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Autore: NotEvenChip    05/02/2018    1 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno di Cora in città non si fece passare inosservato. Raramente tornava a trovare la figlia in così poco tempo. Quando la vide passare per Main Street, Gold sospirò. Non potè fare a meno di notare come lo aveva fissato, con uno di quei sorrisi che, conoscendola, lasciavano ben poco all’immaginazione, lo aveva fatto rabbrividire. Le fece comunque un cenno di saluto educato e tornò al lavoro.

 

 

 

Nel frattempo, Belle, sospirò. Si trovava da Granny per fare quattro chiacchiere con Gary e si sentì improvvisamente nervosa.

“Ehi Belle! Sei venuta!” esclamò entusiasta Gary avvicinandosi e abbracciandola brevemente. Ruby li osservava da lontano, lo sguardo fisso sul ragazzo, chiedendosi come mai avesse potuto pensare male così tanto di Gold, quando finora si era dimostrato niente di meno che un perfetto gentiluomo, aldilà delle dicerie comuni e delle apparenze. Cosa che non si poteva dire di Gary. Scosse la testa e tornò al proprio lavoro, continuando comunque ad osservare da lontano la situazione dell’amica.

Belle gli sorrise nervosamente. “Ehm… Si! Tutti meritano una seconda possibilità, lo sai che lo penso seriamente…”

Gary le annuì felice e fece cenno a Ruby di avvicinarsi.

“E così… Chi lo avrebbe mai detto che il posto dove avresti avverato i tuoi desideri, sarebbe stato proprio Storybrooke! Dopo anni di studi a New York…”

“Già! Avevo… Avevo bisogno di staccare totalmente… Volevo fare un viaggio lungo, come ti avevo detto, mi ero completamente dimenticata della mia domanda di lavoro alla biblioteca, poi mio padre mi ha pregata di tornare per trascorrere del tempo con lui, ho ricevuto la risposta con una proposta di lavoro e tutto si è incastrato magicamente!”

Il ragazzo le sorrise ed annuì, poi Belle continuò: “ Uhm… Robert… Lui è stato una sorpresa, non era previsto… Dopo quello che era successo tra di noi…”

“Ho capito perfettamente, Belle. Solo… Non ha una bella fama qui, eh? E poi ha già un figlio…Insomma, non è proprio giovane.”

“Oh, lo sai che non giudico mai nessuno! E’ solo che affitta la maggior parte di Storybrooke, è il proprietario di molti appartamenti, compreso il mio, quindi sta molto antipatico alla gente, ma sotto alla scorza dura è un brav’uomo ed un ottimo padre, Neal è adorabile!”

Ruby interruppe il momento, portando le loro ordinazioni e lanciò un’occhiataccia a Gary che fece sorridere Belle.

“Sentivo il bisogno di scusarmi con te, Belle.” Disse improvvisamente il ragazzo, prendendole una mano tra le sue. Belle si sentì immediatamente strana, non era più abituata al suo tocco ed inevitabilmente, lo percepiva come una minaccia ormai, ma decise di non scostarsi.

Scosse la testa e gli sorrise debolmente. “Non ci pensare più, ti ho perdonato, o non sarei qui…”

Gary le sorrise sollevato e ritirò la mano. Continuarono a chiacchierare un altro po’, fino a quando Gary si offrì di accompagnarla a casa. Guardando l’orologio si accorse che era ben oltre l’orario di chiusura del negozio e controllò il cellulare per vedere se Robert l’aveva cercata e vi trovò infatti una sua chiamata persa, decise che lo avrebbe richiamato una volta arrivata a casa.

 

 

 

 

Starei molto attento a controllare con chi esce la tua bella bibliotecaria.

Diceva un messaggio anonimo sul suo telefonino. Aggrottò la fronte e dopo un campanello d’allarme iniziale, decise di non credere ad uno stupido messaggio, ma di fidarsi di Belle. 

Poco dopo il suo telefono squillò nuovamente, ma questa volta comparve una foto di Belle a braccetto con un ragazzo, che solo dopo qualche messa a fuoco notò essere Gary. Fu un istante. Gold non capì più nulla e ne approfittò dell’assenza di Neal per catapultarsi sulle chiavi della macchina e sbattere di cattiveria la porta di casa dietro di sé. Se quel maledetto osa sfiorarla è finito!

La corsa in auto durò qualche secondo, in men che non si dica, era poco distante dall’ingresso dell’appartamento di Belle. Fece per scendere dall’auto quando notò la coppia avvicinarsi. Belle lo teneva a braccetto e ridevano spensierati.

L’immagine gli spezzò il cuore. Tutto ad un tratto sembrò non ricordarsi un solo istante dove avesse visto Belle ridere in quella maniera con lui. Li osservava e tutto sembrò rallentare. E’ giusto così, disse una piccola vocina dentro alla sua testa. Sono giovani, coetanei, hanno molte più cose in comune, stavano addirittura per sposarsi… Tu sei solo un vecchio illuso, con una vita di rimpianti ed un figlio a carico. Il puzzle nella sua mente sembrò cominciare ad avere un senso e quando fece per accendere la macchina, vide qualcosa che avrebbe preferito non vedere mai. Il ragazzo accarezzò dolcemente il viso di Belle, per poi chinarsi e baciarla dolcemente. La vista gli si annebbiò completamente e distolse lo sguardo. Nel petto il cuore sembrava esplodergli. Tutto questo era troppo. Accese la macchina e pochi secondi dopo era di ritorno a casa.

 

 

“Gary! Cosa fai??” Belle si scostò di scatto dal ragazzo, c’era qualcosa di enormemente sbagliato. Gary provò a riavvicinarsi ma Belle lo spostò nuovamente, con forza stavolta. 

“S-scusami Belle, io… Ho interpretato male i segni… Pensavo che ti andasse, ci stavamo divertendo e…”  provò a difendersi, visibilmente ferito. 

Belle sembrò assente per qualche secondo, poi scosse la testa e sembrò ridestarsi.

“E’ tutto sbagliato Gary, non capisci? Volevo darti una seconda possibilità, ma da amico! Io… Io sto con Robert adesso! E’ una cosa davvero seria e lo amo! Ed amo suo figlio! Per il tuo bene…forse dovresti andartene…”

Gary si immobilizzò. “Come? Andarmene? Ma io credevo che…”

“Tu credevi sbagliato!! Forse ora è meglio che tu te ne vada, mi spiace, dico sul serio.” Concluse Belle, non lasciando altro spazio a Gary di ribattere. Il ragazzo abbassò lo sguardo, annuì e si allontanò.

Belle, una volta dentro casa, si accasciò di peso contro la porta ed inspirò profondamente. “Cosa fare adesso?”

 

 

 

 

Gary girò l’angolo, tirò fuori il cellulare e chiamò subito la prima chiamata rapida che, dopo solo un paio di squilli, rispose.

“Fatto signora Mills, ma ho la sensazione di essermi messo in imbarazzo con me stesso. Belle non era per niente intenzionata a riavermi, forse dovrebbe scegliere meglio le sue fonti…”

“Oh povero ragazzo! Non ci pensare troppo! E’ successo esattamente quello che volevo! Sei un bravo ragazzo, meriti molto di più di quella triste ragazzina…”

“Ma, Belle…” Fece per replicare il ragazzo, ma la Mills aveva già riagganciato, intenzionata a non perdere più il suo tempo con lui. 

 

 

Gold parcheggiò sul vialetto di casa, uscì dall’auto barcollante, la testa piena di pensieri orrendi. Prima di fare qualsiasi cosa, aveva bisogno di riflettere, anche se nella sua mente, era già tutto maledettamente chiaro. Belle meritava un uomo molto più giovane ed affascinante, non era nulla di nuovo e strano, erano pensieri che aveva sempre avuto, ora si erano solo dimostrati reali.

Entrò in casa e si diresse in soggiorno, verso il mobiletto degli alcolici, si versò una generosa quantità di whisky su un bicchiere e si accasciò sulla sua poltrona. Poltrona dove più volte negli scorsi weekend, aveva trovato Belle con il naso sepolto in un libro, pronta ad alzare lo sguardo e sorridergli di tanto in tanto. Scosse la testa e trangugiò un altro sorso. Il whisky gli bruciava in gola, ma non faceva più male del dolore che ora aveva al livello del petto.

Pochi istanti dopo squillò il telefono, con un grugnito lo estrasse dalla tasca dei pantaloni e quando vide il nome di Belle comparire sul display, chiuse la chiamata e lanciò il telefono dall’altra parte della stanza, guardandolo frantumarsi. Aveva fatto già troppi danni quel coso.

Forse aveva esagerato con la forza, ma non era in grado di controllarsi al momento. Così facendo aveva eliminato la tentazione di ascoltare la sua voce, le sue probabili bugie, alle quali, quasi sicuramente avrebbe creduto, perché finora Belle era stata la cosa più bella che gli fosse capitata nella vita, dopo la nascita di Neal. Belle che si era timidamente inserita in tutti i suoi pensieri, Belle che si era fatta largo nel suo cuore ed in quello di Neal, in così poco tempo che non gli sembrava vero di aver avuto la possibilità di imparare ad amare di nuovo alla sua età. Belle che con le guance arrossate ed il suo sorriso gli diceva di amarlo, ancora con i capelli scompigliati e le braccia avvinghiate attorno al suo collo, dopo aver fatto l’amore. Gold chiuse gli occhi e strinse il bicchiere tra le mani con forza.

Un paio d’ore dopo e qualche bicchiere in più, Gold riaprì gli occhi al suono del campanello. si alzò di scatto, la testa gli girava leggermente e le gambe faticavano a tenerlo in piedi. Aprì la porta e si trovò davanti i Nolan, con suo figlio Neal.

“Ehi Gold! Abbiamo provato a chiamarti, ma il telefono risulta spento, così siamo passati noi…” Mentre David parlava, Neal abbracciò brevemente il padre, Emma gli sorrise ed entrano in casa, dirigendosi verso il soggiorno.

Gold fece un cenno ai Nolan e si scostò dalla porta per farli entrare.

“Scusate, sono stato un irresponsabile, il mio telefono si è rotto improvvisamente e…”

Gold biascicò le ultime parole e i Nolan si guardarono brevemente.

“Robert, tutto bene?” Gli chiese Mary Margaret. Gold si voltò e cercò di sorridere alla donna che però aveva notato il bicchiere vuoto che teneva in mano. L’uomo intercettò lo sguardo della donna e si avviò verso la cucina per appoggiare il bicchiere.

“Vi fermate a cena?” Chiese incerto, ancora dando le spalle ai due.

Emma e Neal, sentirono la domanda dal soggiorno ed urlarono un “Sì” in coro, difficile da trascurare.

David e Mary annuirono solamente ed iniziarono a togliersi i cappotti.

“Ah… Sono stato molto impegnato oggi e non ho preparato una cena, gli avanzi in frigo sono scarsi, vi va una pizza? Posso chiamare…” 

Mary Margaret fece un cenno al marito e rispose:” Chiedo ai ragazzi che pizza vogliono, poi chiamo io…” Ed uscì dalla cucina.

“Ehi Gold. Sembri… Strano. Il tuo cellulare non è mai spento, non per così tante ore, soprattutto quando Neal non è con te… Cos’è successo?”

L’uomo sospirò. David era era un buon amico, ma solitamente era Jefferson ad occuparsi delle sue lamentele e sbalzi d’umore, questo lo metteva leggermente a disagio.

“E’ successo qualcosa con Belle?” indagò insistentemente David. Gold chiuse gli occhi, deglutì, un’espressione di dolore disegnata sul volto.

“Si. Cioè, no. Non ancora. Non lo so. Devo pensare.”

Il discorso sembrava concluso lì, quando sorprendentemente riprese:” Cosa… Cosa faresti se trovassi… Mary con… con un altro? Il suo ex magari…”

David spalancò gli occhi incredulo. “Ah…” In quel momento rientrò Mary a comunicare che le pizze sarebbero arrivate entro un’ora. Fece in tempo a sentire la domanda di Gold, quindi rimase ad ascoltare la risposta del marito.

“Io… Farei come stai facendo tu… Ci penserei sopra, mi chiederei cosa so e cosa ho visto, una volta calmato, ne parlerei con lei, sentirei la sua versione”

“Quante maledette versioni possono esistere per un maledetto bacio!” sbottò l’uomo, infastidito. Mary a quello si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.

“Hai visto Belle baciare un altro? Il suo ex?”

Gold annuì. “Oh cielo! Ecco perché hai quest’aria sbattuta ed arrabbiata! Io sono molto spesso una persona positiva, mi riesce difficile credere che una persona come Belle possa fare il doppio gioco, magari ha una spiegazione. E’ per questo che hai il telefono spento?”

Neal scelse quel momento per entrare in cucina con i pezzi del telefono del padre. “Papà? Ti deve essere caduto forte per essersi ridotto così..” e così com’era entrato, uscì per tornare da Emma.

Gold sorrise istericamente ed appoggiò i pezzi sopra alla tavola, Mary la prese come risposta alla sua precedente domanda, non l’aveva solamente spento, ma distrutto completamente.

“Parlale. Magari non stasera, vedo che sei abbastanza fuori di te, ma parlale.”

“Non ho niente da dirle, se non quello che hanno visto i miei occhi. Stava-baciando-il-suo-ex. Fine della questione. Sono stato già fin troppo stupido ad innamorarmi di lei. Ho anche un figlio da proteggere, un figlio che la adora e presto chiederà di lei! E cosa dirò a mio figlio? Che sono stato troppo sciocco? Che mi sono perso dietro al primo paio di occhi blu come l’oceano che mi hanno guardato diversamente da come fanno tutti? Che bell’insegnamento!”

“Se proverà a parlarti, ascoltala.” concluse Mary, visibilmente scossa nel vedere Gold soffrire così tanto, gli occhi spiritati e tristi, il fiatone, la camicia e la cravatta disordinata e che si passava continuamente le mani nei capelli, in un gesto nervoso.

Poco dopo arrivarono le pizze e tutti si riunirono attorno alla tavola, Gold con il cuore un pochino più leggero, in compagnia dei suoi amici e di suo figlio.

 

 

Belle si accorse della macchina dei Nolan sul vialetto di Gold e sorrise. Questo voleva dire che Robert o Neal non erano nei guai, magari aveva solamente la batteria del cellulare scarica, ecco perché non si era potuto accorgere delle sue venti chiamate.

Arrivò alla porta e bussò, poso dopo Gold le aprì e rimase a fissarla. Un brutto presentimento la invase, gli occhi di Robert erano di ghiaccio e la fissava come non l’aveva mai fissata in vita sua. Se non lo conoscesse, avrebbe giurato che ci fosse del disprezzo sul suo volto.

“Robert? Tutto ok?” Chiese incerta.

“Oh questo devi dirmelo tu cara.” Rispose più freddo che mai. Il discorso appena fatto con Mary, già dimenticato. Non aveva intenzione di ascoltarla, tutto sé stesso gli urlava di allontanare Belle dalla sua porta, dalla sua casa, dalla sua vita.

Belle aggrottò la fronte. C’era decisamente qualcosa di strano. 

“Cosa intendi?”

“Esattamente quello che ho chiesto, cara. Devi dirmelo tu se è tutto ok.” 

Cara. Non le sfuggì l’appellativo con il quale le si era rivolta per la seconda volta. Ed ecco comparire il suo ghigno. Quel modo di alzare l’angolo delle labbra in una smorfia simile ad un sorriso agghiacciante, gesto che faceva spesso per intimorire chiunque. Chiunque ma non lei.

Scosse la testa incredula. “E’ tutto ok! O almeno lo era prima che tu aprissi la porta e mi trattassi così, come tutti gli altri!”

Gold sbuffò una risata e fece un passo avanti, per impedirle di entrare, o per impedire che i Nolan e Neal sentissero.

“Cosa sei venuta a fare qui, Belle?”

“Non rispondevi al telefono! Avevo bisogno di vederti! Di parlarti!”

Un’altra risata. Questa situazione non stava per niente piacendo a Belle.

“ Avevi bisogno di vedere me… O il tuo ex?”

Un dolore allo stomaco, sì, era la prima sensazione che travolse Belle. Lo sapeva.

“Cos…”

Ma Robert alzò subito una mano in un gesto di stizza che le impedì di continuare.

“Non cercare scuse. Non ce n’è bisogno. Dovevo saperlo. Dovevo prevenire fin dall’inizio, o perlomeno da quando è tornato in città. E’ tornato per te, vero?”

Belle non seppe fare altro che annuire, frastornata. No, no, no! Non è come pensi tu! Lasciami spiegare! 

Altra risata sarcastica. “Allora io credo che non abbiamo altro da dirci. Vi ho visti oggi. Davanti al tuo appartamento. Ho visto anche il bacio di saluto. Così carini. D’ora in poi, gradirei che rendessi le cose meno difficili possibile per me e per Neal. Buona serata, Belle.”

Senza guardarla negli occhi fece per voltarle le spalle e tornare in casa, quando si sentì afferrare per il braccio. D’impulso si fermò, probabilmente una piccola parte di lui ci sperava. Si voltò a guardarla, sembrava così debole ed indifesa, con le guance arrossate che tanto gli piacevano e gli occhi già gonfi di lacrime.

“No!” Esclamò la ragazza.

“No?” 

“No! Non è come credi! Sei arrabbiato e te lo concedo ma devi ascoltarmi!”  Ti amo! Ti prego devi ascoltarmi!

“Belle. Vai a casa, ti prego. Non peggiorare le cose.”

Questa volta si volt seriamente e chiuse la porta alle sue spalle, ricacciando le lacrime che minacciavano di uscire. Non aveva smentito nulla, non aveva negato, almeno quello.

Si appoggiò di peso contro alla porta e sentì da fuori, Belle singhiozzare sempre più forte, fino a che non sentì più niente. Era corsa via. Gold sospirò e decise di tornare in cucina dai suoi amici.

“Chi era alla porta papà?”

“Uhm… Belle.”

“E dov’è? Perché non è entrata a salutarmi? Lei non va mai via senza salutarmi!”

“Finisci la pizza figliolo.” Ordinò Gold e Neal comprese subito che qualcosa non andava.

I Nolan si fissarono per qualche secondo. 

“L’hai mandata via vero?”

Gold annuì distrattamente.

“Senza lasciarla parlare.”

L’uomo annuì di nuovo.

 

Lo sguardo di ammonimento di Mary non gli sfuggì, ma decise che avrebbe chiuso lì l’argomento, per un giorno solo era troppo.
Quella notte fissò il soffitto, chiedendosi quanto stupido era stato a fare di nuovo avvicinare qualcuno al suo cuore. Un errore che non avrebbe commesso mai più.
C'era solo da capire di chi fosse il numero che gli aveva inviato quella foto. Pensiero che decise di rinviare al giorno successivo.









**AAAAAAA Sono passati 579 anni, lo so e mi dispiaceee!! Purtroppo vari blocchi mi hanno colpita ed in più, la vita si mette sempre in mezzo! Ma avevo detto che non avrei abbandonato questa storia per nulla al mondo!!! So anche che per via di tutto questo angst mi odierete il doppio quindi........... 

   
 
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