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Autore: kamy    01/02/2018    1 recensioni
[Remake del precedente Red Moon].
"Una volta qualcuno mi disse che la morte è come un viaggio. Non sempre è la fine, a volte è un inizio.". Cit.
Una serie di vicende sconvolgerà la vita di tutti, porterà al limite tra morti e sconfitte inevitabili, tutto sotto gli occhi di brace di un mostro, mentre risuona l'ululato di un lupo e splende la luna rossa di sangue.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Lunch/Tenshinhan, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Autore: Kamy
Fandom:  DBZ.
Iniziativa: Questa storia partecipa al Flu&Fluff a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 913.
Prompt: 3. A insiste che non ha la febbre e sta bene. B è pronto a prenderlo al volo quando sverrà.

 

 

 

Cap.11 Preda della febbre

 

Mary scostò le coperte e cercò di mettersi in piedi, avanzando con passo strascicato, i suoi occhi erano cerchiati da delle profonde occhiaie.

“I dottori sono paranoici! Io e i bambini stiamo benissimo!” sbraitò.

C17 la scannerizzò e sospirò pesantemente.

“Hai la febbre molto alta e stai delirando, ti prego, torna a letto” gemette.

L’altra si voltò di scatto, i suoi occhi color ghiaccio erano arrossati e i lunghi capelli neri le ricadevano scompigliati ai lati del viso.

“Non ho la febbre. E sono i loro dannatissimi medicinali a farmi stare malissimo” biascicò.

“Mary, non è solo una semplice influenza. Queste condizioni si vanno a incastonare nella tua minaccia di aborto…”. Iniziò a spiegarle il cyborg.

La moglie cercò di raggiungere la porta.

< Non posso fare altro che stare pronto… > pensò 17. La vide ondeggiare, mugolare e perdere i sensi, l’afferrò al volo e la sollevò, riportandola al lettino. La mise sotto le coperte, le chiuse i bottoni della camicia da notte e le sprimacciò il cuscino, posandole un bacio sulla fronte bollente.

“Ecco, appunto. Non posso fare altro che prenderti al volo quando svieni, testona” gemette. Si lasciò cadere seduto su una sedia e si nascose il viso tra le mani, avvertendo delle fitte al cuore.

< I gemelli devono aver preso il suo sangue alieno. Il loro lato demoniaco sta rischiando di uccidere tutti e tre > pensò. Una lacrima gli rigò il viso e boccheggiò, vide la figura della moglie incosciente annebbiata dalle lacrime. Le prese la mano nella propria e le posò un bacio sul dorso, accarezzandole le dita.

“Voglio solo prendermi cura di te. Ti amo” bisbigliò. Le posò delicatamente la mano e si rialzò, controllò che i macchinari fossero in funzione, fissò il pulsante per chiamare le infermiere e si mordicchiò un labbro. Aprì lo stipetto vicino al lettino e ne trasse una bottiglietta d’acqua, appoggiandola sul comodino, si grattò il collo e le rimboccò le coperte. Prese una pezzuola da una bacinella d’acqua, la strizzò e gliel’appoggiò sulla fronte, lasciandosi nuovamente ricadere sulla sedia.

La porta si aprì di colpo e C17 impallidì, vedendo Marron entrare. La nipote teneva per mano la piccola Gwendy, che corse da suo padre e gli saltò in braccio.

17 la prese al volo e se l’appoggiò sulle spalle, Marron riconobbe lo zio e rabbrividì.

“Ecco perché assomigliava alla mamma” biascicò.

Gwendy indicò la donna addormentata nel letto.

“Quella è la mamma” spiegò.

Marron prese una sedia, annuì, e la portò vicino a loro, accomodandosi accanto a 17.

“Sei davvero cresciuta” esalò lo zio.

Marron fece ticchettare la punta dei piedi tra loro e guardò il viso sciupato dello zio.

“La situazione è tanto grave?” bisbigliò.

17 guardò in viso la figlia e corrugò la fronte, accigliandosi.

“Si comporta come se avesse solo la semplice influenza, ignorando anche il resto delle complicazioni. Fosse per lei, avrebbe già partorito e se ne sarebbe tornata a casa. Non si rende conto che la febbre è solo sintomo di tutto il resto.

Potessi, farei qualsiasi cosa per aiutarla, qualsiasi” gemette.

Marron si massaggiò la spalla.

“S-sai… sono diventata madre…” sussurrò.

17 sgranò gli occhi e la guardò.

“D-di già?” biascicò.

Marron lo guardò in viso, le sue iridi azzurro cielo si rifletterono in quelle del gemello di sua madre.

“Quello che sto cercando di dire e che… forse conosco un modo per salvarla” mormorò.

17 si alzò in piedi e fece sedere sua figlia sulla sedia, Gwendy vi si accomodò composta, con le mani appoggiate sulle ginocchia.

Il cyborg si piegò in avanti e mise le mani sulle spalle di Marron.

“Ti prego, farei qualsiasi cosa. So che il nostro rapporto si è molto deteriorato, però…” mugolò 17.

Marron negò con il capo, facendo ondeggiare la lunga treccia bionda.

 

C17 sollevò la nipote e la mise davanti a sé, sul cavallino della giostra e la strinse al petto. La risata della bambina si confondeva con la musica della giostra, la piccola dimenava la testa facendo ondeggiare i codini biondi. Si voltò e vide suo padre che rischiava cadere dal suo cavallo e sua madre in quello dietro, seduta all’amazzone. Batté le manine, mentre 17 le posava un bacio sulla testa.

 

“È acqua passata. Io sono una donna adulta e non devi di certo implorarmi. Aiutare le persone è il mio lavoro” ribatté.

 

******

 

C17 si piegò in avanti, imboccando la moglie con un cucchiaino. Mary deglutì e 17 rimise il cucchiaino nel piatto di brodo, prendendo un pezzo di carota.

“Insomma, mi stai dicendo, che sei andato a disturbare il dio della distruzione in persona per salvarmi?” chiese Mary Jane.

17 la imboccò nuovamente.

“Se dobbiamo essere precisi: Whis, il suo assistente. È lui che ha permesso ai bambini di nascere sani e salvi” ribatté.

“Sei sempre il solito folle” borbottò Mary.

C17 sorrise.

“Non ci sono andato da solo. Mia nipote Marron è venuta con me” spiegò.

Mary Jane schioccò la lingua sul palato.

“Doppiamente incosciente” sibilò.

C17 le pulì la gota sporca con un fazzolettino.

“Sai, si è convinta perché Gwendy l’aveva completamente conquistata. Nostra figlia e lei si sono subito adorate” spiegò.

“Adorerà anche le tue due fotocopie” esalò Mary Jane, con voce roca.

C17 le posò un bacio sulla fronte.

“Soprattutto se avranno il tuo caratterino” disse.

“Ti amo, grazie per esserti preso cura di me” mormorò Jane.

C17 le accarezzò il viso.

“Ed ho intenzione di continuare a farlo. Tu hai ancora l’influenza” promise.

Mary Jane rise.

  
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