoggiato allo schienale del letto , poi gli intimò di non muoversi e se ne andò. Tornò alcuni minuti dopo con diversi bicchieri di un beverone e gli disse di berlo: Nick ne sorseggiò un po’ e a stento gli riuscì di non vomitare e poi sbottò:” che diavolo è?! Questa roba fa schifo! Vuoi aiutarmi o uccidermi?!” lei scosse la testa e gli disse:” Nick! Sei completamente ubriaco, ora non mi frega niente di cosa tu abbia fatto nella tua personale “notte da leone”, ma è importante che tu beva quella roba” “come può aiutarmi una roba del genere?” chiese lui supplicante, lei gli rispose:” Lo zucchero alza la glicemia e il grasso dell’uovo la mantiene costante più a lungo: una volta regolarizzata, il cerchio alla testa dovrebbe sparire:” Nick guardò ancora una volta la strana bevanda e poi trangugiò dal bicchiere tutto lo schifosissimo composto e così fece poi con tutti gli altri bicchieri che Judy gli porgeva. Un paio d’ore dopo Nick si sentì meglio e, alzatosi, andò a cercare Judy: la trovò nella minuscola cucina del bungalow mentre preparava la colazione. Si appoggiò al muro e disse:” sai non credevo che fossi anche un medico, quella roba funziona davvero!” lei senza staccare gli occhi dall’ omelette che stava preparando gli rispose:” me l’ha insegnato mia madre, papà tornava spesso un po’ brillo e la mattina stava veramente male. Ora vatti a fare una doccia però, puzzi da fare schifo”. 


INGREDIENTI: per 100ml
 60 ml di brandy,
13 uovo intero,
4 cucchiai di zucchero,
qb noce moscata.
PREPARAZIONE:
 shakera il tutto con 4 cubetti di ghiaccio.

Salve a tutti ragazzi, in questi giorni freddi e cupi ci vorrebbe proprio una bella fanfiction estiva e hawaiana che riscaldi le nostre membra gelate. Non temete gente sono qui proprio per questo ed infatti ecco qui un caldo, caldissimo capitolo della mia ff amorosa. Spero che vi piaccia.
Leggete e recensite e …A RILEGGERSI:P

   
 
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