Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.14
La mossa di Lourth
“Devo
aspettare, però, affrettare troppo i tempi potrebbe portare
a
conclusioni e sviluppi non graditi” disse una voce roca
nell’oscurità.
Lourth
accavallò le gambe e piegò di lato il capo,
appoggiando la guancia
sul pugno chiuso, sulla sua fronte brillava una s e intorno alle sue
dita
brillava una luce violacea. Sulla sua schiena ricadeva un morbido
mantello nero
che ondeggiava, creando tutta una serie di pieghe sulla stoffa, che
ricopriva
completamente il trono di serpenti di legno su cui era accomodato.
La
S sulla sua fronte iniziò a lampeggiare, il chiarore si
rifletteva nelle
iridi del malvagio, mentre davanti a lui si accendeva uno schermo. Al
suo
interno c’erano le figure di Goku e Vegeta, intenti a parlare.
Lourth
si leccò le labbra sottili.
<
Sono due prede appetitose, ma ancora in stato embrionale. Non saranno
pronte per essere divorate finché non si saranno dispiegate
appieno. Devo
trovare dei nuovi avversari per risvegliare completamente il potere del
drago e
il potere reale >. Corrugò la fronte, aggrottando le
sottili sopracciglia
blu-azzurre.
<
Mi serve qualcosa più potente di Broly, che covi un odio
maggiore a
quello di Odion >.
Il
vento batteva il terreno brullo intorno a lui e gli faceva ondeggiare i
capelli lunghi dietro le spalle, sul pavimento comparve un castello di
cristallo che andò in frantumi.
La
terra, intorno al punto in cui si erano conficcati i pezzi di
cristallo,
tremò.
********
Ub
sbadigliò, guardando Mr. Satan davanti a lui.
<
Più che un combattente sembra un pubblicitario, ma
è meglio così.
Quando lui smetterà di abbindolare i paparazzi,
toccherà a me iniziare ad
affascinare e imbrogliare questa gente, come nuovo Campione del mondo
>.
Mr.
Satan scoppiò a ridere e abbracciò una donna del
pubblico, facendosi
scattare una serie di foto mentre la stringeva, le telecamere ancora
puntate su
di lui e le voci dei giornalisti che si accavallavano.
<
Non mi piacciono né il palcoscenico, né la luce
della ribalta. Vorrei
essere a casa, a cullare la mia piccola Ely, a preparare da mangiare
per la mia
Marron. Sarà rincasata esausta dopo un doppio turno e non
saprà come fare a
occuparsi da sola della bambina > rifletté Ub.
“È
vero che gran parte dei suoi introiti vanno al numeroso villaggio del
terzo mondo da cui proviene?” gli chiese un giornalista.
Ub
deglutì.
“Sì.
Cerco di aiutare il paese in via di sviluppo da cui provengo a
crescere, non semplicemente a sfamarsi al
momento…” rispose con voce roca.
“E
che gli avete dato un pozzo?” lo interruppe il giornalista.
“Non
uno solo. Abbiamo anche insegnato al vecchio saggio del paese a
utilizzare un macchinario per la depurazione
dell’acqua…”. Iniziò a dire
Ub.
“Ho
sentito che aveva partecipato a un torneo. Mr. Satan, a proposito di
tornei, parteciperà anche al prossimo?”. Il
giornalista corse via da Ub, per
raggiungere Mr. Satan.
Ub
trattenne un sospiro.
<
In realtà non gliene frega niente della mia gente o del
deserto che
ingloba sempre più aree a causa del surriscaldamento
>. Si nascose la bocca
con la mano e sbadigliò.
<
A questo punto preferirei scambiarmi persino con Majinbu o con il cane
di Mr. Satan. Loro saranno in casa a dormire o ad abbuffarsi di budini
>
rifletté.
Le
luci e le telecamere si spensero all’unisono, Ub
scattò.
“Tutti
fuori!” ordinò, aiutando le persone a fuggire.
Nella calca, Mr.
Satan controllò di non essere visto e, tremante, si nascose
sotto un tavolo.
L’edificio
cominciò a tremare.