Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Ale24    28/06/2009    1 recensioni
Non avevo mai notato come potessero essere splendidi gli aeroporti.
Ci sono centinaia di persone, che partono e arrivano e tutte hanno una cosa in comune: qualcuno; qualcuno che li saluta, qualcuno che li aspetta a braccia aperte, qualcuno che li ami.
Ricordavo storie che mi avevano raccontato Bella, Alice, Rose e Esme di viaggi, avventure, anche salvataggi e alla fine erano sempre insieme, loro con i loro compagni inseparabili.
Sono convinta che i vampiri siano simili ai cigni, non per l'appariscente bellezza, ma perché anche se si rivedono dopo anni celebrano come la prima volta nuovamente il loro amore, che è rimasto immutato e puro.
I vampiri possono avere un solo compagno per tutta la loro esistenza, mi aveva spiegato Carlisle, e trovarlo può richiedere anche più di cento anni.
Ma io devo avere qualcosa di sbagliato, non sono abbastanza forte per soppravvivere altre quattro settimane da sola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 L'aria era incredibilmente pura e il silenzio circostante mi aiutavano a ragionare pacatamente su ciò a cui andavo in contro.
Fu così infatti che mi accorsi che il pessimismo che avevo in vita non mi aveva completamente lasciato con l'arrivo della mia immortalita; mi ritrovai a pensare che c'erano effettivamente scarse probabilità che un clan di vampiri di cui avevo sentito palare in un libro, esistesse veramente; ma poco mi interessava, poichè avevo davanti un'eternità intera per trovarli provando che i miei timori erano infondati.
Ero ormai vicina alla cittadina di Forks quando decisi di fermarmi per cacciare. Non sarebbe stato cauto entrare in città per cercare i Cullen senza aver prima messo freno alla mia sete, e nel caso li avessi trovati, non sarebbe stato molto educato presentarmi come una neonata in preda agli stenti. Rabbrividii pensando a che impressione barbara e stupida avrei dato di me in quel caso benchè sapessi che loro non se en sarebbero curati troppo. 
 Avevo corso per mezza mattinata e mi trovavo all'incirca nella zona nord-ovest della penisola olympionica.
La foresta verdeggiante intorno a me si perdeva a vista l'occhio e in lontananza riuscivo a sentire il rumore delle onde che si infrangevano sulla scogliera mentre la salsedine stuzzicava il mio naso, ma non era la sola, un branco di erbivori erano a poche decina di metri da me e non mi erano indifferenti.
Decisi che non avrei portato la valigia a caccia con me, mi sarebbe stata d'impiccio, e così guardandomi intorno decisi che il posto più sicuro per lei era su una pianta: nemmeno il tempo di pensarlo, che mi ero già arrampicata sui rami più alti - ci potri fare anche l'abitudine in fondo - pensai divertita. 
Mi concentrai sui miei sensi alla ricerca di qualcosa di più appetibile di un erbivoro, stupita che nelle vicinanze di un branco tanto grande non ci fossero altri predatori, e infatti trovai ciò che cercavo. Iniziai a correre attraverso la vegetazione verso la fonte di quel profumo che la mia gola tanto bramava; il terreno diventò più ripido, mi ritrovai a salire un terreno roccioso e a fermarmi a pochi metri dalla mia preda. Il pelo argentato si mimetizzava con la roccia mentre si preparava a balzare verso gli alci che, ingnari di tutto, pascolavano nella radura; guidata dalla sete mi avventai sull'animale. Il puma cercò di ribellarsi alla mia presa ferrea con risultati vani. Trovai facilmente il punto in cui si concentrava il flusso di calore e mi nutrii di quel nettare caldo e dolce. 
Improvvisamente la mia preda fu scaraventata lontano da me da un gigantesco animale nero. Indietreggiai in posizione di difesa mostrando i denti mentre studiavo il mio nuovo avversario. Era un gigantesco lupo, nero, alto al garrese quanto un cavallo, i denti erano lame affilate che mostrava ringhiandomi contro. Aveva interotto il mio pasto e ora sentivo il profumo di quel dolce nettare raffreddarsi versato sulla roccia.L'avrebbe pagata cara.
Ero sul punto di attaccare quando sentii distintamente il rumore di altri tre giganteschi cuori appena al di fuori della radura, altri due lupi stavano guardando la scena in lontananza mentre uno si stava avvicinando a noi; se contro uno avrei potuto combattere e vincere contro quattro non avevo chance. 
Uno dei lupi corse attraverso a radura verso di noi, e, benchè mi sentissi minacciata imminente non distolsi lo sguardo dal minaccioso lupo nero difronte a me.
Il lupo che arrivò era di colore sabbiato e quando si avvicinò al primo iniziai a sentire i loro pensieri - Sam cosa cavoli stai facendo! - ero sconcertata loro pensavano come degli umani! - Stava cacciando sul nostro territorio - riuscivo ad intuire dalla voce spezzata dal ringhio del lupo nero - Sam sai quali sono le regole ora, dobbiamo portarli da loro! - loro chi? Perchè il lupo sabbiato stava cercando di evitare lo scontro? Non ci avrebbero impiegato niente a finirmi - Ha gli occhi iniettati di sangue. Chissà quanti poveri innocenti ha già ucciso!! - ringhiò il lupo nero che non la smetteva di mostrarmi i denti in segno di sfida; io avevo ormai abbandonato la posizione di difesa e ora restavo in piedi di fronte a loro ad ascoltare sbalordita - Sam non spetta a noi giudicarla lo sai! Le regole sono cambiate, dobbiamo portarla dai Cullen! -  - Alt! Cullen!! - non lo feci apposta ma evidentemente parlai senza rendermene conto perchè il lupo sabbiato si voltò incredulo verso di me - Come? Non è possibile che tu.. - non terminò la frase mi sentivo in debito con lui ed ero certa che mi capisse, il lupo nero, Sam aveva ormai abbandonato l'idea dello scontro, proprio come me, e ora si dirigeva verso l'estremità della radura dove lo attendevano gli altri lupi.
Il lupo sabbiato ancora incredulo mi guardava con occhi che brillavano mentre cercava di non farsi travolgere dall'entusiasmo - Dobbiamo portarti dai Cullen, sono questi gli ordini; saranno loro a decidere cosa ne sarà di te. - Non la sua "voce" si era incupita verso la fine della frase ma non ci feci caso: la felicità aveva ormai raggiunto ogni cellula del mio corpo inebriandomi completamente. Non solo i Cullen esistevano realmente, mi ci avrebbero anche accompagnata!! "Aspetta solo un'attimo devo andare a prendere una cosa e torno subito!" non gli diedi il tempo di fare domande che mi ero già fiondata nella foresta al recupero della mia valigia.
Quando tornai nella radura c'erano tutti e quattro i lupi ad aspettarmi - E ora vediamo di non farcela più sfuggire - aveva detto il lupo nero vedendomi sbucare dalla vegetazione mentre gli altri ridevano della mia valigia.
Quando Sam, che probabilmente era il capo della spedizione, fece cenno di andare io lo seguii e iniziammo a correre nel verde. Correndo nella vegetazione notai che si erano disposti a rombo intorno a me per non permettermi di fuggire nuovamente - ordini di Sam probabilmente..- la formazione era semplice: Sam, davanti a guidare il gruppo; alla sua destra un lupo argentato di cui non sapevo assolutamente nulla; dietro di me un'altro lupo di quelli che erano rimasti nella vegetazione ai lati della radura e a sinistra il mio salvatore sabbiato.
Avevo notato che comunicavano con il pensiero tra di loro e nonostante la cosa mi incuriosisse moltissimo non volevo immischiarmi troppo nel loro pensieri li ignorai completamente, cosa che avevo da poco imparato a fare, e inoltre avevo dalla mia l'idea di essere davvero riuscita a trovare i Cullen che mi aiutò incredibilmente a trattenere la mia curiosità.
Corremmo velocemente attraverso la vegetazione, in lontananza ora sentivo il rumore delle auto, provavo a ricordare il più possibile di ciò che avevo letto sui Cullen ma per qunato mi sforzassi le uniche cose che ricordavo erano che: erano un clan di vampiri vegetariani molto numeroso, con parecchie abilità speciali e un qualche clan nemico molto potente, non mi soddisfava affatto come risultato, ma la mia memoria annebbiata non sembrava volermi svelare altro e quindi mi ritrovai a sperare in altre situazioni che rievocasero ciò che era scritto nei libri; quando uscimmo della fitta vegetazione e superammo un fiume con un balzo rimasi a bocca aperta, di fronte a noi ora si apriva un immenso giardino ricco di alberi millenari sormontato da una splendida casa proprio al centro di esso.
Era quasi il tramonto quando ci avvicinammo lentamente al portico della resienza Cullen; tutta la famiglia era già lì pronta ad aspettare il nostro arrivo.
Ci fermammo a pochi metri di distanza dal resto dei vampiri quando il lupo dietro di me mi spinse accanto a Sam.
Esitai ad alzare la testa;aspettandomi chissà quale eloquente occhiataccia da parte del grande lupo scorbutico, ma notai invece che il suo sguardo rimproveratore era rivolto non a me ma ad un altissimo ragazzo dalla carnagione bronzea alla sua sinistra.
Il ragazzo avrebbe dovuto avere sui vent'anni, non passava decisamente inosservato con i suoi due metri e più di altezza ed il fisico che pareva scolpito nella roccia delle montagne del luogo, doveva decisamente fare parte del branco di Sam poichè proprio come quello di tutti i lupi anche il suo profumo sapeva di muschio: delizioso, non avrei potuto trovare altre parole per descriverlo, rialzando gli occhi dopo aver inspirato quel dolce aroma mi stupii guardando il suo viso, i lineamenti erano quelli tipici dei nativi americani ma non potei fare a meno di notare gli occhi, erano di un marrone caldo, intenso e profindi, limpidi come quelli di un bambino, la purezza di quegli occhi rendeva facilisimo leggere i suoi pensieri, benche non fossero complessi - Renesmee- questo potrei dire fosse il centro del suo universo: la ragazza al suo fianco.
Quella doveva avere all'incirca la mia età ed era splendida, impossibile non notarla, aveva dei lunghi capelli ricci e ramati che scendevano morbidi e definiti lungo la schiena e le incorniciavano il visino candido e angelico in cui erano incastonati i brillanti occhi nocciola; incuriosita inspirai il suo profumo, non era una vampira ma nemmeno completamente umana, era decisamente speciale. Non la smetteva più di sorridere tanto era elettrizzata dal mio arrivo, era certa che mi sarei unita alla loro famiglia e che saremo diventate grandi amiche in breve tempo, entusiasta quanto lei all'idea ricambiai il sorriso, ma la cosa non fu gradita dal vampiro al suo fianco che ora mi guardava con aria minacciosa, pensava il mio sorriso fosse sadicamente dovuto all'effetto che il profumo del sangue della semi-umana al suo fianco aveva su di me, era sul punto di ringhiare benchè si trattenesse a sforzo per non sfare sfigurare la famiglia, la sua forza di volontà era sorprendente proprio quanto la sua bellezza, il suo fisico longilineo  era scolpito nel marmo pregiato che era la sua candida pelle, i capelli ramati colpiti dal sole del crepuscolo avevano tutti i riflessi del fuoco ardente, gli occhi erano dell' oro liquido tipico dei vampiri vegetariani e ora mi guardavano increduli, impotenti, anche se non ne capivo il motivo; con un braccio intanto cingeva la vita alla splendida vampira dai capelli corvini al suo che gli stava fedelmente accanto. Mi colpì immediatamente il colore dei soi occhi, l'oro comune agli occhi di tutto il clan si fondeva al sangue più puro formando sfumature che non riesco tutt'ora a descrivere, l'immortalità le doveva essere nuova quasi quanto a me benchè fosse evidente che si nutriva già da tempo di sangue animale; mi guardava stupita e incuriosita dal comportamento del compagno che non riusciva a spiegarsi, lei ciò nonostante non si sentiva affatto minacciata dalla mia presenza, ne riteneva che la ragazza dai capelli rossi lo fosse.
 - Jacob! - Sam ricatturò la mia attenzione dopo pochi secondi: iniziava ad innervosirsi visibilmente, e  ad evitare che scoppiasse  fu il mio salvatore che intervenì dando un colpo al membro del branco dalle sembianze umane che gli stava di fronte, avevo scoperto il suo nome; quello, sentitosi chiamare, notò che era il suo momento di parlare a nome del branco e dopo avermi guardata per meno di un istante, si staccatosi dalla sua amata, si parò davanti a me e Sam "Abbiamo trovato questa vampira nelle nostre terre mentre eravamo in perlustrazione e come da accordo l'abbiamo portata al vostro giudizio" benchè si sforzasse di dargli un tono solenne era chiaro che la formuletta che aveva dovuto imparare a memoria per annunciare tutti i vampiri di passaggio che il branco portava ai Cullen non lo entusiasmasse troppo "come sancito da accordo in questo periodo di pace non l'abbiamo sottoposta alle nostre leggi e siamo certi che prenderete il provvedimento migliore per entrambe le popolazioni." Finito il suo discorsetto tornò a deliziare il suo sguardo con vista della splendida Renesmee.
 Calò il silenzio più totale in attesa, pensavo, che il capo del clan dei Cullen pronunciasse la sua frase di rito proprio come aveva fatto prima Jacob.
"Ti stavamo aspettando Alessia." rimasi interdetta, pietrificata, stupita; - Ok il "Ti aspttavamo" ci stava come frase di rito, per quanto ricordo la maggior parte di loro sono vampri super dotati e quindi ci sta, ma coma fa a sapere il mio nome!? - "Alice aveva previsto la tua visita" indicò una piccola ragazza a pochi metri da lui dai capelli corti e corvini, gli occhi brillanti e intelligenti, che non la smetteva di fissarmi con un sorriso che pareva andarle da un orecchio all'altro "e sono lieto di darti il benvenuto." concluse; ripreso il controllo di me stessa guardai per la prima volta veramente il mio gentile interlocutore: era un uomo magnifico, il vampiro più affascinante che avessi mai visto, i capelli biondi e gli occhi dorati sembravano ancora più spettacolari sul suo viso, la pelle chiara lasciava trasparire quanto fosse realmente anziano e per questo stimato e rispettato da tutti i membri del clan e questo gli donava un fascino anche maggiore se possibile, mi porgeva la mano invitandomi ad entrare, mentre al suo fianco, quella che immaginavo essere la sua compagna, si domandava come mai stessi ancora immobile e non accennassi minimamente a muovermi: temeva che fossi intimorita dalla vista di tanti vampiri tutti insieme e si domandava se non fosse stato meglio presentarmeli separatamente; non potei trattenere un  sorriso di fronte a tanta maternità nei miei confronti da parte di una donna che nemmeno mi conosceva e già mi considerava come una sua figlia. "Piacere" la mia voce tintinnò più stridula del solito mentre la mia bocca si apriva in un sorriso, non so perchè ma fu la prima parola che pronuncia in mezzo ad altre 1.500 che mi vennero in mente in un solo istante e mi preoccupai perchè non sapevo nemmeno a cosa avevo risposto.
Mi invitarono in casa e appena entrata un vampiro dalle dimensioni e la muscolatura di un grizly mi si parò davanti con un sorriso bonario stampato in volto "Piacere io sono Emmet. Posso rubarti la valigia?" anche se intimorita gli cedetti la mia valigia "Grazie Emmet, io sono Alessia piacere." non feci in tempo a ricambiare il sorriso che la piccola vampira dalle sembianze di un folletto dai capelli corvini mi prese la mano e mi trascinò su per le scale "Sono davvero felicissima che tu sia arrivata! Ti stavamo aspettando sai! Temevo che non ti dessero un buon benvenuto! Oh finalmente grazie a te riesco anche a vedere quei lupi e Renesmee non sai che sollievo!!" non sapevo cosa dire e come rispondere ma immaginai che Alice fosse quella in grado di vedere il futuro "Diventeremo grandissime amiche! Sono davvero felice che ti sia venuta quell'idea! Che fortuna! Spero proprio che ti piacciano le feste!" non la smetteva più di parlare e sorridere e questo tutto sommato mi faceva piacere - sì diventeremo amiche molto facilmente - mi condusse in una sala al cui centro c'era un grande e antico tavolo in mogano con 10 sedie e già ognuno al proprio posto ogni membro della famiglia; Alice mi accompagnò fino alla mia sedia che era proprio al capo opposto rispetto a quella in cui era seduto il capo clan;  alla sua destra c'era la compagna dai capelli color caramello e il viso a forma di cuore che si era preoccupata per me sulla soglia di casa, proseguendo la mia schedatura mi accorsi della vampira dalla bellezza stabiliante quanto quella del capo clan che le era seduta accanto: aveva splendidi capelli biondi che parevano oro filato che le cadevano lunghi e mordibi lungo la schiena ad incorniciare un viso perfetto, mi stupii, benchè ne fossi lusingata, della superficialità dei suoi pensieri: temeva infatti che con il mio arrivo non sarebbe più stato di sua proprietà il titolo di più bella della casa; trattenni una risata davanti a una tale sciocchezza, ammetto tendevo a dimenticarmi spesso quale fosse il mio nuovo aspetto; accanto a lei era seduto Emmet che dava segno di essere parecchio annoiato all'idea dell'assemblea che ci si prospettava; e alla mia destra, un vampiro tenebroso e affascinante con i capelli biondi e disordinati, lo sguardo vitreo che pareva perso nel nulla e la pelle marmorea coperta da cicatrici, - SCAPPA! - mi urlò qualcosa dentro di me alla vista di quelle, ma mi costrinsi a restare seduta notando l'aura di calma che mi stava sopraffacendo, continuai a guardarmi in torno mentre mi sedevo e Alice prendeva posto alla mia sinistra, -perchè ci hanno messo tanto ad arrivare - le attenzioni del pericoloso indivisuo alla mia destra per Alice mi fecero intuire che anche loro, come la bella superficiale e Emmet facevano coppia; ad aspettare Alice con un sorriso luminoso in viso c'era anche Renesmee, che era seduta proprio al suo fianco; Jacob stava dietro al suo poggia spalle, a rappresentare il branco; solo in quel momento iniziai a ricordare qualcosa sulla storia di Renesmee, nulla di eccezzionale forse, ma che i suoi veri genitori erano la vampira dai capelli corvini seduta al suo fianco e il vampiro dai capelli ramati alla destra del capo clan; tornata con lo sguardo a lui nei due secondi che avevo utilizzato per sedermi- non avrei potuto chiedere di megio che una sentenza di benvenuto - pensai sarcasticamente, ma dal tronde non sapevo nemmeno bene io cosa mi aspettassi; il vampiro dai capelli bronzei dal capo opposto del tavolo accennò inspiegabilmente un sorriso.
"Bene, ora che ci siamo tutti possiamo iniziare. Io, cara Alessia, mi chiamo Carlisle e questa è la mia famiglia" fece un ampio gesto con le braccia per indicarli tutti, senza escludere nessuno, nemmeno Jacob "Come ti ho già detto Alice aveva previsto il tuo arrivo e che avresti desiderato unirti alla nostra famiglia, è così?" mi limitai ad annuire, non volevo che smettesse di parlare, la sua voce era una melodia stupenda; "Ne sono lieto; ma devi sapere Alessia che noi abbiamo delle regole: non siamo come tutti gli altri vampiri, ci piace considerarci vegetariani, poichè ci nutriamo esclusivamente di sangue animale, inoltre viviamo a stretto contatto con gli umani senza che loro dubitino minimamente della nostra reale natura, per entrare a far parte della nostra famiglia dovrai stare a queste regole ed aiutarci a mantenere il segreto della nostra esistenza, ora Alessia, pensi di poter accettare queste condizioni per l'eternità?" la sua voce si era fatta più bassa verso la fine del discorso, l'eternità era un tempo lunghissimo e Carlisle aveva intuito, proprio come tutti gli altri, che ero una neonata e come tale mi consideravano instabile "Sì, sono disposta ad accettare qualsiasi condizione." la mia risposta, tanto decisa e sicura, stupì parecchi dei presenti.
"Benvenuta." fu l'unica cosa che volle aggiungere Carlisle che ormai era sbocciato in uno splendido sorriso.
 Dopo Carlisle si alzarono tutti gli altri componenti della famiglia che mi vennero in contro per presentarsi ufficialmente. La prima fra tutte fu la compagna di Carlisle, Esme che riconfermò di essere la persona più deliziosa al mondo invitandomi a chiamarla mamma e a scendere alla festa appena anche gli altri avessero finito di presentarsi; dopo di lei fu il turno di Rosalie la splendida e vuota vampria che , sforzandosi di sorridere, mi porse la mano, Emmet accennò solo ad un saluto ditro di lei che ricambiai con un sorriso, al che fu il turno di Renesmee che mi venne in contro sorridente "Io sono Renesmee" disse inclinando graziosamente la testa di lato"Ciao Renesmee" le sorrisi, pareva avere la mia età ma doveva essere un po' più piccola di me, almeno di 3 anni, abbagliatami ancora una volta con il suo sorriso si rivolse a Jacob "Andiamo a giocare ora zio?" con gli occhi che le luccicavano, lui guardò a sua volta la splendida vampira dai capelli corvini che mi era di fronte e con il suo permesso si avviarono a scendere le scale verso il cortile tenendosi per mano - ma che razza rapporto c'è tra quei due? - non la smettevo più di domandarmi, Jacob alzò la mano libera in segno di saluto mentre erano sul ciglio della porta, tornai agli ultimi rimasti "Scusali, Renesmee è ancora una bambina e Jake non fa che accontentare ogni suo capriccio" disse la giovane dai capelli neri "Io sono Bella, la madre di Renesmee" disse sorridente "E io sono Edward, suo padre" aggiunse il vampiro dai capelli bronzei attirando la mia attenzione "Piacere di conoscervi". Non la smettevo più di sorridere, mi sembravaincredibile: avevo trovato i Cullen, dei miei simili, una famiglia!!"Meglio se raggiungiamo gli altri o Alice ci darà per dispersi" disse Bella.
Nel salone accanto all'entrata ad attenderci oltre alla mia nuova famiglia c'era anche l'intero branco dei Quileute; presi anche io un bicchiere dal tavolo imbandito a festa da Alice e ci versai qualcosa da bere tanto per fare scena, come tutti gli altri componenti della mia nuova famiglia che erano sparsi per la stanza, e mi avvicinai alle grandi finestre che davano sul giardino. Renesmee e Jacob giocavano a rincorrersi nel prato e guardandoli mi ritrovai a pensare quanto fosse strano il loro rapporto, probabilmente Jacob aveva assistito alla nascita della ragazzina quando era ancora molto piccolo e le era sempre stato accanto, visto quanto la adorava, ma erano cresciuti insieme dato che il divario di età tra di loro era di circa 4 anni, e allora perchè lei lo chiamava zio? - E' tutto troppo complicato mi si fonderà il cervello di qui a poco se non capisco qualcosa!! - mentre cercavo di non far scoppiare la mia povera testa mi si avvicinò un ragazzo "Hey ciao! Ti ricordi di me?" doveva essere uno dei ragazzi del branco dalla carnagione ma davvero non avevo idea di chi fosse: lui di punto in bianco scoppiò a ridere - cavoli ma questa volta non ho parlato! Ne sono certa! - ero confusa, e non appena il ragazzo smise di ridere si presentò "Mi chiamo Seth Clearwater e faccio parte del branco di Jake" disse sorridente, - un attimo pensavo fosse Sam il capo - "Ricordi, ci siamo incontrati questo pomeriggio?" in realtà non ricordavo assolutamente nulla, ero certa di non aver mai incontrato quel ragazzo prima, ma Seth, che avrebbe dovuto avere sui 18-19 anni, con i suoi occhi scuri e puri mi permise di vedere facilmente nei suoi pensieri: ricordava la radura, un lupo nero e un vampira bionda al centro del prato che erano sul punto di combattere - ma quella sono io! Ma allora era lui il mio salvatore sabbiato!! - ero stupita ed elettrizzata all'idea di poterlo vedere nella sua forma umana - non era un lupo quindi! - avevo così tante cose da chiedergli, ma non lo fui a lungo, poichè mi scoppiò di nuovo a ridere in faccia; desideravo ardentemente distruggere almeno il mio bicchiere di plastica, ma avrei macchiato il tappeto millenario dal valore inestimabile sul quale eravamo. Il vampiro biondo che mi era stato seduto accanto all'"assemblea di benvenuto", così l'avevo ribattezzata, di cui ancora non conoscevo il nome mi si avvinava giudato da Alice "Allora ti piace la festa?" mi chiese tutta elettrizzata, io mi stavo calmando mentre Seth era sul punto di soffocare dalle risate: che aveva poi da ridere non lo avevo ancora capito "Sì Alice grazie, è davvero magnifica!" ora la calma stava diventando felicità, ero davvero felice della mia festa, della mia nuova famiglia "Non ti ho ancora presentato Jasper, lui è mio marito" disse indicando il vampiro al suo fianco, - Scappa! - di nuovo il mio istinto scandiva che tutte quelle cicatrici sul suo volto erano state procurategli da qualcuno che probabilmente non lo aveva poi raccontato in giro; mi sentivo a disagio, e in pericolo: lui sorrise sadicamente; rabbrividii "Beh allora noi andiamo, a dopo" aveva detto Alice prima di andare con il suo terrificante compagno da un'altra parte; tirai un respiro di solievo all'idea che quella macchina di morte fosse lontana da me, Seth intanto aveva ripreso il controllo di se stesso e aveva aspettato che le presentazioni terminassero per continuare il nostro discorso "Sì, sono io il lupo sabbiato di oggi" accennò sorridendo; - C'è qualcosa che non va! Io non ho parlato! - ero terrorizzata, qualcuno aveva qualcosa che non andava per forza, perchè leggeva i miei pensieri? I lupi riuscivano a leggere solo quelli di altri lupi! "Sai tutti qui sono curiosi di sapere se anche tu hai delle abilità speciali!" mi confidò tutto elettrizzato "Cioè io so già che sei speciale, ma cosa sai fare di preciso?" ero un fascio di nervi e temevo che se avessi provato ad aprire la bocca avrei urlato, mi voltai un istante e vidi che dall'altro capo della sala mi si stava avvicinando Edward con che aveva decisamente perso le staffe e mi pietrificai.
"Cosa hai fatto!?!" Bella lo aveva segui e tutti gli invitati intorno si erano zittiti e girati a guardarci "Cosa hai fatto!?" benchè si sforzasse di mantenere il controllo ormai urlava: cosa avevo fato? Cosa! "Io non lo so.." azzardai con la voce spezzata dalla paura, non capivo più niente, cosa era successo! Cosa avevo fatto! Bella cercò di calmare Edward, nemmeno lei sapeva cosa lo avesse portato a comportarsi così "Cosa è successo Edward?" Carlisle ci aveva raggiunti senza che me ne accorgessi; Edward davanti a me faceva lunghi respiri per calmarsi ma erano inutili, Bella non sapeva cosa fare e Carlisle con lei, io tremavo, non sapevo cosa fare, cosa avevo fatto, tremavo e avevo fatto cadere il bicchiere per terra, perchè si comportava così? Cosa era successo?! Qualcuno accanto a me vedendomi tremare mi strinse le spalle, era caldo, quasi mi bruciava "Perchè non sento più i tuoi pensieri?" sputò fuori Edward con rabbia, non sentiva i miei pensieri? Prima li sentiva!? Lui era in grado di sentire i pensieri altrui!?! "Io non lo so!" mi fulminò con lo sguardo e sentii trattenere quello che pareva un ringhio alla persona che mi stava accanto e aveva aumentato al stretta intorno a me "Non essere sciocca, non è la prima volta che lo fai." aveva ripreso il controllo e ora mi sorrideva in segno di sfida - Cosa ho fatto! Cosa ho fatto!! - "Io non lo so!!" avevo quasi smesso di tremare , voce a parte, e la stretta alle mie spalle stava cedendo, non appena la presa fu sciolta Carlisle mi appoggiò la mano su una spalla "Da quanto tempo sei stata trasformata in vampira Alessia?" la sua voce calma e pacata mi aiutò a ritrovare il controllo "Contando la trasformazione sono quasi 6 giorni" erano passati già 6 giorni, perchè mia madre non mi aveva cercata "Non conosce ancora i suoi poteri Edward." disse rivolgendosi al vampiro - Poteri? Ma quali poteri? Io sono sempre stata una ragazzina come tante, anzi, insignificante addirittura! Come posso avere dei poteri?! E' una follia! - dentro di me nulla aveva più senso ormai "Lo sai che servono 5 giorni perchè i poteri si manifestino e poi è molto difficile che un vampiro si accorga di averli se altri non glielo fanno notare." Carlisle dispensava nozioni come un libro stampato "Ma io non ho alcun potere particolare!" insistetti "Non è vero tu leggi nel pensiero." disse Seth, calmo, al mio finaco, "Quello non è un potere! Anche Edward è in grado di farlo." puntualizzai di fronte ai fatti "Non tutti i vampiri riescono a leggere i pensieri altrui Alessia" mi confessò Carlisle, ma questo non aveva comunque senso per me "Tu inoltre riesci a schermare i tuoi pensieri" precisò Edward "E a comunicarli" aggiunse Seth elettrizzato. Cosa riuscivo a fare? Era assurdo!"Io sento solo i pensieri degli altri e basta! Il resto non lo so fare!" dissi guardando con aria angosciata Carlisle, mi sentivo come le streghe del 700 accusate ingiustamente, io non lo sapevo fare davvero!"Piccola mia le abilità innate sono molto rare e dipendono da ciò che ognuno di noi era in vita: caratteristiche fisiche e tratti della personalità con la trasformazione possono venire ampliati diventando un ulteriore potere. Capisci?" annuii.
L'unica cosa che potevo fare era quindi ricordare, ricordare chi ero stata, quella Alessia umana e fragile che ogni tanto mi riappariva appannata nei ricordi!
"Seth si è fatto tardi è ora che andiamo, mamma ci aspetta." a farmi riemergere dalle mie fantasie era stata una ragazza dalla pelle bronzea e i lunghi capelli neri di cui però non vedetti il volto poichè era subito andata fuori dalla stanza "Devo andare" era dispiaciuto di dover mollare le ricerche su quanto fossi strana sul più bello "Comunque ritorno domani, ciao Ale." e detto questo con il sorriso in faccia aveva seguito l'altra ragazza.
Quando la casa si fu svuotata dai lupi, i vampiri si riunirono sul candido divano al centro del salotto e sulle poltrone circostanti per parlare e cercare di capire quale potesse essere il mio potere "Ora riesco a sentire i suoi pensieri, ma sono certo che non siano i Quileute a intralciarmi, non lo hanno mai fatto, sono sicuro che sia lei" ora era chiaro il comportamento di Edward, si era arrabbiato perchè non riusciva a leggere i miei pensieri e temeva che gli volessi nascondere qualcosa.
 Accovacciata in un angolo della stanza, mentre mi tenevo le gambe strette al petto e guardavo l'orizzonte dalle grandi vetrate, mi sforzavo di ricordare qualcosa: invano. Il giorno era stato pieno di novità e dovevo ancora abituarmi alla nuova aria.



◊ Spazio autrice:
Finalmente ecco i tanto attesi Cullen!
Lo so che forse non riterrete ragionevole il comportamento di Edward alla festa, ma secondo me dato che già non sentiva i pensieri di Bella sentire solo a scatti quelli di Alessia lo avrebbe mandato in collera, come intuibile temeva già che la nostra protagonista volesse "mangiargli" la bambina, quindi non ha molta fiducia in lei e il non leggere i suoi pensieri occasionalmente lo ha fatto molto inspspettire e arrabbiare. Spero lo troviate ragionevole pure voi (ma che vai a dire che sei tutta fumata!!).
Detto questo spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che mi direte cosa ne pensate. Baci

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ale24