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Autore: Robigna88    07/02/2018    1 recensioni
Quarta parte della serie The Family Business.
Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow
-"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco prima di chiudere gli occhi e cadere nel sonno profondo all'interno della Chambre de Chasse creata da Freya per tenere la sua famiglia al sicuro. Queste sono le ultime parole che Allison ha sentito pronunciare da suo marito prima che chiudesse gli occhi lasciandola sola con il cuore spezzato.
-"Sistemeremo tutto.-" Questa è invece la promessa che Allison ed Hayley si sono fatte e che hanno intenzione di mantenere.
Da quelle parole sono passati cinque lunghi anni e molto è cambiato; la piccola Hope ha sette anni, è bella, sana e amata e le due donne stanno ancora provando a mantenere le promesse fatte. Per farlo sono pronte a qualunque cosa perchè la famiglia viene prima di tutto. Le conseguenze delle proprie azioni, però, tornano sempre a bussare e a volte marchiano l'anima... per sempre.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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24.

 

 

 

 

 

“Se ne vuole andare Niklaus. Questa situazione la sta mettendo a disagio, la sta mettendo in difficoltà.”

“Sta mettendo tutti noi in difficoltà!” disse Klaus versando un bicchiere di bourbon a suo fratello, dandolo poi a Matt quando Elijah rifiutò. “È come una bomba a orologeria; piena di un potere che non ricorda neppure di avere. Non può andarsene, questo è certo. Non è capace di badare a se stessa in questo momento. Per lei è pericoloso lì fuori.”

“Non sarebbe sola” intervenne Matthew. “Non sto dicendo che credo che andare via sia una buona idea, ma se non riusciamo a trovare una soluzione... non voglio che si senta a disagio, farò ciò che vuole. Persino se quello che vuole è andare via.”

Elijah respirò a fondo. Si domandò perché lui e Allison non potevano semplicemente essere felici, per una sola volta nella loro vita. “Devo fare qualcosa, e devo farla subito” mormorò, ma non sapeva cosa. O forse sì.

“Elijah” lo chiamò Hayley dalla soglia della porta. “Devi venire, adesso. Allison... vieni a parlarle per favore, venite anche voi” disse a Matt e Klaus e tutti e tre la seguirono fino alla biblioteca, dove Allison stava lanciando alcune cose nel fuoco acceso del camino, con il viso rigato di lacrime.

“Allison, cosa stai facendo?” le chiese suo fratello guardandola perplesso mentre gettava il suo cellulare tra le fiamme.

“Butto via il cellulare e anche il computer” disse lanciando il suo portatile. “E le mie carte di credito e tutto il resto. Non ricordo né codici né password quindi è inutile tenerli.”

“Quando ritroverai la memoria ti pentirai di averlo fatto” scherzò Klaus. Ma lei si voltò a guardarlo, a guardare tutti loro, come una furia; gli occhi azzurri e brillanti anche se lei non ne era consapevole.

“Non ritroverò mai la mia memoria. È tutto inutile e mi sono stancata!” urlò.

Elijah le si avvicinò e le prese le mani senza esitazione. Era fredda e tremava, il cuore le batteva all’impazzata; era fuori controllo e lui voleva solo stringerla a sé. Improvvisamente seppe esattamente cosa doveva fare e anche se sapeva che era pericoloso decise che non gli importava, era l’unico modo e lui avrebbe agito. “Allison” le sussurrò cercando il suo sguardo, trovandolo colmo di confusione. “Risolverò questa cosa, te lo prometto. Fosse l’ultima cosa che faccio, riavrai la tua memoria. Ti prego, fidati di me.”

“Io non ti conosco” pianse Allison. “So che è terribile e non vuoi sentirlo ma perché dovrei fidarmi se non so niente di te?”

“Perché ti amo” replicò lui. “Hai detto che quando mi guardi, negli occhi vedi tutto il mio amore per te, è di quell’amore che ti chiedo di fidarti. Puoi farlo?”

Allison sentì il nervosismo placarsi, l’ansia anche. Chiuse gli occhi e respirò a fondo. “E che succede se non ci riesci? Nonostante le promesse, che succede se non riesci a fare ciò che dici? Non ricorderò mai più nulla, non ricorderò te, non ricorderò noi e il nostro amore.”

Il vampiro le prese il viso tra le mani. “In quel caso ci innamoreremo di nuovo. Lo abbiamo già fatto tante volte.”

La donna abbozzò un sorriso, si sporse verso di lui e gli baciò le labbra dolcemente con un bacio veloce e leggero. “Ti prego, non voglio vivere così.”

Elijah la strinse forte.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Klaus scosse il capo mentre seguiva suo fratello e Matt, diretti a casa di James S. Westfall, l’apparentemente normale uomo d’affari che in realtà era il potentissimo Arcangelo che era il padre di Allison. Viveva nel bel mezzo del nulla in un bosco, in una casa grandissima che sembrava vuota ma che non lo era.

“Elijah, fermati!” gli disse. “Fermatevi entrambi.”

“Che succede?” domandò il maggiore dei Morgan.

Klaus puntò gli occhi su suo fratello. “Qual è il piano?”

“Troverò quell’Arcangelo e lo convincerò ad aiutare Allison. Con la forza se necessario.”

“Voglio aiutarti, fratello. Davvero. Ma il tuo piano è folle; non puoi battere un Arcangelo. Morirai.”

“Così sia allora, Niklaus” Elijah mise le mani nelle tasche. “per secoli ho vissuto con questo buco nel cuore. Ero solito credere che fosse il mio fardello da portare, la mia punizione per essere un mostro. Ma poi ho incontrato Allison” sorrise, “ha visto il mostro e mi ha amato comunque. Mi ha sorriso e il buco nel mio cuore è sparito... Non posso perderla, Niklaus. Lei è il mio tutto; la mia luce, la mia anima, la mia redenzione. Il mio sempre e per sempre.”

Calò il silenzio per un istante, sia Matt che Klaus non dissero assolutamente nulla, mentre Elijah respirava a fondo pronto a qualunque cosa. Fu allora che l’Arcangelo comparve chiuso in un completo elegante e l’espressione severa. “Che diavolo volete voi?” domandò loro.

I tre si prepararono a tutto.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Sei davvero bravissima” Allison guardò il disegno di Hope e sorrise. Quella dolce bambina che la chiamava zia e a cui voleva bene anche se non ricordava. Aveva visto parecchie foto di loro due insieme, sembravano andare molto d’accordo, Hayley aveva detto che si adoravano. Lei sperava di ricordarlo presto. Elijah era uscito con Klaus e Matthew promettendole che avrebbe riavuto la sua memoria; Allison credeva che fosse sincero quando lo aveva detto, voleva davvero aiutarla. Ma non era sicuro che ci sarebbe riuscito.

Era tutto così strano che a volte sperava di svegliarsi e scoprire che si trattava solo di un brutto sogno. Ma per quanti pizzicotti si fosse data non si era svegliata. Volse lo sguardo a Keelin e le sorrise: non aveva ancora ben capito quale fosse il collegamento di quella donna con la famiglia Mikaelson, ma visto il modo in cui lei e Freya si guardavano pensava di averlo intuito. C’era amore in quegli sguardi, ma sapeva di amore taciuto. Allison aveva la sensazione che a tacere i suoi sentimenti maggiormente, tra le due, fosse Freya. Pensò che voleva parlarle, una volta che lei ed Hayley fossero tornate a casa da quella commissione che avevano detto di dover sbrigare.

“Non so voi!” annunciò la bella donna. “Ma io ho fame. Vi vanno dei sandwich?”

“Sì!” esclamò Hope. “Prosciutto e formaggio per me.”

“Vado io” si offrì Allison. “Qualcosa mi dice che sono brava a preparare i sandwich.”

“Lo sei” le disse Hope. “La più brava di tutte. Ci metti tanto condimento, proprio come piacciono a me.”

L’altra rise, guardò Keelin e la indicò con un dito: “Per te?”

“Burro d’arachidi e cetriolini.”

“Burro di arachidi e cetriolini? È un abbinamento terribile.”

“Decisamente” concordò Hope.

“Fatevi gli affari vostri” si finse offesa Keelin e sia Hope che Allison scoppiarono a ridere. Proprio quest’ultima scosse il capo scendendo al piano di sotto e lì incrociò una donna che non ricordava di conoscere.

Stava insieme ad alcuni uomini ma non sapeva chi fossero. “Salve” li salutò. “Posso aiutarvi?”

Gli occhi della donna che le stava di fronte si tinsero di sorpresa e... tristezza? “Allora è vero.”

“Cosa?”

“Che hai perso la memoria. Non ti ricordi di me?”

A Allison venne da piangere, un’altra persona di cui non ricordava neppure l’esistenza. “Temo di no” disse. “Mi dispiace.”

“Sono Sofya” continuò l’altra avvicinandosi, gli occhi le si riempirono di lacrime. “Sono una delle tue più vecchie e care amiche.”

“Io non...” farfugliò Allison quando vide che stava piangendo piano. “Non ricordo niente e nessuno. Ti prego non piangere.”

“È solo... è solo che vorrei abbracciarti. Ma non so se tu lo vuoi.”

La cacciatrice si strinse nelle spalle con un sorriso. “Un abbraccio è sempre ben accetto. Non ha mai ucciso nessuno in fondo” allargò le braccia e accolse la sua... amica. O almeno così lei diceva.

“Hai ragione, un abbraccio non ha mai ucciso nessuno. Fino ad ora” replicò Sofya stringendola. Quello che Allison sentì però non fu la stretta, ma il freddo di una lama passarle attraverso lo stomaco. E in un attimo ogni cosa le tornò alla mente, la memoria che credeva di aver perduto per sempre, ogni singolo ricordo.

Ridacchiò, anche se a giudicare dal dolore non c’era niente da ridere. “Sei una vigliacca, Inadu” disse al suo assassino, “colpirmi proprio ora che non ero in grado di difendermi.”

“Vero” concordò lei indietreggiando poco, lasciando la lama dentro il corpo di Allison che cadde in ginocchio e infine seduta. “Ma tu e il tuo dannato potere angelico... Non avevo altra scelta. Avevo fatto una promessa a tuo marito, il giorno che l’ho ucciso... gli ho promesso che avrei ucciso anche te e io mantengo sempre le mie promesse.”

“Allison!” la chiamò Keelin. “Oh mio Dio. Allison.”

“Rimani con Hope!” urlò la cacciatrice. “Quanto a te,” disse rivolta a Inadu. “Lascia andare Sofya. Ora!” gli occhi diventarono blu e luminosi, il corpo di Sofya cadde in terra privo di sensi mentre Marcel arrivava.

“Che succede?” domandò guardando la sua ragazza svenuta a terra. Poi Allison. Per lui fu istintivo avvicinarsi per prestarle soccorso. “Come posso aiutarti?” le chiese.

“Non toccare la lama” chiese lei tossendo. “E trovami Elijah. Non mi rimane molto tempo.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Per Sirhael fu come ricevere una pugnalata al cuore. Fece male, malissimo e subito capì che si trattava di Allison. Sentì la sua parte Arcangelo prendere il sopravvento, tese le mani verso i tre sgraditi visitatori e volò. Sua figlia aveva bisogno di lui e quell’istinto era più forte di qualunque orgoglio.

   
 
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