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Autore: Ice_DP    05/02/2018    3 recensioni
Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le imbarazzanti avventure di Ace'
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100 modi per uccidere Barbabianca


#26 Nudità improvvisa



Quando si vive a stretto contatto con molti uomini, è normale vivere delle situazioni quotidiane, anche quelle che solitamente non si condividono molto volentieri con gli estranei. È questo il caso della doccia, uno dei momenti più intimi che una persona possa avere.

Ora, il problema principale su una nave è lo spazio, e la Moby Dick non fa di certo eccezione, nonostante sia una nave dalle dimensioni gigantesche. Ma altrettanto gigantesco è anche l'equipaggio al suo interno, quindi è abbastanza difficile gestire una massa di uomini puzzolenti.

I più fortunati sono sicuramente i comandanti e chiunque possa avere un grado superiore a quello di normale marinaio. Loro hanno la cabina privata, con bagno privato, sapone privato e vita privata. Non sono costretti a condividere nulla.

Gli altri malcapitati, purtroppo, hanno in comune non solo il pessimo alloggio, ma anche di una pessima, e soprattutto comune, doccia. E Ace questa cosa proprio non può accettarla; è più forte di lui.

Abituato com'era ad essere il capitano della sua nave e dei suoi uomini, aveva il diritto a tutte le comodità del mondo, e non era di certo costretto a mostrare le sue grazie a chicchessia. Non che fosse un brutto spettacolo, intendiamoci. Ora, suo malgrado, si vedeva costretto a farsi la doccia in compagnia che non gradiva affatto.

Ogni volta che doveva lavarsi, viaggiava col terrore che gli potesse scivolare la saponetta per terra, sempre se avesse avuto la fortuna di trovarne una in condizioni quantomeno decenti.

Stufo, dopo l'ennesimo tentativo di un altro membro dell'equipaggio con tendenze molto simili all'altra sponda, aveva passato il limite.

Coperto solo da un asciugamano, si era precipitato fuori dalle docce, inveendo contro quello che pareva chiamarsi Freddy, e si era diretto a passo di marcia sul ponte della nave, con manie omicide che sfioravano un limite mai raggiunto prima.

Il suo obiettivo era sempre lo stesso: Barbabianca. Aveva deciso di canalizzare tutta la sua furia omicida, ancora una volta, verso quel vecchiaccio da strapazzo. O almeno ci avrebbe provato.

Lo trovò seduto sulla sua poltrona che fissava pensoso il mare, accerchiato, come sempre, da una nidiata di suoi fedeli sottoposti.

Li dribblò tutti, uno per uno, scagliandosi senza apparente motivo contro il capitano che sembrava ignaro di ciò che gli stava accadendo intorno. Quello si vide solo la visuale annebbiata da una mano chiusa a pugno che si schiantò contro la sua sedia di legno. Ovviamente l'aveva evitato, non c'era nemmeno da domandarselo.

Un grugnito di disappunto da parte di entrambi e, subito dopo, un fruscio. Seguì qualche istante di silenzio prima che la piccola folla scoppiasse a ridere fragorosamente un attimo dopo, lasciando un Ace imbarazzato e completamente paonazzo.

Figliolo, direi che dopotutto non sei così pessimo! Gurarararara!” sghignazzò il capitano, ridendosela con gusto. Il ragazzo non sapeva se essere più arrabbiato per quel nomignolo o per l'umiliazione appena subita.

Intanto, l'asciugamano di Ace svolazzava per la nave, lasciando il suo proprietario a sperare di sparire almeno dieci metri sotto terra.

   
 
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